Thomas Larch (from Kuusalu Vald, Harju maakond, Estonia) - Electric Car
La rivoluzione elettrica di Joe Biden
di Vincenzo Rampolla
La Casa Bianca investe nell’acquisto di veicoli elettrici e rivoluziona le norme di compra-vendita dell’energia elettrica a livello di tutti gli Stati. Il 17 novembre Biden ha tenuto una conferenza a Detroit in uno stabilimento della General Motors che produce veicoli elettrici e ha annunciato che l'Amministrazione ha deciso di contribuire prontamente e risolutamente all’assetto di un pianeta più pulito e meno torrido, spendendo miliardi per:
- Creare un parco federale di veicoli elettrici,
- Modernizzare gli impianti elettrici dell’attuale patrimonio immobiliare federale,
- Rivoluzionare le modalità dell’approvvigionamento elettrico del Governo.
Dopo una totale adesione agli obiettivi sul clima appena fissati al COP26 e a Glasgow, il 10 dicembre il Presidente Biden ha firmato l'ordine esecutivo che impegna il bilancio della Casa Bianca per ridurre del 65% entro la fine del 2030 le emissioni di CO₂ generate dal Governo, insieme a quelle delle attività federali interamente basate su energia elettrica. Biden ha deciso di fare le cose alla grande. Entro il 2035, il Governo porrà fine agli acquisti di veicoli alimentati a gas fossile, migrando su auto e camion a emissioni zero. Gran finale nel 2045, con la maggior parte degli immobili di proprietà o in affitto del Governo che cesseranno di alimentare l'inquinamento da CO₂, la condanna del pianeta. Con questi obiettivi il Governo federale si metterebbe sulla via dell'azzeramento delle emissioni di CO₂ entro il 2050 e almeno 10 GW di elettricità pulita verrebbero aggiunti alla rete. L'ordinanza incarica anche il Governo di avviare il piano buy clean, considerando prioritari i prodotti con basse emissioni, indistintamente fabbricati e trasportati.
La direttiva di Biden si basa su un ordine esecutivo firmato da Obama nel 2015 con l'obiettivo di ridurre del 40% in 10 anni le emissioni legate al Governo federale. Tre anni dopo Donald Trump revocò l'ordine, dirottandolo sulle Agenzie preposte alla riduzione degli sprechi e al taglio dei costi.
Secondo Sarah Bloom Raskin, vicesegretaria al Tesoro sotto Obama e docente di legge alla Duke University, l’impulso elettrico dell'Amministrazione a ridurre il proprio contributo di CO₂ potrebbe indurre effetti negativi sull'economia. Lo ha detto chiaramente in una recente intervista: Senza assegnare precise direttive agli operatori del settore privato, interverrà in una certa misura su una serie di classi di beni e servizi in modo che le aziende possano trasformare la situazione attuale. Biden dal canto suo afferma che questo è l’unico modo per consentire agli Usa di adempiere ai termini climatici assegnati. Il 1° novembre aveva detto in pubblico ai leader mondiali: Gli Usa manterranno la promessa di ridurre di oltre la metà le emissioni di gas serra.
Il Governo è un fondamentale motore per la domanda e gli Enti federali degli appalti possono intervenire anche senza adottare nuovi regolamenti o approvare leggi. Solerti funzionari dell'Amministrazione hanno snocciolato le cifre e le dimensioni del solo parco federale sono circa 645.000 veicoli su cui agire per ridurre il costo dei veicoli elettrici, delle batterie e delle tecnologie connesse. È la nuova direzione seguita nel processo di certificazione degli edifici ecologici noto come LEED (Leadership in Energy and Environmental Design), standard nazionale sostenibile e norma di classificazione degli immobili verdi, introdotta per spingere gli imprenditori privati verso l'edilizia eco-compatibile, nello sforzo governativo di ridurre le emissioni e rivedere gusti e abitudini di acquisto degli americani.
Gina McCarthy, consigliera nazionale di Biden per il clima, intervenendo a una conferenza all'American Clean Power Association, ha detto che l'Amministrazione conta sullo sforzo intrapreso per migliorare la capacità degli Stati e delle Regioni di dare vita a nuovi contratti e sfruttare la dimensione delle risorse finanziarie messe a disposizione dal Governo federale. Questo piano è comunque destinato a far fronte a notevoli ostacoli logistici e finanziari e potrebbe scontrarsi con imprenditori e parlamentari repubblicani. Gruppi di sinistra come il Center for Biological Diversity e il Sunrise Movement hanno accusato Biden di essere poco prudente, mentre il senatore John Barrasso (Wyo.) Capo repubblicano della Commissione per l'energia e le risorse naturali al Senato, ha bocciato duramente il piano per il danno causato agli Stati con grandi riserve di combustibili fossili: La strategia del Presidente Biden è di distruggere le economie del Wyoming, della Virginia occidentale e di altri Stati produttori di energia. Con questa azione, dice chiaramente a milioni di americani che forniscono la maggior parte dell'energia che usiamo ogni giorno, che dovrebbero andarsene a casa e rimanere senza lavoro.
Si accende un dibattito e Marty Durbin, VP senior della politica del Gruppo e membro della Camera di Commercio degli Usa si è espresso da navigato adulatore: Mentre stiamo ancora rivedendo l'ordine esecutivo, apprezziamo la continua attenzione del Presidente Biden alla lotta ai mutamenti climatici. E non par vero che in tutte le aule parlamentari proliferino tirapiedi e incensatori.
