Beryl Cook (UK, 1926-2008) - Women Running
Fisico e cellule più giovani con lo sport
di Francesca Morelli
Cellule di 8 anni più giovani con 30-40 minuti di movimento quotidiano. Almeno se si è donne, con un DNA dinamico e la volontà di spezzare le 10 ore di sedentarietà imposte dall’attività professionale o da pigre abitudini. Uno studio della University of California San Diego, School of Medicine, negli Stati Uniti, pubblicato su American Journal of Epidemiology, che ha coinvolto 1.500 donne tra i 64 e i 95 anni, già facenti parte del Women's Health Initiative, un progetto dedicato allo studio delle malattie croniche nelle donna in post-menopausa, attesterebbe che mezz’ora di movimento, praticato con regolarità, contrasta oltre all’invecchiamento precoce del fisico, soprattutto quello dei telomeri.
Questi ultimi sono i cappucci che si trovano alle estremità dei cromosomi ed hanno il compito di proteggerli o comunque di rallentare l’inevitabile degrado che avviene con l’età. Il problema però è che, biologicamente, anche i telomeri invecchiano ed esprimono la loro anzianità accorciandosi. Mettendo così più a rischio anche la nostra salute, perché più i telomeri sono corti, più possono favorire lo sviluppo di malattie legate all’età avanzata come disturbi cardiovascolari, diabete e tumori. Non è però solo il tempo a ledere la lunghezza dei telomeri, ci sono anche altri fattori di rischio come stili di vita scorretti, obesità, fumo e sedentarietà appunto.
Un fatto, riferito al quest’ultimo fattore di rischio, scientificamente dimostrato dalla ricerca americana che ha monitorato il livello di attività fisica praticato da tutte le partecipanti sia con un questionario sia attraverso un accelerometro, un apposito dispositivo posto sull’anca destra, che ne ha seguito il movimento per tutto l’arco della giornata, di notte e di giorno, per 7 giorni consecutivi. E i risultati alla fine non hanno lasciato dubbi: le donne che si muovevano quotidianamente per almeno 40 minuti, praticando cioè una attività fisica moderata o intensa, mostravano telomeri più lunghi, meno usurati, rispetto alle inattive. Ovvero: «L’età cronologica – ha spiegato Aladdin Shadyab del Department of Family Medicine and Public Health della UC San Diego School of Medicine, principale autore dello studio - non sempre coincide con quella biologica. Infatti, il nostro studio ha scoperto che le cellule, ad esempio, invecchiano più velocemente con una vita sedentaria».
E per chi di sport non ne ha mai fatto, ne pratica poco o è di natura pigra, c’è sempre tempo per rimediare. «Anche le donne più sedentarie – conclude il ricercatore - se fanno attività fisica per almeno 30 minuti al giorno, come consigliato dalle linee guida e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, possono decelerare il processo di accorciamento dei loro telomeri». Il messaggio è chiaro: bisognerebbe cominciare a fare attività fisica sin da giovani e proseguirla come componente normale della vita quotidiana, per tutta la vita. Anche a 80 anni.
Ora il tassello da scoprire è capire come e in che misura l’esercizio fisico si correla alla lunghezza dei telomeri nella popolazione più giovane e nell’uomo. Obiettivo cui proverà a rispondere il prossimo studio.
Prima pubblicazione: 7 febbraio 2017