Aggiornato al 29/03/2025

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Voltaire

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Ad Abu Dhabi il più grande impianto fotovoltaico al mondo

di Vincenzo Rampolla

 

Il Medio Oriente punta sul green. Ad Abu Dhabi sorgerà Masdar, il più grande parco solare al mondo. Il primo fotovoltaico operativo 24 ore su 24, 7 giorni su 7 (24/7).

Mentre la Casa Bianca conferma i colloqui con Hamas per il rilascio degli ostaggi e la tregua della guerra in Israele, mentre gli equilibri geopolitici mondiali ancora una volta dipendono dalle sorti della regione, è interessante notare che, dal punto di vista economico, il MO è entrato pienamente nella logica green.

Il ruolo delle banche. Il MO sta vivendo una trasformazione epocale, investe infatti a piene mani in sostenibilità, punta su progetti agricoli smart e green e in generale sfrutta fonti rinnovabili, innovazioni nella gestione dei rifiuti, conservazione dell’acqua, architetture green e sovranità alimentare. Nella sua transizione green, le banche svolgono un ruolo di primissimo piano, spingendo verso la finanza sostenibile, promuovendo obbligazioni verdi e green sukuk, rilanciate a fine anno alla Cop 29 a Baku. È possibile sostenere progetti eco-sostenibili senza incorrere nella violazione dei principi della shari'ah (legge islamica) per la finanza? Sì, è possibile, e lo strumento sostenibile che lo consente è il sukuk verde. Sukuk è la forma plurale della parola araba sakk, strumento di pagamento per remunerare i funzionari stipendiati dallo stato, le forze militari e i burocrati governativi. Funzionava come un certificato fiduciario che autorizzava i titolari a riscattare in anticipo un numero specifico e determinato di merci dalla tesoreria dello Stato in un momento preciso. Nel significato attuale, secondo l'Accounting and Auditing Organization for Islamic Financial Institutions (AAOIFI), i sukuk di investimento sono classificati come certificati di pari valore che rappresentano azioni indivise nella proprietà di beni materiali, usufrutto e servizi o (nella proprietà di) beni di particolari progetti o attività di investimento speciali. Inoltre, la Banca Mondiale definisce il sukuk come un'obbligazione senza interessi che genera rendimenti per gli investitori senza violare i principi della shari'ah che proibisce il pagamento di interessi. È un titolo conforme alla shari'ah sostenuto da uno specifico pool di attività sottostanti.

Il tema si complica. Un sukuk può essere considerato un titolo conforme alla shari'ah? Sì, purchè garantisca che i fondi raccolti siano utilizzati solo per attività commerciali e che le entrate spettanti ai titolari del sukuk debbano derivare solo dai guadagni generati dall'attività del sukuk stesso. Inoltre, l'emissione del sukuk non può garantire un rendimento fisso poiché la sua capacità di ottenere profitti o perdite dipende dalla performance delle attività o dei progetti sottostanti. Per chiudere questa parentesi finanziario-religiosa, quando il sukuk combina la sua natura di corretto strumento di finanziamento islamico con uno scopo eco-compatibile e emerge l’obbligazione/sukuk verde che, in generale, rappresenta un prodotto finanziario, conforme alla shari'ah e che mira a sostenere progetti rispettosi dell'ambiente e del clima.

La Conferenza Cop 29. A Baku, il 13 novembre 2024 si è conclusa la terza giornata della Cop 29, 29ª Conferenza delle Parti della Convenzione Quadro dell’ONU sui Cambiamenti Climatici con forte credito riscosso per la presenza dell’Italia; numerosi gli interventi in programma tra cui quello della Presidente del Consiglio G.Meloni. La premier ha affermato la necessità di usare tutte le energie a nostra disposizione e non solo le rinnovabili, ma anche i biocarburanti e la fusione nucleare. Un mix energetico necessario per la Meloni che non ha perso l’occasione di ribadire che l’Italia sia pronta a essere in prima linea con progetti d’avanguardia sulla fusione nucleare avendo anche organizzato il primo incontro durante il G7. La chiara apertura di Meloni al nucleare e al mantenimento dei combustivi fossili ha scatenato non poche polemiche in Italia, essendo soltanto due i progetti sulla fusione nucleare interamente gestiti da scienziati italiani. In entrambi i casi si tratta di poli di ricerca e non di tentativi di produrre un sistema che possa potenzialmente essere utilizzato a livello commerciale, anche se il contributo italiano alla ricerca in questo campo è rilevante, soprattutto con le ricerche in corso a Frascati. Anche le società petrolifere e del gas stanno insistendo su investimenti in energie rinnovabili e tutte le strategie messe in atto stanno avvicinando concretamente la regione ai suoi obiettivi di diversificazione economica in un sistema che da sempre è tradizionalmente dipendente dai combustibili fossili.

A guidare questa transizione energetica del MO è l’Arabia Saudita che insieme agli Emirati Arabi, aveva già istituito un Comitato direttivo per lo sviluppo sostenibile nel settembre 2021. Ha inoltre lanciato la Saudi Green Initiative (investimento di $2,5 Mld) per compensare le emissioni, introducendo la Middle East Green Initiative (Mgi) per aumentare la cooperazione regionale per il controllo dell’impatto del cambiamento climatico.

Anche gli Emirati Arabi stanno compiendo passi da gigante, capaci di definire il 2023 come anno della sostenibilità. Oggi posseggono tre dei più grandi impianti fotovoltaici al mondo, tra cui il Mohammed bin Rashid Al Maktoum Solar Park e mirano entro il 2030 ad aumentare la loro capacità di energia rinnovabile a livello di 19,8 GW.

L’impianto Masdar. Ad Abu Dhabi intanto sorgerà il più grande impianto solare al mondo. Realizzato da Abu Dhabi Future Energy Company e Emirates Water and Electricity Company, l’impianto di Masdar sarà il primo impianto solare fotovoltaico da 5,2 GW, che combinerà l’energia solare fotovoltaica e l’accumulo di batterie per fornire ininterrottamente energia rinnovabile.

Per ottimizzarne la produzione con l’obiettivo di rendere la fornitura energetica costante sarà installato un Bess, sistema di stoccaggio a batterie con capacità preventivata di 19 GWh. In pratica il sistema sarà in grado di erogare energia anche in assenza di sole (24 h). Fornirà fino a 1 GW di energia di base al giorno, raccolta tramite pannelli solari e sufficiente per alimentare 750.000 abitazioni. Il progetto è realizzato in collaborazione con le cinesi JA Solar e Jinko Solar, 2 dei maggiori fornitori di moduli fotovoltaici al mondo, e Catl, il più importante produttore di batterie al mondo e primario fornitore di sistemi di accumulo di energia a batteria (Bess).

Si stima che siano necessari 1,887 M di pannelli solari per generare 1 singolo GW di energia, quindi l’impianto da 5,2 GW di Abu Dhabi potrebbe richiedere almeno 10 milioni di pannelli per coprire il carico di lavoro. Un’installazione confrontabile può essere l’impianto solare di Al Dhafra, inaugurato ad Abu Dhabi nel novembre 2023, con 4 M di pannelli installati su 21 km²; il nuovo progetto di parco Masdar richiederà probabilmente 52,44 km², senza contare il Bess. Si tratta, in pratica, di 10.000 mila campi da calcio, uno dopo l’altro. Un immenso quadrato di lato 7,12 km.

 

(consultazione:       m.carraretto linkedin – qui finanza-green  6 marzo 2025 )

 

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Inserito il:12/03/2025 10:08:38
Ultimo aggiornamento:12/03/2025 11:02:16
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