La valutazione del desiderio sessuale in Psichiatria: quadri psicopatologici a confronto.
Seconda parte.
Materiali e metodi
Per condurre lo studio in questione è stato somministrato un questionario validato e tradotto dall’originale, il Sexual Desire Inventory (SDI), ai pazienti dell’Ambulatorio di Salute Mentale di Boves dell’ASL CN 1.
Sono state, inoltre, consultate evidenze scientifiche relative alla sessualità e alla correlazione tra sessualità, patologie psichiatriche e psicofarmaci.
Relativamente alla parte oggetto dello studio sperimentale è stata condotta un’indagine descrittiva su un campione di 40 pazienti, di entrambi i sessi e di età compresa tra i 23 e i 62 anni, con differenti diagnosi di patologie psichiatriche.
E’ stato appositamente scelto di non includere pazienti in età geriatrica in quanto è noto che, con l’aumentare dell’età, il desiderio sessuale subisce un fisiologico decadimento.
Per poter valutare il grado di desiderio sessuale dei pazienti psichiatrici è stato loro somministrato un questionario validato, il Sexual Desire Inventory (SDI) tradotto dall’originale.
Il questionario è composto da 14 domande a risposta chiusa e strutturata: è stato somministrato a pazienti dell’ambulatorio di Salute Mentale di Boves dell’ASL CN1 tra il mese di marzo e quello di giugno 2014.
Risultati
Dai dati raccolti mediante la somministrazione del questionario SDI si evidenzia che le diverse patologie psichiatriche hanno impatti differenti sulla percezione del desiderio sessuale da parte del paziente e, di converso, che il desiderio sessuale è percepito in modo differente negli individui affetti da diversi quadri psicopatologici, per una serie di fattori che saranno analizzati in seguito più nello specifico.
Dai risultati emersi tramite la somministrazione dei questionari si può affermare che le ipotesi di partenza, estrapolate dalla letteratura scientifica, sono state in gran parte confermate.
Il campione di soggetti a cui è stato sottoposto il questionario non vuole essere rappresentativo rispetto alla popolazione con patologie psichiche, ma sufficientemente omogeneo rispetto alle principali patologie trattate.
Volutamente si è scelto di comprendere entrambi i sessi per poter esaminare anche eventuali differenze nel livello di desiderio delle persone di diverso sesso affette da medesima patologia.
Grafico 1 : Distribuzione dei due sessi nella popolazione presa in esame
I criteri di esclusione sono stati relativi allo stato di compenso della patologia al momento della somministrazione del questionario; si è scelto di non sottoporre il questionario a pazienti psichicamente scompensati per non causare loro preoccupazioni in quanto il questionario sarebbe stato fonte di stress aggiuntivo.
Un altro criterio di esclusione dallo studio è relativo all’età: si è deciso di non inserire nella ricerca pazienti in età geriatrica, per convenzione al di sopra dei 65 anni, in quanto con l’avanzare dell’età il desiderio sessuale subisce un calo fisiologico non correlato alla patologia psichiatrica.
I pazienti che hanno partecipato allo studio hanno un’età compresa tra i 23 e i 62 anni.
Grafico 2 : Distribuzione d'età nella popolazione presa in esame
Le patologie analizzate sono molto varie in quanto si è scelto, per motivi di tempo e di disponibilità, di utilizzare un campione di convenienza.
La popolazione a cui è stato sottoposto il questionario è così composta:
- Disturbo bipolare 11 pazienti
- Psicosi 8 pazienti
- Disturbi del comportamento alimentare (tra cui anoressia e bulimia nervosa) 5 pazienti
- Disturbo depressivo 5 pazienti
- Disturbo d’ansia 4 pazienti
- Disturbo post-traumatico da stress 2 pazienti
- Disturbo dipendente di personalità 3 pazienti
- Disturbo istrionico 1 paziente
- Disturbo borderline 1 paziente
Grafico 3 : Distribuzione delle patologie all'interno della popolazione presa in esame
All’interno di ogni patologia è stata analizzata la distribuzione in base al sesso dei pazienti.
