Aggiornato al 05/05/2024

Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo

Voltaire

Belvedere - Numero 30

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George G. Bingham (1811 - 1879)– Elezioni presso gli uffici della contea

I fatti nostri.

LE ELEZIONI. Il Movimento 5 stelle è il secondo partito d’Italia e ottiene un lusinghiero successo riconfermandosi anche sul piano delle elezioni amministrative (ma perde voti rispetto alle ultime europee), la Lega Nord di Matteo Salvini si riconferma in Veneto, supera Forza Italia, si estende fuori dai suoi confini tradizionali e vocazionali ed è l’unico partito che aumenta e notevolmente i voti, il PD di Matteo Renzi formalmente vince 5 a 2, ma nella sostanza riceve una brutta frustata (tiene, ma perde sul piano politico). Infatti, perde malissimo il Veneto, perde una regione storicamente di sinistra come la Liguria (anche se questa sconfitta si chiama Sergio Cofferati che ha promosso una lista di opposizione per fare perdere il PD appunto), fatica molto in Campania e in Umbria (persino), è lontano da quel 40% conquistato alle ultime europee (in termini di voti la perdita è di circa due milioni). Forza Italia perde rispetto a tutto e a tutti, ma dimostra, come dice Berlusconi, che se la destra (tutta la destra) si unisse potrebbe competere con la sinistra e forse anche vincere. L’affluenza alle urne, infine, è ormai assestata intorno al 50%, cosa che vuol dire un distacco profondo di molta parte della società civile, oltre ad una forma di protesta continuata e sempre più consistente.

PENSIERI SULLE ELEZIONI. In questo contesto  il quadro politico si complica, il Governo si indebolisce, le riforme forse potrebbero avere una battuta di arresto o comunque di ridimensionamento, il segretario del PD si trova di fronte alla necessità di un ripensamento sulle sue strategie e sugli errori commessi, come per esempio, l’aver messo da parte il processo di rottamazione, le proteste di Grillo (che comincia ad avere una classe dirigente collaudata) e Salvini portano inevitabilmente il paese verso forme di estremismo, conseguenza delle condizioni sociali ed economiche ormai divenute per molti cittadini insopportabili. In altri termini, le prossime settimane dovrebbero vedere drastici cambiamenti nelle strategie, nelle persone, nelle politiche di questo paese. Queste elezioni amministrative sono state importanti non solo per quello che hanno dato, ma per quello che daranno.

UNA CONSIDERAZIONE SULLE ELEZIONI. La democrazia formalmente è salva e tutto si è svolto regolarmente, ma sicuramente il sistema nel suo complesso esce azzoppato e sembra proprio un pachiderma in un negozio di cristalleria. La democrazia nel paese ha bisogno di dare fiducia per conquistare fiducia, ha bisogno di eliminare personaggi che il popolo non riesce più ad accettare per la loro inconsistenza, per i loro insuccessi, quando non anche per le loro malefatte. La democrazia ha bisogno di regole e di gente che conosce, riconosce e rispetta le regole.

COSA HANNO VISTO FUORI DAI NOSTRI CONFINI. Hanno soprattutto visto il Premier Matteo Renzi, che negli ultimi mesi aveva conquistato notorietà e consensi internazionali, perdere voti e credibilità, scendere dal 40% dei consensi al 24%. E lo hanno messo in grande risalto. Hanno messo in risalto inoltre il possibile ritorno del paese a forme di ingovernabilità del passato o alla emergenza di gruppi non sempre in linea con la logica della democrazia rappresentativa.

VOLGARITA’ NELLE ELEZIONI. Urla prima del voto, durante la campagna, offese e insulti, dichiarazioni violente contro tanti in modo gratuito. E adesso mistificazioni della realtà, spiegazioni attaccate sugli specchi sugli esiti e sulla interpretazione dei dati. Poco rispetto, poca democrazia formale, violenza verbale. Molto volgare tutto questo, ma sembra che ai cittadini italiani non importa, anzi amano questo modo di fare politica perché non ne conoscono altri o lo preferiscono (è la loro storia).

