Aggiornato al 21/11/2024

Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo

Voltaire
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Vittorio Corona (1901-1966) – Corsa ad ostacoli - 1923


La fabbrica digitale 4.0 apre nuove opportunità alla manifattura italiana, ma occorre investire sulle competenze.

 

Il Congresso di AICA il 13 novembre dell’anno scorso ha chiaramente messo in evidenza quanto l’innovazione delle tecnologie digitali stia modificando profondamente l’organizzazione, i modelli di business e di gestione della produzione manifatturiera: favorendo la crescita dell’innovazione, della produttività e della capacità competitiva delle piccole e medie imprese e dell’artigianato italiano.
 
Sta iniziando un percorso che intreccia sempre più strettamente i bit e gli atomi e le tecnologie di digital fabrication, additive manufacturing, fast prototyping cambiano profondamente il volto della “fabbrica” come la si è tradizionalmente intesa;  nuovi soggetti quali i Fablab, la stampa 3D e i centri di digital prototyping  entrano nell’ecosistema della produzione.
Questo cambiamento per costruire la “fabbrica digitale smart” o come viene sempre più chiamata Industria 4.0, è una sfida di rilevanza fondamentale per le imprese manifatturiere dell’Italia, secondo paese manifatturiero d’Europa dopo la Germania, ma primo in numerosi comparti anche a livello mondiale e grande esportatore di prodotti di qualità.

Questa sfida trova davanti a sé alcuni ostacoli. Ci sono ostacoli legati al sistema economico, per cui le PMI hanno in media una bassa capitalizzazione, si muovono in un contesto di difficoltà burocratiche  che frena gli investimenti innovativi.  
Ciò che però, in realtà, frena maggiormente la crescita è la carenza di risorse umane qualificate, in particolare di figure dotate di competenze digitali professionali in grado di affrontare il complesso mix di progettazione, programmazione, gestione dei materiali, dei nuovi processi produttivi e di supply chain.  Allo stesso tempo, manca in troppe imprese una capacità di e-leadership, che consenta di comprendere e guidare verso il futuro.

I recenti dati pubblicati dalla Agenda Digitale Europea mostrano il grave ritardo italiano nello sviluppo della economia digitale: siamo classificati al 25esimo posto su 28 paesi. Vi è un grave ritardo nelle reti a larga banda, ma vi è un pesante handicap, ancor più preoccupante, nelle competenze digitali di base e specialistiche.   

Il tema delle competenze è divenuto ormai un tema centrale per le imprese italiane: è urgente investire per preparare competenze adeguate da inserire al più presto nel sistema manifatturiero italiano, operando trasformazioni nelle scuole di formazione tecnica, ma anche nei licei con l’effettiva attuazione pratica, non solo annunciata, dell’alternanza scuola-lavoro, così come nel sostegno alla formazione nelle imprese e per chi viene fatto uscire dal lavoro.  

Con tale obiettivo AICA sta organizzando un Osservatorio sulle competenze per il Sistema di Produzione Digitale (Digital Fabrication) assieme ad imprese, artigiani, associazioni, istituzioni formative; sulla base di quanto emergerà, sarà promosso lo sviluppo di  profili di competenze specifiche nell’additive manufacturing,  con riferimento sia alle funzioni tecniche, sia  alle capacità di e-leadership che le  funzioni manageriali e imprenditive  devono sviluppare per accelerare la trasformazione digitale, quale strada determinante per costruire un futuro per l’Italia.

Inserito il:31/03/2015 22:46:41
Ultimo aggiornamento:23/05/2015 12:42:35
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