Aggiornato al 21/11/2024

Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo

Voltaire

James Cavallini (France, 1952 - ) - Legionella Pneumophila Lm

 

Prevenzione del rischio da esposizione da legionelle

di Giovanni Armando Costa


In Italia la prima epidemia di legionellosi fu registrata sul lago di Garda nel 1978 ed interessò dieci soggetti. A livello mondiale il primo focolaio epidemico noto si verificò negli U.S.A. nel 1976, durante una riunione di legionari.

Ci furono 34 decessi e più di 200 ex militari coinvolti.

Un anno dopo, proprio negli Stati Uniti, il microrganismo responsabile fu isolato e identificato e prese il nome di Legionella pneumophila.

Attualmente si conoscono 43 specie e diversi sierogruppi; Legionella pneumophila sierogruppo 1 è considerata quella a maggiore rischio infettivo.
Le legionelle sono batteri mobili che si trovano nelle acque di fiumi e laghi e in generale in tutti gli specchi d'acqua dove la temperatura non è eccessivamente bassa. Proliferano in ambienti acquatici caldi con una temperatura compresa tra i 32 ed i 45 °C. Dai serbatoi naturali i batteri vengono veicolati nei serbatoi artificiali costituiti da reti di acqua condotta cittadina, impianti idrici di singoli edifici, piscine.
I fattori principali che favoriscono la moltiplicazione delle legionelle nelle reti idriche costruite dall'uomo sono la temperatura dell'acqua compresa tra i 20 ed i 50°C; la presenza di alghe, calcare e incrostazioni, ruggine e materiale organico che costituiscono nutrimento per il batterio; il biofilm che si crea lungo le tubazioni; un ristagno d'acqua favorito da uno scarso utilizzo di alcuni punti della rete; la presenza di sistemi di distribuzione e ricircolo dell'acqua calda sanitaria.

L'infezione da legionella non si trasmette da persona a persona e nemmeno bevendo l'acqua.

Può contrarre più facilmente la malattia il soggetto suscettibile, di sesso maschile, affetto da malattie croniche e debilitato fisicamente che si espone a flussi di aerosol di acqua contaminata e proveniente da rubinetti, docce, vasche idromassaggio o impianti di climatizzazione, piscine o fontane.
La Legionellosi può rimanere asintomatica oppure si può manifestare in due forme distinte: la malattia del legionario che include una forma di polmonite che può risultare letale e la febbre di Pontiac, una forma meno grave con le caratteristiche di una comune influenza.

L'adozione di misure preventive rimane lo strumento fondamentale per ridurre il rischio di legionellosi.

Bisogna progettare e realizzare correttamente le reti idriche, evitare di installare tubazioni con tratti terminali ciechi, preferire sistemi di produzione dell'acqua calda sanitaria di tipo istantaneo piuttosto che con serbatoio di accumulo.

E' necessario effettuare la manutenzione periodica sugli impianti e provvedere ad una regolare pulizia e disinfezione dei filtri dei condizionatori, decalcificare i rompigetto dei rubinetti e dei diffusori delle docce, svuotare e disinfettare periodicamente i serbatoi di accumulo dell'acqua, far defluire a lungo l'acqua dai punti di utilizzo negli appartamenti o nelle camere che restano vuote per lunghi periodi.

Inoltre nelle strutture turistico-ricettive, negli alberghi e nelle strutture sanitarie ed ospedaliere è bene effettuare un’ analisi del rischio legionella, istituire un registro per conservare traccia degli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria effettuati sugli impianti idrici e di climatizzazione ed individuare un responsabile tecnicamente competente per la valutazione del rischio legionella.
Dal 1983 la malattia è sottoposta a un sistema nazionale di sorveglianza e dal 1990 rientra tra le malattie infettive per le quali sussiste l'obbligo di denuncia.

Nel 1986 è stato costituito un sistema di sorveglianza europeo denominato EWGLI (European Working Group for Legionella Infections).

Il sistema raccoglie informazioni sui casi di legionellosi associati ai viaggi internazionali che si verificano negli stati europei aderenti al programma.

Il sistema di sorveglianza italiano è coordinato dall'Istituto Superiore di Sanità che comunica all'EWGLI i casi di legionellosi acquisiti da cittadini italiani che hanno soggiornato all'estero e viceversa riceve dall'EWGLI la notifica di casi di cittadini italiani che hanno soggiornato all'estero.
Maggiori informazioni sull'argomento possono essere reperite su www.legionellaonline.it e sulle linee guida del ministero per la prevenzione ed il controllo della legionellosi.

 

Inserito il:16/04/2019 18:43:16
Ultimo aggiornamento:16/04/2019 19:07:03
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