Aggiornato al 05/05/2024

Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo

Voltaire

Belvedere - Numero 28

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Dario Fo (1926 -        ) – Immigrati - 2010

I fatti nostri.

I discorsi sull’IMMIGRAZIONE sono trattati nel modo più sconsiderato da tanti politici e tante persone che sono normali cittadini. Questi illustri signori devono pensare anche solo per un attimo che c’è un continente ricco, abituato agli agi e ai lavori comodi e rispettati e con un tasso di natalità ogni giorno più basso e che è l’Europa. Accanto, vicino a questo continente, c’è ne è uno povero, dilaniato da guerre, massacri, senza lavoro, con poco rispetto dei diritti delle persone e con un tasso di natalità alto. Solo uno stupido non collegherebbe le due cose che fanno parte della stessa storia. Invece di discutere di come ricacciare quelli che arrivano, dovrebbero discutere di come accogliere quelli che arrivano. Non ci sono alternative, possono raccontare favole ma non per sempre.

Il nostro Governo, il Presidente del Consiglio, nonché segretario del Partito Democratico, sino a questo momento ha tenuto nei confronti dell’EUROPA un atteggiamento di collaborazione. Ci ha saputo fare e ha avuto tutto sommato più successo dei suoi predecessori. Ma adesso non può ragionevolmente tenere lo stesso comportamento. Deve cambiare e anche in fretta, se non vuole essere scavalcato, a destra o a sinistra non ha importanza, da partiti, movimenti che stanno canalizzando il consenso della gente stufa dalla austerità che considera non solo inutile ma dannosa, dalla burocrazia continentale che si aggiunge a quella italiana e la condiziona, del basso livello dei personaggi che si presentano, parlano, indicano, pontificano e, purtroppo, decidono.

Deve TENERE CONTO il nostro Presidente del Consiglio della politica dissennata della Germania e che lo stesso paese rischia a breve di pagare, delle varie sollevazioni popolari che serpeggiano per l’Europa, di quello che sta succedendo in Medio Oriente, della debolezza delle vecchie politiche e dei vecchi partiti ovunque, del danno che è stato fatto dalle banche e del fatto che comunque stanno perdendo molto del loro potere malgrado Draghi, delle prospettive tecnologiche cambiate nel giro non degli ultimi anni, ma dell’ultimo anno. Ed ancora della priorità di risistemare il sistema fiscale e burocratico del paese con priorità rispetto alla necessità di stare dentro a parametri ormai fittizi e pure stupidi, ragionieristici e basta. Deve il paese ridisegnare una politica estera e commerciale a prescindere dall’Europa e con estrema urgenza e che tenga conto delle nuove realtà internazionali, così come dei nuovi bisogni.

Anche il Presidente dell’ANTITRUST (Pitruzzella) scopre che la tecnologia e soprattutto internet non contribuirà certamente allo sviluppo di posti di lavoro, almeno nel senso tradizionale. Bravo Presidente! Allora sarebbe il caso di suggerire che le strutture socio economiche del paese, come il Governo, i sindacati, le associazioni industriali, le Università, i vari Centri di ricerca, magari studiassero, proponessero, avviassero iniziative, dibattiti, qualcosa per capire non se cambia il futuro, ma cosa si deve fare nel futuro che è cambiato.

Domenica si vota in sette regioni e si fanno le SCOMMESSE: 6 a 1, 4 a 3 o qualsiasi altra combinazione. Forse maggiore serietà non guasterebbe. Ogni elezione è importante non solo per sapere chi vince o perde e le conseguenze successive anche a livello nazionale. Ogni elezione dovrebbe essere una occasione non solo per studiare i flussi come dicono i tecnici del settore, ma anche per capire se la gente che vota sa cosa vota, ha informazioni su strutture, persone e programmi. Nel futuro si dovrà forse passare dal voto indistinto e popolare al voto consapevole, ad un sistema che forse sarà la evoluzione dell’attuale modo di intendere la democrazia.

