Anniversario.
Un amico che fa ottanta anni e che ti chiama. Una festa bella in un posto bello con uno spettacolo inusuale, colto, sul dolce stil nuovo, raccontato splendidamente e sulla sua musica che un gruppo ha interpretato con strumenti di pregio e con tanta maestria, con tanta gente che girava con un bicchiere in mano, il sorriso sulle labbra e la voglia di riconoscere, di ricordare, di salutare.
Il mio amico Peppino, un amico di sempre, uno che ha visto scorrere la mia vita come io la sua, ha voluto fare, organizzare un evento che non si può dimenticare per un anniversario che non si deve dimenticare.
È stato per il mio amico un momento umano delicato, dolce, con qualche disappunto come sempre la vita ci offre per farci capire che il coltello dalla parte del manico è nelle mani di fili inestricabili, con il piacere di rivedere persone che hanno popolato il suo percorso, di godere di figli e nipoti e di una compagna di vita ormai consolidata, conquistata per non essersi mai arreso alle vicende avverse o all’egoismo cinico di persone ed eventi.
La festa di Peppino è stata una occasione in cui si sono mischiati sentimenti, ricordi, nostalgie e rimpianti. Si sono visti vecchi amici tronfi nelle vesti dei loro grandi successi, altri ancora rimasti uguali, alcuni con l’aria spaurita e la paura del percorso da fare che si leggeva negli occhi e poi invece quelli con l’aria spavalda forse non ricordando più perché. Si sono viste persone anziane vestite come bagnini, altre forse un po’ fuori moda ma gelosi del loro modo di essere e della educazione anche formale in cui hanno sempre creduto.
Il centro, il motore di quell’evento è stato Peppino, agitato e onnipresente, preoccupato dei suoi ospiti, osservando e registrando tutto come è solito fare per poi approfondire. Si vedeva che era felice per aver fatto ancora una volta una cosa riuscita, si vedeva che era felice per la sua ricorrenza e per gli amici che aveva intorno.
Peppino è un uomo generoso, attento umanamente, severo nel giudicare anche se pronto a perdonare, un uomo spregiudicato nei suoi giudizi a partire da quelli su se stesso, alla ricerca continua di umanità, di amore, di amicizia.
La caratteristica principale di Peppino è sempre stata la voglia di vita, di cercare la vita in ogni cosa sempre, di non arrendersi mai di fronte agli ostacoli, di prendere la vita e mai di farsi prendere, di credere nella chiarezza e nella esplicitazione vera del proprio pensiero, nel fatto che bisogna sapere sempre spiegare il proprio comportamento. È così è sempre stato nei confronti anche di figli e di tutte le persone che gli sono state vicino nella vita.
Forse per questo ama la storia cercando di capire le motivazioni dei vari protagonisti, forse per questo che non accetta chi tende a comportarsi nel peggiore dei modi dicendo che si comporta nel migliore dei modi, forse per questo non crede alla ipocrisia in generale anche a quella che le religioni e alcune in particolare vanno predicando e spargendo in modo spesso subdolo al di là di ogni forma di moralità.
È stato bello vedere Peppino alla sua festa, attento e sicuro, consapevole e ottimista, interessato e soddisfatto della amicizia nei suoi confronti che c’era, che lui percepiva. È stato bello vederlo felice!
E personalmente ho capito perché gli ho voluto sempre bene, perché sono contento di avergliene voluto e di essere certo di volergliene per il futuro sempre.
