Aggiornato al 27/04/2024

Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo

Voltaire

Vladimir Volegov (Chabarowsk, Russia, 1957 - ) - At pier of Blanes (2015)

 

Gialli d’autore per le notti di mezza estate

di Marialuisa Bordoli Tittarelli

 

(seguito)

 

- C’è chi esercita la mente risolvendo equazioni, chi legge trattati di fisica o ripassa i grandi filosofi, io che non possiedo una mente tanto prodigiosa, mi accontento di leggere gialli. -

Con questa affermazione divertita e scanzonata, la signora Persi mostrò a Gregory l’ultimo libro di Colin Dexter tradotto e pubblicato in quei giorni dalla casa editrice Sellerio.

“ Il giorno del rimorso” racconta l’ultima fatica dell’ispettore Morse, personaggio a lei così caro da farglielo ritenere quasi un parente prediletto.

La casa editrice Sellerio aveva pubblicato tutte le imprese del detective della Thames Valley Police, tredici imperdibili romanzi per i cultori del giallo.

Colin Dexter, suo creatore, insegnante di greco e latino alle scuole superiori, è stato anche uno dei massimi esponenti di enigmistica e parole crociate, scrittore intelligente, originale, ricco di humour e di coltissime citazioni, appassionato di musica classica, caratteristica questa, insieme alla passione per l’enigmistica, che ha trasmesso al protagonista dei suoi romanzi.

L’ispettore Morse, infatti, è un melomane, innamorato di Wagner, e grazie a questo suo interesse, i film tratti dai relativi romanzi godono di un piacevole sottofondo musicale costituito ovviamente da pezzi di musica classica a volte anche magistralmente cantati.

Morse, abile enigmista, si diverte ogni mattina a risolvere le parole crociate del quotidiano che legge e si cronometra per controllare in quanti minuti riesce a completarlo.

Lo scrittore aveva sofferto dalla nascita di sordità, disturbo che l’aveva infine costretto, con il suo progredire, ad abbandonare l’insegnamento.

Nei suoi romanzi anche la sordità appare più di una volta e, nel caso del professor Nicolas Quinn, accademico di Oxford afflitto da sordità progressiva, diventa titolo: Il mondo silenzioso di Nicholas Quinn.

Romanzi e serial televisivi sono ambientati nella stupenda cornice di Oxford il che rende la lettura o la visione dei vari racconti ancora più interessante ed elegante.

Sono racconti intelligenti, sofisticati, raffinati, complessi, che stimolano la mente spingendola a pensare, approfondire, mantenere l’attenzione ben viva.

Sono queste caratteristiche a fare della signora Persi un’appassionata fan di Colin Dexter, autore di polizieschi così ben concepiti da lasciarla incerta sull’identità del colpevole fino all’ultima pagina.

Il libro che teneva in mano quel giorno, da pochissimo comparso in libreria, ma a lei già noto in un’edizione Mondadori del 2000, era uno dei suoi preferiti, non solo perché l’ultimo, ma perché il mitico, magnifico, amatissimo Endeavour Morse (il cui nome l’ispettore non voleva mai rivelare e che l’autore rende noto solo nel penultimo episodio) muore, stroncato da un infarto annunciato da molto tempo da disordini alimentari, passione per gli alcolici, diabete, sempre pericolosamente ignorato, e atteggiamento generale verso la vita.

Insomma il fedele lettore di Morse non si stupisce di questa fine, anzi la teme angosciosamente già da molti episodi precedenti, tuttavia, quando essa arriva, il dispiacere è tangibile e lascia una sgradevole sensazione di perdita e vuoto.

A Morse ci si affeziona per la sua incredibile intelligenza, per l’acume delle sue intuizioni, per la sua timidezza nascosta dietro a un atteggiamento assente o distaccato, per il suo enorme bisogno d’amore sempre negato o represso, per la sua debolezza, perché se ne infischia del giudizio della gente, per quell’immenso senso di solitudine che lo avvolge e che ce lo fa sentire così vicino.

