Aggiornato al 05/05/2024

Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo

Voltaire

Belvedere - Numero 46

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Stanislav Sidorov (1954 - ) – Solar rain

I fatti nostri.

TANTO TUONO’ CHE PIOVVE. Dopo lunghe, anzi lunghissime trattative la fusione tra Wind e H3G è fatta, così come annunciato dai gruppi proprietari delle società (la cinese Hutchinson e la russa VimpelCom). Max Ibarra sarà l’amministratore delegato della nuova azienda, mentre Vincenzo Novari diventa consulente senior degli interessi del gruppo cinese in Italia (ma la sensazione che la cosa sia un buffer verso altre destinazioni), Dina Ravera si dice che ricoprirà un ruolo di primo piano nella compagine (viene anche lei da Mc Kinsey). Nasce ufficialmente il terzo gruppo di telecomunicazioni del paese (dopo Telecom Italia e Vodafone, 33 milioni di clienti) e rappresenta un passo importante verso una semplificazione e concentrazione del mercato (la fusione recente tra Tiscali ed Aria è un altro esempio anche se di dimensioni certamente molto più ridotte). Il futuro del settore e di questi operatori dipenderà comunque dalle strategie di alleanze che ciascuno di questi gruppi deciderà e potrà fare, scegliendo la strada dei contenuti, dei servizi, della qualità del rapporto con gli utenti. Speriamo che lo Stato batta qualche colpo (la politica della banda larga e delle reti), che l’Autorità capisca di più il mercato e non si limiti solo a trasferire decisioni di Bruxelles.

La STORIA ECONOMICA E POLITICA del nostro paese vede il regime che per oltre cinquanta anni ha gestito lo Stato, avere consentito alle imprese e cioè al sistema economico di operare anche con capitali insufficienti grazie al credito bancario e al permissivismo fiscale. Banche che comunque erano tutte sotto il rigido controllo statale quando non direttamente o indirettamente di proprietà. Controlli fiscali inadeguati volutamente che hanno contribuito a creare la cultura della evasione e hanno tralasciato ogni forma di organizzazione tecnologica al riguardo. D’altra parte lo Stato italiano campava alle spalle del lavoratore e del ceto medio sull’esempio del modello fascista ereditato integralmente. C’è da dire a proposito che i grandi partiti di opposizione e i sindacati non hanno capito o hanno capito e hanno preferito dedicarsi a grandi battaglie ideologiche che avevano maggiore presa sul popolo e creavano più consenso. Quando è arrivata la crisi in cui ancora ci troviamo da una parte ha trovato le imprese sottocapitalizzate e cioè non competitive (senza poter fare investimenti in ricerca e in marketing) e dall’altra il sistema bancario, nel frattempo in gran parte liberalizzato, pieno di crediti la cui maggior parte era ed è inesigibile. Adesso uscire da questo ginepraio piano piano con il minor trauma possibile e senza rischio per tutti è molto difficile e ci vuole molta pazienza. Ci vogliono persone diverse da quelle del passato abituate a passare carte e a leggere le indicazioni della Banca d’Italia e del Ministero del Tesoro come unica fonte da seguire di comportamento strategico. Coloro che sbraitano predicando decisioni drastiche di qua o di là spesso non sanno cosa stanno dicendo e non hanno idea di cosa si deve fare per tornare alla normalità.

La RIFORMA DELLA GIUSTIZIA richiede tante cose. Dalla ristrutturazione del sistema giudiziario alla riorganizzazione dei nostri codici, dalla revisione della classificazione dei reati con conseguente ridefinizione dei gradi di giudizio in relazione al tipo di reato stesso, dalla separazione della magistratura giudicante da quella inquirente, dallo svolgimento dei processi al loro patrocinio, al rapporto tra difesa e accusa. Sicuramente tuttavia la riforma della giustizia riguarda il modo anche e soprattutto di studiare diritto nelle Università. Riguarda il piano di studi, la riclassificazione degli orientamenti e delle specializzazioni, le materie e le metodologie. In altri termini il lavoro deve cominciare dalla base, come direbbe un bravo ingegnere.

