Menopausa, Depressione e Sessualità femminile: i dati di uno studio preliminare.
Protocollo di studio per la diagnosi testologica.
Obiettivi dello studio
Lo studio condotto, che attualmente è ancora in corso, è di tipo osservazionale e multicentrico, avente come Centro Pilota l’Ospedale Fatebenefratelli e Oftalmico di Milano ( Dipartimento di Salute Mentale - S.C. Psichiatria, Prof.Mencacci) e centri afferenti da varie altre strutture psichiatriche ambulatoriali ed ospedaliere lombarde e piemontesi. In una seconda fase è previsto l’arruolamento di altri centri Psichiatrici di altre regioni Italiane. Verranno pertanto qui esposti e discussi solamente i dati preliminari.
1. Rilevare la “Prevalenza” dello Stato Depressivo nelle pazienti in fase di Perimenopausa ( definita da almeno 6 mesi di cicli mestruali irregolari e meno di un anno di amenorrea), Menopausa ( definita da 12 mesi di amenorrea seguenti l’ultimo ciclo mestruale) e Postmenopausa (definita come il periodo direttamente successivo alla fase di menopausa, della durata non superiore a 5 anni), verificando “ la probabile differenza “ tra la fase di Perimenopausa e le fasi di Menopausa e Postmenopausa. Il campione di donne è di età compresa tra i 45 ed i 65 anni, afferenti nella struttura psichiatrica ambulatoriale ed ospedaliera di Cuneo in un periodo di tempo determinato, ossia dall’ Ottobre 2012 al Luglio 2013.
2. Valutare il quadro psicopatologico tra le rispettive fasi di Perimenopausa, Menopausa e Postmenopausa mediante:
- l’ Hamilton Rating Scale for Depression,
- l’ Hamilton Anxiety Scale
- la scala clinica Beck Depression Inventory
- la check-list per sintomi psichici e fisici associati (Greene Climateric Scale)
3. Evidenziare la presenza di fattori di “rischio e predittivi” tra le rispettive fasi diPerimenopausa, Menopausa e Postmenopausaattraverso la raccolta di dati sociodemografici (età, stato civile, abitudine al fumo, potus), dati anamnestici relativi a precedenti disturbi psichiatrici associati al post-partum o alla fase premestruale, familiarità per disturbi psichiatrici.
4.Studiare la sessualità femminile, in questi periodi di “cambiamento” integrando la valutazione psicodiagnostica delle pazienti con tre altri tests: l’M.M.P.I. ( Minnesota Multiphasic Personality Inventory) in forma ridotta, il S.E.S.A.M.O. (Sexuality Evaluation Schedule Assessment Monitoring) e il Sexual Desire Inventory-2 a 14 items per valutare il desiderio sessuale, sia nella situazione di coppia che sotto forma di autoerotismo.
CRITERI D’INCLUSIONE
Criteri di inclusione allo studio sono:
- Sesso femminile
- Età compresa tra 45 e 65 aa
- Diagnosi di Disturbo Depressivo secondo DSM-IV TR
(punteggio alla scala di Ham D ≥ 8)
- Stato di perimenopausa
- Stato di menopausa
- Stato di postmenopausa
- Consenso informato alla partecipazione allo studio osservazionale
CRITERI DI ESCLUSIONE
Criteri di esclusione sono:
- Sesso maschile
- Età <45 anni o >65 anni
- Irregolarità mestruali o amenorrea dovute a cause non fisiologiche
- Rifiuto di dare il proprio consenso informato.
Materiali e Metodi
Nello studio finora condotto ho valutato 60 pazienti che ho suddiviso in tre gruppi, in base ai criteri suesposti (fase del ciclo ovarico):
- 25 donne in fase di perimenopausa,
- 20 in fase di menopausa e
- 15 in fase di postmenopausa.
Lo studio si è articolato nel modo seguente:
- il primo incontro è consistito in un colloquio clinico (esame psichico) e nella raccolta dei dati anamnestici;
- il secondo ed il terzo incontro hanno previsto una prima valutazione psicodiagnostica per indagare la struttura di personalità (profilo di personalità) ed il profilo sessuo-relazionale. Questa seconda fase si è articolata in due incontri in cui sono stati somministrati l’ M.M.P.I. ed il S.E.S.A.M.O.
