Aggiornato al 05/05/2024

Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo

Voltaire

Belvedere - Numero 67

Guardare il mare d’inverno, magari agitato, in silenzio, su uno scoglio battuto dalle onde, è un piacere della vita, è come attivare il nostro motore più intimo e nascosto, quello dove trova origine la produzione dei sentimenti e delle emozioni. Il piacere di lasciare vagare il pensiero che si perde in modo incontrollato, mentre si osserva il mare che brontola, minaccia, si fa sentire, è impagabile. Si percepisce una forte attrazione magnetica, può essere difficile staccarsi presi dalla vertigine del piacere, dalla natura, dalla bellezza, dal rumore delle onde e della nostra mente che rincorre pensieri come fossero farfalle. I pensieri che si muovono, infatti, sobbalzano, si agitano, rimbalzano, scompaiono e ritornano come scatenati in un grande balletto primitivo, colorato e che eccitano le nostre fantasie, i sogni, la malinconia insieme alla speranza.

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Ercole Gino Gelso (Contemporaneo – Maiolo -RN) – La neve e il mare

I fatti nostri.

LA REGOLAMENTAZIONE DELLE PENSIONI è urgente e il Governo farebbe bene a non far trascorrere ancora molto tempo per la sua introduzione attesa anche per le palesi ingiustizie ormai rese pubbliche nel settore. Dopo varie riforme e dopo quella famosa della Ministra Fornero (forse troppo ingiuriata perché non si tiene conto dei tranelli cui è stata sottoposta da interessati personaggi di cui qualche cognome si conosce), la situazione è confusa, le diseguaglianze sempre più evidenti soprattutto con riferimento ad alcuni privilegi che sono anacronistici in un paese democratico dove si cerca una certa giustizia sociale (anche un po’), senza contestare le differenze tra le persone conseguenza (entro certi limiti) dei livelli dovuti al merito e ai versamenti effettuati. Privilegi che il paese non può più permettersi, anche perché alcuni dei quali (la quasi totalità per la verità) provenienti dal settore pubblico che, con apposite leggi e permessi, ha consentito nel tempo queste brutte situazioni sociali, certamente qualificabili come veri e propri colpi di mano della burocrazia statale e della classe politica. È necessario ridurre e tagliare le pensioni che superano le 85mila euro all’anno, come dice il Presidente Tito Boeri, eliminare i cumuli, equiparare i vitalizi alle pensioni e, soprattutto, garantire che per un certo numero di anni non saranno ulteriormente modificate e consentire quindi a tutti i pensionati di programmare ragionevolmente la vita che ancora è concessa loro.

Certo comunque che QUESTO PRESIDENTE DELL’INPS interpreta il suo ruolo in modo molto diverso da come era sinora stato fatto dai passati presidenti e forse al limite delle competenze statutarie. Propone leggi, formula pubbliche proposte, rimprovera ministri, fa conferenze stampa e rilascia interviste di continuo, si considera, in altri termini, il responsabile dell’assistenza pensionistica e dell’assistenza in generale del paese, quando questa responsabilità sarebbe, per la verità, a termini di Costituzione, del Ministro del Lavoro e del Parlamento. Ma speriamo che tutto vada a buon fine e questo movimentismo del Presidente non finisca per complicare o ritardare invece di favorire.

Si verifica, anche spesso negli ultimi tempi, che qualche legge è RESPINTA O CANCELLATA DALLA CORTE Costituzionale per incompatibilità con la nostra Carta. Gli uffici legali dei Ministeri e delle Camere, quelli che scrivono materialmente le leggi, sono costituiti da persone esperte, quasi tutti magistrati distaccati. E allora come mai succede che si licenziano leggi che poi vengono respinte e come mai succede più frequentemente negli ultimi tempi? Perché costoro (gli esperti) nell’interesse di questo o di quello infilano nella legge una qualche cosa che molti non notano, ma che loro sanno inaccettabile per la Corte. In questo modo possono bloccare leggi e danneggiare Governi e Ministri. Un esempio del potere della burocrazia!

VISTO IL DESTINO CUI SEMBRA AVVIATA Telecom Italia, che sempre di più parla francese e che sarà certamente influenzato da ben determinati interessi (internet oppure contenuti di intrattenimento, secondo a quale dei due grandi soci ci riferiamo), alcune aziende della galassia del grande operatore italiano come Olivetti, per esempio, che fine potrebbero fare? Nessuno lo sa e speriamo che i nuovi padroni della baracca abbiano qualche idea anche speculativa, sarebbe meglio del niente di ora.

