Aggiornato al 08/06/2025

Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo

Voltaire

 

RIFLESSIONI 2025

 

6 giugno 2025      Davide Torrielli

Poche ma schiette parole per sostenere in pieno quanto leggo negli scritti di Ghidelli in diretto contrasto con la rabbia insensata di Achille.

Un fiume in piena da parte di Achille che, in tema di geopolitica, dimentica la necessità di una visione equilibrata, lucida ed equidistante da pregiudizi, i quali, mi spiace, emergono a piene mani.

Achille, sei tanto efficace in fisica quanto poco in geopolitica. Lo dico da amico quale mi ritengo.

Un errore nel comportarsi è tale da qualsiasi parte arrivi, da destra da sinistra o da sopra o sotto: l’invito ad astenersi è sbagliato, contro la nostra costituzione, sulla quale i signori che oggi occupano il governo, come quelli che furono prima, hanno giurato.

L’articolo è il 48 e loro non lo conoscono, come forse non lo conoscevano quelli di prima ed è inutile profondere fiumi di inchiostro per cercare di dimostrare che anche quelli di prima …. Ma chi se ne importa? Un errore è un errore e invitare a non votare è in ultima analisi, sbagliato, anti democratico ed anti costituzionale, nonostante si cerchi di arrampicarsi sui vetri.

Io lo posso fare, tu anche, Ghidelli pure, i nostri rappresentanti istituzionali NO.

Loro devono ricordare ai cittadini che il voto è un dovere civico e non riderci sopra in modo grasso come ho visto fare.

Non esiste altra interpretazione. Questo è permettimi, facile da capire.

Possiamo passare ad altro e non cercare di dimostrare cose indimostrabili?

Ghidelli, ottima risposta.

Saluti

 

3 giugno 2025     Bruno Lamborghini

Dove porta il riarmo tedesco?

Federico Rampini intitola un suo articolo: “Putin ha “svegliato” la Germania e rimpiangerà la Nato” che ben descrive il nuovo contesto della guerra russo-ucraina dopo l’elezione a Cancelliere tedesco di Merz ed il suo programma di riarmo con l’obiettivo di dare alla Germania il maggiore ruolo nella difesa europea.

Si tratta di un cambiamento radicale del ruolo militare tedesco, sin dalla fine della seconda guerra mondiale e la disfatta hitleriana, quando a Jalta ci si preoccupava da parte delle due potenze vincitrici, l’America di Roosevelt e l’Unione Sovietica di Stalin, di impedire un possibile riarmo tedesco.

Rampini riporta la famosa frase di Lord Ismay, primo segretario della Nato, “Keep the Americans in, the Russian out and the Germans down”, una frase molto significativa che ha caratterizzato tutti gli scorsi 80 anni. 

Ora la Germania di Merz, superando i vincoli di pareggio di bilancio imposti dalla Costituzione tedesca e certamente voluti dagli Alleati, intende recuperare un ruolo centrale nella incerta e confusa difesa europea nei confronti della Russia di Putin, non tanto per una specifica ambizione bellica o in parte per un rilancio produttivo tedesco con gli armamenti, ma perché in Germania si percepisce reale paura di una escalation russa non solo in qualche paese europeo, ma più propriamente anche verso la Germania.

Questo avviene in un momento di particolare preoccupazione soprattutto dopo i pesanti attacchi dei droni ucraini negli aeroporti russi con la distruzione di un terzo dell’aviazione militare, per cui si teme un gravissimo contrattacco russo e comunque un definitivo rinvio dei negoziati. Peraltro, occorre anche considerare che la Russia di Putin non è nelle sue maggiori posizioni di forza, dopo tre anni di guerra con ingenti costi anche umani.

Il riarmo tedesco richiede tempi lunghi, sia per il passaggio delle spese militari dall’attuale 2% del Pil al previsto 5% che per la crescita produttiva dell’industria degli armamenti da parte di Rheinmetall ed altre industrie, ma certamente può costituire un fattore importante per il rafforzamento del ruolo della Nato europea, a fronte del relativo disimpegno USA e quindi un segnale forte nei confronti di Putin, che invece contava molto sulle incertezze nella difesa europea e sul distacco americano.

