Massimo di Virgilio
Laureato con lode in Ingegneria Elettronica a “La Sapienza”, quarantacinque anni di attività lavorativa, sempre nel settore dell’Information e Communication Technology, la prima metà dedicati all’attività professionale e manageriale, in grandi realtà industriali (Honeywell Information System Italia, Olivetti) e la seconda a quella imprenditoriale, partecipando ad operazioni di management by out (Elea) e restructuring (EDAEnterprise), e dando vita, a diverse PMI (AEDLearning, Admiral, Clariter, Crowdville), e a una delle prime reti di imprese italiane (To Get There - TGT); dal 2021, sono focalizzato nel settore Mergers &Acquisitions.
Ricopro attualmente anche alcuni incarichi:
Presidente del Club dei Dirigenti delle Tecnologie dell’Informazione (CDTI);
Vice Presidente della Federazione Nazionale delle Associazioni Professionali di Information Management (FIDA Inform);
Consigliere Associazione Università Ricerca Innovazione Società (Auris);
Consigliere Istituto per lo sviluppo e la gestione avanzata dell'Informazione (Inforav);
Docente a contratto di Economia e Gestione delle Imprese presso l’Università di Tor Vergata (RM).
Professionalmente, ho avuto l’opportunità, militando in imprese, che sono state delle grandi “navi scuola”, di imparare il mestiere, fatto di tanti rudimenti basilari e di molteplici raffinatezze, un combinato disposto indispensabile per muoversi in contesti complessi e dinamici. Managerialmente, ho avuto la fortuna di lavorare al fianco di manager di grandissimo livello, che mi hanno dato non solo la possibilità di conoscere sia l’architettura visibile sia quella invisibile delle imprese, ma anche di imparare l’arte di coniugare forma e sostanza, indispensabili per governare tutte le diverse risorse nel soddisfacimento del Cliente e nel raggiungimento del “risultato” aziendalmente condiviso. Imprenditorialmente, ho avuto l’occasione di provare a fare una sintesi di quanto appreso, assumendone direttamente il rischio economico-finanziario connesso.Personalmente, ho sempre cercato, con tenace spirito donchisciottesco, di oppormi al dilagante conformismo e al viscerale opportunismo, nella convinzione che è un dovere civile battersi per costruire eticamente valore in questo Paese sia in campo tecnologico e industriale sia sociale, nel rispetto della grande lezione olivettiana.Associativamente, ho abbracciato lo spirito comunitario, assolutamente determinato nel mettere a fattor comune molteplici intelligenze, competenze ed esperienze con l’obiettivo di dimostrare concretamente che passione e bene comuni sono forze di legame più efficaci ed efficienti di quelle generate dal solo interesse economico.