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La cultura della Valutazione: 1 - Capire le Politiche Pubbliche.
Nel mondo anglosassone le politiche pubbliche (policy, da non confondere con la politica, politics) sono oggetto da più di un secolo del vivo interesse sia degli addetti ai lavori che dei semplici cittadini.
In paesi come la Gran Bretagna e gli Stati Uniti è presente una cultura della Valutazione e della rendicontazione (accountability) che non appartiene solamente agli studiosi e agli esperti del settore, ma anzi è diffusa e condivisa anche dalla maggior parte delle persone “comuni”.
Praticamente quasi tutti i cittadini, britannici o statunitensi vogliono avere risposte, razionali e sensate, su come siano stati spesi i loro soldi. L’uso dei fondi pubblici è un tema estremamente sentito.
Anche i cittadini italiani vogliono avere le stesse risposte, il problema di sapere dove vanno a finire “le nostre tasse” è comune a ogni tempo e a ogni Stato; è una cosa abbastanza palese!
Quello che cambia a mio avviso è la cultura sottostante: in Italia solo recentemente si sta diffondendo, a partire dalle università, l’idea di valutare con criteri scientifici e razionali gli effetti delle politiche pubbliche fuori dalla ristretta cerchia degli addetti ai lavori.
Ho preso in prestito dall’ottimo manuale della professoressa Regonini (Gloria Regonini, Capire le politiche pubbliche, il Mulino, Bologna, 2001) parte del titolo di questo primo, spero di molti, articolo dedicato all’argomento. L’obiettivo è quello di divulgare in maniera più semplice possibile la cultura e l’idea di fondo che le politiche pubbliche debbano essere valutate e analizzate secondo criteri razionali.
Quando siamo al bar sport va benissimo parlare di politiche pubbliche (e di politica) come se fossimo dei tifosi di qualche squadra di calcio. In altri contesti e soprattutto quando bisogna prendere delle decisioni informate si dovrebbe usare la testa e avere tutti gli strumenti di base a disposizione.
Il punto di partenza, sia per prendere decisioni informate che per diffondere questa cultura, sono sempre le definizioni. Bisogna avere ben chiaro di cosa si sta parlando quando ci troviamo di fronte a termini come “Politiche Pubbliche” e “Valutazione”. Ovviamente esistono diverse definizioni, soprattutto in ambito accademico; per semplificare le cose al lettore che si approccia per la prima volta alla materia si considereranno solamente le seguenti definizioni:
1) Per politiche pubbliche si intende qualsiasi intervento il cui fine è quello di risolvere un problema di pubblica rilevanza. Non necessariamente una politica pubblica è attuata, direttamente o indirettamente, da un ente o da un’istituzione pubblica: la società privata che costruisce una strada privata con pedaggio sta mettendo in atto una politica pubblica dal momento che vuole risolvere il problema, di rilevanza pubblica, relativo alla presenza di infrastrutture e collegamenti. Inoltre tale tema potrebbe avere un rilevante impatto a livello ambientale, ulteriore ragione per considerare l’intervento come una politica pubblica. La provenienza dei fondi è irrilevante, la discriminante sono gli effetti (risoluzione del problema e altri impatti a livello ambientale) che la costruzione della nuova strada potrebbe avere.
2) Per “Valutazione” si intende l’insieme delle attività collegate utili per esprimere un giudizio per un fine pubblico, giudizio argomentato tramite processi di ricerca che ne costituiscono l’elemento essenziale e imprescindibile di affidabilità delle procedure e fedeltà delle informazioni utilizzate per esprimere quel giudizio. (Claudio Bezzi, Il Nuovo Disegno della Ricerca Valutativa, Franco Angeli, Milano, 2010)
Mi permetto di citare la definizione di Bezzi (2010) dal momento che evidenzia due aspetti fondamentali della Valutazione.
A) La Valutazione serve a esprimere un giudizio per un fine pubblico: l’intervento ha funzionato o non ha funzionato, il problema è stato risolto o non è stato risolto, sono stati prodotti gli effetti voluti o non sono stati prodotti, ecc…
B) Tale giudizio è argomentato attraverso processi di ricerca che si basano su informazioni e dati concreti: per arrivare al giudizio bisogna intraprendere un determinato percorso che non si basa su pregiudizi o dicerie, ma affonda le sue radici nella realtà rappresentata sotto forma di dati e informazioni.
La base di ogni valutazione, come per le decisioni informate, è quindi la conoscenza dell’argomento. Per fornire tutti gli strumenti e diffondere la cultura della valutazione bisogna dunque insegnare a raccogliere e a utilizzare tutte le informazioni necessarie per costruire un giudizio critico su un determinato tema.
Scientia Potentia Est (Knowledge is Power / la Conoscenza è Potere, aforisma attribuito a Sir Francis Bacon).