Grafico 4: Distribuzione , all'interno delle patologie , dei diversi sessi
Come si evidenzia dal grafico la distribuzione tra maschi e femmine nei disturbi d’ansia, di personalità e bipolare è pressoché uguale.
Le patologie nelle quali si ha una maggiore discrepanza tra i due sessi sono le psicosi e i disturbi depressivi.
Relativamente al quadro psicotico si può affermare che la preponderanza maschile sia dovuta alla tipologia del campione presa in esame, in quanto non ci sono evidenze scientifiche che spieghino questa predominanza nella patologia psicotica.
Riguardo al disturbo depressivo invece, nonostante il campione analizzato non sia rappresentativo della popolazione generale, si può notare che la maggioranza dei pazienti analizzati è di sesso femminile, osservazione confermata da svariati studi.
Infatti, a causa delle maggiori fluttuazioni ormonali, le donne sono più soggette a sviluppare quadri depressivi.
Si può quindi affermare che il campione analizzato rispecchia solamente in parte la realtà clinica descritta in letteratura scientifica.
Il questionario SDI è composto da 14 domande che indagano il desiderio sessuale nei confronti del partner e il desiderio di autoerotismo.
Le risposte sono strutturate:
-4 domande prevedono una risposta con scala Likert che valuta la frequenza con la quale il paziente prova desiderio (es. da “Mai” a “Molte volte al giorno” ).
-nelle rimanenti 10 domande la risposta è formulata tramite una scala numerica da 0 a 8 nella quale 0 indica un desiderio nullo ed 8 il maggior desiderio possibile.
Nello specifico le domande permettono di indagare:
- Il desiderio nei confronti del partner
- Il desiderio nei confronti di terze persone
- Il desiderio in determinate situazioni
- Il desiderio di autoerotismo
Per raggiungere il risultato sono stati suddivisi i diversi questionari in relazione alle patologie e quindi è stata fatta una media delle risposte per ricavare un numero corrispondente al livello di desiderio sessuale percepito dall’utente.
Il livello di desiderio sessuale è stato conteggiato in una scala da 0 a 8 nella quale 0 corrisponde a “desiderio nullo” ed 8 a “massimo desiderio possibile”.
Grafico 5: Il livello di desiderio nelle patologia analizzate
Dall’analisi dei questionari si evince che il livello generale di desiderio varia molto in rapporto alla patologia di base del paziente.
Psicosi
All’interno della categoria “psicosi” sono state raggruppate diverse patologie con quadro sintomatologico simile tra cui il disturbo delirante, il disturbo psicotico e il disturbo schizoaffettivo.
Dall’estrapolazione dei risultati si nota che nei pazienti con disturbi psicotici il desiderio sessuale appare intatto o comunque nella norma: in tutti gli otto pazienti analizzati non si denota una particolare diminuzione del desiderio, ma esso sia mantenuto a livelli di normalità come anche il desiderio di autoerotismo( in una scala da 0 a 8 il desiderio si colloca intorno a 5-6).
Disturbo bipolare
Nello studio sono stati esaminati 11 pazienti con diagnosi di disturbo bipolare dell’umore.
Esaminando i questionari si nota in tutti i pazienti un’esaltazione del desiderio sessuale.
In 5 pazienti l’esaltazione è di poco al di sopra della media mentre nella rimanente parte si denota un innalzamento importante del livello del desiderio (su una scala da 0 a 8 il desiderio si colloca intorno a 7-8 ).
I pazienti, al momento della compilazione del questionario, erano in una fase ipomaniacale e maniacale e dunque non è possibile confrontarli con pazienti con la medesima patologia in fase depressiva.
Disturbi del comportamento alimentare
I disturbi del comportamento alimentare comprendono la bulimia e l’anoressia nervosa e nello studio ho avuto modo di esaminarli entrambi.
Nonostante entrambe le patologie siano comprese nella definizione di disturbi del comportamento alimentare dall’analisi dei risultati dei singoli questionari si nota l’estrema differenza tra le patologie.
Il basso campione analizzato non è rappresentativo di tutta la popolazione con disturbi del comportamento alimentare ma i risultati ottenuti sono quantomeno significativi.
