Thomas Larch (from Kuusalu Vald, Harju maakond, Estonia) - Electric Car
Le auto elettriche in Italia
di Vincenzo Rampolla
Da MOTUS-E, la prima Associazione in Italia costituita da Operatori industriali, Filiera automotive, Mondo Accademico e Movimenti di Opinione per fare sistema e accelerare il cambiamento verso la mobilità elettrica, si sono ottenuti i dati del parco macchine e delle vendite di auto elettriche aggiornati a dicembre 2021:
TOTALE BEV+PHEV Parco circolante (Battery Electric Vehicle + Plug In Hybrid EV)
BEV 136.754 PHEV 67.251 MHEV (Mild Hybrid EV) 31.716
TOTALE Unità Vendute 235.721 BEV 122.121 PHEV 113.600
Variazione vendite 2020/2021 +128 % TOTALE 2021 136.754 TOTALE 2020 59.891
Le 5 auto BEV più vendute in Italia (2021)
1. FIAT 500E 10.720 2. SMART FORTWO 6.163 3. RENAULT TWINGO 5.821
4. DACIA SPRING 5.494 5. TESLA MOD.3 5.045
Punti di ricarica (dicembre 2021)
TOTALE PUNTI DI RICARICA 26.024 TOTALE SITI 10.503
A dicembre 2021 le auto con ricarica PHEV (Plug-in EV) sono in calo del 13,21% rispetto a quelle vendute lo stesso mese nel 2020.
Le auto BEV (Battery EV) calano del -15,24% rispetto allo stesso mese dello scorso anno.
Il numero di immatricolazioni di auto PHEV specificatamente nel mese di dicembre 2021 scende a valori inferiori al 2020. Questo accade a causa di numerosi fattori: ritardi di consegna dovuti alla crisi delle materie prime, dei semiconduttori e dei microchip; effetto visibile della fine degli incentivi di Ottobre; possibilità di immatricolare entro il 30 giugno 2022, rispetto ai 4 mesi precedentemente previsti dal sistema ecobonus e del risultato record di dicembre 2020, per le immatricolazioni di auto a zero CO₂ e basse emissioni entro l’anno per rispettare la normativa.
A livello di consolidato annuale si registra una crescita del 128 % delle auto con ricarica, equivalente ad una penetrazione del 9,35% sul mercato rispetto al 4,33% dello stesso periodo 2020.
Le BEV nel 2021 superano le previsioni, con un raddoppio dell’immatricolato nel 2021, rispetto al 2020, nonostante gli incentivi terminati da mesi e una situazione normativa sempre più incerta.
Il mercato dell’auto
Il numero di auto immatricolate nell’anno 2021 non supera i 1,5 milioni, ma si ferma a 1,46 milioni di veicoli, con un crollo rispetto al 2019 in cui si sono targati oltre 1,85 milioni di veicoli, e con un lievissimo recupero sul 2020 di soli 78.401 veicoli (+5,7%).
Questo è segno che molti cittadini vivono ancora nell’incertezza della scelta del mezzo da comprare e che il mercato non si è ripreso: si continuano a vedere gli effetti della pandemia, sicuramente nei ritardi di consegna ma anche nella mancanza di liquidità dei cittadini e nell’indecisione sulle auto da acquistare, testimoniato da un calo del -16% del canale privato rispetto al 2019 insieme a un calo significativo del canale flotte, acquisto da parte di imprese (-17%), delle auto-immatricolazioni (-52%) e del noleggio (-28%).
Ecobonus
Sono nefaste le conseguenze di una mancata pianificazione nel prossimo triennio dei supporti al mercato dell’industria automotive nazionale. Ancora queste conseguenze non si vedono sulle immatricolazioni di quest’anno semplicemente perché la prenotazione degli incentivi ha portato a un “tesoretto” di immatricolazioni che si sarebbero realizzate anche nei mesi in cui i fondi non sarebbero stati disponibili. Dalle stime MOTUS-E, l’effetto dovrebbe essere visibile in maniera importante tra marzo ed aprile, considerando il numero totale di veicoli immatricolati nel 2021, i fondi stanziati e un ritardo tra la prenotazione e l’effettiva immatricolazione dei veicoli. Questo non sarà solo dovuto a un calo della domanda non supportata dal bonus all’acquisto, ma anche alla mancanza di prodotti BEV disponibili in Italia, visto il numero ancora limitato di mezzi che l’industria riesce a produrre e che saranno deviati su mercati più appetibili del nostro.