Le numerose scorribande nel mondo del Giallo avevano fatto conoscere alla signora Persi molti ispettori e commissari ai quali a volte si affezionava, come nel caso di Morse.

Ce n’era più d’uno che lei sentiva come un amico .

Il posto d’onore era riservato a Richard Jury, di Scotland Yard, un giovane ispettore malinconico, dolce, sensibile e taciturno, dotato di grande fascino a giudicare dall’apprezzamento delle donne, buono in modo dolente, tuttavia, da buon inglese, dotato di humour.

I casi dei polizieschi ruotano sempre attorno a nefandezze, cadaveri, moventi spesso nascosti e insospettabili, ma in fondo si potrebbe dire che è sempre la stessa storia. Uno o due cadaveri, lo sciagurato che li ha compiuti ben nascosto e da stanare, false piste, intuizioni geniali e amen.

Quello che rende la faccenda interessante, per la signora Persi, non sono certo le descrizioni più o meno macabre o raccapriccianti (genere sgradevole se non detestabile) o sistemi originali e improbabili in cui gli assassinii vengono effettuati, ma lo stile dei racconti, il contorno, il contesto, la personalità dell’ispettore e dei personaggi al seguito.

Nel caso di Morse, per esempio, c’è il sergente Lewis con la sua passione per fish and chips che la devota moglie gli prepara ad ogni rientro serale, la sua paziente sopportazione dei vezzi e delle asperità del suo capo, le sue eterne limonate al bar e le birre scroccategli regolarmente da Morse, la sua ammirazione fedele.

Oppure Strange, il grosso superiore di Morse, che burberamente lo ammira e appoggia, o la misteriosa fidanzata che lo aveva abbandonato ancor più misteriosamente, o persino l’ombra della madre morta troppo presto.

Nel caso dell’ispettore Jury c’è Melrose Plant (che razza di nome incredibile), aristocratico “democratico” dato che aveva caparbiamente rinunciato al titolo, che assiste volentieri l’amico Richard nelle sue indagini. Melrose, duca di Caverness, diciassettesimo visconte della casata degli Ardri-Plant ha anche una zia acquisita, Agatha (un irriverente omaggio della scrittrice ad Agatha Christie?) decisamente ingombrante, golosissima, detestabile anzi, insopportabile, avida, pettegola, tuttavia divertente, ottimo personaggio per allentare le suspence.

Le avventure dell’ispettore Jury, ambientate a Londra o comunque in Gran Bretagna, nascono dalla penna di una scrittrice americana, poco tradotta in Italia, tanto che i suoi libri, la signora Persi, li aveva tutti comperati su internet, per lo più usati, o cercati affannosamente alle bancarelle dei mercatini. I più recenti erano stati pubblicati nella collana dei gialli Mondadori nei primi anni 2000.

Martha Grimes, sebbene venga considerata, a suo dispetto, la nuova Agatha Christie, scrive romanzi nel tipico stile inglese, con molto humour e con perfette descrizioni della campagna, della vita e del carattere di questo Paese, ma risiede negli USA, , dove è nata, e pare venga raramente negli UK.

Le sue storie, un misto di tragedia e commedia, sono piacevolmente perfette per una lettura estiva rilassante, ma intensa.

Nei suoi romanzi sono numerosi i personaggi secondari che non aggiungono nulla alla trama del giallo, ma ne arricchiscono di molto la lettura, tanto che ad ogni nuovo romanzo li si cerca per conoscere il progredire delle loro vicende, indipendentemente dallo svolgersi del thriller.

Questo divertente contorno non sminuisce le complesse e interessanti storie gialle che appassionano gli amanti di questo genere.

Tra i molti titoli reperibili su internet, Shakespeare in nero, Richard Jury e il Segno dei cinque, Il Cigno nero, Morti sospette, Omicidio in un interno, sono senza dubbio ottimi polizieschi.

 

(continua)

 

Inserito il:16/08/2019 17:52:25
Ultimo aggiornamento:30/09/2019 19:10:49
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