Caroline Hirbec (Grimhel) (France - Deviantart) - Broken Bridge
Genova e Cristo
di Ignazio Crivelli Visconti
”Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno”- Luca, 23:34-44.
Cristo, se è vero tutto quello che hanno detto e dicono di Lui, poteva permettersi durante la propria crocefissione di chiedere al Padre di perdonare i suoi carnefici. Poteva permetterselo perché sapeva che, essendo Dio Egli stesso, sarebbe risorto a nuova eterna vita.
Ma io no.
Io sono solo un Uomo, umano come tutte le donne e uomini detti Esseri Umani e quindi caratterizzato da una sola possibilità di vita.
Io non posso perdonare ad altri essere umani di aver abbattuto, invece di rimettere a nuovo, ciò che restava del ponte Morandi.
Io non perdono tecnici, architetti, testate giornalistiche nazionali, commentatori TV, organi istituzionali competenti sulla materia, l’aver trascurato le possibilità reali e dimostrate, in due articoli precedenti su questo stesso web magazine e inutilmente portate alla loro conoscenza e che TUTTI si sono guardati bene dal riportare e commentare, di poter invece intervenire con nuovi materiali e tecnologie, ormai sperimentate e consolidate nel mondo intero, sulle strutture rimanenti dopo il crollo per ripristinarle in maniera molto semplice con nuove, migliori e durature prestazioni.
Io non perdono i danni concreti e morali con ciò causati ulteriormente alle persone coinvolte, perché potevano essere totalmente o quasi evitati.
Io non perdono tutti i “saggi” che con tronfia e goffa presenza partecipano ai momenti delle esplosioni dei monconi.
Io non perdono “il fare festa” con la ricostruzione del ponte con gli stessi materiali e tecnologie precedenti che ri-produrranno nei decenni futuri simili tragedie a carico, ancora una volta, dei nostri figli e nipoti.
Io non perdono “loro, perché sapevano quello che hanno fatto”.
Io non perdono e invito tutti ad una giornata di lutto, chinando il capo NON per sottomissione e rassegnazione; ma solo per omaggio a coloro che soffrono per tutto questo.