John Orlando Parry (Londra, 1810 – Surrey, 1879) – "A London Street Scene" – Watercolor (1835)
E i cartelloni pubblicitari? A loro ci pensa Spotmap, startup di marketing digitale
di Vincenzo Rampolla
Chi usa i cartelloni pubblicitari? Chi vuole far conoscere il suo prodotto o l’azienda. Lo sai bene.
Molti dicono che i cartelloni siano i soliti mezzi escogitati dalle Agenzie per raggirare i clienti, e già questo basterebbe per metterli da parte. Ma se proprio vuoi farti pubblicità, stai certo che sono i tuoi clienti a rifiutarla, tanto ne sono bersagliati. E come difendersi? Non sbandierare annunci ai quali loro non siano già interessati. Pondera ogni messaggio, pensa se ci sta, se no tira avanti. Dici che non ci farai caso? Eh, no? Non sei tu a decidere. Sei protetto dai tuoi neuroni. È così che funziona. Se vuoi invece comprare un nuovo paio di jeans, ad esempio, ecco che nella tua mente scatta il click che ti fa notare tutte le affissioni sui jeans e gli spot alla radio e in tv e chi usa il tipo o la marca che vorresti. Se allora un nuovo cliente non è preso dal tuo show, puoi sognarti che si fermi impalato sotto i tuoi bellissimi e costosissimi cartelloni. Ti sei mai fermato a trascrivere un numero di telefono o una mail presi da un cartellone?
Sì, ma i grandi marchi lo fanno e prima o poi i loro slogan ti colpiscono. Li memorizzi, ti lavorano dentro. Gli imprenditori ricorrono a soluzioni che scopiazzano dappertutto e si sentono al sicuro sapendo che i loro cartelloni sono sotto gli occhi della gente, ai semafori o nelle strade: credono che sia un modo per farsi notare. Le campagne pubblicitarie multimiliardarie sono diventate la norma e i consumatori online hanno goduto di ogni sorta di omaggio per il loro primo acquisto online. Ma il cartellone non è online… chi lo guarda? Che cosa offre, oltre all’immagine e a uno slogan?
E la start up? Pazienza, un passo alla volta. Che ne sai dei cartelloni? Di che parliamo, insomma? Di chi vende online oppure con i cartelloni? C’è differenza? Eccome. Qui si parla degli ultimi, del mercato della pubblicità OOH (Out Of Home, affissioni pubblicitarie di ogni tipo) e DOOH (Digital Out Of Home), grazie alla possibilità di gestire ogni elemento e fase della pianificazione di campagne pubblicitarie. Via, non esageriamo… ogni elemento… Sì. Se le imprese online mirano solo a costruirsi una solida base di clienti e a mostrare agli investitori le linee di tendenza verso futuri profitti. Qui si parla di acquisti stimolati dalla vista di carta colorata. Chiaro? Con questo strumento, ciò che paghi è la visibilità, non l’efficacia, né il costo. Ancora un passo e ci arriviamo.
Non voglio limitarmi a dirti quello che non sai o che non devi fare, perché sappiamo entrambi che la tua attività deve essere pubblicizzata. È ora di farlo in modo nuovo, giusto, in linea con il tempo e sempre avendo chiarissimo in testa il ritorno sull’investimento. Dopo più di un secolo, la pubblicità OOH, pur con l’irruzione della digitalizzazione, non tramonta, mantiene il suo fascino e il fine ultimo, quello di sempre: catturare l’attenzione e l’interesse della gente. Come i coperchi colorati delle scatole di latta. Compri i dolcetti o la scatola? Piccola, ma sempre cartellone.
Dietro le affissioni pubblicitarie c’è sempre uno studio, un’analisi che deve rispondere a precise domande: Che vuoi comunicare? A chi vuoi comunicarlo? Come raggiungere il tuo target?
Usi il cartellone in strada, sulle pensiline, le fermate dei bus, le locandine in treni e metro.
E chi c’è dietro le affissioni? La mano degli attori della filiera, l’intero mondo degli operatori.
E Spotmap lo sa. Dietro le quinte una startup ha capito perché l’OOH oggi continua a funzionare così bene. Perché tiene banco? Perché alla gente piace gironzolare, perché il cartellone è arredo urbano, perché l’affissione è captata da persone curiose di ciò che le circonda, perché più attenzione è sinonimo di più memoria, perché i costi sono bassi e variabili, perché non c’è bisogno di analisi sofisticate sull’audience, perché è una pubblicità viva 24 ore su 24, 7 giorni su 7 e se fatta con giusta creatività è impossibile non vederla e perché, insomma, chi è il più interessato?. A che pro la fiumana dei perché? Per attirare e catturare la schiera di chi meglio ha colto il messaggio e diventerà consumatore attivo.