OLIVETTI E’ UN ESEMPIO per dimostrare di come la Telecom Italia che ne è diventata proprietaria al 100% (usata da Colannino, ultimo amministratore delegato della vecchia azienda e sicuramente l’uomo che la ha formalmente seppellita, come merce di scambio parziale per comprare la stessa Telecom Italia), non ha mai avuto un piano verso il futuro. Prima ne avevano cancellato persino il nome che poi hanno recuperato, poi hanno messo a dirigerla (Presidenti e Amministratori Delegati) alcuni coloriti e improbabili personaggi cui peraltro non hanno mai dato potere di decidere qualcosa, ogni tanto cambiavano la mission (come si dice nei salotti buoni) solo sulla carta senza dare spazio, fare investimenti, integrarla nella strategia del gruppo. Così questa azienda omonima di un’altra dal grande passato si è trascinata sino ad oggi grazie alla buona volontà di qualcuno e si presenta all’appuntamento finale assolutamente nuda, cioè senza patrimonio, senza capacità specifiche e con un tasso di tristezza molto alto.

QUATTRO BANCHE ITALIANE STANNO PER FALLIRE (Banca Marche. Banca dell’Etruria, Cassa di Risparmio di Ferrara e Cassa di Risparmio di Chieti). Occorrono circa due miliardi che probabilmente saranno versati da Banca Intesa e Unicredit (il sistema lo chiederà loro). Il sistema protegge il sistema a danno degli azionisti, dei clienti, dei cittadini. E in spregio alle elementari regole di gestione e alla correttezza, così tutti si salvano e tutto finisce a tarallucci e vino. Poi ci sono altre oltre dieci banche sull’orlo del fallimento. Le banche che falliscono non sarà mica colpa della crisi o del fatto che mancano i soldi, in gran parte è colpa di dirigenti fessi per non pensare ad altro (ma si può fare).

È stata fatta una RIFORMA DELLA SCUOLA, da qualcuno (per esempio il Governo) chiamata buona e da altri (ad esempio i sindacati) chiamata mala. Questa riforma riguarda fondamentalmente l’assetto, la struttura e la organizzazione dell’apparato. La necessità di un intervento c’era perché da tempo non si interveniva nella scuola se non per ottimizzazioni a scopo di risparmio economico. Il futuro dirà come funziona questa riforma, che comunque sta risolvendo il problema dei precari e comincia a tracciare una strada (i miglioramenti non potranno certo mancare in base all’andamento). Ma quanto dobbiamo aspettare ancora per aggiornare, cambiare le cose più importanti che riguardano la scuola e cioè i contenuti e il metodo?

Eppure il tempo stringe, LA MODERNITA’ E’ ARRIVATA, il mercato del lavoro è cambiato, la tecnologia ha stravolto abitudini e modi di vivere, niente lascia pensare che si possa continuare ad insegnare le cose di prima come si faceva prima e come ancora oggi, purtroppo, si fa. Tanti sono i temi. Ridurre i corsi di studio e i vari diplomi, il numero degli anni scolastici e prolungare la durata di ciascuno di essi, aumentare la interdisciplinarietà, dividere le materie in obbligatorie e facoltative (stabilendo un numero minimo di materie per corso), limitare gli esami solo alle materie obbligatorie, stabilire la piattaforma di base per tutti (italiano, matematica e inglese), introdurre lo studio della musica e della storia dell’arte. Sui metodi meno teoria (si studia in casa) e più pratica (in classe), meno interrogazioni e più temi e report, più dibattiti e confronti, incontri con esperti esterni. Infine, decretare la fine del Professore che scorre i nomi degli alunni sul registro, mentre gli stessi si nascondono e lasciare il posto a capire, interpretare, discutere, confrontare, imparare, crescere.

L’inchiesta de “La Stampa” sui TEMPI DELLA BUROCRAZIA è semplicemente allucinante (e molto ben fatta). Soldi disponibili per impiegarli nelle opere destinate a frenare e riparare il dissesto idrogeologico e che non si possono spendere perché passano da un Ministero all’altro (il giornale ha contato sino a 17 uffici coinvolti), il CIPE che impiega mesi per istruire una pratica, i passaggi continui e inutili alla Corte dei Conti. Ecco il vero profondo male del paese, più grave persino della mafia secondo alcuni se si vuole pensare anche al futuro. Sino a quando non si smonta questa situazione, questo cancro sociale, il paese, infatti, non può fare passi avanti, è inutile parlare di democrazia e di giustizia.