- il quarto ha previsto la somministrazione della Hamilton Rating Scale for Depression e della Hamilton Anxiety Scale.
- il quinto della scala clinica Beck Depression Inventory, della check-list per sintomi psichici e fisici associati (Greene Climateric Scale) e del Sexual Desire Inventory-2 a 14 items per valutare il desiderio sessuale, sia nella situazione di coppia che sotto forma di autoerotismo.
- al sesto incontro è stata restituita alle pazienti la diagnosi ed è stato proposto un trattamento terapeutico.
Nel corso del primo colloquio sono emerse delle modalità differenti di approccio al problema delle disfunzioni sessuali.
In alcuni casi si è visto che le pazienti parlavano liberamente del loro disturbo, chiedendo anche con una certa insistenza il coinvolgimento del partner agli incontri, se vivevano una relazione di coppia; in altri, invece, il motivo della richiesta di consulenza diventava marginale nell'ambito del colloquio, che, invece, veniva spesso “spostato” in tutt’altri ambiti, “mascherando” il disagio sessuale.
I risultati ottenuti e di seguito esposti, sono, ovviamente, solo preliminari, poiché lo studio è ancora in corso e si stanno reclutando altre pazienti e perché non è stato ancora possibile effettuare un confronto tra il campione cuneese e gli altri campioni delle altre regioni coinvolte.
Risultati
Nella Tabella 1 sono riassunte le caratteristiche delle variabili cliniche e socio-demografiche del campione, considerando, come variabili continue, l’età anagrafica, la scolarità, espressa in anni, l’età di esordio della depressione, il numero di episodi di depressione, la durata del benessere soggettivo (normotimia), la durata della disfunzione sessuale, espressa in mesi e la durata del trattamento antidepressivo, se le pazienti ne avevano assunto uno.
Le variabili categoriche sono: lo stato civile, la presenza o meno di un partner, la professione, i turni lavorativi, la terapia ormonale sostitutiva (laddove assunta), il fumo e la categoria dell’antidepressivo assunto.
Da evidenziare che nel nostro campione nessuna paziente è risultata affetta da Disturbo Bipolare dell’Umore, né presentava in comorbidità un Disturbo Psichiatrico in Asse II.
Dall’anamnesi familiare non si evinceva nessun disturbo psichiatrico di significativo interesse.
Tra le abitudini voluttuarie non era rappresentato il potus.
L’essere coniugate rappresentava un fattore protettivo rispetto all’insorgenza di un disturbo depressivo, piuttosto che essere separate e/o divorziate, single o vedove, in accordo con studi presenti in letteratura come quello di Kendler et al. del 2001.
Del campione in oggetto, il 20,2% aveva sofferto di Sindrome Premestruale e il 10,3% di Depressione post-partum.
Tabella 1. |
Variabili cliniche e socio-demografiche nel campione totale (n= 60) |
Variabili Continue Media Dev. Std.