Di fronte a questa nuova politica tedesca si possono aprire due scenari alternativi con riferimento al conflitto ucraino:

  •  una maggiore consapevolezza di Putin circa una Nato che si rafforza ed un conseguente rallentamento della sua politica di continui ritardi per accordi di tregua, ritardi finalizzati ad acquisire maggiori territori.
  • all’opposto Putin può ulteriormente rinviare una tregua con un crescente rilancio di conquiste territoriali sfruttando una fase di ancora poco definito ruolo della Germania nella Nato e di confuse decisioni da parte di Trump.

Per quanto riguarda la politica interna tedesca, le decisioni di Merz anche in materia di spese per la difesa possono scontrarsi in Parlamento a causa della relativa debolezza numerica del governo Merz, oltre che per il crescente peso politico del partito di estrema destra AfD.

 

1 giugno 2025     Achille De Tommaso

Vedi articolo al link https://www.nelfuturo.com/Riflessione-sulle-riflessioni : pagina commentabile.

 

1 giugno 2025   Giacomo D. Ghidelli

Riflessioni sulla riflessione di Achille.

Ironicamente potrei dire che l'odio di Achille verso il "branco progressista" (parole sue) gli fa perdere sia il lume della ragione, tanto da fargli usare il termine "branco" per definire raggruppamenti umani, tanto il lume degli occhi, visto che non gli fa nemmeno leggere ciò che è pubblicato da tutti. Qui, ad esempio, il Corriere della sera (neretti del Corriere): "il sostegno arriva da tutto l’arco parlamentare.

Da destra è un diluvio di dichiarazioni, ma anche le opposizioni non lasciano cadere. Il presidente Pd Stefano Bonaccini parla di «ignobili parole di odio e violenza», la senatrice Simona Malpezzi definisce «incredibile dove possa arrivare l’odio politico. Prendersela con una bambina per attaccare la madre. Non si fa mai, non si deve fare». Dai 5 stelle, con i capigruppo Riccardo Ricciardi e Stefano Patuanelli, si definiscono le minacce «ripugnanti, disgustose, ingiustificabili». Mentre Giuseppe Conte ricorda: «Purtroppo sono passato anche io per orribili e inaccettabili minacce ai figli. Piena solidarietà a Meloni e a Piantedosi». Da Avs, Angelo Bonelli ritiene il post «ripugnante, non si può far finta di nulla e lo condanno senza alcuna esitazione»".

Così, tanto per dire dove alligna l'odio... E la cosa, francamente, mi spiace, vista l'intelligenza di Achille.

 

1 giugno 2025     Achille De Tommaso

L’Italia “campolargata” col cappuccio in testa

Ora l’odio non ha più bisogno di bastoni. Gli basta un titolo accademico e un profilo social.
Augurare la morte a sassate a una bambina — sì, una bambina, non un ministro, non una riforma — lo fa un docente, un educatore, uno stipendiato dallo Stato che avrebbe il dovere di istruire, non di istigare.

Ma se la figlia è di Giorgia Meloni, il branco progressista tace. Ipocrisia selettiva.
Vent'anni fa ridevano di Berlusconi “psicodemente”, urlavano coi vaffa di Grillo, battevano le mani alle statuette scagliate in piazza. Oggi non fiata nessuno. Perché? Perché l’odio è legittimo se il bersaglio è “il fascista”.

L’antifascismo usato come scudo per giustificare ogni bassezza.
La democrazia ridotta a zona riservata: vale solo per chi la pensa giusto — cioè come loro.
Gli altri? Nemici da demolire. E i figli? Danni collaterali del livore etico.

L’Italia che odia non ha più nemmeno il coraggio dell’insulto frontale: sputa veleno travestito da superiorità morale; e da docente.
Ha perso il senso, l’onore e perfino la vergogna.
Ma continua a guardarsi allo specchio, convinta di essere "dalla parte giusta".

 

 30 maggio 2025     Gianni Di Quattro

Sempre meno se ne può fare a meno.

