Aspettando il segno più.
In un mercato ormai definitivamente maturo come quello delle telecomunicazioni, la presentazione del consuntivo annuale da parte del principale operatore rappresenta sempre un momento fondamentale per comprendere le prospettive future e le possibili traiettorie evolutive del settore.
Dopo il picco negativo del 2013, nel quale si sono sommate le difficoltà di una congiuntura tuttora sfavorevole, una forte competizione e le caratteristiche strutturali del settore che hanno innescato una spirale deflazionistica, i risultati del 2014 e, in particolare, dell’ultimo trimestre dell’anno rappresentano uno snodo chiave per capire tempi e modalità della ripresa.
Può essere quindi interessante soffermarsi sulle principali evidenze riportate nella recente comunicazione di Telecom Italia alla comunità finanziaria, privilegiando gli aspetti più direttamente legati all’evoluzione del mercato.
Banda ultralarga. Il primo dato che emerge è lo sviluppo delle reti a banda ultralarga, sia fisse che mobili, la cui copertura ha superato gli obiettivi presentati l’anno scorso. Di fatto, a gennaio 2015 la copertura ultrabroadband di rete fissa sfiorava il 30% e quella mobile superava l’80%, che per il mobile significa 27 punti in più rispetto alle previsioni iniziali.
Dimezzare il calo. Dopo una lunga fase di dinamiche trimestrali che segnavano anno su anno dei cali anche superiori al 10% (in particolare per il mobile), l’ultimo trimestre del 2014 presenta ancora una contrazione del 4,4%, ma più che dimezzata rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questo valore è la risultante del calo del 3,9% nel segmento fisso e del 5,7% in quello mobile.
Dati sempre dati. Non è più una novità. Il valore delle telecomunicazioni è definitivamente legato al traffico dati e, soprattutto, all’abilitazione di nuovi servizi, il cui valore verrà però trattenuto solamente in parte dagli operatori di telecomunicazioni. Gli spiragli positivi si concentrano sulla connettività broadband e ultrabroadband, anche se ormai le offerte sono sempre più integrate e orientate a modelli all inclusive, sebbene con diversi possibili tagli dimensionali.
Pianificare il futuro. Il futuro è fatto innanzitutto di investimenti e innovazione. Il futuro passerà dalla banda ultralarga e l’obiettivo 2017 ne è la prova finale. Metà dei 10 miliardi di investimenti per il triennio 2015-2017 saranno destinati agli investimenti “innovativi”, di cui 2,9 miliardi per la rete di nuova generazione fissa e 0,9 miliardi per quella mobile. La conseguenza sarà la copertura del 75% della popolazione con le reti fisse FTTx e del 95% con le reti mobili LTE.
Nuovi contenuti. E’ chiaro come la nuova sfida per gli operatori di telecomunicazioni sia quella di uscire dalla spirale deflazionistica nonostante l’esplosione del traffico. La banda ultralarga è condizione necessaria per ridare valore alla connettività, ma non basta a spingere la crescita. Per crescere serve aggiungere valore, a costo di allearsi con altri attori, a cominciare dai famelici Over The Top e dagli operatori televisivi.
Aspettando la crescita.