Alcuni dati dicono che LE IMPRESE ITALIANE SPRECANO (disperdono) ben 30 miliardi di euro all’anno per colpa della burocrazia e quasi quaranta giorni di lavoro per star dietro a pratiche e incombenze le più varie. Ecco il male del paese.

Ogni tanto, leggendo LE VALUTAZIONI DELLA CORTE DEI CONTI sui documenti amministrativi del Governo, dei Ministeri, viene da pensare che contengono banalità, affermazioni generiche non comprovate da numeri, ma pure e semplici ipotesi politiche (formulate come da uomini della strada). Difatti molto spesso sono smentite ed è forse per questo che i giornali non confrontano mai le previsioni della Corte con gli accadimenti successivi (omaggio al potere delle istituzioni come è prassi per la stampa). Spesso, inoltre, le valutazioni di questa Corte arrivano in grande ritardo, con i tempi della burocrazia diciamo (salvo che per le previsioni di bilancio o legge finanziaria su cui si concentrano tutti i programmi evidentemente).

Il Ministro della Pubblica Amministrazione ha dichiarato che BISOGNEREBBE LICENZIARE I DIPENDENTI STATALI che non lavorano e cioè che truffano l’amministrazione e rubano ai cittadini tutti. Questa dichiarazione sarebbe superflua in un paese normale e nel nostro ha dato la stura a tante polemiche. La qualità del paese e della sua classe dirigente si vede anche da queste piccole cose (non tanto piccole in effetti).

Nasce un NUOVO MOVIMENTO POLITICO, fatto da fuoriusciti del PD che dicono di non sopportare più la mancanza di dialogo e di dibattito interno (come era ai vecchi tempi del buon Bersani), forse da SEL e magari anche da fuoriusciti dal Movimento 5 Stelle. E potrebbero aggregarsi strada facendo altri uomini che si riconoscono nella sinistra, pensano che sia più utile (non si sa a chi) condizionare che governare, garantire che sviluppare, arginare che collaborare, proclamare più che fare. Nel nostro paese di questi movimenti ce ne sono sempre stati e magari hanno avuto un certo successo con qualche protezione sindacale (politica ed elettorale). Vediamo se anche i tempi che stiamo attraversando lo possono consentire, comunque è una operazione di chiarificazione necessaria.

A proposito di fuoriusciti dal PD, UNO DI QUESTI, Corradino Mineo, ha sicuramente ottimi motivi per scagliarsi contro Renzi, personali e politici. Ma quando dice rivolto al Presidente del Consiglio che è subalterno a una donna e aggiunge che lui sa che io so, commette alcune sviste per un uomo che ha sempre difeso la parità dei generi, che non ha mai amato il pettegolezzo, che non è, almeno per quel che si conosce, un uomo degli amici degli amici, che conosce la comunicazione per il mestiere che ha fatto per lunghi anni. Infatti, è riuscito a compendiare nella stessa frase: un pettegolezzo (vero o falso non ha importanza), un pensiero sessista, un atteggiamento di minaccia oscura tipico di certi ambienti non proprio salottieri, un comportamento in generale volgare e sicuramente non adeguato alla politica, soprattutto a quella di sinistra cui tanto e giustamente lui si richiama. Le scuse date successivamente non possono valere perché date sotto la pressione di amici e nemici che gli hanno fatto notare il suo comportamento “inadeguato”.

Pasolini apprezzava IL SAPER PERDERE che considerava una grande virtù. “Soprattutto in un mondo di vincitori volgari e disonesti, di nevrotici del successo, dell’apparire, del diventare”. Diceva queste cose quaranta e più anni fa, ma è come se le dicesse oggi, in questo senso anche è la grandezza del poeta che ha saputo vedere prima gli scenari sociali dietro l’angolo. È vero che saper perdere può essere molto bello sul piano umano, rispetto alle vittorie conseguite con la violenza, l’inganno, la prevaricazione. Vittorie effimere che non servono a vivere, ma solo a credere di vivere.