È sorprendente e incomprensibile, alla luce di tutto ciò, che il Governo abbia deciso di ignorare completamente il settore, in un inquietante rimbalzo di responsabilità tra Governo e Parlamento che risulterà nella drammatica riduzione di immatricolazioni di vetture elettriche e ibride plug in nel 2022. Si auspica che il MiSE e il MEF riescano a intervenire all’inizio del 2022, in caso contrario è plausibile che non solo non si supereranno i numeri del 2021, ma che per le BEV si scenderà al di sotto delle 50.000 unità nel 2022.
La segmentazione di mercato
Per quanto riguarda la segmentazione di mercato, nel mese di dicembre 2021, le BEV totalizzano nel segmento privato un numero di unità che rappresenta il 33% del totale delle immatricolazioni mensili dei veicoli 100% elettrici (in netto calo rispetto a novembre, in cui il privato rappresentava il 41%); il restante 67% si suddivide tra noleggio a breve e lungo termine, le auto-immatricolazioni dei dealer e gli acquisti per flotte.
I dati di fine anno 2021 confermano la crescita significativa del canale Manufacturer and Dealer, primo canale delle auto-immatricolazioni dei concessionari, con un +184,3% rispetto al mese di dicembre 2020 e +169,3% annuale, rappresentando quindi il canale che in assoluto è cresciuto di più. Il secondo canale in termini di crescita annuale è il settore privato, che con il +136,1% dimostra il forte interesse dei cittadini ai modelli full electric.
Per quanto riguarda le PHEV a noleggio si registrano 2.324 unità rispettivamente a lungo termine nel mese di dicembre 2021. Queste costituiscono il 46% del totale PHEV, a fronte del 24% di immatricolazioni nel segmento privato, in continuo calo negli ultimi 4 mesi. Sembra quindi che i privati si rendano sempre più conto che gli ibridi plug-in sono mezzi sicuramente interessanti come transizione, ma con un costo operativo più alto e con un più incerto valore residuo. Il trend positivo relativo al canale Rentals si conferma anche su scala annuale, dove, in particolare, il noleggio a lungo termine vede una crescita a quota 29.762 PHEV, pari al 42,8% dell’immatricolato.
Il canale privato rimane invece stabile in termini di segmentazione a livello annuale, con il 33,8% di immatricolazioni nel 2021, a fronte di 31,4% nel 2020.
La Fiat 500E si conferma la BEV più venduta in Italia nel 2021, con 10.720 unità e cresce del 8,9% rispetto al mese precedente. Segue al 2° posto la Smart Fortwo con 6.163 unità, 7,7% rispetto al mese precedente, mentre la Renault Twingo, registra 5.821 unità, 9,8% rispetto a novembre.
La Dacia Spring conferma il 4° posto con 5.494 unità, 17,1% di crescita rispetto a novembre e la Tesla Model 3 si conferma al 5° posto con 5.045 unità (+9%). Nonostante la politica di consegne trimestrale la Dacia Spring supera la Tesla nel totale immatricolato 2021.
Per quanto riguarda le ibride PHEV, in testa nelle top 5 delle immatricolazioni fino a novembre 2021 resta Jeep Compass, con 8.742 unità, seguita da Renegade (6.032), Volvo XC 40 (5.269), Renault Capture (4.397) e BMW X1 con 3.737 unità.
Anche a dicembre i tre modelli 100% elettrici di maggior successo sono citycar e utilitarie (segmento A e B), mentre al contrario le PHEV continuano con una maggiore diffusione dei segmenti meno di massa (C e D), a conferma dell’impiego delle ibride plug-in specialmente nell’uso promiscuo aziendale, coerentemente con il fenomeno della maggiore penetrazione per le PHEV del canale di noleggio, rispetto alle BEV.
