Sentendo le reazioni.
Sentendo le reazioni alle vittorie civili d’Irlanda e d’America, ho notato che il motivo di maggiore diffidenza è la paura che le coppie di fatto possano minare in qualche modo il matrimonio tradizionale.
Mi è capitato di leggere che in tutte le religioni del passato, l’uomo ha sempre temuto e (per questo) ricordato il caos.
Ci si raccontava ritualmente di personaggi immaginari, senza valori, a tratti comici, a tratti spaventosi, rappresentanti di un mondo caotico. Per ricordarsi e apprezzare le norme della società. Per aggiustare le distanze tra loro e il caos. Per dimostrare che la civiltà lo controlla e che sia giusto così.
Non so se sbaglio, ma vedo qualche parallelismo.
L’omosessuale da buona parte della società è considerato il ‘trickster’ colui che porta caos, grossolano ma temuto: mina l’ordine del nostro mondo.
Ma mi viene un dubbio: e se questo ‘trickster’ in particolare venisse considerato caotico proprio perché non lo riconosciamo, non lo rispettiamo, non lo inseriamo nel nostro ‘ordine’? Se la società irlandese, e le altre, avessero solo strappato quest’elemento al dominio del caos e lo avessero portato alla luce facendo così nel tempo sparire la paura che si ha di esso?
Forse queste stesse paure che ci si trascina, per abitudine, senza nemmeno capire più quali siano le ragioni che le hanno generate, ci fanno considerare caotico qualcosa che ha già fatto parte, insieme alle mille altre cose, dell’ordine del mondo.