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Terril Welch (Contemporanea - Canada) – Winter morning by the sea - 2013

Uno sguardo altrove

QUELLO CHE SUCCEDE IN VATICANO è formidabile, si stanno rivelando tutte le opposizioni dei conservatori contro gli innovatori, in questo momento capitanati da Papa Francesco. Adesso anche l’Opus Dei sembra scesa in campo, contro naturalmente. E la battaglia, anzi la guerra si prevede senza esclusione di colpi, con grande ferocia e cinismo. Il problema però non è ideologico, cioè non riguarda la comunione ai divorziati o i matrimoni gay, riguarda il danaro, il potere, la copertura delle malefatte, le ruberie, le spregiudicatezze nel campo economico che da anni caratterizzano il Vaticano come un grande centro di criminalità nel mondo (a cui vanno aggiunte le scorrerie sessuali nel campo della pedofilia). Pulire questa situazione è una sfida per il Papa, ma tutto fa credere che si tratta di una missione impossibile, perché il marcio è profondo, radicato, esteso e non recente.

Non deve tuttavia meravigliare, infatti, quello che succede nella Curia Romana e nella Chiesa in generale, perché è COERENTE CON LA SUA STORIA nei secoli. Le malversazioni, i delitti, la spregiudicatezza sono scritte nei libri e tramandate sino a noi anche se pochi lo ricordano e soprattutto lo vogliono ricordare. Perché dipende dalla struttura, dal modo di operare, dagli interessi in gioco, dal denaro che confluisce e gira, dal potere che si può esercitare. Come tutti i regimi assolutistici e dittatoriali anche feroci. La religione è solo lo schermo che copre tutto ed è quella cattolica per caso e per tradizione, ma potrebbe essere qualsiasi.

I giornali svizzeri sono pieni di dati e di analisi in merito al rischio che ha il paese di fermarsi, di non crescere per la MANCANZA DELLE PROFESSIONALITA’ adeguate e necessarie alle nuove realtà. La situazione più difficile sembra si riscontri a Ginevra e nel Cantone del Vaud, cioè nella parte francese del paese anche se si tratta di una tendenza generalizzata. Un tema importante che richiede investimenti e tempo, perché la cultura e la conoscenza non si possono improvvisare.

Si potrebbe aggiungere che il problema, anche se non allo stesso modo, RIGUARDA TUTTO IL CONTINENTE e quei paesi in particolare che negli ultimi anni hanno trascurato la scuola, la formazione, la conoscenza, proprio mentre stava cambiando la società, il mercato, l’economia, il lavoro.

Wal Mart è LA CATENA DI SUPERMERCATI PIU’ IMPORTANTE e grande d’America e forse del mondo. Sembra anche interessata a sbarcare in Europa, in Italia ha avuto, e forse ha ancora, contatti con la Esselunga di Caprotti. Adesso hanno compreso che il futuro è arrivato e non si presenta come il passato. I supermercati si svuotano soprattutto di giovani e di lavoratori per lasciare il posto a persone anziane, pensionati e immigrati. Il futuro sono le soluzioni come Amazon che continua ad espandersi nel mondo e che rappresenta le tendenze in atto nel settore della distribuzione. Ed allora Wal Mart ha deciso di entrare nella competizione con Amazon, ha l’esperienza, i soldi e le conoscenze per farlo. I supermercati hanno messo in crisi i piccoli negozi, dei quali sono sopravvissuti solo quelli di nicchia e che riescono ad offrire prodotti personalizzati e servizi che i grandi magazzini non riescono a dare. Ora le nuove realtà mettono in crisi i supermercati che devono trovare una strategia alternativa per continuare a vivere e mantenere la clientela.

INTANTO AMAZON LANCIA A MILANO e comuni limitrofi (dopo la Gran Bretagna) il servizio Prime Now, cui ci si può abbonare pagando poco meno di 20 euro all’anno. Il servizio prevede la consegna in un’ora con ordine minimo di 20 euro e un costo per consegna di 7 euro, dalle 8 a mezzanotte, di qualsiasi prodotto incluso alimentari freschi. Tra un po’ i giovani non andranno più nei negozi e forse neanche nei supermercati.

Ma Amazon in generale DIVENTA PIU’ AGGRESSIVA in Europa. Per esempio in Svizzera consegna senza alcun ricarico la merce per un valore minimo di 49 euro (circa 53 franchi). È il momento in cui altri scendono in campo e quindi conquistare clienti è la parola d’ordine dovunque.

