Aggiornato al 05/05/2024

Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo

Voltaire

Belvedere  -  Numero 1

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Antonio Mancini –Dopo il duello -1872
(Il coraggio di un bambino che, trovato
il padre morto, insegue l’assassino)


Un pensiero: il coraggio e la convinzione.

Il coraggio viene dal latino cor habeo, ho cuore. Winston Churchill diceva che è la prima delle qualità umane, perché è quella che garantisce tutte le altre. È la virtù umana che fa sì che chi ne è dotato non si sbigottisca di fronte ai pericoli, veda con serenità i rischi, non si abbatta per i dolori fisici o morali, e, più in generale, affronti a viso aperto la sofferenza, il pericolo, l’incertezza, l’intimidazione.

Sviluppare la qualità del coraggio è essenziale per qualunque traguardo si voglia raggiungere nella vita. Il coraggio non è necessariamente un comportamento eroico in un momento di pericolo, ma può anche essere lo sforzo costante e discreto di fare ciò che riteniamo giusto.

Strettamente legata all’esercizio del coraggio è la convinzione, che è anche un concetto basilare su cui si fonda il buddismo. La convinzione tuttavia richiede una vera analisi di se stessi e la definizione dei propri desideri ed obiettivi. Il declino di una società può derivare ed è misurabile dalla mancanza di convinzione e coraggio della media dei cittadini che si accontentano di approfittare di opportunità e privilegiano le vie contorte degli imbrogli e delle connivenze a quelle trasparenti conseguenze del nostro pensiero. A questo proposito Immanuel Kant diceva che bisogna sempre avere il coraggio di servirsi della propria intelligenza.

Individuare il coraggio se c’è e come si manifesta è fondamentale perché la sua presenza, insieme all’onestà come diceva Sandro Pertini, è la chiave per interpretare situazioni attuali e protagonisti e per capire prospettive e speranze.


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Cesare Maccari – Allegoria dell’Italia - 1889

I fatti nostri.

Le polemiche sul job act e sul lavoro non si placano anche perché scontano valutazioni, posizioni ideologiche e interessi particolari in lotta tra di loro, come da sempre e spesso avviene nel nostro paese. Il fatto è che questa nuova regolamentazione cade in un momento di grande trasformazione di tutto il mercato del lavoro con la scomparsa di alcune figure professionali, la introduzione di nuove e il cambiamento di altre, come per esempio la figura dell’operaio metalmeccanico. Trasformazione dovuta alla diffusione della tecnologia, alla globalizzazione dell’economia, a nuove esigenze sociali, a nuovi modi di vivere.

Il sindacato anche dovrebbe cambiare il proprio ruolo e forse questa ipotesi sta cominciando a farsi strada anche  nei settori più conservatori dello stesso. Naturalmente ciò comporta la revisione delle attuali strutture a livello centrale e periferico, un loro ridimensionamento quantitativo e una loro revisione professionale.

La stessa cosa si deve anche dire delle varie associazioni di categoria a partire dalla Confindustria. Meno attività sindacale di settore, maggior coinvolgimento per sviluppare innovazione e professionalità.

Intanto il paese ricomincia ad avere indici positivi, torna lentamente la fiducia dei consumatori e delle imprese, riprendono le assunzioni, i giovani stanno diventando più coraggiosi e disponibili, riprendono gli investimenti stranieri come dimostra l’ultimo dei giapponesi della Hitachi nella acquisizione di due aziende del gruppo Ansaldo, si chiudono molte vertenze aziendali.

Interessante e innovativa la proposta del nuovo Presidente dell’Inps, Tito Boeri, sulla possibilità di andare in pensione con il metodo contributivo quando ciascun lavoratore decide di farlo e quindi di avere in prospettiva pensioni diverse. Questo risolverebbe, tra l’altro, il problema dei cosiddetti esodati. È vero che sempre è un problema di idee.

È già scatenato il dibattito sulla rete a banda larga del futuro. Il Governo sta fissando dei traguardi per l’anno 2030, ma adesso bisognerà vedere quale sarà il ruolo del settore pubblico e cosa potranno fare i privati e con quali ricompense. La rete a banda larga è fondamentale per il futuro del paese. Le sue caratteristiche dipendono anche dal ruolo che deve avere nel piano industriale del paese, dai servizi che vi devono passare, dai costi che deve avere per le aziende, incluso soprattutto le medie e le piccole. La Telecom Italia afferma di avere a bilancio ancora la vecchia rete di rame a 15 miliardi di euro e che teoricamente questa potrebbe avere una vita più lunga rispetto al 2030. Quindi come verranno ripagati gli azionisti privati di Telecom Italia?