E Spotmap, che fa… come nasce? È un’Agenzia pubblicitaria, un Concessionario? Niente di tutto questo. Spotmap è una startup originale partorita dalla creatività e dalla lunga esperienza sul campo dei 2 azionisti. C’è BSA Communication, nucleo storico originario, insieme alla recente Spot srl mirata al marketing: 2 unità separate e complementari che associano e integrano l’evoluzione mirata al marketing: 2 unità separate e complementari che associano e integrano l’evoluzione organizzativa e la rivoluzione tecnologica per il mercato delle pubblicità OOH e DOOH.
Si tratta di Sergio e Alessio. Sergio Barbone, CEO e Founder, classe 1981, formazione IULM (Università di Comunicazione e Lingue). Ha lunga esperienza in gestione e comunicazione aziendale, anni di marketing di strada, ama dire dalla base di Novate Milanese. Alessio Bernardoni, è socio e co-Founder, classe 1983, specialista informatico e 10 anni in comunicazione pubblicitaria, molti in marketing digitale. Punto forte della coppia è sapere condividere il management delle 2 società e non deviare dall’obiettivo base della startup: garantire un’elevata agilità e slancio sul terreno della filiera e una piena delega nel ruolo di ariete e apripista in un settore oggi in isterica evoluzione e carente di organizzazione e innovazione.
Spotmap intuisce che il primo passo è rivoluzionare la gestione delle campagne pubblicitarie OOH, intervenire sugli attori della filiera, storicamente barricati nel clan dei Concessionari e dei titolari degli spazi di affissione, in eterna combutta con le Agenzie di pubblicità; insieme loro pianificano campagne per i propri clienti, insieme vanno anche all’attacco dei Clienti diretti che vorrebbero promuovere in autonomia e in concorrenza la propria attività sui territori prescelti.
Spotmap realizza un piano di semplificazione per gli attori: si prende cura di loro. Il settore della pubblicità sui cartelloni è totalmente privo di strumenti tecnologici a supporto dell’attività di pianificazione ed è assillato da palese inefficienza e scarsa efficacia. Diviene porta aperta per rinnovare le pratiche antiquate e iniettare semplicità, vigore e innovazione. In pratica, per i Concessionari, le Agenzie e i Clienti, la startup al contempo amplifica la fedeltà degli operatori verso se stessa e mette a loro disposizione un completo strumento di formazione e evoluzione con: la geolocalizzazione completa della singola attività e degli spazi, un unico strumento di gestione e selezione spazi idonei, proposte di acquisto/vendita e gestione ordini automatizzate, ottimizzazione dei tempi di pianificazione, ricezione notifiche, ottimizzazione dei tempi, gestione filiera con grafica e esposizione, accurata selezione impianti, cashback e pricelist personalizzati, strumenti di risparmio di tempi e risorse. Per la filiera è la manna dal cielo.
Prende piede l’evoluzione di ogni attore coinvolto e si traduce in: quote di apertura nel mercato; in stime di fatturato più significative per tutta la filiera; per le Agenzie, in sconti in base alle quantità acquistate e ai prezzi garantiti dai Concessionari, grazie all’accesso ad algoritmi di proprietà.
I ricavi derivano dalle vendite delle Agenzie e dei Clienti Diretti che acquistano gli spazi messi a disposizione dai Concessionari. E gli introiti per Spotmap? Si completano con i vari servizi accessori di grafica applicati ai clienti che richiedono, ad esempio, la creazione del modulo grafico.
Con la sua strategia, Spotmap assume un profilo originale, univoco e di effetto: Player integrato che controlla l’intera catena del valore basato su elevati sviluppi digitali; Controller di tutta la filiera; Catalyzer che facilita il controllo integrato; Driver aggressivo focalizzato al business B2B.
Il business model in definitiva si basa sulla relazione continuativa e sullo sviluppo di sinergie con i player che rendono il portale il principale metodo di gestione della propria attività, modificando radicalmente la modalità di pianificazione.
Va detto che BSA Communication è presente sul mercato da più di 10 anni e che dal 2021 ha seguito con Spot campagne pubblicitarie che hanno selezionato impianti OOH per note aziende quali Max Factor, Anytime Fitness, David Loyd, Gieffe Servizi, Gillette, Mc Donald e altre.
BSA ha chiuso il bilancio del primo anno con fatturato previsionale di circa €1milione, dato al 31-12-2021. Un team di una decina di professionisti di alta specializzazione con competenze differenziate e integrate consente l’implementazione del progetto in tutta la sua complessità.
Continuare a generare valore per tutti i soggetti della filiera e per l’Azienda consente di rivoluzionare completamente un mercato ad oggi ancora basato su modalità di gestione obsolete – dichiara Sergio - Spotmap, può davvero fare la differenza e per restare su questa strada abbiamo bisogno di continuare a investire. Come? Grazie anche al supporto di partner finanziari che credano nel progetto e che ne sappiano intravedere le grandi opportunità. La registrazione del marchio Spotmap ci consente di tracciare una strada di unicità e solidità del brand. Il fine è di renderlo sinonimo di innovazione tecnologica nel settore DOOH, la dimensione del futuro di OOH.
(consultazione: info@spotmap.it)