Aggiornato al 21/12/2024

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Voltaire

 

Internet of Things: una nuova frontiera in rapida espansione.

 

Secondo i dati dell’osservatorio Internet of Things del Politecnico di Milano, il mercato italiano è cresciuto del 30% ogni anno e nel 2015 ha attraversato un boom: oggi vale 2 miliardi di euro. A trainare questo settore sono stati i contatori del gas e le auto connesse, mentre per il 2016 si prevede che i trend più interessanti saranno Smart Home, Smart City e Industrial IoT, oltre alle possibilità di valorizzazione dei dati raccolti dai sensori. Action Institute vuole analizzare le proiezioni per il futuro circa l’espansione di tale mercato innovativo.

 

Entro il 2020 vi saranno 34 miliardi di dispositivi connessi ad internet, rispetto ai 10 miliardi del 2015. Tra essi, i dispositivi tradizionali di calcolo come smartphone, tablet e smartwatches saranno circa 10 miliardi mentre quelli in ambito Internet of Things (IoT) raggiungeranno i 24 miliardi. Ciò è quanto viene stimato da un nuovo report di BI Intelligence, nel quale si prevede anche che quasi 6 trilioni di dollari saranno spesi per soluzioni IoT nel corso dei prossimi 5 anni.

Ma cosa si intende esattamente per Internet of Things, in italiano spesso tradotto come “Internet delle cose” o “degli oggetti”? Una valida definizione potrebbe descriverlo come quell’insieme di tecnologie web-based che conferiscono intelligenza agli oggetti, in modo tale che questi possano comunicare con le persone o con altre macchine, offrendo quindi un nuovo livello di interazione e di informazione rispetto all’ambiente in cui gli oggetti stessi si trovano. In tale ambito, a mo’ di esempio, possono rientrare un pneumatico che avverte l’autista quando è sul punto di rompersi, una pianta che comunica all’annaffiatoio quando è il momento di essere innaffiata, scarpe da ginnastica che trasmettono la velocità di corsa dell’atleta ed il suo stato di affaticamento, piuttosto che flaconi di medicine che segnalano quando ci si è dimenticati di assumere un farmaco.

Il fenomeno IoT è stato anche chiamato “la prossima Rivoluzione Industriale”, la quale cambierà radicalmente il modo in cui le tre entità fondamentali, ossia imprese, consumatori e governi, interagiscono con il mondo fisico. Per oltre due anni, BI Intelligence ha attentamente monitorato la sua crescita, analizzando le interazioni tra tali entità e gli ecosistemi di oggetti, con i relativi dispositivi di connessione e di controllo, in 16 contesti, tra cui la produzione manifatturiera, la casa, il trasporto e l’agricoltura. Grazie a queste analisi è stato elaborato il report prima citato, il quale – oltre alle già menzionate proiezioni fino al 2020 - prevede che saranno le imprese, tra le tre entità, le principali adottanti di soluzioni IoT e ne ricaveranno tre tipologie di benefici: la riduzione dei costi di gestione, l’aumento della produttività e la possibilità di espansione in nuovi mercati o di sviluppo di nuovi prodotti.

I governi, secondo il report, saranno invece la seconda entità maggiormente utilizzatrice di ecosistemi di oggetti IoT e si focalizzeranno anch’essi su aumento della produttività e riduzione dei costi, con il fine ultimo di migliorare la qualità della vita dei propri cittadini. I consumatori, infine, pur adottando meno soluzioni IoT di imprese e governi, garantiranno comunque l’acquisto di un alto numero di dispositivi ed ecosistemi di oggetti investendovi una notevole quantità di denaro.

 

(Cliccate per continuare la lettura su Action Institute.org)

 

Autore: Daniele Bucello

Inserito il:11/05/2016 16:12:25
Ultimo aggiornamento:11/05/2016 16:25:22
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