Aggiornato al 29/04/2024

Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo

Voltaire
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Marinus Van Reymerswaele (1490 - 1546) – Il cambiavalute e sua moglie - 1539

 

Bitcoin, le monete digitali e il futuro dei pagamenti.

 

Il mondo dei pagamenti digitali sta assistendo negli ultimi anni ad un repentino cambiamento. E’ un mondo molto vasto che comprende diversi settori, tecnologie e applicazioni. In questo breve articolo vorrei porre l’attenzione sul mondo delle cryptocurrency e in particolare del Bitcoin.

Il Bitcoin é una moneta virtuale e digitale, gestita e scambiata da “peers” e senza alcun meccanismo di controllo centralizzato. I Bitcoin, ovvero la concreta moneta digitale che si può acquistare o creare da zero (vedremo più avanti come), risiede tipicamente in un “digital wallet” (portafogli digitale) che può essere installato nel proprio computer o in alternativa si possono utilizzare servizi online come Coinbase (https://www.coinbase.com).

Il Bitcoin é stato ideato da Satoshi Nakamoto (nickname, ancora oggi non si conosce la sua vera identità) nel 2007. La prima transazione é stata effettuata il 12 gennaio 2009 ma ha iniziato ad avere un vero “momentum” dal 2012 mentre nel 2013 é arrivato a toccare un controvalore di quasi 1000 dollari e molti dei possessori originali sono diventati milionari, dato che avevano acquistato o generato Bitcoin tipicamente a pochi centesimi o qualche dollaro.

Tutto il complesso meccanismo di generazione, controllo, verifica ed esecuzione delle transazioni é basato su un protocollo chiamato Blockchain (o catena di blocchi) che contiene anche un registro pubblico all’interno del quale sono registrate tutte le transazioni fatte in Bitcoin dalla prima volta che é stato utilizzato (2009) ad oggi; sostanzialmente é un libro contabile aperto e verificabile da tutti (ma che nessuno può controllare o tanto meno possedere).

E’ interessante vedere la Blockchain come un conto corrente e relativo sistema bancario rovesciato: tutti conoscono e possono verificare le transazioni che sono state effettuate nella storia, il loro relativo valore e si può anche ricostruire anche il valore di ogni wallet, ma nessuno conosce chi siano i reali possessori dei wallet o originari della transazione (a meno che non venga esplicitamente dichiarato dagli stessi).

Ma chi mette in circolo i nuovi Bitcoin? Alcuni attori di questa rete sono professionisti che sfidano a risolvere i codici che proteggono nuovi Bitcoin; questi codici si chiamano blocchi e formano una catena, una catena di blocchi, appunto. Chi è in grado di farlo è chiamato miner (minatore): i primi miner avevano un compito relativamente facile. Infatti, appena nato, il Bitcoin non aveva alcun valore e così è rimasto per qualche anno; il codice che lo proteggeva era piuttosto semplice e i Bitcoin venivano spesso regalati tra “geek” o utilizzati come merce di scambio/baratto. Le cose col tempo si sono andate complicando e oggi occorrono macchine enormi con una potenza di calcolo incredibile per risolvere i codici che lo proteggono. La complessità dei codici che proteggono un blocco - e quindi i Bitcoin contenuti in esso - aumenta ogni 2 settimane. La complessità aumenta se il tempo impiegato a risolvere il codice tende a diminuire, diminuisce la complessità se invece aumenta il tempo necessario ai miner. Basta che il risultato sia un blocco risolto ogni dieci minuti. L’algoritmo stesso ne garantisce equilibrio e sicurezza (ad esempio ogni transizione deve essere data per buona rigorosamente da almeno il 51% dei nodi della rete) ed é all’interno dei blocchi che vengono incapsulate le transazioni monetarie: in questo modo si crea un circolo virtuoso in cui il Bitcoin può essere usato come moneta di scambio a tutti gli effetti e i miner possono essere ricompensati per la gestione delle transazioni (vengono pagati in Bitcoin per ogni blocco risolto).

Oggi il Bitcoin ha un circolante (market cap) di 6.3 miliardi di dollari che in effetti, per essere una valuta, sono ancora assolutamente marginali. Ma le transazioni stanno aumentando continuamente e sempre più velocemente: ci sono servizi per utilizzare il bitcoin come sistema di pagamento nei siti di e-commerce e, soprattutto in USA, molti esercenti fisici stanno iniziando ad accettare Bitcoin per acquistare qualunque tipo di prodotto. Tuttavia al momento probabilmente il maggiore numero di scambi é ancora effettuato dagli “specialisti” che si occupano di fare trading su exchange come ad esempio Kraken (https://www.kraken.com/).

L’argomento é piuttosto complesso e, in questo tentativo di sintesi, spero almeno di aver stimolato l’attenzione e la curiosità del lettore. In realtà il Bitcoin é solo l’inizio di un nuovo mercato delle cosiddette cryptocurrency (valute virtuali) di cui al momento ne risultano circa 700 (http://coinmarketcap.com). Chissà, magari in un futuro prossimo non avremo più bisogno non solo del denaro contante ma anche del nostro portafogli contenente le carte di credito.

 

Inserito il:23/03/2016 18:49:42
Ultimo aggiornamento:16/11/2016 11:52:24
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