Le LIBERALIZZAZIONI si dice che si fanno ma non si fanno. Gli interessi delle varie caste sono molto forti e gli agganci che ciascuna di esse ha con il mondo politico e mediatico sono così radicati che non ci si è mai riuscito. A partire dalle lenzuolate di Bersani, e via via a tutti gli altri ministri si sono susseguiti gli annunci, ma il parlamento non ha mai approvato e se per caso la norma è sfuggita non sono mai stati fatti i decreti attuativi. Dai tassisti alle farmacie, dai notai alle municipalizzate, alle provincie, a tutto quanto, niente, non è successo niente. Una battaglia che qualcuno valoroso prima o dopo deve fare per rendere più civile il paese!

Hanno poi fatto il PRESIDENTE DELLA RAI ed hanno scelto una giornalista professionista da tanti anni e che lavora nella stessa Rai come direttore di un canale. Sono stati tutti d’accordo, meno un partito che ha dichiarato che la persona non garantisce indipendenza dai partiti senza dire perché non la garantisce e un altro partito che ha spiegato che il vero problema è l’invasione dei migranti (come dire rispondere ad una domanda su un argomento con una risposta su un altro argomento come nei migliori manicomi di una volta). Peccato che non siano vivi e attivi protagonisti come Monicelli o Fellini, per esempio, per proporci degli squarci di quella comicità italiana basata sulla ignoranza e sulla contemporanea presunzione.

La SEPARAZIONE DEI POTERI nel nostro paese non è chiarissima, come per esempio tra quello politico e quello giudiziario. Forse anche perché mancano delle sentinelle adeguate e indipendenti che dovrebbero essere rappresentate dalla stampa, dai media in generale. La mancanza di indipendenza di questi provoca infatti, insieme alla mediocrità professionale degli addetti, un vero e proprio sbandamento costituzionale.

Ogni tanto il Parlamento fa una legge e I MAGISTRATI PROTESTANO con le loro associazioni o con interviste di quanti di loro sono più esposti pubblicitariamente. Comprensibile che l’organo giudiziario possa non condividere le decisioni del Parlamento come qualsiasi cittadino, ma meno comprensibile che lo debba minacciare invitandolo a ritrattare, a modificare, invece di fare il proprio mestiere che è quello di applicare le leggi e non di farle o di commissionarle.

Un partito che in Parlamento presenta MEZZO MILIONE DI EMENDAMENTI ad una legge qualsiasi vuol dire che questo partito da una parte è pronto alla eversione, dall’altra è un impedimento per lo sviluppo civile e ordinato di qualsiasi paese. Anche un partito incapace di far parte di un sistema democratico. Questo succede nel nostro paese purtroppo!

Si sta creando un fronte delle opposizioni in merito alla RIFORMA ISTITUZIONALE che dovrebbe passare in definitiva in autunno prima di fare il referendum per ascoltare la voce del popolo. Le opposizioni vogliono il Senato elettivo, lo vogliono con i poteri attuali o quasi, vogliono inoltre cancellare la legge elettorale recentemente diventata legge. Si possono capire le motivazioni di queste opposizioni: un po’ ideologiche, un po’ per rallentare e far perdere tempo (si dice fare melina), un po’ per interesse. Speriamo che il paese vada avanti malgrado la loro azione che se può essere comprensibile da parte di alcuni è da considerare volgare e antidemocratica da parte di altri.