Per raggiungere gli obiettivi di veicoli a emissioni zero, l'Amministrazione dovrà superare i ritardi di produzione causati dalla carenza di chip e dotarsi di un adeguato parco di stazioni di ricarica per garantire l’operatività dei veicoli. E mentre l'industria automobilistica è proiettata a sfornare nuovi modelli, incluse le autopompe dei Vigili del fuoco del servizio forestale Usa, potrebbe essere più complesso inserirli nel piano.
Il nuovo ordine esecutivo va incontro a un pesante rischio: chiedere al Governo federale di interrompere entro il 2027 l'acquisto di autovetture verdi alimentate a gas e simultaneamente nel parco federale posticipare di altri 7 anni la completa transizione dai combustibili fossili.
Momento delicato. Momento in cui il Governo si muove con cautela verso l’obiettivo e i 650 veicoli elettrici acquistati lo scorso anno, sebbene fossero il triplo del totale dell'anno precedente, si riducono a poco più dell'1% di tutti i veicoli acquistati ogni anno dal Governo.
È noto che gli acquisti pubblici viaggino al rallentatore, con masse di burocrati allevate per prevenire frodi e non sforare nei costi. Il rapido ritmo dell’espansione tecnologica potrebbe rendere obsoleti gli investimenti in un prodotto o in una strategia mentre è ancora in fase di sviluppo.
Il disegno di legge che Biden ha appena firmato prevede $7,5 miliardi destinati in priorità a costruire l’infrastruttura di una rete di caricabatterie per veicoli elettrici e a sviluppare altri aspetti del piano vincolati dagli stanziamenti di bilancio dell'Agenzia.
Riparare gli edifici vetusti potrebbe diventare una delle maggiori sfide e opportunità del Governo. L’uso di combustibili fossili per riscaldare e dare aria condizionata a tutti gli uffici in Usa produce quasi un terzo delle emissioni di gas serra della nazione. Sebbene ammodernamenti energetici abbiano ridotto l'inquinamento degli edifici dovuto a CO₂, si prevede che la crescente dipendenza Usa dall'elettronica e dagli elettrodomestici non possa che aumentare le emissioni entro il 2050.
Il Governo, in assoluto primo proprietario terriero degli Usa, gestisce circa 300.000 proprietà costruite in epoche diverse e regolate da una lunga sfilza di commi legali. È palese che gli edifici esistenti e quelli nuovi verranno coperti dall'ordine esecutivo di Biden, così come le basi militari e le strutture in affitto non controllate direttamente dal Governo e secondo la nuova legge, il Consiglio della Casa Bianca, fanatico di qualità ambientale, per la prima volta emetterà una serie di standard di riferimento per opere e prestazioni in edifici federali, tali da imporre ai funzionari di valutare le dosi di CO₂ specifiche per ogni struttura. Già ora si intravede la lievitazione burocratica.
Victor Olgyay, architetto capo del Rocky Mountain Institute, un think tank specializzato in politica energetica, afferma che l'ammodernamento dei magazzini governativi e degli edifici per uffici è relativamente semplice da realizzare, se si vuole più efficienza dal punto di vista energetico.
Aggiungendo isolamento, sigillando le perdite d'aria e coprendo i tetti con pannelli solari, molti di questi edifici potrebbero diventare a emissioni zero. Ma le strutture divoratrici di energia come i laboratori e i Data Center governativi rappresentano un problema spinoso. In alcuni casi, può essere più conveniente abbattere vecchi edifici piuttosto che tentare di modernizzarli. Portare gli edifici federali a emissioni zero entro il 2045 è assolutamente possibile, ha affermato. Disponiamo di tutta la tecnologia necessaria per farlo ora ed è conveniente. È solo una questione politica e economica.
Prima che le modifiche agli appalti vengano approvate, ci vorrebbe almeno un anno per partire e alcune Agenzie non perdono tempo e già sperimentano nuovi metodi di lavoro. Nel 2021 1a polizia dei parchi americani di New York, San Francisco e Washington D.C., ha iniziato a dotarsi di moto elettriche e moto da cross. In pochi mesi, il Department of Homeland Security prevede di introdurre la Ford Mustang Mach-E elettrica nel parco auto delle forze dell'ordine. Entro la fine del 2022 il Pentagono prevede di completare uno dei più grandi impianti di pannelli solari del Paese, progetto da 520 MW nella base aeronautica di Edwards, sud California. L'Amministrazione stima anche che il progetto crei almeno 1.000 posti di lavoro nell'edilizia sindacale e da poco un altro piano di installazione solare e di stockaggio di batterie è sorto sull'isola hawaiana di Kauai, presso la Pacific Missile Range Facility destinata a garantire l’alimentazione per l'intera base in caso di mancato funzionamento.
Altri Stati hanno iniziato a attingere alle proprie risorse di bilancio per affrontare il cambiamento climatico. Una legge della California impone che entro il 2025 la metà di tutte le auto acquistate dallo Stato debba essere priva di emissioni di CO₂ e richiede che nei progetti di lavori pubblici debbano essere utilizzati solo determinati materiali da costruzione a basse emissioni di CO₂.
Anche New York ha iniziato a dare priorità all'acquisto di prodotti a basse emissioni di CO₂.
(consultazione: steven mufson - gatestone institute; anna phillips; washington post; nytimes; herald tribune; the observer)