Aggiornato al 05/05/2024

Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo

Voltaire

Belvedere - Numero 54

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Gianni Tedeschi (1922 -      ) – Belvedere - 2011

I fatti nostri.

La stampa, i media, a prescindere dal supporto tecnologico, sono in generale contro l’attuale governo e il suo Presidente. NON E’ FACILE DA CAPIRE, perché nel passato non c’è mai stata una così grande unanimità, anche quando ci sono stati Presidenti del Consiglio discutibili oppure palesemente inadeguati. Infatti, la stampa è sempre stata divisa, è sempre stata schierata ideologicamente, partiticamente o in difesa di una determinata casta o categoria di persone. La spiegazione è un’altra ed è più volgare e brutta sul piano politico nello stesso tempo. I vari Governi che si sono succeduti, almeno da una certa data in poi sicuramente da dopo il governo Craxi, hanno avuto una particolare attenzione per la stampa. I grandi Direttori venivano spesso consultati telefonicamente dal Presidente prima di ogni decisione di rilievo, i normali giornalisti, specie quelli dedicati alle cose di governo o parlamentari, erano imbeccati di continuo dagli entourage specializzati del governo o da galoppini terzi (così come alcuni importanti processi hanno anche dimostrato). In altri termini tra la stampa (quella governativa che in definitiva è la maggior parte, incluso i grandi quotidiani nazionali) e il governo nel passato c’è sempre stata una alleanza, un modo di relazionarsi, un aiuto reciproco che ha funzionato alle spalle probabilmente della gente (del popolo direbbe qualche aspirante capo popolo). Adesso questo modo di procedere è saltato, il nuovo Presidente tende a far proprio il detto “unicuique suum”, cioè ciascuno faccia il suo mestiere perché così funziona meglio la democrazia. E però le conseguenze sono queste che sono sotto gli occhi di tutti.

Da molti anni Rai 3 al mattino presenta una trasmissione che si chiama PRIMA PAGINA nella quale un giornalista che ruota settimanalmente legge e commenta i giornali del giorno e interloquisce con i lettori ascoltatori. Una trasmissione sempre pregevole e interessante per molta gente, molto seguita. Da un po’ di tempo il livello sembra un po’ scaduto, soprattutto tutte le settimane questi giornalisti fanno propaganda più che cercare di leggere e commentare in modo moderatamente obbiettivo le notizie. Forse è il livello medio dei giornalisti che è scaduto e quindi non è colpa della trasmissione, ma certo i responsabili della stessa potrebbero essere più attenti e non scegliere solo in modo da far partecipare tutti per non far torto a nessuno. Il problema infatti non è questo, ma quello di fare un servizio degno e di darlo alla gente nel modo più professionale.

Una vicenda interessante sempre a proposito della stampa italiana è sottolineare il suo diffuso disinteresse per LE COSE DEL MONDO. Solo negli ultimi tempi alcune vicende hanno raggiunto l’onore della cronaca e la permanenza moderatamente continua sui giornali, come la Grecia, l’Ucraina, lo Stato Islamico, la Siria anche per i suoi cittadini che stanno arrivando in Europa. I giornali interpellati rispondono spesso che non possono trattare cose che interessano poco i cittadini perché loro hanno un prodotto da confezionare e, soprattutto, da vendere. Poi gli stessi giornali fanno discorsi diversi quando si tratta di definire le funzioni della stampa che non sono solo di informare ma di costruire sensibilità e culture. Insomma le frittate si girano sempre dal lato che si vuole.

LA SOCIETA’ DI OGGI, soprattutto grazie ai mezzi tecnologici più diffusi come la televisione e da un po’ di tempo anche per la rete internet, spinge verso la divisione, verso l’appartenenza a gruppi, clan, centri che si contrappongono, che si parlano solo per accusarsi, per combattersi, mai per dialogare e per confrontarsi. Una specie di ritorno al primordiale, un effetto negativo del progresso, il termometro più simbolico della caduta del livello culturale delle genti, la scarsa considerazione verso la comunità. La cancellazione insomma del pensiero di Voltaire. Il futuro se lo si vuole più civile, più umano, più bello deve passare attraverso la promozione del parlarsi, del dialogare, del confrontarsi per migliorare ciascuno i propri pensieri e non per farli prevalere solamente.

