Aggiornato al 21/11/2024

Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo

Voltaire

Cristina Stefan (from Candiac, QC – Canada) – Dilemma

 

ELEZIONI 2022: Sono stanco di questa destra

di Giacomo Ghidelli

 

E poi, alla fine, subentra la stanchezza. Così, anche se non profondamente convinto da nessun partito, voterò in modo fermamene convinto per un partito che non sia di destra.

Perché, a un certo punto, subentra una stanchezza mortale nel sentire certi argomenti, nel leggere certe frasi, nel vedere il ritorno di certi volti; e si avrebbe voglia veramente di scendere. Ma, non potendolo fare, uno si convince a fare quel poco che può fare. E quindi non voterò nessun partito della destra. Perché? Per molte ragioni che – essendo stanco – esporrò così come mi vengono alla penna, anzi alla tastiera.

  • Perché sono stanco di sentire dire che abbiamo bisogno di un “Capitano”: io penso di essere un uomo e non un caporale, come avrebbe detto Totò. E mi comporto di conseguenza.
  • Perché sono stanco delle persone che si affrettano a salire sul carro del vincitore. Si sa che questo è un vecchio vizio italiano, praticato in politica e in azienda. Ma è uno sport che denuncia soltanto il conformismo di chi lo pratica. E il conformismo è sempre un pericolo, perché è lì che si annida quella “zona grigia” di cui parla Levi nel suo libro “I sommersi e i salvati”: perché sono i conformisti saliti sul carro del vincitore che hanno sorretto Hitler, Mussolini, Putin e così via: il sonno della ragione, si sa, genera mostri.
  • Perché sono stanco di sentir fare distinzioni tra profughi (ucraini) e migranti (in genere dall’Africa): sono tutte persone che fuggono da situazioni insostenibili. Uno non si diverte a entrare clandestinamente in Europa. Uno non si diverte a fare il clandestino. Chi lo pensa dovrebbe avere il coraggio di andare a dirlo di persona a chi ha subito torture o a chi ha visto il figlio morire di sete, invece di scrivere articoli. Che poi sia l’Europa a doversi far carico del problema lo dicono tutte le persone ragionevoli. E lo sa bene anche la Lega, che ha disertato tutti i 22 incontri in cui in Europa si discuteva sulla riforma del regolamento di Dublino. Forse perché i suoi dirigenti sapevano che risolvere a livello europeo il problema avrebbe tolto loro un formidabile strumento di propaganda, visto che “la paura della gente” genera voti.
  • Perché sono stanco di vedere tornare in auge volti come quello di Tremonti, portatore di affermazioni prive di senso del tipo “con la cultura non si mangia”.
  • Perché sono stanco di sentire che una donna a capo del governo è un fatto epocale, così, senza aggettivi. Perché non tutti i “fatti epocali” sono positivi: ce ne sono di positivi e di negativi. E certi fatti, anche se hanno avuto protagonista una donna, sono stati sì epocali ma terrificanti.  
  • Perché sono stanco di sentir parlare di una cosa senza senso come la “flat tax graduale”. Possibile che chi scrive articoli a sostegno non si renda conto che la locuzione è un ossimoro? Perché “flat tax graduale” è un ossimoro come lo è “morte immortale”. Ma si sa, con alle spalle un Tremonti che spara a zero sulla cultura, tutto è possibile.
  • Perché sono stanco di sentir parlare di “riforma della Costituzione”. Chi ha provato a cambiarla ha fatto soltanto disastri. E chi ha tentato di realizzare una Bicamerale ha sortito risultati ancora peggiori. D’altra parte non c’è da stupirsi, vista la pochezza di moltissimi politici seduti in Parlamento. A suo tempo la Costituzione fu scritta da persone che non avevano il potere come unico obiettivo. Per questo io sono convinto che la Costituzione non vada cambiata, ma che vada applicata nella sua integralità, visto che ancora oggi non lo è.
  • Perché sono stanco di sentir parlare di riforma del PNRR in difesa degli interessi della patria. Perché è evidente che si tratta di un giochino: discutiamo, si ferma tutto, la colpa è dell’Europa. A questo punto, ancora una volta, non c’è nulla da discutere ma ci sono cose da fare. E da fare bene, se vogliamo che quei fondi ci arrivino.
  • Perché sono stanco di sentir dire che il tema dei “diritti civili” è un tema da “Paese del bengodi”. Il tema dei diritti civili è un tema da Paese civile. Perché o siamo un Paese civile o siamo un Paese incivile: tertium non datur (per i seguaci di Tremonti, “non è  ammessa una terza possibilità”).
  • Perché sono stanco di sentir dire che la sinistra è per “l’etica dei principi” mentre la destra è per “l’etica della responsabilità”. Chi cita Max Weber dovrebbe almeno prendersi la cura di leggerlo. Anche superficialmente, ma leggerlo. Farlo, aiuterebbe a capire che i “principi non negoziabili” non sono soltanto quelli espressi da Benedetto XVI, ma anche quelli sostenuti da tanti esponenti della destra, a partire dal celeberrimo “Dio, Patria, Famiglia”, anche se il primo termine oggi è stato un po’ dimenticato da tutti tranne che da Salvini che ama farsi riprendere con il rosario in mano.

Potrei andare avanti, ma per ora mi fermo. Sono stanco.

Inserito il:15/09/2022 10:06:28
Ultimo aggiornamento:15/09/2022 10:10:14
Condividi su
ARCHIVIO ARTICOLI
nel futuro, archivio
Torna alla home
nel futuro, web magazine di informazione e cultura
Ho letto e accetto le condizioni sulla privacy *
(*obbligatorio)


Questo sito non ti chiede di esprimere il consenso dei cookie perché usiamo solo cookie tecnici e servizi di Google a scopo statistico

Cookie policy | Privacy policy

Associazione Culturale Nel Futuro – Corso Brianza 10/B – 22066 Mariano Comense CO – C.F. 90037120137

yost.technology | 04451716445