DRM: perché gli ebook non decollano come dovrebbero?
Far “partire” gli ebook non è operazione così semplice: non basta qualche campagna pubblicitaria o qualche editore che si “attrezza”. Bisogna entrare nella “filosofia” del “solo digitale” e per entrarci dovete fare solo una cosa: sbarazzarvi del DRM.
I cosiddetti libri elettronici, ovvero gli ebook, non decollano affatto come si vorrebbe. Ci sono resistenze da parte dei lettori, molto forti. Mi chiedevo da tempo quali fossero queste resistenze. Una risposta l’ha fornita Gino Roncaglia(1), con una semplicità e una chiarezza esemplari. Potete ascoltare la sua stessa voce nel filmato accluso in fondo.
Roncaglia sostiene che il principale nemico degli ebook non siano né la diversità tattile tra libro cartaceo ed elettronico(2), né la scarsa predisposizione dei lettori “accaniti” a fare il passo verso l’elettronica, nulla di tutte queste cose che gli editori si affannano a far circolare.
Il vero, unico e consistente problema è solo uno: il DRM. Quella brutta sigla significa Digital Rights Management: è un prodotto inventato da Adobe, la casa produttrice del notissimo Adobe Reader (più conosciuto come Acrobat Reader), cioè quel software che ci permette di leggere uno dei formati di file più diffusi per i documenti elettronici a sola lettura, il c.d. “PDF”.
Grazie a quel software, avere a che fare con i libri elettronici – specie per chi non ha molta dimestichezza con computer e accessori – può diventare un serio grattacapo. Serio al punto da far desistere e sfuggire a qualsiasi tentativo di modernizzazione.
Come ricorda giustamente Roncaglia: il software per gestire il DRM va installato, su qualsiasi apparecchio che non sia il lettore elettronico (perché di solito già lo ha) e in ogni caso è una tecnologia che ha l’obiettivo di impedire la circolazione indiscriminata di un’opera e di limitare a sei volte la possibilità di scaricare e/o visualizzare il libro acquistato su apparecchi diversi.
E quando si tratta di installarlo su PC, magari ci si riesce pure, a condizione che si usi un sistema operativo commerciale, come Windows o Mac OS X, ma l’utenza Linux è irrimediabilmente tagliata fuori. Per di più, quando lo si deve installare su uno smartphone o un tablet, non sempre è così immediato.
Nessuno nega che sia giusto riconoscere agli autori e agli editori i giusti diritti. Come nessuno nega che l’essere umano – in particolare l’italiano – è spesso vittima di una sorta di cleptomania digitale, per via della quale si adopera con estrema costanza, grande determinazione e forte accanimento ad “appropriarsi” di “beni” altrui, specie se digitali, forte della consapevolezza che questo procedimento in realtà non sottrae fisicamente il “bene”, ma ne crea una copia identica attraverso la quale fruisce gratuitamente del contenuto.
Purtroppo il DRM è perfettamente inutile: gli esperti sanno benissimo come rimuoverlo e, come non bastasse, si prestano molto volentieri a farlo, essendo i primi a comprenderne a fondo la perfetta inutilità.
Io stesso, nel mio blog personale NIBBLE Blog, ho un post in cui si riassume(3) come agire per cercare di liberarsi di questo inutile orpello: in fondo sono indicazioni che in Rete già esistono, io le ho solo raccolte. Quel post è online dalla fine di luglio del 2011 e sino a oggi – per trovarsi su un blog che non ha alcuna pretesa di “notorietà” – ha raccolto quasi 27mila letture: segno evidente che l’argomento è molto a cuore e che gli utilizzatori di ebook ci sono, ma effettivamente vivono questo problema come una pessima compagnia, capace di presentare problemi, per la maggior parte dei lettori, pressoché insormontabili.
Io stesso ho usato più volte il programma di cui si parla nel post (Calibre), che in unione a dei software addizionali (i c.d. “plugin”) è in grado di sradicare l’odioso DRM da moltissimi file protetti. Lo scopo non è mai stato – né mai sarà – quello di “truffare”: si tratta di libri regolarmente acquistati online, per leggere i quali ho semplicemente preteso di non essere ghettizzato solo perché non intendo utilizzare obbligatoriamente sistemi operativi commerciali: essendo un accanito utilizzatore di Linux, anche volendo, il sistema DRM non potrei utilizzarlo semplicemente perché… non c’è, a nessuno è mai venuto in mente di implementarlo in quell’ambiente operativo, e probabilmente mai accadrà.
Trovando impensabile che un editore, oltre a impormi il formato ebook che meglio gli aggrada, si possa permettere il lusso di impormi anche il sistema operativo da impiegare, semplicemente mi sono “fatto giustizia da solo”: in quel caso i mezzi per farlo c’erano, lo scopo era del tutto onesto e non vi era alcuna intenzione di aggirare la protezione fine a sé stessa o di “cedere” i libri a terzi.
Esattamente come me, a mio avviso sono in tanti, tantissimi a trovarsi in questa condizione. Dunque, questo è un messaggio agli editori: lasciate perdere il DRM, è tempo perso, sono soldi persi ma, soprattutto, tantissimi clienti persi, che per via della sua adozione resteranno sempre potenziali clienti e non si trasformeranno mai in clienti effettivi.
Fate scendere i prezzi, al punto da scoraggiare persino la perdita di tempo di scrivere a qualcuno e farsi inviare copia dei libri via email o su una pennetta. Limitatevi a effettuare un’operazione di watermarking, così che ogni file PDF sia indelebilmente marcato con il nome e le generalità di chi lo ha acquistato. Questo, a mio modesto avviso, se preceduto da una ben studiata strategia di marketing e affiancato da una efficace comunicazione è più che sufficiente per farvi assistere a un guizzo verso l’alto delle vendite di ebook (e di apparecchi lettori di ebook, ovviamente), come non immaginate neanche.
Se non lo farete, il problema sarà vostro. Ma sarà vostra anche la responsabilità delle tonnellate di invenduto su carta che sistematicamente non sapete come “riciclare”, delle migliaia di alberi usati per produrre carta e ancora carta e della costante frenatura che applicate alla diffusione della modernità. Ricordatevelo bene.
Marco Valerio Principato
Note (segue filmato):
- Filosofo e saggista, figlio del filologo Aurelio Roncaglia. C’è una scheda su di lui in Wikipedia, ma ancora maggiori dettagli sono sul sito La Quarta Rivoluzione.
- La compagna di chi scrive, utilizzatrice di un ebook reader in tecnologia e-ink e avida divoratrice di libri, durante la lettura si è auto-sorpresa ad aver completamente dimenticato quale tipo di supporto conteneva il testo che stava leggendo e a mettere in atto il tipico gesto manuale di sfogliare per andare alla pagina successiva.
- Marco V. Principato, Rimuovere il DRM dagli ebook: Calibre e qualche plugin, online sul blog.
(Il filmato è di proprietà RAI e fa parte della pagina Ebook e Digital Rights Management di RAIScuola)