DOPO LE ELEZIONI. Adesso dobbiamo aspettarci Berlusconi che tenterà di mettere insieme il centrodestra aggregando tutti, grandi e piccoli, ma sarà difficile convincere Matteo Salvini, che sicuramente chiederà la leadership della iniziativa, in considerazione del successo che va continuamente ottenendo. Alla fine forse, con alcune garanzie e inserendo alcuni suoi uomini nel team di comando in modo strategico, Berlusconi potrebbe accettare, non dimentichiamo che è furbo e sa come va il mondo! Nel PD non può non esserci la resa dei conti perché Renzi non ha alternative, pena il continuo anche se lento declino. Bisognerà vedere se riuscirà a farcela o dovrà soccombere alla forza del conservatorismo e della illusione del sol dell’avvenire che potrebbe continuare. Il tema è se nascerà e come (cosa che sembra a tutti probabile, anzi certa) un movimento a sinistra (tipo Podemos) e che consistenza e ruolo potrebbe avere (gli esperti dicono che non sarebbe determinante, ma potrebbe essere un modo per consentire a sognare o a ricordare da parte di un gruppo di reduci di pezzi di speranze passate, non realizzate e per questo ancora valide).

La cosa curiosa è che, nella sua solita OMELIA DOMENICALE il grande giornalista (Eugenio Scalfari per quei due o tre che in Italia non lo sanno), dà ragione a Renzi sull’ipotesi del sindacato unico, come peraltro nel passato auspicato dai grandi leader sindacali del nostro paese, a cominciare da Luciano Lama. Se si pensa che la Susanna Camusso e gli altri sindacati della triade alla sortita del Presidente del Consiglio avevano subito obiettato che si trattava di una ipotesi in auge nei regimi dittatoriali, si capisce quanto colti e sereni essi siano!

Il LEADER DEL SINDACATO più importante (CGIL), Susanna Camusso, dovrebbe scadere nel 2018, ma ormai molti pensano che lascerà prima, magari con un gesto eclatante. E allora ce la farà Maurizio Landini a sostituirla? L’ipotesi Carla Cantone sembra ai più attenti osservatori molto più probabile. Si tratta di una persona che oggi gestisce oltre la metà degli iscritti (i pensionati), che sta dimostrando una capacità politica e relazionale notevole, molto più aperta al nuovo, pur nel rispetto di tradizioni e diritti.

Il documento preparato e presentato da Matteo Renzi a nome del nostro paese ALLA UNIONE EUROPEA sta incontrando adesioni e partecipazioni. Ridisegna il ruolo della organizzazione, lo ricollega alla intenzione dei padri fondatori, lo libera dal compito burocratico come quasi esclusiva funzione, lo riavvicina alle genti del Continente, ai loro bisogni e alle loro speranze di vita. Una cosa importante di cui, come al solito, nel nostro paese poco si parla e si dibatte, preferendo spendere il tempo a guardarci negli occhi e affermare con le nostre belle mascelle sporgenti, a come ricacciare in mare gli immigrati, al danno che sta facendo l’abolizione dell’articolo 18, alla necessità nella scuola di non intervenire e lasciare gli insegnanti a fare quello che credono utile e opportuno per loro e poi, se possibile, anche per il paese.

Non vi è alcun dubbio che indipendentemente da come è finita, L’ATTACCO PIU’ FORTE, più subdolo, più cinico   e più spregiudicato che è stato portato a Matteo Renzi, come segretario del PD, è opera di Rosy Bindi. Questo merito o demerito (secondo il modo di vedere di ciascuno) storico, politico e umano nessuno glielo potrà togliere. E, a giudicare dai risultati elettorali, è un attacco che ha avuto successo per le condizioni di discredito in cui ha imbucato il partito (molte perdite di voti sono infatti merito suo).

Pare che il Partito Democratico abbia già presentato o stia per presentare in Parlamento una legge di REGOLAMENTAZIONE DEI PARTITI: obblighi di trasparenza, requisiti operativi, sistema di democrazia interna e protezione delle minoranze, responsabilità e compiti della rappresentanza popolare, finanziamento. Speriamo che questa legge si faccia e si faccia presto nell’interesse del paese. Ci vorrebbe anche una regolamentazione dei sindacati anche per evitare nascite di gruppuscoli con limitatissima rappresentanza e con obiettivi distruttivi assolutamente non corrispondenti. Ma i sindacati nel nostro paese sono troppo potenti per limitarne i confini, l’attuale governo non ce la può fare!