Potrebbe esserci un ingresso dello Stato nel capitale dell’azienda di telecomunicazioni come è avvenuto per l’Ilva di Taranto,  in una visione economica  di questo Governo che tende a mischiare il ruolo del pubblico con quello privato come almeno sembra da alcune importanti mosse? Certo Telecom Italia si porta dietro sul piano economico e strategico la dissennata privatizzazione fatta all’epoca del Governo Prodi con Ciampi Ministro del Tesoro e alla successiva consegna della stessa ai capitani coraggiosi da parte del Governo D’Alema. I capitani coraggiosi comprarono l’azienda in gran parte con i soldi dell’azienda stessa e questo basta per connotare la lungimiranza di quei governanti. Bisognerà anche capire quale sarà il ruolo della concorrenza di Telecom Italia (alla vigilia di un’ offerta di acquisto proveniente dall’estero) e quale sarà la configurazione del mercato del settore nel prossimo futuro. Sicuramente sarà necessario un riassetto con fusioni e alleanze, mentre anche le Istituzioni addette al controllo e alla definizione delle regole, come per esempio l’Autorità Agcom, dovranno cambiare ruolo, struttura e modo di operare. Infine, bisognerà approfondire il ruolo della rete a banda larga nell’utilizzo e nei servizi internet e televisivi (nella nuova televisione forse le attuali reti potrebbero non servire più).

Gli accordi con la Svizzera, con il Liechtenstein e il Principato di Monaco per lo scambio di informazioni bancarie e la caduta del segreto bancario è un passo fondamentale verso un paese normale come direbbe Altan.  La verità è che nel mondo a fronte di paradisi fiscali che si chiudono, altri se ne aprono come ad esempio Dubai, Singapore. Bisogna aumentare la velocità operativa da parte dei Governi e inseguire  un serpente che continua a cambiare pelle di continuo. La lentezza fiscale non va più bene.

E’ da notare comunque l’aumento del numero degli italiani residenti all’estero, come dire che anche l’evasione fiscale tende alla globalizzazione e trova sempre altre strade da percorrere. Anche se è opportuno ricordare che lasciano il paese anche molti pensionati che vanno alla ricerca di posti ameni con minor carico fiscale ed un costo della vita più economico (un fenomeno di cui il paese non può andare fiero).

L’acquisto da parte del gruppo spagnolo Albertis della metà delle torri della rete Wind (e cioè 7377 su 13000) per 693 milioni di euro si inserisce nelle manovre cominciate per il possesso delle infrastrutture fisiche delle reti di trasmissioni per le telecomunicazioni e per la televisione. Del resto la stessa Eitowers di Mediaset aveva provato a fare concorrenza ad Albertis e poi si era ritirata perché aveva considerato troppo alto il prezzo.  Forse Eitowers sta giocando una gran partita a poker, certamente tutto il settore tra non molto avrà un assetto diverso.  Fa riflettere il prezzo pagato per sito, troppo alto in apparenza.

Continuano ad arrestare dipendenti del Comune di Roma e dentro queste retate c’è quasi sempre un vigile. Come si può commentare questa situazione che ha risvolti comici per le dimensioni e per la diffusione. Ma i sindaci passati e i consiglieri non si sono mai accorti di niente? E qualche dirigente normale, onesto che sia andato da un giudice, dalla polizia, in un giornale mai!

L’esito delle primarie del Partito Democratico in Campania è  sicuramente un grande problema per la segreteria. Se non cambia la legge Severino, infatti, il nuovo Presidente della Regione, se fosse eletto quello del PD, dovrebbe decadere immediatamente. Renzi può accettare la situazione dopo tutte le sue affermazioni sulla pulizia e sulla rottamazione? E come può risolvere il problema, senza un atto di imperio?


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Palazzo Besta di Teglio – Planisfero attribuito a Leonardo


Uno sguardo altrove.

Il valore del Nasdaq, la Borsa americana dove sono quotati i titoli delle aziende tecnologiche, sta continuando a volare raggiungendo limiti mai prima sfiorati. La Apple, per esempio, ha oggi un valore superiore ai 700 miliardi di dollari (quando arriverà a mille vorrà dire che rappresenterà il 50% del reddito prodotto in Italia). Evidentemente siamo alla vigilia di un nuovo sviluppo del settore e il mercato queste cose riesce quasi sempre ad annusarle.

La corsa del dollaro ogni giorno sempre più in alto è una grande e buona notizia per l’Europa e per l’Italia. Il beneficio per le esportazioni del paese e del continente, infatti, sarà notevole.

La morte del dissidente sovietico Nemtson ucciso a pistolettate davanti al Cremlino sta scatenando polemiche e speculazioni in tutto il mondo. Funerali con tanta partecipazione, dichiarazioni su cittadini che invocano libertà e coraggio. Bisogna aspettare suggerisce la prudenza,  perché la storia insegna che in queste vicende tutto è possibile e le trame dei contendenti possono incrociarsi ovunque.