Il mondo è cambiato, saltano le politiche del secolo scorso, perdono potere Enti e Istituzioni internazionali, avanzano nuovi protagonisti che pensano che l’unica arma, l’unico valore è la forza, quella che dà il privilegio di comandare e fare quello che si vuole, la tecnologia ha sposato la finanza, hanno perso la globalizzazione e la multiculturalità. 

Le giovani generazioni che conoscono poco il passato e non si rendono conto degli sforzi fatti per conquistare libertà  e almeno in buona parte una certa giustizia sociale, si adeguano, si integrano, protestano relativamente in casi molto dolorosi, cercano di trovare il loro spazio nel mondo, parlano le lingue e non si sentono legati al proprio paese oltre alcuni ricordi che il tempo rende sempre più opachi.

I vecchi soffrono, capiscono che ormai sono fuori dalle cose, capiscono poco quello che succede, faticano a vivere nella nuova società, cercano di esistere senza resistere, sperano di continuare a vedere la bellezza della vita. Naturalmente il riferimento è a tutti i vecchi con esclusione di quelli che godono di grandi ricchezze e che vivono in un loro mondo che poi è quello in cui hanno sempre vissuto e non sanno che esiste un altro mondo con tanta gente. 

Comunque questo nuovo mondo anche per coloro che riescono a viverci senza traumi pur non capendolo (forse soprattutto per quello) sta diventando freddo, i sentimenti sono come gli algoritmi, la solitudine cresce senza che ci si renda conto di questo perché si vive attaccati alla tecnologia che illude e che fa vivere una vita sempre meno umana e sempre più da automi viventi. 

Come fare per condizionare la tecnologia? Come fare per riportare la vita dentro l’umanità, i sentimenti sempre dentro la vita, ridare spazio alle emozioni che riempiono la vita? L’unica strada è la filosofia. Filosofia significa ragionare, pensare, dubitare, inventare, fare passi avanti e passi indietro, cercare le ragioni dell’uomo, guidare la vita, le relazioni, il piacere di vivere. 

Non può esistere una società umana solo tecnologica, senza filosofia non può esserci la politica (ecco solo la forza), non ci possono essere sentimenti ed emozioni personalizzati, non ci può essere persino una religione perché gli uomini potrebbero non avere più bisogno di credere.

 

 22 maggio 2025     Gianni Di Quattro

Se ne vanno.

I giornali riferiscono dei tanti laureati che lasciano il nostro paese ogni anno, vuol dire che da una parte si spendono tanti soldi per prepararli evidentemente inutilmente e dall’altra si perde lavoro giovane, professionalità, futuro. 

Ma si parla poco del fatto che non solo giovani laureati stanno lasciando il paese, ma giovani anche non laureati se ne vanno alla ricerca di ambienti di lavoro diversi, di retribuzioni diverse, di opportunità in genere e di una società più accogliente. In tanti paesi del Meridione ormai ci sono solo anziani. 

Inoltre calano come ormai tutti sanno le nascite anno per anno. Siamo dunque il paese più vecchio dopo il Giappone e dove comincia a mancare forza lavoro per intraprendere, per nuove attività, per fare ricerca, per garantire i servizi sociali. 

Mentre succede tutto questo si cerca di respingere immigrati che arrivano scappando dai loro paesi per fame e da guerre feroci, non si organizzano centri di accoglienza e di inserimento di questi giovani che arrivano e che potrebbero servire per garantire pensioni agli anziani, forza lavoro, crisi da spopolamento, in poche parole futuro al paese. 

Non si capisce perché non si parla di tutto questo, si ha la sensazione che il mondo politico che dovrebbe vedere il futuro non abbia alcun interesse per il futuro e pensi solo al potere di oggi. 

Soprattutto non si capisce tutta la polemica sugli immigrati che comunque ogni anno sono inferiori agli emigrati, non si capisce tanta intelligenza sprecata, come è possibile non capire se si riflette con obbiettività, laicamente e non con pregiudizi ideologici o, ancora peggio, umani e culturali.

 

18 maggio 2025     Gianni Di Quattro

I partiti e la politica oggi.