Un paese che su 442 miliardi di entrate tributarie ha 161 miliardi di SGRAVI FISCALI su varie categorie, persone e settori vuol dire che da anni è prigioniero di gruppi di potere, condizionato da gruppi di influenza, mancante di coraggio e di visione, disponibile ad ogni compromesso per motivi elettorali o di partito. E si capisce anche perché il paese si trova nelle condizioni in cui è. Adesso togliere questi regali (onestamente molti di questi sgravi lo sono) deve essere tremendo per le proteste prevedibili di tutti, dai tassisti agli agricoltori, dalle assicurazioni alle banche, da chi deve pagare i contributi per la cameriera ai pescatori. Però prima o dopo qualcuno deve fare qualcosa, prima o dopo si deve limitare questo modo di fare finanza. Non si può pensare di sistemare il paese se non si fanno e si rispettano regole uguali per tutti i cittadini.

Ma ALLE POSTE che stanno facendo? il nuovo management si intende. Stanno per andare in Borsa e forse sarà un successo perché gli italiani comprano tutto ciò che è statale o parastatale o garantito dallo Stato e infatti pensano che lo Stato italiano non può fallire, può spendere quello che vuole, è eterno. Alle Poste più di qualcuno comincia a pensare che Francesco Caio forse non ce la farà. Potrebbe avere ragione?

Il piano del governo sugli interventi sul TERRITORIO DEL NOSTRO PAESE come conseguenza del dissesto idrogeologico è stato presentato dal ministro per l’ambiente Gianluca Galletti e prevede una disponibilità iniziale di un miliardo e 300 milioni di euro di soldi veri, come ha detto lo stesso ministro. Difficile dire se è giusto o sbagliato, sufficiente o strampalato, ma nessun governo prima di questo lo aveva fatto e allora ben venga che si cominci a fare qualcosa, qualunque cosa. Certamente il clima è cambiato, ma la nostra situazione dipende dal fatto che non si è fatta alcuna politica di salvaguardia o quantomeno di attenzione del territorio, delle costruzioni abusive o autorizzate sui greti dei fiumi o sui bordi dei laghi o sui litoranei marini, della connivenza delle autorità centrali e periferiche con speculatori, geometri e incoscienti vari. E oggi si usa il clima come alibi per nascondere almeno in parte la dissennata politica del passato e anche personali responsabilità quantomeno di inerzia, di sottovalutazione quando non anche di connivenza.

Ci sono circa 100 MILIARDI DISPONIBILI per il Sud provenienti da fondi europei e che il Sud non spende perché non è capace di spendere, cioè non è capace di fare progetti e si limita a presentare proposte per piccole cose non interessanti e che evidentemente non vengono prese in considerazione. Naturalmente il Sud si lamenta di non ricevere fondi, i sindacati reclamano investimenti, i Governatori e Sindaci si riuniscono, mangiano e gridano (parlano a nuora perché suocera intenda, dove le suocere sono gli elettori cioè l’unica cosa per cui passano le loro giornate). La situazione è paradossale, una volta si diceva un   Helzapoppin. Adesso il Governo vuol prendere in mano la situazione e cercare di gestire la cosa per evitare di buttare i soldi dalla finestra senza che al di sotto ci sia qualcuno. Difficile che ci possa riuscire perché è circondato da disonesti, incapaci e scettici (questi spesso assumono forme di pericolosità notevolissime). Tuttavia menomale che ci prova!

Nel nostro paese NON CI FACCIAMO MANCARE NIENTE. Adesso la gara a dichiararsi più razzista di ogni razzista è cominciata. Una gara miserabile ma accesa.  Partiti, uomini di cultura e di spettacolo, giornalisti famosi anche se non proprio illustri, continuano a dichiarare che bisogna fermare il flusso dei migranti, propongono soluzioni, affermano che bisogna dimostrare fermezza, si allargano a consigliare azioni anche violente contro questi disgraziati e non solo espulsioni, sostengono di cancellare ogni forma di accoglienza perché è un incentivo a venire da noi. E i media invece di criticare la meschina umanità di questa gente danno fiato e amplificano. Che tristezza!