Le pazienti con diagnosi di anoressia nervosa hanno espresso un desiderio sessuale nullo o assente sia nei confronti del partner che dell’autoerotismo (in una scala da 0 a 8 il desiderio si colloca intorno allo 0 - 1).
Le pazienti con diagnosi di bulimia nervosa, invece, hanno riferito un livello di desiderio sessuale alto (intorno a 7 in una scala da 0 a 8).
Disturbo depressivo
I risultati dei pazienti con disturbo depressivo sono omogenei.
In 4 pazienti si denota un desiderio sessuale complessivo molto basso o nullo (in una scala da 0 a 8 intoro a 0-1) e solamente in 1 paziente, con diagnosi di disturbo depressivo, si osserva un desiderio un po’ più elevato (all’incirca 4-5 in una scala da 0 a 8).
Disturbo d’ansia
Nella macrocategoria dei disturbi d’ansia sono stati compresi 3 pazienti con diagnosi di attacchi di panico in quanto la sintomatologia e le ripercussioni nell’ambito sessuale sono sovrapponibili.
Come si può comprendere dal grafico il livello di desiderio sessuale appare mantenuto nella media, infatti in tutti e 4 i pazienti sottoposti al questionario si nota un livello di desiderio sessuale pressoché uguale (intorno al 4 in una scala da 0 a 8).
Disturbo post traumatico da stress
Sono stati analizzati solamente due pazienti con questa diagnosi: si nota che il desiderio sessuale, nei confronti del partner o dell’autoerotismo, è sotto la media (in una scala da 0 a 8 il desiderio si colloca intorno a 3).
Disturbi di personalità
I disturbi di personalità sono stati suddivisi in diverse categorie perché, a seconda della patologia, il quadro sintomatologico e le ripercussioni nell’ambito sessuale sono completamente diverse.
- Disturbo dipendente di personalità
Il questionario è stato somministrato a tre pazienti e da ciò si è potuto analizzare che il desiderio sessuale è basso:tutti e tre i pazienti hanno evidenziato un desiderio sessuale basso nei confronti del partner e dell’autoerotismo (desiderio pari a 2-3 in una scala da 0 a 8).
- Disturbo istrionico di personalità
E’ stato possibile analizzare solamente una paziente con questo quadro patologico e si denota un desiderio sessuale molto alto nei confronti del partner(8 ovvero il massimo desiderio possibile), mentre rispetto all’autoerotismo appare nullo.
- Disturbo borderline di personalità
In questo caso il questionario è stato somministrato solamente ad una persona nella quale si denota un desiderio nella media (punteggio di 4 circa in una scala da 0 a 8).
Discussione
I risultati ottenuti sono stati messi a confronto con i dati ricavati dalla ricerca bibliografica .
Dall’analisi dei dati si può affermare che la patologia psichiatrica di per sé e la terapia farmacologica, causano notevoli problematiche nella sfera sessuale e nel modo di percepire il desiderio .
Un grosso limite dello studio è la numerosità troppo bassa del campione per poter ampliare i risultati alla popolazione generale .
Nonostante la delicatezza dell’argomento i soggetti intervistati si sono dimostrati molto disponibili e collaborativi.
La ricerca dello studio non vuole essere rappresentativa della popolazione generale e a causa del poco tempo a disposizione e del ristretto contesto nel quale è stato somministrato il questionario, non è possibile generalizzare ed estendere i risultati a tutta la popolazione psichiatrica.
Uno dei principali limiti dello studio è la numerosità campionaria bassa per poter essere statisticamente significativa.
Occorrerebbe estendere la ricerca ad altre realtà e ad un campione di pazienti più numeroso per trarre dei risultati maggiormente generalizzabili.
I risultati emersi dall’analisi dei questionari sembrano confermare le teorie degli articoli e dei manuali analizzati per la stesura del lavoro.
Nei pazienti che hanno partecipato allo studio con sindrome depressiva, infatti, si osserva un importante calo del desiderio sessuale causato soprattutto dalla patologia stessa.
La sindrome depressiva causa un deterioramento generale ed una perdita di interessi e di voglia di vivere che si ripercuotono in ogni ambito della vita sociale e lavorativa :così come si azzera la voglia di vivere e di dedicarsi ai propri interessi anche la sessualità diviene un ambito poco interessante per il paziente .