Aumentano rapidamente il numero delle aziende italiane che INVESTONO NELLE START UP. Adesso anche le Assicurazioni Generali. Investire in questo settore significa investire in ricerca, muovere il mercato, promuovere l’occupazione giovanile soprattutto, offrire esempi di impegno per il futuro. Non è detto che tutti lo capiscano.

La STAMPA ITALIANA, i media in generale, dedicano poco tempo e spazio agli avvenimenti internazionali, a partire da quelli di una Europa di cui facciamo parte e che dovrebbero essere tutti di nostro interesse. Questa è la dimostrazione concreta del nostro provincialismo, del nostro conservatorismo, della nostra mancanza di professionalità, della incapacità di avere una visione, di raccontarla, di commentarla, di individuare le vie che si percorrono o che si possono percorrere per arrivarci e che non sono solo quelle trite che conosciamo. La gente è ignorante anche perché la stampa è ignorante, non importa se deliberatamente o meno.

Vedere i sindacati battersi contro le INGIUSTIZIE sarebbe bello! Per esempio per l’eliminazione dei vitalizi o pensioni a gente che ha rubato, commesso reati gravi contro il patrimonio o la persona. È una utopia?


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Henri Matisse (1869-1954) – Nature morte aux huîtres -1940

Uno sguardo altrove.

In Francia un certo Pierre Boncenne ha pubblicato un libro sulla storia di Simon Leys (L’ombrello di Simon Leys). Questo Simon Leys era un intellettuale belga, sinologo che, negli anni 70, quando MAO IN CINA aveva avviato la rivoluzione culturale con tutta l’intelligenza francese (ma non solo, per esempio anche quella italiana) che applaudiva al nuovo corso del comunismo (mentre MANGIAVA OSTRICHE in qualche bel bistrot vicino alla Senna, dice qualche maligno) andava controcorrente. Scriveva articoli e pubblicava libri, il Simon Leys (che poi è uno pseudonimo di Pierre Ryckmans) in cui parlava dei 20 milioni di morti, delle feroci purghe, dei crimini contro tutto e tutti. È proprio vero che spesso le ideologie offuscano la lucidità anche di grandi valori intellettuali, persino di quelli della terra di Montaigne e di Molière.

Tutti gli anni la RIVISTA FORTUNE pubblica la classifica delle 500 aziende più significative nel mondo per fatturato e risultati. Interessante notare come in questa classifica di queste aziende il 57% non c’erano nel 1995, cioè in venti anni la configurazione imprenditoriale a livello globale è profondamente cambiata. Così come approfondendo si possono notare aziende e settori addirittura totalmente nuovi. Se poi consideriamo anche il dato delle persone più ricche sempre nel mondo, vediamo che il 66% di tali persone venti anni fa circa non appariva in questa classifica e ciò vuol dire che molte di queste fortune non sono ereditate ma create ex novo. Cosa serve di più per affermare che il mondo è cambiato? Eppure ci sono, nel mondo, politici, economisti e osservatori sociali che non riescono a prenderne atto e forse a capirlo!

Nicolas Sarkozy ha già iniziato la sua CAMPAGNA PRESIDENZIALE in Francia e spera di farcela approfittando della divisione e della debolezza della sinistra e della destra di Marine Le Pen, che avanza ma non al punto da impensierire. La parola della campagna sarà “fiducia”, lo slogan la “Repubblica della fiducia”.

Sono iniziati, a La Avana in Cuba, i COLLOQUI tra il Governo di Colombia e i guerriglieri rivoluzionari delle FARC, che da circa cinquanta anni insanguinano il paese, per cercare di arrivare alla sospensione della lotta e alla pace. Forse è la volta buona ed è apprezzabile che il Presidente colombiano, Juan Manuel Santos, abbia affidato questi colloqui al Ministro degli Esteri personalmente supportato da un noto imprenditore. Ma l’uomo della strada colombiano non è contento, preferirebbe la sconfitta delle Farc e la galera per i suoi capi.