Un DIRIGENTE DELLA CISL, il secondo più importante sindacato del nostro paese, quello guidato da Annamaria Furlan e particolarmente introdotto nel mondo della pubblica amministrazione, Fausto Scandola, ha messo a punto un dossier che ha fatto poi circolare dove , con precisione e con precisa documentazione, dimostra come molti dirigenti della organizzazione godono di trattamenti imponenti economicamente (per esempio di circa 300 mila euro anno), di benefici (come quello di inserire in strutture parallele parenti di vario grado), di imbrogli agli enti previdenziali (aumento della retribuzione poco prima di lasciare per modificare l’importo della pensione conseguente, come il caso, dicono, persino dell’ex segretario Raffaele Bonanni). Il dirigente che ha fatto circolare il dossier è stato, naturalmente, licenziato. Quando la credibilità e la correttezza non contano, quando prendere in giro il paese è un mestiere a scopo di lucro personale!

 La storia del dirigente che ha scoperto alcune intimità Cisl e che è stato licenziato, fa venire in mente ALCUNE DOMANDE. Questa situazione è solo della Cisl o potremmo trovarla anche in altri sindacati? Questa situazione la potremmo trovare anche nei tanti Enti statali che hanno lo scopo di sorvegliare, di valutare e che dovrebbero ripagare i partecipanti solo con il prestigio?  Nelle tante cooperative, non importa il colore, che dovrebbero fare gli interessi dei soci esclusivamente, si utilizzano dirigenti con alti stipendi e benefici? Il problema del paese è che non si dovrebbero solo ridurre gli emolumenti dei parlamentari (onestamente fuori dal mondo e scandalosi), ma soprattutto si dovrebbe sfrondare la giungla di elargizioni per lavori e posti improbabili, alcuni creati ad arte e totalmente inutili (dal barbiere di Montecitorio al Cnel, dal sindacato alle cooperative, dai partiti ad enti statali sconosciuti e però vitali da questo punto di vista). Spesso si tratta di unità i cui bilanci non sono soggetti a controlli, esenti da contributi e fonti di assegnazioni di danaro diretti e indiretti dello Stato.

 

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Salvador Dalì (1904 - 1989) – Suez - 1932

Uno sguardo altrove.

L’inaugurazione di un parziale raddoppio del CANALE DI SUEZ che però è in grado di raddoppiare il transito delle navi, è sicuramente una opportunità di business per l’Egitto e un vantaggio per tutta la circolazione marittima. Ma è soprattutto un successo tecnico e politico del nuovo regime egiziano del generale Al Sisi, che è riuscito a fare questa opera in 8 mesi spendendo 14 miliardi di dollari, di cui più di 7 raccolti in pochi giorni dai piccoli investitori del suo paese. Fa parte del successo politico certamente il prestigio internazionale acquisito e la dimostrazione che il paese ha capacità e potenzialità forse ancora inespresse.

La POLITICA DELLE SANZIONI, da tempo uno strumento per punire stati canaglia o comunque nemici, già da un po’ che palesemente non produce gli effetti desiderati da chi vuole punire. Penalizza pesantemente i cittadini del paese punito, rappresenta un handicap per le nazioni meno ricche che non possono più svolgere transazioni commerciali con i paesi puniti, non raggiunge il risultato nel senso che non piega i governi, né convince il potere a cedere. Le strade oggi sono diverse, devono essere diverse. Forse possono valere sanzioni settoriali come per esempio per le armi, le licenze della tecnologia, l’accesso ai network finanziari.

La vera GRANDE INCOGNITA è la Cina. La seconda economia del mondo è in crisi e sino a che punto? Pare piena di bolle, da quella debitoria a quella azionaria, tutti dicono che senza il regime comunista che gestisce il paese sarebbero guai, ma si chiedono nel contempo sino a quando e come si può continuare a far finta che non sia successo o non stia succedendo niente. Una crisi della economia cinese avrebbe effetti devastanti in tutto il mondo e sull’Europa in particolare. Sembra di osservare un bacino artificiale colmo sino al limite della tracimazione mentre si scatenano gli elementi temporaleschi e continuare a sperare che la diga tenga.

