Aggiornato al 26/04/2024

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Voltaire

News: Quando, quanto e come: ecco le tre variabili ‘salutari’ del cibo

 

L’ora ‘esatta’, ovvero puntuale e regolare, in cui si assumono i pasti può fare la differenza sulla salute generale dell’organismo. Compreso (e soprattutto) su quella del cuore. Può infatti contribuire da un lato a ridurre i problemi di obesità e sovrappeso, fenomeno globalmente in crescita, anche in Italia, e dall’altro ad allontanare il rischio di patologie cardiovascolari importanti, come infarto e ictus.

Lo ribadiscono, in un lavoro apparso su  Circulation, i cardiologi dell’American Heart Association che raccomandano – oltre a mangiare quando scocca l’ora giusta – anche a non saltare mai la colazione: il pasto fondamentale della giornata. Il tutto a seguito di alcuni studi di laboratorio, effettuati cioè solo sugli animali, che hanno dimostrato quanto il ‘quando’ si mangia possa influenzare il benessere dell’organismo. Quest’ultimo risponde infatti a un orologio biologico interno che governa correttamente le nostre funzionalità, compreso il bisogno di cibo. Recenti studi hanno dimostrato che se esso viene assunto a riposo, ad esempio mentre si dorme, l’orologio biologico viene riprogrammato in modo tale da alterare il metabolismo: evento che però aveva causato sulle cavie un aumento di peso, una maggiore resistenza all’insulina e un sensibile stato infiammatorio. Esponendo gli animali anche a problemi di cuore.

Il rischio potrebbe essere simile anche nell’uomo, ovvero saltare in primo luogo la colazione e poi mangiare in maniera scorretta e poco regolare, potrebbe aumentare le probabilità di sviluppare obesità e/o diabete, spesso condizioni associate, o anche avere carenze nutritive. Non meno importanti sarebbero le implicazioni sul cuore che potrebbe incorrere nel rischio di malattie cardiache di varia natura, tra cui anche infarto e ictus. 

E come ultima indicazione, i cardiologi americani raccomandano di evitare di mangiare in contesti distraenti, come guardando la televisione ad esempio, cercando invece di concentrarsi sul momento del pasto così come sotto l’impulso dell’emozione. Gli esperti sostengono infatti che mangiare ‘emozionalmente’ porta a scegliere cibi molto più ricchi di calorie, poco sani e dal basso valore nutrizionale, e a ricercare il cibo anche quando non si prova il senso di fame. Allora, facciamo attenzione oltre che alla quantità delle porzioni e alla qualità del cibo, anche al nostro tempo. Che sia anch’esso di qualità: dedicato cioè a gustare il cibo in maniera sana e gratificante.

 

Inserito il:26/04/2017 08:20:23
Ultimo aggiornamento:26/04/2017 08:22:57
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