Un momento non male per la CULTURA ITALIANA. A Pompei si sono fatti lavori, si aprono sale, aumentano i visitatori e solo uno sciagurato sciopero per fare una inutile assemblea ha disturbato la rinascita della zona archeologica più famosa del mondo. Milano è piena di iniziative, forse anche grazie all’Expo, vediamo se adesso che termina il trend continua. Torino vuole diventare capitale mondiale della fotografia e in pochi mesi al rinnovato Museo Egizio (il secondo al mondo dopo quello del Cairo) ci sono passati già mezzo milioni di visitatori. E così dicasi per tante altre città e iniziative, la cultura sta finalmente trasformandosi nel più potente strumento turistico, la “diversità” per cui possiamo battere altri luoghi. Viene da dire meglio tardi che mai e grazie a tutti quelli che senza clamore stanno favorendo questo nuovo corso.

È vero che nelle CITTA’ D’ACQUA si vive meglio, sono più belle, favoriscono gli incontri, spingono i sentimenti, sono più curate. E naturalmente sono molto citate Vienna, Parigi, Londra e tante altre nel mondo. Ma anche Torino come Venezia anche se in modo diverso e le città su qualche lago non sono belle? Anche Roma certo pur se percorsa da moltissimi anni da orde barbariche spregiudicate.

Papa Francesco sta facendo una certa RIVOLUZIONE NELLA CHIESA certamente. Nel linguaggio, nei comportamenti e nel modo di considerare i problemi del mondo, nel mondo di fare azione pastorale o di proselitismo che dir si voglia. Sta decidendo cose che non potevano più non essere decise e ha capito che ogni ritardo in merito avrebbe rappresentato un pericolo per la Chiesa, per la sua credibilità e per la sua capacità di gestire i fedeli, che comunque vivono nel mondo e a cui capitano le cose del mondo. Non bisogna adesso confondere il fatto che questo Papa ha capito cose e le sta facendo come forse altri non avrebbero fatto, con la sua volontà di rivoluzionare la Chiesa. Sta solo per il momento facendo aggiustamenti e sta cacciando dal tempio i mercanti, perlomeno quelli più invadenti e visibili. Dopo vedremo!

La vera battaglia umana e sociale che bisognerebbe fare nel nostro paese, ancora prima del reddito di cittadinanza (cosa cui credo sul piano politico e sociale ma sono convinto che la sgangherata organizzazione informatica del paese senza pensare ad altri possibili intrallazzi lo rendono davvero problematico), dovrebbe essere il diritto di chi nasce sul territorio italiano ad essere italiano (IL FAMOSO IUS SOLI). Questo sì non costa e sarebbe un atto di grande civiltà (nella speranza che Salvini sia tenuto sedato).

IL PROBLEMA DI BRUNO VESPA e della sua trasmissione dove vengono commentati i fatti di cronaca più volgari e osannati gli uomini di potere di volta in volta più in vista non esiste in quanto tale. Esiste perché tutte le sere da tanti anni milioni e milioni di cittadini di questo paese si incollano al televisore per vedere e seguire questi spettacoli. Perché questo è il termometro di un livello medio culturale certamente molto basso e della prevalenza di forme di sentimenti e di emozioni primordiali in tanta gente.  Il termometro spiega anche molti risultati elettorali, la presenza di una classe politica elementare e il degrado lento ma continuo della nostra società. Su questo bisogna discutere e accalorarsi, su questo bisognerebbe fare qualcosa, mandare via Vespa purtroppo non serve a niente, perché verrebbe sostituito da uno qualsiasi di questi saltimbanchi presentatori di giro, che non sono certo meglio di Vespa.

Ormai Vivendi è al 16% quasi IN TELECOM ITALIA e si può dire che è l’azionista di riferimento senza alcun dubbio. Vediamo che riesce a fare e vediamo come è contenta della struttura, delle persone e della strategia.

Passata la norma, per cui dal 2016 NELLE BANCHE IN CASO DI DIFFICOLTA’ lo Stato non interviene più e gli interventi sono a carico degli obbligazionisti e dei correntisti con depositi oltre i 100mila euro. Con la situazione che hanno diverse banche, soprattutto se non si fa la bad bank, il futuro non si presenta molto allegro. Per esempio da adesso comincerà una maggiore attenzione da parte di tutti nella scelta dell’istituto di credito del quale fidarsi. E il management sarà un elemento importante, finalmente, di questa scelta.


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Bernardo Bellotto (1720 - 1780) – Vista di Vienna dal Belvedere – 1760

Uno sguardo altrove.