La distribuzione geografica ed il confronto con l’Europa
Dal punto di vista della distribuzione geografica, l’andamento delle vendite BEV+PHEV resta piuttosto stabile. In termine di vendite, il Nord-Est e il Nord-Ovest, rispettivamente al 1° (37%, con 4.360 unità) e al 2° posto (27%, 3.151 unità). Il Centro rallenta l’ascesa attestandosi al 26% (3.081), mentre Sud e Isole chiudono rispettivamente al 7% (879) e 3% (362). Confrontando le vendite di dicembre 2021 dei principali mercati europei la Germania conferma il primato delle PHEV con 68.219 unità e un incremento rispetto all’anno precedente del 92,4%; al 2° posto sale il Regno Unito con 32.522 unità immatricolate nel mese di dicembre (+86,6% rispetto all’anno precedente). La Francia scende al terzo posto con 28.580 auto (+76,6% su 2020).
In termini di veicoli PHEV immatricolati nel 2021 chiude al 1° posto la Germania con 600.803 unità, al 2° posto il Regno Unito con 269.240 unità, ed al 3° posto, la Francia con 264.465 unità. L’Italia si posiziona al 4° posto nella classifica Europea con un totale di 136.754 veicoli elettrici immatricolati, superando Olanda, Belgio e Spagna. Si osserva che tale classifica è fortemente influenzata dalle dimensioni del mercato e dal numero di abitanti di ogni singolo Stato.
La ricarica dei veicoli elettrici
Dalla rilevazione trimestrale, al 31 dicembre 2021 in Italia risultano installati 26.024 punti di ricarica e 13.233 infrastrutture (stazioni o colonnine) in 10.503 location accessibili al pubblico. Le infrastrutture sono collocate per il 79% su suolo pubblico e per il restante 21% su suolo privato a uso pubblico (e.g. supermercati o centri commerciali). Si continua ad osservare un rallentamento dei tassi di crescita, rispetto al trimestre precedente e al secondo trimestre. Rispetto al 2020, i punti di ricarica sono cresciuti di +6.700 (da dicembre 2020 a dicembre 2021), mentre le infrastrutture di ricarica di +3.514. Rispetto alla prima rilevazione di MOTUS-E di settembre 2019 (10.647 punti in 5.246 infrastrutture), si registra una crescita del +143% e una crescita media annua del +48,4%.
Le infrastrutture attive
Circa il 13% delle infrastrutture installate risulta attualmente non utilizzabile dagli utenti finali, in quanto non è stato finora possibile finalizzare il collegamento alla rete elettrica da parte del distributore di energia o per ritardi di autorizzazioni.
La potenza dei punti di ricarica
In termini di potenza, il 94% dei punti di ricarica è in corrente alternata (AC), mentre il 6% in corrente continua (DC). Inoltre, il 17% dei punti sono a ricarica lenta (con potenza installata pari o inferiore a 7 kW), il 77% a ricarica accelerata o veloce in AC (tra più di 7 kW e 43 kW), un 4% fast DC (fino a 50 kW) e le restanti ad alta potenza, di cui l’1% fino a 150kW e l’1% oltre i 150kW.
Va sottolineata la crescita importante dei punti di ricarica in DC (potenze più alte), nonostante i numeri assoluti ancora ridotti.
La distribuzione sul territorio
Oggi il 57% circa dei punti di ricarica sono distribuiti nel Nord Italia, il 23% circa nel Centro mentre solo il 20% nel Sud e nelle Isole. Il 34% nei capoluoghi di provincia e il restante negli altri comuni. La Lombardia con 4.542 punti rimane la regione più coperta, con il 17% di tutti i punti. Seguono Lazio e Piemonte con il 10% a testa, Veneto ed Emilia-Romagna al 9% e Toscana all’8%. Le sei regioni coprono il 65% del totale dei punti in Italia e crescono ad un ritmo costante.
(consultazione: motus-e – rapporto annuale 2021)