Bisogna inoltre tenere conto della terapia con antidepressivi che causa una diminuzione della libido importante, innescando così un circolo vizioso di anedonia e mancanza di interessi da cui è difficile uscire.
Si può fare un’osservazione rispetto alla numerosità all’interno della medesima patologia nei due sessi: nella sindrome depressiva si osserva che, seppur il campione da noi analizzato sia minimo, si ha una forte predominanza femminile (nel nostro campione sono presenti quattro donne e un uomo).
Nel sesso femminile è presente, infatti, una maggiore vulnerabilità alla patologia depressiva a causa delle fluttuazioni ormonali durante tutto il corso della vita.
Nei pazienti con diagnosi di sindrome bipolare è stato riscontrato un aumento del desiderio sessuale di molto superiore alla media.
Al momento della somministrazione del questionario tutti gli 11 pazienti che hanno partecipato erano in fase di mania e di ipomania per cui l’aumento della libido riscontrato si spiega alla luce della fase nella quale si trovavano i pazienti .
Generalmente il paziente in fase maniacale ha un aumento del tono dell’umore ed un aumento dell’attività e questa attivazione lo porta a compiere azioni che non avrebbe mai compiuto nella vita reale in un periodo libero dalla patologia. E’ di frequente riscontro nei pazienti in fase maniacale un’ipersessualità caratterizzata dall’aumento del desiderio sessuale e da comportamenti provocanti.
Solitamente l’innalzamento dell’umore e l’ipersessualità tipiche della fase maniacale sono ben tollerate ed apprezzate dal paziente.
Nel campione analizzato non erano presenti pazienti con sindrome bipolare in fase depressiva non quindi è stato possibile somministrare il questionario agli stessi nelle diverse fasi della patologia.
Questo è un limite dello studio in quanto sarebbe stato interessante capire e valutare la presunta deflessione della libido tipica della fase depressiva.
Un dato interessante che emerge dai questionari è il differente livello di libido tra i soggetti affetti da disturbi del comportamento alimentare: dai risultati ottenuti si nota che le pazienti con anoressia nervosa hanno un livello di desiderio sessuale, sia nei confronti del partner che dell’autoerotismo, molto basso o quasi nullo.
Le pazienti con diagnosi di bulimia nervosa manifestano un livello di desiderio addirittura al di sopra della media (livello 7-8 ovvero “maggior desiderio possibile”).
I risultati emersi trovano riscontro nella letteratura analizzata in quanto le differenze tra i due differenti disturbi del comportamento alimentare non sono solamente limitate alla sintomatologia, ma si ripercuotono su molteplici ambiti della vita delle pazienti.
Le pazienti anoressiche e le pazienti bulimiche sono molto diverse nel loro modo di approcciarsi alla sessualità.
Nelle pazienti anoressiche si riscontra principalmente un’immaturità sessuale in quanto la condotta sessuale rispecchia quella alimentare: gli impulsi sessuali sono tenuti a freno come gli impulsi verso il cibo.
Il basso livello di desiderio sessuale delle anoressiche si può spiegare anche a livello prettamente fisico: l’eccessiva magrezza è correlata a alterazioni ormonali che causano un’importante deflessione del desiderio sessuale.
Contrariamente alle pazienti anoressiche è emerso un elevato livello di desiderio in quelle bulimiche e questo atteggiamento si può spiegare sulla base del quadro sintomatologico della patologia: le pazienti bulimiche non sono restrittive nei confronti delle loro pulsioni come invece lo sono le pazienti anoressiche.
Bisogna, invece, smentire l’ipotesi che nei disturbi d’ansia la sfera sessuale sia particolarmente compromessa, infatti, come si può osservare dai risultati del questionario, i 4 pazienti che hanno partecipato allo studio con questa diagnosi hanno un desiderio nella media.
Relativamente alle psicosi si nota un desiderio sessuale nella media in tutti i pazienti analizzati: solamente in un paziente si è notato un desiderio sessuale molto forte (in una scala da 0 a 8 di 7) ed un desiderio di autoerotismo nullo.