Il Ministro dell’Economia francese, Emmanuel Macron, che non è poi l’ultimo protagonista di questa Europa, sostiene che nel nostro continente è in atto UNA GUERRA DI RELIGIONE. Una guerra che sovrasta persino le analisi economiche e le visioni politiche delle varie tendenze ideologiche. Dice il Ministro che la discussione sullo sviluppo e, soprattutto, quella su come considerare il debito è una discussione che vede impegnate due posizioni religiose: quella protestante e quella cattolica. La prima, calvinista, che sostiene che chi deve dei soldi li deve restituire sino all’ultimo centesimo e che si può solo trattare sui tempi di restituzione e, per contro, quella cattolica che tende a considerare in modo più elastico questi rapporti con i debitori peccatori. In una epoca in cui le religioni stanno prevalendo sempre più, forse anche per mancanza di altri pensieri forti, queste considerazioni del Ministro non si possono certamente ignorare.

La REGINA ELISABETTA ha fatto 60 anni di Regno e fra pochi mesi avrà 90 anni. L’ipotesi più accreditata nell’interesse della sua casa regnante, è quella che prevede le sue dimissioni. A questo punto direttamente a favore del nipote. Un segnale che può ancora dare al paese, superare maldicenze, perorare il rinnovamento e la gioventù, rinfrescare le istituzioni. E lei potrà sempre avere un ruolo di grande icona del paese sino alla sua fine.

La GERMANIA con la politica manifestata di recente in merito al tema immigrazione ha manifestato la capacità di capire le tendenze e di seguirle, la sua forte predisposizione alla leadership, l’intelligenza per intuire che il futuro del paese dipende anche da questi immigrati, che assicurano forza lavoro e figli. Elementi questi indispensabili per progettare qualsiasi futuro, per assicurare l’equilibrio delle generazioni e, in definitiva, per aiutare veramente gli anziani e il sistema del pensionistico e del welfare.

Nella campagna per LE PRIMARIE AMERICANE sempre più giù Hillary Clinton nel campo democratico a favore del senatore del Vermont, Bernie Sanders, 74 anni che potrebbe facilmente diventare il candidato ufficiale se il trend è questo. Tutto sembra girare a favore di Donald Trump purtroppo, ogni giorno di più.

Adesso forse cambiano le cose IN SIRIA, si parla con Assad sicuramente da parte della Russia, anzi si dice che ormai sono tanti i consulenti militari russi presenti sul territorio siriano. Ma anche gli Stati Uniti stanno riconsiderando le loro posizioni pur se con lentezza, forse spinti dalle numerose telefonate che sembra Putin abbia fatto ad Obama al riguardo. Il quale Putin sta cercando di spiegare agli americani che non c’è altro modo per combattere l’Isis ed ha subito trovato il consenso della Germania per esempio (evitare lo scenario libico è prioritario). Certo che tutto in merito si sta muovendo.

I rapporti tra COLOMBIA E VENEZUELA sono sempre più difficili e i contrasti a livello della frontiera sono ormai diffusi. Il Presidente di Colombia, Juan Manuel Santos, sostiene che ormai in Venezuela la rivoluzione di Bolivar si sta autodistruggendo. Certo il fatto che il suo paese cresce e anche bene, mentre il Venezuela continua a precipitare sembrerebbe dargli ragione.

Il principale candidato di opposizione che concorre per la Presidenza dell’ARGENTINA è Mauricio Macrì, attuale sindaco di Buenos Aires. Le elezioni sono a brevissimo. Adesso sembra sia rimasto implicato in uno scandalo che riguarda la sua gestione al Comune su cui la magistratura indaga con ampia visbilità. Un regalo per il candidato della Presidenta.

Standard e Poor’s ha qualificato il debito del BRASILE come spazzatura. La ciliegina sulla crisi sempre più forte che sta prendendo quel grande paese. Economica e politica, con elezioni alle porte, prospettive più nere. Così si frantuma piano piano il mito dei BRICS.

Viene lanciato al mercato negli Stati Uniti il prossimo 25 settembre ed è già molto atteso, l’Iphone 6S di APPLE. Tra le altre cose introduce per la prima volta la profondità in 3D. Non si conosce la data del lancio europeo.

Adesso su facebook c’è la possibilità di mettere una propria autobiografia pubblica, creare in altri termini una PROPRIA PUBBLICA IDENTITA’. Una follia, uno straordinario atto di presunzione, una perdita del senso della realtà per vivere sempre più in un mondo che si può costruire, che punisce e gratifica, che illude, ma che non esiste. È l’anticamera della disgregazione sociale, la frantumazione delle identità.

Inserito il:14/09/2015 10:16:56
Ultimo aggiornamento:28/09/2015 12:07:42
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