L’approccio LEGO per il riuso delle soluzioni informatiche nella PA.
Proviamo a calare questa idea, ipotizzando un possibile approccio valido per i sistemi informativi, ad esempio quelli della Pubblica Amministrazione, che è sicuramente un ambiente dove lo scatolone con i pezzi da riutilizzare è vastissimo, e la prima cosa da fare è catalogarli.
Dove il manuale delle istruzioni per comporre gli oggetti molto spesso è scarso o inesistente, magari è solo nella testa di qualcuno.
I mattoni per definizione sono la parte stabile: i dati.
Invece i processi, che utilizzano i dati, sono i libretti di istruzione funzionali a ciò che vogliamo informatizzare o reingegnerizzare.
I dati sono entità come il cittadino, il tributo.
Il libretto di istruzione e’ la descrizione di un processo che mette insieme le entita’.
Una semplice relazione come “cittadino paga tributo” è un processo funzionale, è il libretto di istruzioni che descrive un evento della vita di un cittadino, evento che ci troviamo a informatizzare.
Un approccio per un buon riuso può essere quindi:
- Descrivere i mattoni che ho a disposizione, fondamentalmente i dati
- Mettere insieme i mattoni semplicemente descrivendo, a mo’ di libretto di istruzioni, cosa fare con i mattoni a disposizione. Descrivere vuol dire semplicemente esprimere in linguaggio naturale le correlazioni tra i mattoni. Tante frasi di un linguaggio, tipicamente fatto da triple (cittadino paga tributo), costituiscono il modello concettuale dell’oggetto che vogliamo costruire partendo dai mattoncini.
Siamo arrivati senza volerlo, parlando di descrizione dei mattoncini, e di linguaggio naturale a triple, a disquisire di ontologie.
Usiamo una parola nobile come ontologia, ma ne facciamo un uso semplice e potente: descrivere e correlare quanto descritto.
Cosa frena l’apertura al mondo di progetti di catalogazione e correlazione? Io credo, talvolta, sia la paura di “fare brutta figura”, di non avere una descrizione per tutti i mattoncini, di non sapere come correlare i mattoncini per informatizzare tutti i nostri processi.
Ma e’ un inconveniente a cui si puo’ ovviare. Il progetto che descrivo sinteticamente di seguito, è autoapprenditivo. Con solo una parte di mattoni descritti, e non tutti, e con solo una parte dei “libretti di istruzione” a disposizione, è possibile riottenere ciò che manca.
Per fare questo ci viene in aiuto la semantica, con inferenze e deduzioni che ci portano a fare riuso anche laddove abbiamo poche descrizioni e pochi algoritmi per costruire.
Proviamo ad analizzare la soluzione proposta di seguito.
Riguarda l’uso di ontologie informatiche per la pubblica amministrazione, anche in ottica evolutiva e riprogettativa per i datacenter della pubblica amministrazione.
Il progetto/servizio prevede 2 fasi realizzative:
- Costruire un catalogo dei metadati open con filosofia linked open data
- Inferire conoscenza con le ontologie “leggere” a disposizione (schemi concettuali)
Sono attività non da poco, specie in tempi di spending review. E’ tuttavia dimostrato come con euristiche ed automatismi di inferenza semantica si ridurrebbero almeno di un ordine di grandezza i tempi di valorizzazione con uso di ontologie.
L’ottica generale del progetto è di tipo collaborativo, ogni amministrazione che aderisce può essere sia cliente che fornitore per il progetto/servizio.
Le amministrazioni dovranno, tramite le risorse IT che gestiscono i loro servizi, fornire gli schemi logico-fisici delle basi dati (con metadati di tavole e campi).
I metadati sarebbero valorizzati con l’uso di ontologie per inferenza semantica.
Le ontologie usate si arricchiscono man mano che nuovi soggetti pubblici aderiscono al progetto: i metodi e i tools a corredo per l’inferenza, lavorano in ottica di autoapprendimento e arricchimento.
I vantaggi evidenti di riuso e standardizzazione dei concetti si applicherebbero su 2 importanti fronti:
- Tutti gli open data, e i relativi linked open data, pubblicati dalle amministrazioni
- La razionalizzazione dei datacenter della P.A.
L’ontologia di riferimento prevede la catalogazione e classificazione a partire dall’entità dato sino ad arrivare al server fisico ove esso è istanziato.
Per un progetto di tale ambizione e portata si dovrà gioco forza passare per la via collaborativa, altrimenti nemmeno miniaturizzando gli ordini di grandezza in gioco arriveremo mai per vie progettuali tradizionali costose.