Il mondo comincia a prendere coscienza della esistenza e della vitalità del TERRORISMO EBREO. La stessa Israele sta prendendo atto di questa tragica realtà. Lo sapeva che esisteva ma lo poteva negare, perché gli atti eclatanti erano pochi e per lo più agiva in modo occulto e come grande strumento di pressione sulle istituzioni. Ormai il gioco è aperto e le tragedie attese non sono poche!

La storia che dietro ad ogni uomo di successo c’è UNA GRANDE DONNA è verificata, dicono, dal fatto che dietro ad Alexis Tsipras c’è sua moglie Peristera Batziana detta Betty, di cui la stampa e gli osservatori greci dicono che sia il vero motore e stimolo delle azioni del premier greco. Molti dicono che questa diceria andrebbe abolita anche perché è proprio maschilista. Mi sa che hanno ragione questi ultimi senza nulla togliere a Betty, anzi!

Anche in Germania il tema della INVASIONE DEI MIGRANTI in Europa è all’attenzione e suscita molte polemiche. Qualche giorno fa in una rete televisiva pubblica di tipo regionale (NDR di Amburgo), una giornalista televisiva coraggiosa (chissà perché sono sempre più le donne a dimostrare coraggio sociale, forza morale e determinazione politica) che si chiama Anja Reschke, ha fatto un servizio nel quale ha dimostrato l’assenza della classe politica e manageriale tedesca da questo dibattito. Una assenza dai temi economici, sociali e soprattutto umani dal fenomeno, come fosse un fastidio da cancellare e non una realtà, un problema, una opportunità, una anticipazione di futuro. Naturalmente le polemiche si sono accese, ma questo è un fatto molto positivo.

DONALD TRUMP sta correndo per vincere le primarie del Partito Repubblicano, ma ha anche dichiarato che se non le vince lui correrà per la Presidenza a prescindere. Naturalmente continua a fare dichiarazioni razziste a 360 gradi, verso le donne, verso i messicani, verso i poveri e via seguitando. Una specie di Salvini dei ricchi (qualcuno dice il Berlusconi d’America, ma Trump è proprio un pagliaccio, il paragone forse è abusato), che fa paura al mondo.

In TURCHIA l’economia sta rallentando a occhio nudo probabilmente come conseguenza della instabilità politica e della non comprensione delle strategie del Presidente Erdogan. Per questo gli economisti hanno incluso la Turchia nel gruppo “dei cinque fragili” insieme a Brasile, Sud Africa, Indonesia e India. Paesi dove le previsioni danno un deficit di bilancio in aumento, produzione industriale in discesa, disoccupazione in aumento, PIB debole e moneta in leggero ma continuo deprezzamento. Anche il turismo questo anno è calato drasticamente fra l’altro.

In ARGENTINA sono state fatte le primarie, che sono obbligatorie, per le elezioni presidenziali che si svolgeranno il prossimo ottobre. Ha vinto Daniel Scioli battendo Mauricio Macri, ex sindaco di Buenos Aires. Scioli è il candidato dell’attuale Presidente Cristina Kirchner ed è evidente che rappresenta la continuazione dell’attuale andazzo nel paese. Un paese che sta di nuovo scivolando purtroppo. Un peronismo rivisitato che, dicono, ha ampliato la corruzione dilagante e introdotto la gestione della cosa pubblica nell’interesse di vari gruppi (di amici o di amici di amici).

In qualche parte del mondo I DRONI cominciano a preoccupare specie nelle zone vicino ad aeroporti importanti ma anche di secondo livello o anche privati. Perché qualche pericolo si è già riscontrato anche se non si è data molta pubblicità alla cosa, gli interessi in gioco giustificano il cinismo.

Inserito il:11/08/2015 08:01:24
Ultimo aggiornamento:01/09/2015 08:14:45
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