Nelle TELECOMUNICAZIONI si intrecciano le voci di accordi, fusioni, incorporazioni, dismissioni. Una cosa è certa e cioè il panorama del mercato non rimarrà quello che è oggi. Il vero problema per gli operatori è integrarsi con chi fa o ha i contenuti in qualche modo, in tutti i modi possibili. Il business della comunicazione in quanto tale sta finendo, se vuoi fare i soldi devi dare qualcosa. In questo contesto si spiegano le voci Vodafone Liberty, Telecom Italia Vivendi, eccetera. Non si capisce o si capisce poco la fusione H3G Wind, che alla fine si farà (si dice da più parti) e che probabilmente va a rilento non solo per stabilire chi si deve caricare i debiti dell’una e dell’altra azienda, ma per capire con questa fusione cosa si vuole fare.

Il Sole 24 Ore pubblica una classifica delle Regioni italiane da un punto di vista del FARE IMPRESA. Una specie di termometro di disagio (od opportunità) imprenditoriale. Le Regioni alla fine di questa classifica sono la Sardegna e la Sicilia immediatamente precedute dalla Calabria. La classifica è stilata in relazione a vari elementi come ambiente, facilitazioni, reperibilità di personale, burocrazia, gestione della amministrazione pubblica, eccetera. Alla fine i conti tornano sempre, purtroppo (come diceva Samuele Jacoboski).

In questo paese tra le ridondanze, tra le spese inutili, tra gli sprechi c’è l’ACI, l’Automobile Club d’Italia. Esiste già presso i Tribunali la tenuta del Pubblico Registro Automobilistico, il resto sono servizi che possono essere erogati da un privato o da una società automobilistica, senza che lo Stato debba intervenire e spendere. Speriamo che riescano a chiuderlo o a integrarlo in qualche cosa (per proteggere i tanti dipendenti si capisce), perché questo è solo un esempio, anche se grosso, per dimensioni e inutilità.

Il Tribunale di Milano su richiesta di alcune associazioni di tassisti ha sospeso in tutta Italia il servizio offerto da UBER POP e dai suoi affiliati. Si può pensare quello che si vuole, si possono certi fenomeni o certi eventi ritardare, dilazionare, ma sono inevitabili come l’economia della condivisione (così si chiama il fenomeno in tutto il mondo) ci sta insegnando e non solo nel campo dei trasporti. L’errore ancora più grave del nostro paese è di far decidere questi passi, giusti o sbagliati che siano, dai tribunali. Non si può continuare ad affidare alla magistratura la visione della società del futuro.

La storia tra RAIWAY e EI TOWERS di Mediaset non è finita proprio. Dopo i tentativi di Ei Towers di prendersi Raiway che non sono andati a buon fine, come chiunque poteva da subito capire, ora da più parti si dice che una struttura unica sarebbe un vantaggio per tutti. Qualcuno sta cominciando a pensare che ci si arriverà presto e che la storia passata è stata, come si dice in questi casi, un cinematografo (cioè finta). Magari in questa operazione riescono a coinvolgere anche Inwit, la società di Telecom Italia che gestisce le sue torri. Anche per rispondere alla spagnola Albertis che si è presa le torri di Wind. Una storia interessante.


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Salvador Dalì (1904-1989) – La queue d’aronde (Thom theory) - 1983

Uno sguardo altrove.

È morto a 86 anni, in un incidente d’auto, con una mente lucida, dopo una vita in lotta con la schizofrenia, JOHN NASH, forse il più grande matematico vivente, premio Nobel per l’economia (teoria dei giochi) e premio Abel per la matematica. In questo secondo caso la motivazione è la seguente:” per i suoi contributi alla teoria delle equazioni differenziali parziali non lineari e la loro applicazione alla geometria analitica”. Può girare la testa a qualcuno solamente a leggere questo!