Età |
55,19 |
12,52 |
Scolarità (anni) |
11,14 |
4,60 |
Età esordio Depressione |
41,50 |
14,71 |
N° episodi Depressione |
3,71 |
3.31 |
Durata normotimia (mesi) |
34,76 |
46,98 |
Durata disfunzione sessuale (mesi) |
76,15 |
137,59 |
Durata terapia antidepressiva (mesi) |
55,27 |
58,70 |
Variabili Categoriche %
Stato Civile |
61,85% → coniugato 11,43% → divorziato/separato 15,46 % → single 6,18% → convive 5,15% → vedovo
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Partner |
78,35% → fisso 15,46 % → nessun partner
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Professione |
42,26%→ operaio/impiegato 8,24% → libero professionista 10,30% → casalinga
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Turni lavorativi |
13,40 % → sì 86,59% → no |
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Week-end |
89,69% → libero 10,30% → lavorativo |
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TOS |
7,57%
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Fumo
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57,73% → sì 41,23%→ no |
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Terapia antidepressiva |
45.55%→ SSRIs
35,55 % → Dopaminergici 24,78% → SNRI 4,12% → triciclici |
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Il primo test somministrato è stato, dunque, l'M.M.P.I., ossia un questionario di personalità autodescrittivo. La forma ridotta si compone di 357 items, raggruppati in 10 scale cliniche. Oltre alle scale cliniche sono state individuate tre scale di validità: L, F e K. Tale test può essere somministrato a partire dai 16 anni a soggetti che abbiano un livello d'istruzione almeno elementare. È un test descrittivo che può presentare nello specifico campione di soggetti da me studiati, problemi legati all'indagine "oggettiva":
- possibilità di essere falsificato, perché la paziente potrebbe cercare di dare un'immagine positiva o negativa di sé;
- la paziente può rispondere ai vari items con una personale interpretazione delle opzioni del test;
- ci possono essere delle variabili situazionali e temporali nella risposta al test;
- potrebbe esserci una scarsa comprensione dei quesiti proposti dal test.
Dall'analisi derivante dalla somministrazione del test M.M.P.I. alle pazienti, è emerso che le scale cliniche significative, seppure con valori diversi nei tre gruppi, sono state: Hs, D, Hy, Pd, Mf, Pa, Pt, Sc, Ma, Si.
Nel gruppo di pazienti (n. 25) in perimenopausa, la scala Hs, che è inerente a problemi fisici ed al modo in cui il soggetto vive la propria corporeità, risulta interessata nel 46,15%. In due di queste pazienti si è evidenziata un'elevazione della scala Hs che indica somatizzazione dell'ansia, immaturità del soggetto e preoccupazioni relative al proprio stato di salute. In quattro si è evidenziata un'alterazione della scala verso il basso: in questi casi può trattarsi di soggetti che tendono ad evitare rapporti interpersonali molto stretti.
In accordo con quanto ci si aspettava in base ai dati riportati in letteratura, il 57% dei soggetti ha presentato un'elevazione della scala D, che valuta gli aspetti depressivi del carattere, con chiusura in sé e scarsa fiducia nelle proprie capacità.
Il 30,76% dei soggetti presenta un'elevazione della scala Hy. Alti valori di questa scala, che valuta l'isteria di conversione, indicano egocentrismo, esibizionismo e superficialità.
Il 38,46% dei soggetti esaminati presenta un'elevazione della scala Pd, che valuta i rapporti familiari, sociali e la tolleranza nei confronti delle norme.
In un solo caso si è evidenziato un basso punteggio di questa scala che indica eccessiva dipendenza dagli altri e sottomissione alle regole sociali.
Alti punteggi indicano opposizione all'ambiente sociale ed alle norme etiche.
Nel 30,7% dei pazienti si è riscontrata un'elevazione della scala Mf, che potrebbe indicare una particolare sensibilità in campo estetico ed artistico, non necessariamente un quadro psicopatologico.
La scala Pa è risultata elevata nel 15,38% dei soggetti e ciò indica una personalità paranoide.
La scala Pt è risultata elevata nel 53,84% dei pazienti, il che starebbe ad indicare una carenza di autostima, timidezza, insicurezza, tendenza al sottoslivellamento del tono dell'umore. La scala Sc è apparsa alterata nel 46,15% dei soggetti. Di tale percentuale la metà presenta un'elevazione che starebbe ad indicare un rapporto distorto con la realtà, la restante parte una diminuzione, con tendenza alla sottomissione La scala Ma è risultata alterata nel 15,38% dei soggetti, nel senso della diminuzione. Tale scala indica facilità alla frustrazione e ad atteggiamenti di passività. La scala Si è risultata alterata nel 30,7% dei soggetti. In tre di essi è risultata elevata, caratterizzando tratti di timidezza e di scarsa capacità decisionale; in un soggetto, invece, sono stati evidenziati bassi punteggi, indicativi di una propensione verso gli altri con tendenza a stabilire rapporti sociali.
A scopo esemplificativo tali risultati sono riassunti nella Tabella 2.