Questi dati, con molta probabilità, sono dovuti al fatto che i pazienti al momento della somministrazione del questionario erano in una fase compensata della patologia psicotica e dunque con meno ripercussioni nell’ambito sessuale.
Non va dimenticato che la farmacoterapia a base di antipsicotici può causare un notevole abbassamento del desiderio sessuale.
Per quanto riguarda i disturbi di personalità il dato più importante che è stato possibile ricavare è quello relativo al disturbo di personalità dipendente: il desiderio complessivo in tutti e tre i pazienti è pari a 2-3 in una scala nella quale 8 è il punteggio massimo.
Si deduce quindi che il desiderio in questa tipologia di pazienti sia molto basso. Questo dato si comprende alla luce del fatto che il disturbo dipendente di personalità
è caratterizzato da un’estrema dipendenza del soggetto nelle relazioni con le altre persone. I rapporti con il partner sono caratterizzati da un’estrema sottomissione che si ripercuote anche nell’ambito sessuale.
E’ quindi fondamentale che anche l’infermiere sia a conoscenza delle importanti ripercussioni sulla sessualità della patologia mentale .
Il disagio psichico può infatti essere accentuato dalle problematiche sessuali che spesso il paziente non riesce a spiegare.
L’infermiere è la figura professionale più vicina al paziente e con la quale l’utente entra maggiormente in contatto.
Per poter garantire un’assistenza veramente personalizzata e un benessere totale, è importante, come professionisti nell’ambito della salute, avere una visione olistica del paziente.
Conclusioni
Sia la patologia in sé che gli effetti collaterali della terapia farmacologica possono avere notevoli e spiacevoli ripercussioni sul desiderio sessuale percepito dal paziente.
La valutazione del desiderio sessuale è di fondamentale importanza quando ci si trova ad assistere un paziente con patologia psichiatrica .
Per poter garantire uno stato di completo benessere e per evitare l’abbandono precoce della farmacoterapia, a causa degli effetti collaterali, è importante che si crei l’ambiente adatto per la discussione di un argomento così intimo e questo può avvenire solo con l’instaurarsi di uno strumento fondamentale, una buona relazione.
In questo studio viene, inoltre, messo in evidenza come la figura dell’infermiere , in collaborazione con lo psichiatra e gli altri professionisti della salute , è fondamentale per la presa in carico olistica della persona assistita.
Osservando i risultati di questo lavoro ci si rende conto dell’enorme impatto che la patologia psichica ha sulla sfera sessuale.
Non solamente la patologia in sé causa fluttuazione della libido, ma anche la terapia farmacologica è causa di notevoli problematiche e gli effetti collaterali più fastidiosi hanno ripercussioni proprio sulla sessualità del paziente.
Il dato è molto importante e da non sottovalutare.
La sessualità non può più essere considerata un “tabù” da parte dei professionisti che operano a stretto contatto con i pazienti.
L’infermiere è la figura che trascorre maggior parte del tempo a stretto contatto con il paziente ed è dunque la più vicina empaticamente.
La sfida dell’infermiere è quella di porre il malato nella condizione di riuscire a esprimere il proprio vissuto e le proprie problematiche sfatando il pregiudizio che da sempre si associa alla sessualità.
Occorre anzitutto, per poter instaurare una buona assistenza, conoscere il malato, la sua storia, la sua vita al di fuori della patologia e le sue relazioni; solo attraverso un’adeguata conoscenza del paziente si instaura un rapporto di fiducia e si imposta un’assistenza personalizzata ed olistica che consideri la persona nella sua multidimensionalità, non vedendola solamente come “malato”.
Il valore aggiunto di un professionista sta nel non fermarsi alla pratica tecnica, ma nel riuscire ad entrare in relazione con il paziente, e questo si può ottenere solo tramite una formazione specifica in ambito sessuale, assumendo un vero e proprio ruolo di mediatore tra medico e paziente, per migliorare l’assistenza dei pazienti e, dunque, nell’insieme, la loro qualità di vita.
Allegato 1. Questionario utilizzato nella raccolta dei dati.
Gentile utente,
sono una studentessa che frequenta l’ultimo anno del Corso di Laurea in Infermieristica.
