George Tooker (1920-2011) - Government Bureau - 1956
Notizie dal Settore Pubblico: @e.bollo, la marca da bollo digitale
di Giuseppe Aquino
Il primo articolo che ho scritto per Nel Futuro (Febbraio 2016), riguardava i pagamenti elettronici verso la PA, tematica di cui mi occupo, in ambito accademico ma anche professionale, da Settembre 2013.
La Legge 147 del 2013, all’articolo 1 comma 596 stabilisce invece che “al fine di consentire a cittadini e imprese di assolvere per via telematica a tutti gli obblighi connessi all'invio di un’istanza a una pubblica amministrazione o a qualsiasi ente o autorità competente, con provvedimento del direttore dell'Agenzia delle entrate d'intesa con il capo del Dipartimento della funzione pubblica, da adottare entro centottanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, sono stabilite le modalità per il pagamento per via telematica dell'imposta di bollo dovuta per le istanze e per i relativi atti e provvedimenti, anche attraverso l'utilizzo di carte di credito, di debito o prepagate.”
Come evidenziato dal sito dell’Agenzia delle Entrate, “in attuazione di tale disposizione, il Provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate del 19 settembre 2014 ha disciplinato le modalità del Servizio @e.bollo”, inoltre “il Direttore dell’Agenzia in data 30 dicembre 2015 (prot. 166199), ha sottoscritto digitalmente la Convenzione per adesione con i prestatori di servizi di pagamento per il Servizio @e.bollo - pdf, prevista dal citato provvedimento del 19 settembre 2014. La Convenzione prevede, in sintesi:
- le modalità di adesione e di “gestione dell’utenza” dei singoli PSP
- le modalità di acquisto, acquisizione, pagamento e conservazione dei codici identificativi necessari alla predisposizione, a cura dei PSP, delle marche da bollo digitali
- le modalità di pagamento che il PSP mette a disposizione dei cittadini per l’acquisto delle Marche da bollo digitali”
Dopo tutti questi passaggi, lo scorso 14 Aprile un comunicato stampa congiunto dell’Agenzia dell’Entrate, AgId (Agenzia per l’Italia Digitale) e Infocamere (Società Consortile delle Camere di Commercio) ci informa che è finalmente disponibile la marca da bollo digitale per i documenti richiesti dalle PA attraverso il servizio @e.bollo.
Come riportato da AgID, “la prima marca da bollo digitale è stata acquistata giovedì 13 aprile a Rovigo e applicata all'istanza inviata da un’impresa agroalimentare al SUAP di Treviso, gestito attraverso il sistema camerale italiano.
Il nuovo servizio @e.bollo è disponibile in fase sperimentale in alcuni comuni pilota della Lombardia (Legnano, Monza, Pavia, Rho e Voghera) e del Veneto (Treviso e Vicenza), sarà implementato da altri 750 comuni - tra gli oltre 3400 che si avvalgono della piattaforma – e verrà progressivamente esteso ad altre amministrazioni e prestatori di servizi di pagamento.”
Siamo ancora in una fase sperimentale ed inoltre può sembrare che ci siano voluti circa 3 anni e mezzo per implementare la normativa tramite un progetto pilota, tuttavia è importante evidenziare diversi punti per comprendere pienamente la portata sistemica di questo intervento:
- I pagamenti elettronici sono un servizio fondamentale ed estremamente “delicato” su diversi livelli (giuridico, economico, socio-culturale e anche per gli interessi in gioco) per la completa dematerializzazione e digitalizzazione della PA
- La partita si gioca sul lungo periodo. Siamo partiti dalla reingegnerizzazione del Sistema Pubblico di Connettività per arrivare al front end PagoPA che verrà integrato dal nuovo servizio di @e.bollo (sul sito dell’Agenzia delle Entrate sono riportate tutte le informazioni per l’acquisto e l’utilizzo della marca da bollo digitale)
- La sperimentazione su un campione ristretto di comuni serve per individuare eventuali errori del sistema, correggerli ed implementare nuove funzionalità per rendere più fruibile il servizio sia gli utenti che agli operatori del back-end. Tendenzialmente non dovrebbero passare troppi mesi per la release finale su tutto il territorio nazionale (aspettare qualche mese per rilasciare un prodotto finito e funzionante mi sembra un concetto abbastanza scontato e sensato in qualsiasi ambito di applicazione)
- Bisogna rilevare che il sistema dei pagamenti elettronici verso la PA non è “abbandonato a se stesso” ma, a partire dal 2013, sono stati implementati diversi nuovi interventi e servizi
- La sfida non è solo materiale ma anche culturale. Non bisogna solo rilasciare un ottimo prodotto funzionante ma @e.bollo deve essere facilmente utilizzabile anche dai cittadini comuni e non solo dagli intermediari. Altrimenti rischia di essere semplicemente un servizio di nicchia
- Risulta molto interessante che la prima applicazione del servizio @e.bollo sia stata fatta da un’impresa per una pratica inoltrata al SUAP.
I tempi delle PA e del Governo sono ovviamente diversi e più dilatati rispetto a quelli delle imprese e dei cittadini. Bisogna considerare gli interessi in gioco, oltre all’investimento in tempo e denaro effettuato, prima di valutare e giudicare questo intervento (sia il singolo @e.bollo sia l’intera infrastruttura dei pagamenti elettronici verso la PA).
Non si deve pretendere di avere tutto e subito, come già detto la partita si gioca nel lungo periodo con effetti e ricadute nei prossimi decenni. Al momento possiamo solo attendere che tale intervento venga esteso su tutto il territorio nazionale per poi provare tale servizio in vista di una possibile valutazione della sua implementazione.