Tito Giraudo
È nato a Torino nel 1941.
Dopo un breve periodo in cui è dipendente della Olivetti a Ivrea, aderisce al Partito Socialista di quella città. Nel 1964 è membro della Commissione Interna di Fabbrica per la Fiom CGIL.
Su posizioni autonomiste, alla scissione socialista del PSIUP diventa funzionario della FIOM provinciale e dopo il congresso nazionale entra in segreteria provinciale e negli organismi nazionali.
Nel Partito socialista torinese è prima il segretario provinciale delle Federazione Giovanile socialista, poi tra i principali dirigenti degli anni sessanta e per un breve periodo corrispondente per l’Avanti da Torino.
Negli anni settanta lascia l’attività sindacale e, subito dopo, anche l’impegno politico.
Si occuperà fino agli anni 90 di tecnologie edili innovative anche con un’attività imprenditoriale per approdare, negli ultimi anni alla ricerca applicata della progettazione turistico ricettiva.
È autore di due libri: “Il nostro novecento” in via di pubblicazione e “La fabbrica di Mattoni rossi” Conti Editore. In gestazione “Mario Gioda: un fascista atipico”.