Sto preparando la mia laurea dal titolo “La valutazione del desiderio sessuale in Psichiatria: quadri psicopatologici a confronto” in cui indago come la patologia mentale possa influire sul livello di desiderio sessuale.
Mi accompagna in questo percorso la Dott.ssa Pacilli che opera in questo servizio.
Le chiederei di compilare il seguente questionario validato, in forma anonima, per garantire la Sua privacy.
La ringrazio anticipatamente per la Sua partecipazione al progetto.
Alice Zucco
Sexual desire inventory (SDI-2)
Questo questionario indaga riguardo il suo livello di desiderio sessuale .
Per ogni item segnare il numero che meglio rappresenta i suoi pensieri e sentimenti .
Le risposte saranno anonime e verrà garantita la sua privacy.
1.Durante l’ultimo mese ogni quanto avrebbe voluto intraprendere un’attività sessuale con il partner ?
0)Mai
1)Una volta nell’ultimo mese
2)Una volta ogni due settimane
3)Una volta a settimana
4)Due volte a settimana
5) Parecchie volte (2 o 3)a settimana
6)Una volta al giorno
7)Più di una volta al giorno
2.Durante l’ultimo mese ogni quanto ha avuto pensieri sessuali che coinvolgevano il partner?
0)Mai
1)Una o due volte al mese
2)Una volta a settimana
3)Due volte a settimana
4)Tre o quattro volte a settimana
5)una volta al giorno
6)Due volte al giorno
7)Molte volte al giorno
3.Quanto è forte il suo desiderio quando ha dei pensieri sessuali?
0 1 2 3 4 5 6 7 8
0=desiderio assente
8=desiderio forte
4.Quando vede per la prima volta una persona attraente quanto è forte il suo desiderio?
0 1 2 3 4 5 6 7 8
0=desiderio assente
8=desiderio forte
5.Quando passa del tempo con una persona attraente (ad esempio a scuola o al lavoro)quanto è forte il suo desiderio?
0 1 2 3 4 5 6 7 8
0=desiderio assente
8=desiderio forte
6.Quando si trova in una situazione romantica quanto è forte il suo desiderio?
0 1 2 3 4 5 6 7 8
0=desiderio assente
8=desiderio forte
7.Quanto è forte il suo desiderio di intraprendere un’attività sessuale con il partner?
0 1 2 3 4 5 6 7 8
0=desiderio assente
8=desiderio forte
8.Quanto è importante per lei soddisfare il desiderio sessuale tramite attività sessuale con il partner?
0 1 2 3 4 5 6 7 8
0=non lo ritengo per niente importante
8=estremamente importante
9.Rispetto alle altre persone della sua età e sesso come giudicherebbe il suo desiderio sessuale nei confronti del partner?
0 1 2 3 4 5 6 7 8
0=molto meno desiderio rispetto alle persone della sua età
8=molto più desiderio rispetto alle persone della sua età
10.Durante l’ultimo mese ogni quanto ha avuto desiderio di intraprendere pratiche di autoerotismo?
0)Mai
1)Una volta nell’ultimo mese
2)Una volta ogni due settimane
3)Una volta a settimana
4)Due volte a settimana
5) Parecchie volte (2 o 3)a settimana
6)Una volta al giorno
7)Più di una volta al giorno
11.Quanto è forte il suo desiderio di autoerotismo?
0 1 2 3 4 5 6 7 8
0=desiderio assente
8=desiderio forte
12.Quanto è importante per lei soddisfare il desiderio di autoerotismo?
0 1 2 3 4 5 6 7 8
0=non lo ritengo per niente importante
8=estremamente importante
13.Rispetto alle altre persone della sua età e sesso come giudicherebbe il suo desiderio di autoerotismo?
0 1 2 3 4 5 6 7 8
0=molto meno desiderio rispetto alle persone della sua età
8=molto più desiderio rispetto alle persone della sua età
14.Per quanto tempo riesce a stare senza praticare nessun tipo di attività sessuale?
0)Per sempre
1)Un anno o due
2)Molti mesi
3)Un mese
4)Qualche settimana
5)Una settimana
6)Qualche giorno
7)Un giorno
8)Meno di un giorno