Allora siamo alle scene che portano al finale. La GRECIA ha annunciato che non potrà pagare le rate dei prestiti (chissà se è vero perché non è che si capisce molto). A questo punto l’Europa deve prendere una decisone quale che sia. Il momento è molto critico per l’Unione e per molti paesi che ne fanno parte (Italia nel gruppo di testa). L’uscita dall’euro della Grecia potrebbe portare a una crisi irreversibile. E non pare che l’attuale management europeo sia preparato per gestirla.

E sarebbe, soprattutto, la dimostrazione che questo PROGETTO EUROPEO così come è non funziona e non serve, bisogna cambiarlo o dimenticarlo. Ma le cose non si cambiano mai con le stesse persone, con gli stessi protagonisti. Ci vuole gente che abbia una visione, che parta dalla solidarietà delle genti e dei paesi e non dagli egoismi o dai tassi alti o bassi. Il mondo deve capire, i cittadini europei lo devono capire, speriamo che lo capiscano!

Un AUTOREVOLE PARERE. Quello dell’ex cancelliere tedesco Gerhard Schroeder, cui si deve forse la maggior parte del merito della attuale situazione di successo della Germania. Dice Schroeder che il futuro per l’Europa, incluso il suo paese, passa attraverso la capacità di saper conciliare una politica sociale (che significa soprattutto redistribuzione della ricchezza) ad una crescita economica (che significa lo sviluppo di una situazione di concorrenza a vantaggio della qualità e del prezzo per i consumatori). L’ex cancelliere socialdemocratico nella sua intervista a “Le Temps” svizzero dice anche che è favorevole alle quote per quanto riguarda l’immigrazione (una soluzione giusta) e alla libera circolazione dei lavoratori.

In POLONIA è stato eletto Presidente della Repubblica Duda con il 52% dei voti. Costui è alla testa di un partito quasi sconosciuto e ultraconservatore, è un noto euroscettico e la cosa non è di poco conto per il valore della Polonia dentro l’Unione e per quello che sta accadendo in contemporanea quasi dovunque.

Ogni cosa importante nel bene o nel male che si realizza in qualche paese crea emozione e voglia di emulazione. Ecco adesso quello che ha fatto l’IRLANDA nel modo più civile e dignitoso, le dichiarazioni delle sue Autorità, dal Presidente all’Arcivescovo, stanno smuovendo molti desideri da parte di altri paesi e assistiamo a proclami, progetti e quant’altro. Anche in Italia, dove non esiste alcuna legislazione al riguardo, e dove alla fine, se qualcosa si farà, sarà, molto probabilmente, come il famoso pannolino caldo che dovrebbe curare una ferita (civile) grave.

In SPAGNA le elezioni amministrative erano importanti e lo si sapeva anche perchè in autunno ci sono quelle politiche. E sono state importanti infatti, dando luogo ad un vero e proprio terremoto politico. Il Partito Popolare perde alla grande su tutti i fronti, i socialisti meno ma pure, vince Podemos che conquista i grandi Comuni di Madrid e Barcellona e sale anche, e di molto, Ciudadanos. Podemos ha un orientamento di sinistra, ingloba il movimento degli Indignados, è euro scettico, ha preso le distanze da altri movimenti definiti populisti, come ad esempio quello dei 5 stelle in Italia. I risultati spagnoli confermano la fine del bipartismo nel paese e questo fenomeno segue quanto già avvenuto recentemente in Gran Bretagna.

Naturalmente l’aumento della corruzione riscontrato nel paese negli ultimi anni e la austerità imposta hanno fatto il gioco del nuovo. La austerità ha permesso di aggiustare certi conti, di far ripartire il paese, di andare d’accordo con l’Unione Europea, ma ha corroso la solidarietà sociale, ha aumentato le DISEGUAGLIANZE, ha esasperato la gente.

