TRAGUARDI
Questa sezione raccoglie articoli che parlano di organizzazioni, aziende ed iniziative che Nel Futuro ha scelto di portare all’attenzione dei propri lettori.
Ciò in considerazione dei risultati raggiunti nel loro percorso di ricerca e realizzazione di idee, progetti, servizi e prodotti che presentano particolari caratteristiche di originalità, qualità e validità.
Per eventuali vostri commenti o nuove segnalazioni indirizzare a redazione@nelfuturo.com.
Community Progettare Insieme
La Quarta Rivoluzione Industriale non è solo tecnologia, ma anche organizzazione e lavoro di nuova concezione. Occorre progettare e sviluppare insieme tecnologie abilitanti, imprese integrali, organizzazioni a rete flessibili, lavoro professionale, capacità e competenze digitali e sociali. La progettazione deve il più possibile essere svolta insieme agli stakeholder, ai lavoratori e agli utenti, condividendo obiettivi di produttività, sostenibilità, qualità della vita. Politiche industriali e educative devono essere realizzate davvero per aiutare le imprese e i lavoratori a rafforzarsi nella transizione.
La Community “Progettare Insieme” (vedi presentazione estesa a questo URL) è un network volontario di noti esperti operanti in diversi campi che condivide questa visione e che vuole rendersi utile per diffondere le esperienze virtuose e i modelli e metodi di successo e per generare idee, proposte e progetti.
Arte e creatività nella stampa dei tessuti
Intervista a Ercole Aiani, titolare della S.T.P.
Ercole Aiani si occupa di stampa su tessuti da oltre cinquanta anni. E’ stato titolare negli anni 1970-2000 della stamperia MAR, da lui fatta crescere fino ad un organico di una sessantina di persone e poi messa in liquidazione per il pesante calo del fatturato nel 1999.
Oggi gestisce una piccola realtà imprenditoriale che si è specializzata nella stampa di tessuti destinati all’alta moda con ricerca continua di soluzioni innovative e inimitabili con le normali tecniche di stampa sia tradizionale che digitale.
Nel Futuro lo interroga sullo stato dell’arte attuale del settore.
Offshore LNG Toscana: un contributo alla sicurezza energetica del Paese
di Ruggero Cerizza
Probabilmente la gran parte dei lettori di Nel Futuro non sono a conoscenza che il nostro sistema nazionale di approvvigionamento di gas può vantare un impianto rigassificatore off-shore, nel suo genere, unico al mondo.
La società che mi onoro di amministrare, specializzata in sistemi di radiocomunicazione, ha avuto l’opportunità di fornire il proprio contributo a questa opera, realizzando l’impianto di collegamento in ponte radio per le necessarie comunicazioni terra-mare.
Nella prima parte di questo articolo, dopo una premessa relativa al gas naturale liquefatto ed al suo sistema di trasporto, descrivo per sommi capi la realizzazione dell’impianto nella sua interezza, mentre nella seconda parte illustrerò il nostro apporto perché, come vedremo, rappresenta anch’esso un unicum sul territorio italiano.
Mo Ibrahim il pioniere etico delle telecomunicazioni in Africa
di Achille De Tommaso
Mo Ibrahim è pressoché sconosciuto in Italia, e in gran parte dell’Europa. Chi lo conosce al massimo lo conosce per essere un buon tecnologo, oppure uno che con la tecnologia ha fatto tanti soldi.
Eppure, per molti versi, non solo Ibrahim, come pioniere/visionario, può stare alla pari di Gates, Zuckemberg e Jobs, ma, anche come benefattore si è dimostrato un innovatore; infatti non ha solo introdotto gli africani nel mondo delle comunicazioni mobili; ma ora sta investendo le sue risorse per sviluppare una rete di leader africani professionali ed etici, per le generazioni future.
Luca, il primo netturbino di detriti spaziali
di Vincenzo Rampolla
Fin da bambino, ho sempre sognato di fare l’astronauta - dice Luca Rossellini, - e ho programmato la mia vita su quell’obiettivo. Quando nel 2009 è uscito il bando per astronauti ESA, ho subito presentato la domanda insieme a 10.000 candidati. Sono riuscito ad arrivare quasi in fondo… ma qualcosa è andato storto, il profilo psicologico… forse non ero troppo matto per fare l’astronauta… Ci ho dato dentro e nello stesso anno ho vinto una borsa di studio Fullbright per un Certificate in Business Entrepreneurship alla Silicon Valley. Là ho conosciuto Renato Panesi, socio fondatore di D-Orbit e CCO (Chief Communication Officer).
Ca’del Sette, quando il vino racconta una lunga storia d’amore
di Marialuisa Duso
Sedere accanto ad un fuoco e bere un bicchiere di vino ha un effetto rasserenante anche per chi, come lui, non si ferma mai.
Quel fuoco che evoca i suoi ricordi d’infanzia «la mia famiglia diceva che una casa senza camino è come una chiesa senza campanile», unito al vino, la sua passione, prima ancora che il suo mestiere, rappresentano l’essenza di Matteo Pontalto, 45 anni, una vita fra i vigneti, proprietà della sua famiglia dal 1865, nelle generose aree Doc e Igp del Veronese e del Vicentino.
Sim-patia: venti anni di impegno per passare dal buio alla speranza
di Graziano Saibene
Flash-back nr. 1.
Roma, estate 1986: Martino è un ragazzo di 17 anni pieno di vita, forse troppo: il campionato di basket è appena terminato (gli è sempre riuscito bene divertirsi e divertire, quest'anno è stato anche utile al successo della squadra), tra poco andrà al mare, e deve preparare il fucile per la pesca subacquea, l'asta mostra qualche traccia di ruggine, e anche tutto il resto deve essere lubrificato.
È bastato un attimo di disattenzione, un gesto maldestro.
Obiettivo50: manager in rete per affrontare il cambiamento
di Gianfranco Antonioli
Siamo verso la metà del 2004. Uno sparuto, ma coraggioso e determinato manipolo di ex-dirigenti d’azienda, con un importante passato manageriale, ma finiti fuori dal mondo del lavoro per lo più a causa di ristrutturazioni aziendali, si ritrova a Milano per riflettere su questa fase della vita professionale. Decidono di affrontare di petto il fenomeno, allora particolarmente diffuso e doloroso, della forzata inoperosità di tanti manager, troppo giovani per smettere del tutto di lavorare ma troppo vecchi per ripresentarsi al mondo del lavoro, almeno quello dipendente.
42,195 km di corsa!
di Graziano Saibene
Il primo che ci ha provato era un soldato ateniese, che voleva solo portare il più presto possibile ad Atene la notizia della vittoria nella battaglia di Maratona sui fortissimi Persiani, ed è passato alla Storia, ma ci ha rimesso la pelle proprio sul traguardo, appena dopo aver comunicato il suo messaggio.
Dopo di lui l'hanno fatto anche altri milioni di uomini e donne, correndo la stessa distanza in gare organizzate in ogni parte del Mondo, quasi sempre attratti dalla voglia di mettersi alla prova, in una attività fisica certamente estrema, soprattutto se affrontata senza la dovuta preparazione.
Ci ho provato anch'io: qui ne scrivo, non per testimoniare imprese e risultati (assai modesti, e quasi sempre al di sotto delle mie aspettative), ma per evidenziare alcuni benefici, del tutto insperati, che ho continuato a riscontrare anche a trent'anni di distanza dal completamento della mia decima e ultima maratona.