Tab. 2. Risultati dell’MMPI nel gruppo di pazienti in perimenopausa
|
Aree significative |
1. Hs (ipocondria) |
Hs: 46,15% |
2. D (depressione) |
D: 57% |
£. Hy (isteria) |
Hy: 30,76% |
4. Pd (deviazione psicopatica) |
Pd: 46,15% |
5. Mf (mascolinità e femminilità) |
Mf: 30,7% |
6. Pa (paranoia) |
Pa: 15,38% |
7. Pt (psicastenia) |
Pt: 53,84% |
8. Sc (schizofrenia) |
Sc: 46,15% |
9. Ma (ipomania) |
Ma: 15,38% |
10. Si (introversione sociale) |
Si: 30,7% |
Nel gruppo di pazienti (n. 20) in menopausa, la scala Hs risulta interessata nel 53,6%, con un’elevata somatizzazione dell'ansia e preoccupazioni relativa al proprio stato di salute.
La scala D è risultata coinvolta nel 46% del campione.
Il 40,1% dei soggetti presenta un'elevazione della scala Hy.
Il 38,46% dei soggetti esaminati presenta un'elevazione della scala Pd.
Nel 30,7% dei pazienti si è riscontrata un'elevazione della scala Mf.
La scala Pa è risultata elevata nel 17,1% dei soggetti.
La scala Pt è risultata elevata nel 53,84% dei pazienti.
La scala Sc è apparsa alterata nel 46,1% dei soggetti.
La scala Ma è risultata alterata nel 12 % dei soggetti.
La scala Si è risultata alterata nel 45,2% dei soggetti.
Questi risultati sono riassunti nella Tabella 3.
Tab. 3. Risultati dell’MMPI nel gruppo di pazienti in menopausa
|
Aree significative |
1. Hs (ipocondria) |
Hs: 53, 6% |
2. D (depressione) |
D: 46 % |
£. Hy (isteria) |
Hy: 40,1% |
4. Pd (deviazione psicopatica) |
Pd: 38,46% |
5. Mf (mascolinità e femminilità) |
Mf: 30,7% |
6. Pa (paranoia) |
Pa: 17,1% |
7. Pt (psicastenia) |
Pt: 53,84% |
8. Sc (schizofrenia) |
Sc: 46,1% |
9. Ma (ipomania) |
Ma: 12% |
10. Si (introversione sociale) |
Si: 45,2% |
Infine, nel gruppo di pazienti ( n. 15 ) in postmenopausa, nel nostro campione, si è notata una certa stabilizzazione nell’oscillazione delle scale.
La scala Hs, risulta interessata nel 20,6% delle pazienti.
La scala D è risultata coinvolta nel 30,5% del campione.
Il 21,1% dei soggetti presenta un'elevazione della scala Hy.
Il 15% dei soggetti esaminati presenta un'elevazione della scala Pd.
Nel 20,7% dei pazienti si è riscontrata un'elevazione della scala Mf.
La scala Pa è risultata elevata nel 17% dei soggetti.
La scala Pt è risultata elevata nel 48,6% dei pazienti.
La scala Sc è apparsa alterata nel 30,1% dei soggetti.
La scala Ma è risultata alterata nel 5 % dei soggetti.
La scala Si è risultata alterata nel 35,2% dei soggetti.
A scopo esemplificativo tali risultati sono riassunti nella Tabella 4.
Tab. 4. Risultati dell’MMPI nel gruppo di pazienti in postmenopausa
|
Aree significative |
1. Hs (ipocondria) |
Hs: 20, 6% |
2. D (depressione) |
D: 30,5 % |
£. Hy (isteria) |
Hy: 21,1% |
4. Pd (deviazione psicopatica) |
Pd: 15 % |
5. Mf (mascolinità e femminilità) |
Mf: 20,7% |
6. Pa (paranoia) |
Pa: 17% |
7. Pt (psicastenia) |
Pt: 48,6% |
8. Sc (schizofrenia) |
Sc: 30,1% |
9. Ma (ipomania) |
Ma: 5% |
10. Si (introversione sociale) |
Si: 35,2% |
(continua)