La politica e l’informatica.
Tutte le volte che la politica si è occupata di informatica ha preso decisioni brutte per il paese già dai tempi di quando fu venduto il settore elettronico della Olivetti alla General Electric nella totale omertà del Parlamento e del mondo sindacale, con qualche rara e pregevole e isolata eccezione.
Per incompetenza e ignoranza, per normative che non consentono soluzioni di merito o l’assunzione di professionisti veramente meritevoli, per la collusione con aziende e gruppi del settore, per il desiderio di mantenere la massima opacità allo scopo di poter mascherare giochi di potere e attività spesso non completamente lecite.
Questo nella indifferenza colpevole e stupida dei media, del mondo accademico, del mondo culturale del paese che non ha mai capito la tecnologia, il suo ruolo e il suo futuro, di osservatori più o meno interessati, di partiti e sindacati. Per interesse, sottovalutazione, provincialismo.