Dora Mandragora (Contemporanea - Cali, Colombia) – My Last Blood Test – 2015
A Roma i referti di esami diagnostici si hanno con un ‘clic’
di Francesca Morelli
Dopo l’esecuzione di una TAC, di una risonanza magnetica, ecografia, radiografia o di ogni altro esame di imaging, cioè di diagnostica con immagini, bastano due ‘clic’ su un qualsiasi dispositivo elettronico fra pc, smarthphone o tablet per saperne l’esito: il primo serve a visualizzare e scaricare le immagini comprensive di referto medico firmato e il secondo per inviarlo in tempo reale al proprio medico di famiglia o allo specialista. Accade a Roma, al Policlinico Universitario Campus Bio-Medico, che ha messo a disposizione dei propri utenti un servizio di refertazione on-line: il sistema MyVue di Carestream. Attivo da soli due mesi, è stato già apprezzato dal 13 per cento dei pazienti che hanno scelto l’innovazione digitale, piuttosto che il classico referto cartaceo, evitando così di dover ritornare alla struttura ospedaliera per il ritiro degli esami o lunghe code agli sportelli, facendo risparmiare al sistema sanita anche risorse, tempo e spese per la produzione di CD, DVD o immagini - i mezzi sui quali vendono oggi forniti gli esami diagnostici - e/o per la duplicazione degli esami. Perché i test saranno sempre disponibili a uso esclusivo e sicuro del paziente.
Infatti l’accesso alla procedura MyVue è ‘protetto’: richiede cioè una iscrizione gratuita al programma My-Hospital del Policlinico Universitario, che fornirà un accesso personalizzato alla documentazione clinica che viene custodita in un ‘cloud’, una nuvola virtuale, stimata oggi un sistema di protezione web molto sicuro, ulteriormente garantito e rafforzato da un log-in, un codice di accesso unico e diverso che tutela la privacy di ciascun paziente iscritto al sistema. Il quale verrà avvisato con una mail e un link di accesso da cliccare, non appena l’esame di interesse sarà completo in tutte le sue parti, e dunque scaricabile.
L’iniziativa di refertazione digitale segna un’altra tappa verso il ‘Fascicolo Sanitario Elettronico’, ovvero tutte quelle misure che a partire dall’introduzione della ricetta elettronica ormai in vigore su tutto il territorio nazionale, stanno trasformando la medicina tradizionale in e-medicine. On-line, virtuale. A cui si deve e si dovrà sempre più riconoscere un indiscusso vantaggio e merito per la salute: consentire (in un ormai prossimo futuro) ad ogni medico di famiglia o specialista di avere sott’occhio il profilo sanitario completo del proprio assistito, con la possibilità di condividere se necessario le informazioni e i documenti clinici con colleghi per e-consultazioni, o second opinion che dir si voglia, anche a distanza, tempestivamente e efficacemente. Come si chiede a una medicina che ruota attorno alle necessità del paziente.
Il Policlinico Universitario Campus Bio-Medico, visto il favorevole avvio della procedura My-Vue, mira a fare salire la percentuale di utenti digitali fino al 78 per cento, raccogliendo le adesioni di chi, presso la struttura, già usufruisce del servizio on-line per gli esami di laboratorio, per scaricare gratuitamente gli esami del sangue. L’esempio dell’ospedale romano sarà un caso sporadico, di sanità all’avanguardia, o sarà presto seguito da altre strutture del territorio? L’auspicio è per il sì, a favore della seconda ipotesi naturalmente.