La situazione del Venezuela è sempre più preoccupante e il calo del prezzo del petrolio sta contribuendo in maniera determinante ad aggravare la crisi. Il Presidente Madero si scaglia contro gli Stati Uniti e il loro imperialismo anche per dare in pasto alla gente cose contro cui sfogare la propria rabbia per la situazione, ma l’impressione è che non potrà bastare anche perché l’opposizione interna sta crescendo molto e sempre di più ricorre alla violenza, forse per disperazione.

Le prossime elezioni in Israele sono molto importanti e una conferma della attuale coalizione potrebbe essere un elemento negativo per cercare di arrivare alla pace in medio oriente.  La politica di Netanyahu è stata ed è dura e violenta e piena di menzogne.  La sua visita negli Stati Uniti in questo momento è peraltro imbarazzante e non giustificata dalla sua campagna elettorale.

La Grecia di Tsipras  sta vincendo o sta ridimensionando i suoi proclami elettorali? Lo vedremo a breve, anche se le voci che circolano non sono piene di entusiasmo e si parla forse di un terzo intervento forte necessario per il degrado ulteriore della situazione. Comunque da parte di quelli che applaudono e sostengono che il leader greco deve essere il modello per tutti, come da parte di  coloro che continuano a scuotere il capo per dimostrare il loro scetticismo sarebbe opportuna maggiore prudenza prima di alzare le bandiere e la voce.



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Antonio Zanchi (18e siècle) - Palamède et Ulysse
avec Télémaque bébé


L’angolo di Palamede.

Palamede era uno degli eroi che parteciparono alla guerra di Troia, era figlio di Nauplio e di Clymene. Famoso per la sua astuzia, fu capace di smascherare Ulisse che tentava di fingersi pazzo per non andare a combattere a Troia. Di lui si racconta che abbia inventato a contare, la moneta, i pesi, le misure, i segnali di fuoco (una sorta di telegrafo ottico dell’antichità), il gioco dei dadi e dei “pessoi” (antenati degli scacchi). Si dice anche che abbia inventato undici lettere dell’alfabeto greco, la lettera (nel senso che fu lui a escogitare l’idea di mandare messaggi scritti a gente lontano) e alcuni particolari della tecnica di vinificazione.

 

Il presidente della Repubblica usa aerei di linea, treni normali e tram cittadini e questo sta entusiasmando molta gente, abituata alle scene e alla altezzosità di tanti personaggi politici che hanno calcato e che ancora calcano le scene del potere. È sicuramente un fatto positivo per la forma anche se inutile nella sostanza. Ma un paese ha bisogno anche di questo e speriamo che altri protagonisti più o meno intelligenti possano capire la cosa e cogliere questa opportunità per rientrare in una certa normalità. Per esempio se il Presidente del Consiglio la smette di usare l’elicottero di Stato per i suoi trasferimenti personali non sarebbe male!

Ma questo nuovo Presidente della Repubblica con la sua rigidità, la sua correttezza, la sua volontà ecumenica siamo sicuri che è la soluzione migliore per un paese che tenta di non affogare e si aggrappa a tutto e per questi tempi malandati?

Nella moda è sempre più diffusa una nuova figura professionale e cioè “l’indicatore di tendenze”. Non è un sondaggista, non è un consulente strategico, non è un esperto di gossip. È un osservatore qualificato, attento, uno che passa il suo tempo a parlare con tutti, a pensare, a inventare. Il settore della moda può permettersi professioni ridondanti e speriamo che la diffusione di questo professionista non si allarghi ad altri settori ad equilibrio precario. Forse nel campo della politica potrebbero trovare impiego tanti professionisti dei media della carta stampata o della televisione, tanto nessuno  dà loro  retta, anche perché non ne azzeccano una, come direbbe un vecchio politico con un passato giudiziario.

È giunto il momento di introdurre anche per chi vuole dedicarsi ad attività politica una valutazione preventiva sulle sue capacità professionali e il possesso di alcune requisiti culturali di base come un diploma o una laurea. Non ci pare un atto contro la democrazia, perché queste caratteristiche sono richieste per chiunque vuole entrare a far parte della pubblica amministrazione, e giustamente! Eviteremmo anche di ridere penosamente di tante caricature che i comici fanno in televisione di questi personaggi.

Ci sono partiti che assicurano che andando loro al potere potrebbero riformare il sistema fiscale mettendo una imposta unica per tutti (persone ed imprese) al 15%. Indipendentemente dal livello di reddito, dalla attività, dai beni posseduti, da tutto insomma. Ci sono partiti che sostengono che questa imposta unica dovrebbe essere al 20%. Poi ci sono partiti che dicono con loro al potere si esce dall’euro, non si pagano i debiti, si dà un salario minimo a tutti, si dà lavoro a tutti, si processano tutti i vecchi dirigenti, si mettono in galera gran parte di essi. Naturalmente si farebbero tutti gli investimenti necessari per il lavoro, per il territorio, per la cultura.  Non ci sono ancora partiti che dicono che faranno volare gli asini.


Inserito il:03/03/2015 11:13:05
Ultimo aggiornamento:12/03/2015 19:45:57
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