Intanto per partiti si intende anche movimenti o gruppi, insomma qualsiasi forma di aggregazione politica. Ecco, una volta questi gruppi preparavano un programma, studiavano soluzioni per l’economia, la società, il lavoro, i servizi e si presentavano agli elettori nelle campagne elettorali chiedendo il voto sulla base dei progetti che presentavano e su cui si impegnavano Questo era democrazia e comportava anche la creazione di classi dirigenti competenti e la scelta di valori professionali cui affidare le attività.

Oggi non è più così. I partiti si impegnano solo per vincere. Chi è al governo cerca di gestire al meglio, interviene nei casi in cui non si può fare a meno, propone riforme che poi n0n vengono attuate o attuate solo in parte e continuano a parlare come se fossero in campagna elettorale perché il loro problema è mantener quel consenso che ha permesso loro di andare al governo. L’opposizione non presenta un programma alternativo, ma fa opposizione giorno per giorno, provvedimento per provvedimento puntando sulle cose che pensa possono avere più interesse per la gente.

Insomma i partiti non fanno politica nell’interesse del paese, non difendono ideologie. Fanno politica per vincere, vincere a qualunque costo e dopo che si è vinto il problema è mantenere il consenso.

Ecco perché questa democrazia non è democrazia anche se gli somiglia debolmente, questa politica punta solo sul business dei protagonisti, degli amici, dei gruppi di potere. Il resto della popolazione va tenuta calma con le parole, va illusa e va trattata come si trattano i bambini come quando devono fare una iniezione e gli si promettono straordinari giocattoli che poi non ci saranno.

 

16 maggio 2025     Gianni Di Quattro

A proposito di telecomunicazioni.

Su Nel Futuro si sta parlando di telecomunicazioni con articoli e con incontri ed i principali protagonisti stanno dimostrando tutta la loro esperienza, competenza e conoscenza anche perché tutti hanno ricoperto ruoli di primissimo piano nel settore.  Personalmente non intervengo anche perché è difficile competere o solo dialogare con così prestigiosi protagonisti.

Tuttavia di questo mondo vorrei ricordare un personaggio che io considero uno dei principali manager del settore negli anni passati e cioè Ernesto Pascale, amministratore delegato della Stet. La Stet era la finanziaria che deteneva la Telecom Italia (all’epoca SIP) e a sua volta era detenuta dall’IRI. Pascale con la sua illuminata visione aveva portato il mondo italiano delle telecomunicazioni all’avanguardia a livello mondiale anche grazie alla sua grande attenzione verso la ricerca e la formazione. Pascale lanciò anche l’idea di un grande progetto, il progetto Socrate, per cablare l’intero territorio nazionale.  Tale progetto che dimostra la capacità di visione di Pascale fu bocciato.

Se fosse stato approvato avrebbe cambiato la storia italiana delle telecomunicazioni, certamente la storia di Telecom Italia che, pur se privatizzata, non sarebbe stata preda di alcuni spregiudicati investitori, tra cui i famosi capitani coraggiosi come li definì un importante politico italiano allora in voga.

 

16 maggio 2025   Davide Torrielli

NAUSEA. 

Nausea, dal vocabolario Treccani: "Sensazione di malessere, spesso con conati di vomito, provocata da cause fisiche o psichiche; per estensione, stato di forte disgusto o repulsione morale."

Ecco il sentimento che pervade molti cittadini italiani dinanzi alle recenti dichiarazioni del presidente del Senato Ignazio La Russa, che ha esplicitamente invitato gli italiani a non andare a votare ai prossimi referendum. Non si tratta di un'opinione qualunque: La Russa ricopre la seconda carica dello Stato e, in assenza del Presidente della Repubblica, ne assume le funzioni. È dunque una figura istituzionale che dovrebbe incarnare, al massimo grado, i valori costituzionali della partecipazione democratica e del rispetto delle istituzioni.

Invece, le sue parole rappresentano uno schiaffo alla democrazia. Invitare all'astensionismo non è soltanto una grave mancanza di responsabilità politica, ma un atto di disprezzo verso il principio della sovranità popolare, sancito dall'art. 1 della Costituzione: "La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione." Tra queste forme c’è, innanzitutto, il voto.