Sempre a proposito della SPAGNA non è irrilevante notare come i due grandi Comuni del paese, i due centri di riferimento della nazione (Madrid e Barcellona) saranno guidati da due donne. È la prima volta che capita e si può anche pensare che la tendenza non sia casuale e non localizzata. Si può assolutamente!

Giornali ben informati riferiscono che la Banca d’Inghilterra sta preparando i piani per l’eventuale abbandono dell’Unione Europea da parte della GRAN BRETAGNA come conseguenza del referendum che si farà tra un anno. Bisogna sperare che i sondaggi, come al solito, prendano una cantonata?

La FRANCIA cambia la sua politica energetica, fatto molto rilevante in Europa. Fermo definitivo al nucleare, sviluppo delle fonti rinnovabili, trasporti puliti e costruzioni sostenibili. Da meditare, cambiare è sempre un segnale di intelligenza in tutti i campi!

Dopo la figlia, in Francia, adesso Jean Marie Le Pen vede scendere in campo la nipote Marion, figlia di Marine, che si candida in Provenza. Il FRONTE NAZIONALE è sempre più evidentemente un affare di famiglia, vediamo che ne pensano i francesi!

Possibile interesse dello Stato Islamico sulla STRISCIA DI GAZA, magari sostituendo (si fa per dire) Hamas.  Questo forse farà dire a Benjamin Netanyahu che è meglio avere due Stati (Israele e Palestina) piuttosto che la soluzione del Califfato in casa. Magari smentendo quanto detto in campagna elettorale (ma non sarebbe comunque la prima volta).

La visita del Presidente del BRASILE, Dilma Rousseff, in MESSICO è strategica per i due paesi, come ha sottolineato anche il Presidente messicano Enrique Pena Nieto (ricandidato alle prossime elezioni di fine anno). Si tratta delle economie più importanti della America Latina e per molti versi complementari, con problematiche sociali molto vicine, con potenzialità ancora molto inespresse, con i mercati più grandi del Continente, a parte gli Stati Uniti.

I Messicani dicono del loro paese che il problema è che sono tanto vicini agli Stati Uniti e così lontani da Dio.

In AFRICA la telefonia mobile è presente da anni, ma ora con l’applicazione dei pagamenti elettronici (in prima linea il Kenya) sta rivoluzionando il sistema bancario e i tradizionali operatori, come Western Union, che si occupano di trasferimento di fondi. La dimostrazione di cosa la tecnologia riesce a fare e il contributo che dà per cambiare. Certo bisogna poi vedere se la modernizzazione significa anche civiltà nel senso più ampio del termine.

L’accordo tra GRANDI RIVALI come Apple e Samsung in base al quale l’americana utilizzerà per il suo prossimo smartphone il microchip della coreana (leader a livello mondiale nel settore) dimostra che ormai il mondo degli affari va verso la strategia dell’incesto. In base a questa teoria tutti sono o possono essere allo stesso tempo clienti, fornitori, partecipati, partecipanti, utenti. I segreti servono a non far trapelare quello che si pensa di fare e non quello che si fa. Naturalmente la sostituzione al vertice di Samsung con il figlio del patron sta cominciando a far vedere un cambio nella strategia dell’azienda: inseguire non tanto il numero dei clienti ma il valore, la qualità, la fedeltà.

L’arresto di alcuni dirigenti della FIFA, l’indagine sulle attività della organizzazione e del suo Presidente, dimostra che il calcio non solo è corrotto a livello di singoli paesi (in Italia a livelli alti e diffusi), ma anche a livello internazionale. L’iniziativa è dell’FBI, ma anche la Svizzera si sta muovendo pesantemente. I tifosi si godano pure le partite, truccate evidentemente!

In grande spolvero la PSICOGEOGRAFIA. Studia il comportamento delle persone e le loro emozioni in relazione alla zona geografica di provenienza. Come questa influenza per sempre la vita di ciascuno!                       

Inserito il:28/05/2015 15:54:12
Ultimo aggiornamento:15/06/2015 09:32:17
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