Pierre Auguste Renoir (1841 - 1919) - La colazione dei canottieri - 1882
(14) Tra amici….. Gossip libero e vino bianco
di Gianni Di Quattro
Se una persona dotata di normale intelligenza e di una logica anche non eccelsa ci pensa bene non è difficile che possa condividere il modo di procedere di Berlusconi. In altri termini quello di chiamare un manager esperto che ha già avuto un bagno in politica (stava per diventare sindaco di Milano) per progettare un modo di essere del centro destra nel paese e di preparare una convention tipo quelle in uso negli USA e che abbiamo tutti visto in televisione. Si può non essere di centro destra, non si può però negare che nel nostro paese la maggioranza delle persone è di centro destra, è impossibile non sostenere che fare un progetto per cercare di rilanciarlo politicamente e affidarlo in mani esperte e che possono completarlo con la parte comunicazione, oggi così fondamentale in politica, è una cosa saggia. Allora perché i collaboratori di Berlusconi, i dirigenti dei vari partiti che al centro destra si richiamano strillano come aquile e cercano di far fallire l’operazione? Per motivi di ambizione personale e per paura di perdere qualche posizione ovviamente. Ecco come è la politica italiana, come sono i politici e questa cosa non è una buona notizia per tutti i cittadini. Questa iniziativa di Berlusconi con Stefano Parisi offre la prova ulteriore della miseria morale di gran parte della nostra classe dirigente.
O quello che scrivono giornali come il Corriere e la Repubblica, per esempio, è tutto falso o quelli del movimento 5 stelle sono pazzi a far quadrato intorno alla Assessora all’ambiente del Comune di Roma ed a non sostituirla con immediatezza. È vero che nel nostro paese abbiamo visto di tutto, ma non si può pretendere di essere vergini e nello stesso tempo fare la professione di pornostar, perché la gente non ci crede (perlomeno la maggior parte, perché alcuni non vedono l’ora).
Questa scoperta della privacy mi sa che da un po’ di tempo condiziona un sacco di cose forse anche in modo inutile e comunque esagerato e comporta un sacco di spese per ogni paese tra autorità dedicate, controlli, pratiche, processi, multe, incassi e via discorrendo. Poi soprattutto questa privacy non è coerente sempre e in maniera totale con le necessità di protezione di determinate categorie (i bambini, i disabili, i centri di ricerca ad esempio) e con la sicurezza di tutti. Sarebbe bene prenderne atto perché le cose nella vita cambiano e adottare altre misure in termini normativi, giuridici e tecnici.
Le banche italiane sono tutte in cattive acque, molti dirigenti sono indagati, qualcuno è persino in arresto, la borsa li penalizza, le prospettive non sono felici malgrado le dichiarazioni delle autorità che debbono farlo per evitare il panico o situazioni più difficili ancora. È chiaro che siamo arrivati a questa situazione dopo anni di mala gestione, di intrallazzi politici, di incursioni di gruppi di potere, di coperture e protezioni non solo in politica, ma anche negli enti di controllo e persino nella magistratura. Adesso stanno venendo fuori tutte o quasi le magagne e probabilmente il futuro ci riserverà spettacoli ancora più tragici in merito. Possiamo dire con modestia ma con cognizione di causa che questo governo non sta coprendo nessuno per la prima volta nella storia della nostra democrazia repubblicana? L’onestà crediamo dovrebbe spingerci a dirlo con molta chiarezza e sperando che non si fermi questo processo.
Veneto banca è fallita, sono successe cose incredibili e ora la magistratura sta indagando e scoprendo. Viene sempre da chiedersi come mai si arriva a tanto e cosa facevano gli organi di controllo come la Consob e la Banca d’Italia, ma pazienza si sa che ormai è fiato sprecato. Adesso hanno anche arrestato l’amministratore delegato di Veneto Banca e hanno a lui sequestrato beni mobili e immobili a garanzia delle richieste dei truffati. L’importo del sequestro sembra sia di 45 (quarantancinque) milioni di euro. Viene da pensare che questi banchieri guadagnano bene per consentirsi questi risparmi.
Perché molte imprese che ora sono a Londra stanno valutando trasferimenti delle loro sedi in altre città europee per non perdere il mercato europeo evidentemente ma non a Milano o in Italia? Le solite ragioni: giustizia lenta, amministrazione inefficiente e corrotta, tasse alte, energia cara, connessioni di rete deboli.