In un momento storico in cui l’astensionismo dilaga e la sfiducia nelle istituzioni è crescente, le parole di La Russa non sono neutrali, né innocue: sono pericolose. Esse minano ulteriormente la già fragile relazione tra cittadini e politica, e lo fanno con il peso simbolico di una carica che dovrebbe invece sostenere, difendere e rafforzare il tessuto democratico del Paese.

Stigmatizzare la posizione di La Russa è doveroso, non per partigianeria, ma per difesa della democrazia stessa. Che il presidente del Senato, la figura che in caso di impedimento del Capo dello Stato ne assume le funzioni, si esprima in questo modo è un segnale allarmante. È la spia di un degrado istituzionale che non può essere ignorato né normalizzato.

Chi occupa certe cariche ha il dovere morale e politico di essere esempio, non fonte di disillusione. E invece, ancora una volta, tocca ai cittadini – quelli che credono ancora nella partecipazione – provare nausea.

 

14 maggio 2025     Gianni Di Quattro

Il significato di Trump.  

Alcune idee di Trump da quello che si capisce dai suoi discorsi e dalle sue azioni:

  • La politica va bene praticarla solo in campagna elettorale ma se si fa il governo si deve fare economia, solo economia, insomma business
  • Il conflitto di interesse è un retaggio ideologico del passato. Il governante deve pensare a fare affari per il suo paese ed anche per se stesso (anzi più è attirato dagli affari personali più farà affari anche per il paese)
  • Non esistono amici o alleati o partners, ma solo interlocutori con i quali si fanno o si possono fare affari e che possono cambiare anche spesso
  • Le guerre sono un impedimento per il business e quindi è opportuno impegnarsi per risolverle. A meno che le guerre non siano propedeutiche a possibili affari successivi come potrebbe essere il caso israeliano e palestinese.
  • Chi è ricco lo è perché lo merita ed è una risorsa per il paese, chi è povero è colpevole e non merita attenzione
  • La cultura non produce utili, fa perdere tempo, guasta la mente di giovani indirizzabili in modo diverso

Ma il significato di Trump può essere soprattutto il fatto che rappresenta un prototipo per tutti coloro che fanno politica o che vogliono fare politica, in pratica che vogliono esercitare il potere e fare affari che deve essere il fine ultimo di chi scende in campo.

Inoltre, Trump può essere considerato come l’inizio di un nuovo mondo, una nuova era sociale. Un mondo che già si intravedeva e che ora Trump ha capito, impersonato e rappresentato. Forse così lo ricorderanno i libri di storia (ammesso che si studierà ancora la storia).

 

13 maggio 2025   Maurizio Merlo

Bene il Papa sull'AI.

   Affinché i programmi di AI (intelligenza artificiale) siano strumenti per la costruzione di un domani migliore devono avere un’ispirazione etica ...

... e quindi il potere politico deve trarne conclusioni culturali e scientifiche, poi politiche e di regolamentazione giuridica e sociale, capaci di coniugare tutti gli elementi di valutazione di uno sviluppo economico che salvaguardi e accresca la dignità umana.

   Ma tutto ciò è regola prima di un'armoniosa crescita della società.

Se prevale l'affarismo, prevale la barbarie.

L'affarismo è utile al servizio della società, non viceversa.

Altrimenti si arriva a Trump travestito da Papa e alle tante forme di decadenza dell'Occidente.

... peraltro il capitalismo predatorio non ha mai costruito sviluppo economico sano e duraturo.

 

Inserito il:13/05/2025 18:37:52
Ultimo aggiornamento:05/06/2025 23:02:38
Condividi su
ARCHIVIO ARTICOLI
nel futuro, archivio
Torna alla home
nel futuro, web magazine di informazione e cultura
Ho letto e accetto le condizioni sulla privacy *
(*obbligatorio)


Questo sito non ti chiede di esprimere il consenso dei cookie perché usiamo solo cookie tecnici e servizi di Google a scopo statistico

Cookie policy | Privacy policy

Associazione Culturale Nel Futuro – Corso Brianza 10/B – 22066 Mariano Comense CO – C.F. 90037120137

yost.technology | 04451716445