Sull’incidente dell’AEREO RUSSO nel quale hanno perso la vita 224 persone si aprirà adesso un dibattito e si faranno varie commissioni di inchiesta per ricercare la verità, cioè la causa dell’incidente. Ma ormai tutti dicono che la causa è stata una bomba, messa tra i bagagli grazie alla complicità di un uomo addetto ai servizi aeroportuali. Conseguenza: sul Sinai non ha volato più nessuno per qualche giorno e poi tutto ha ripreso come sempre e come prima (con qualche attenzione in più evidentemente). Comunque il panico ha preso tutti perché l’operazione ha dimostrato che l’ISIS può colpire ovunque in qualsiasi momento e danneggiare l’immagine del nemico, dichiarato o scelto, apportando morte e violenza. Il mondo è sempre più complicato, la libertà sempre più limitata.

L’incontro tra la CINA E TAIWAN è naturalmente storico, perché tra i due paesi c’era freddezza dal 1949 e cioè dalla fine della seconda guerra mondiale. Una occasione questa per capire come il nuovo Presidente cinese vuole cambiare il paese. In poco tempo la trasformazione della Cina è molto più profonda di quello che si può capire superficialmente. Dalla economia al sociale, dalle relazioni internazionali al superamento di molte concezioni del passato. Un paese che vuole giocare il suo ruolo anche nel futuro e si attrezza di conseguenza.

LA SPAGNA SUPERA L’ITALIA come secondo paese dove si vive più a lungo, sempre dietro al Giappone che occupa stabilmente il primo posto. L’Italia è dunque al terzo posto praticamente a pari merito con Svizzera e Francia (non è male comunque). Non è chiaro se gli spagnoli contano, per calcolare la loro longevità, anche i tanti italiani pensionati che si trasferiscono in Spagna per motivi economici in primo luogo e di stabilità poi.

LA DISCUSSIONE PIU’ ACCESA IN SPAGNA in questo periodo a causa di pubblicazioni varie sul tema e di un Festival specializzato (San Sebastian) è se uno dei piatti nazionali del paese (forse ancora di più della paella) e cioè la tortilla de papas (la frittata di patate) deve avere la cipolla (o meglio il cipollotto come dicono alcuni) oppure no. Il dibattito è attivo da qualche secolo e la sensazione è che andrà avanti ancora per molto scavalcando il cambiamento tecnologico e la globalizzazione. Ecco per esempio un valore da non perdere!

Il 6 di novembre il Marocco ha festeggiato il quarantesimo ANNIVERSARIO (1975) DELLA MARCIA VERDE. La marcia organizzata dal re Hassan II che inviò 350 mila persone vestite di verde e con il corano in mano per cacciare gli spagnoli dal Sahara. Il giorno della indipendenza dalla colonizzazione spagnola. Un evento che allora fece molta impressione per la partecipazione popolare e per la compostezza dell’operazione.

In AMERICA LATINA succedono cose che prima non sarebbe stato possibile: il Messico liberalizza le droghe leggere e la Colombia riconosce le adozioni anche se effettuate da coppie omosessuali.

Dai documenti ufficiali adesso sembra accertato un sospetto che ormai circolava e che non deve sorprendere visto le nefandezze di cui il regime di Pinochet si è macchiato. Il poeta PABLO NERUDA è morto nel 1973 (il 23 settembre) non per un cancro alla prostata, ma è stato assassinato con una iniezione letale, che ha avuto effetto circa sei ore dopo essere stata effettuata. Il poeta si accingeva a partire per il Messico dove avrebbe denunciato il colpo di stato dell’11 settembre.

Una soluzione che si sta sperimentando e che potrebbe avere successo nel futuro, soprattutto nelle grandi città metropolitane che sono dislocate su territori ampi, è l’impiego delle TELECABINE CITTADINE come essere in montagna. Certo si deturpa il panorama cittadino, ma funziona e risolve. Come si dice: di necessità virtù e poi si tratta di un mezzo efficiente, ecologico, veloce e interessante anche sul piano turistico.

Una soluzione che invece sta diventando operativa e che si diffonderà entro breve tempo riguarda gli ascensori. SARANNO SENZA FILI E VELOCISSIMI a lievitazione magnetica. Questo permette di occupare meno spazio, aumentare la velocità, semplificare le installazioni, poter monitorare in anticipo le avarie che si verificheranno (coinvolta anche Microsoft), minore manutenzione in ogni modo, andare sempre più in alto. Chi si ricorda gli albi di Flash Gordon di quaranta anni fa almeno?

Inserito il:07/11/2015 08:23:34
Ultimo aggiornamento:23/11/2015 10:34:44
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