In Grecia il Partito del Premier Alexis Tsipras, Syriza, è spaccato sull’ATTEGGIAMENTO DA TENERE verso la Unione Europea e crea non poche difficoltà all’azione politica del Premier. Proprio per questo, e non solo per chiedere al popolo il parere, lo stesso Tsipras potrebbe cercare di andare verso le elezioni anche perché i sondaggi lo accreditano del 36%. Insomma vuole avere un partito e un gruppo parlamentare più coeso, meno conflittuale, per fare politica e non mediazioni continue.

Si sono riuniti Hollande (Francia), la Merkel (Germania), Draghi (BCE), Lagarde (Fondo Monetario), Juncker (Commissione Europea) per decidere l’ULTIMATUM alla Grecia. Sembra un film di Bunuel: o vogliono il sangue o non capiscono che stanno facendo!

Il Premier David Cameron in Gran Bretagna dice che comunque prima del referendum che, nel suo paese, deciderà se restare o meno ancora nella Unione, intende RIVEDERE I TRATTATI con tutti gli altri paesi. Non si capisce bene quali sono le cose che il Premier vuole ottenere con questa revisione. Per il momento si parla di cose che vuole richiedere abbastanza ampie e alcune considerate fondamento della unione tra popoli, forse sapendo che potrà ottenere nulla. Per esempio la limitazione della libera circolazione, la validità delle leggi europee solo se successivamente approvate dal Parlamento britannico, la libertà nelle politiche sociali. Questa storia è abbastanza misteriosa da una parte e bizzarra dall’altra perché al di fuori di una logica politica concreta e possibile.

La Fondazione Gorbaciov è guidata dallo stesso vecchio leader (84 anni e molto malato) insieme ad altri intellettuali russi. Ha fatto una analisi approfondita del fenomeno della PERESTROIKA che ha ormai 30 anni e che ha contribuito alla caduta ideologica del regime sovietico. Ma l’analisi è ancora più interessante, perché si chiede se nella Russia attuale sarebbe utile un fenomeno del tipo perestroika, pur con gli opportuni distinguo, per marciare verso una vera democrazia e verso una vera rottura con il passato non solo formale, ma anche nei metodi e nella spregiudicatezza della visione sociale. Purtroppo la risposta è sì!

La Russia ha una LISTA DI INDESIDERABILI, sembra di 89 europei e tutti gridano allo scandalo. Bè, ma una lista di indesiderabili russi l’hanno fatta pure gli Stati Uniti e l’Europa. E adesso cosa vogliono, non sanno  che chi la fa l’aspetti?

Il TURISMO SANITARIO è indubbiamente, secondo i maggiori analisti internazionali, un grande business nel futuro. I paesi che, sino a questo momento, hanno investito e puntato su di esso, come ad esempio Messico, Turchia o Singapore, hanno ottenuto lusinghieri risultati che si moltiplicano da un anno all’altro. E adesso in Europa ci sta provando la Spagna in modo molto determinato. Naturalmente è necessaria una organizzazione al riguardo che va dalle strutture al personale che parla le lingue, dalla qualità degli interventi ai costi che devono essere molto più bassi rispetto a quelli in vigore in molti paesi occidentali e non più accessibili per larga parte della popolazione, per una borghesia sempre più povera anche perché ormai ritirata dalla vita attiva del lavoro. Con la diffusione dei nostri ospedali e dei centri medici sul territorio anche il nostro paese potrebbe ragionare su una sua discesa in campo nel settore, ma saremmo probabilmente frenati da regole che non ci sono e che non si possono fare per gli interessi di gruppi ben rappresentati in Parlamento, burocrazie, sindacati, non predisposizione alla innovazione. Vediamo se magari qualche giovane decide di rischiare, ma quasi a colpo sicuro!

Il miglior Ristorante del mondo, il primo sui cinquanta presi in esame? Il Celler di Can Roca di Gerona (Spagna). Il secondo? L’Osteria Francescana dello chef Massimo Bottura di Modena. Il secondo posto non è male! I francesi se la sono presa forse.

Inserito il:04/06/2015 16:52:54
Ultimo aggiornamento:22/06/2015 22:42:12
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