Aggiornato al 05/05/2024

Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo

Voltaire

Belvedere - Numero 84


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Antonio Cillis (1957 – Pietragalla PZ) – Riflessi della Terra del fuoco

Le DISEGUAGLIANZE SEMPRE PIU’ GRANDI NEL MONDO. Per questo probabilmente un tradizionalista del socialismo, Jeremy Corbyn, ha vinto in Gran Bretagna e uno che si dichiara socialista democratico nella ultra capitalista America, come Bernie Sanders, sta dando del filo da torcere alla sua rivale Hillary Clinton per la nomination democratica e per questo, infine, che un economista francese come Thomas Piketty ha dominato le classifiche delle vendite di libri nel mondo con il suo “Capitale nel ventunesimo secolo”.

È chiaro dunque che le diseguaglianze sono in aumento, si moltiplicano gli studi, le analisi e le timide proposte di soluzione come quella dello stesso Piketty che suggerisce una potente tassa patrimoniale probabilmente assolutamente irrealizzabile in quella misura e con quella forza, permanendo un regime democratico e liberista (si dovrebbe procedere per il suo successo ad un cambio di regime come dice appunto Corbyn e tanti altri qua e là). Ma il tema più importante è che bisogna approfondire come funziona l’industria finanziaria, come rimuovere le troppe rendite parassitarie, come evitare che la ricchezza vada solo dove c’è ricchezza e non consenta ad altri l’accesso, salvo casi sporadici e irrilevanti globalmente. Il capitalismo come è ora va cambiato perché è fonte di queste diseguaglianze che non si sa dove possono condurre, la soluzione non può essere il socialismo almeno come è stato applicato in alcuni paesi dell’est europeo (il suo fallimento rimane un monito), la strada cinese (la terza via) sembra avere successo ma il forte calpestio dei diritti umani è comunque uno schiaffo alla evoluzione della civiltà, il dominio degli economisti non lascia presagire niente di buono e di nuovo a breve scadenza.

Comunque intanto stiamo prendendo atto del fenomeno e questo è già un grande passo avanti, il dibattito si estende, si sta anche prendendo atto che molte situazioni di diseguaglianza soprattutto in paesi che non hanno corso nel processo di evoluzione come altri non si possono risolvere con la forza (bombardamenti e occupazioni), si estende la sensibilità di masse di popolazioni (che si vanno spostando inseguendo sogni e purtroppo spesso acchiappando delusioni), si capisce che le vecchie strutture sociali un po’ in tutto il mondo vanno adeguate alle nuove realtà, il fattore tecnologia contribuisce a mischiare tutte le carte. In questo contesto hanno successo le religioni anche nelle forme di grande fanatismo perché sono le uniche a promettere speranze in un mondo che non esiste e quindi nessuno può contestare, si può solo contestare se queste speranze le si ritengono una forzatura della capacità di discernimento umana (ma l’uomo non può esistere senza speranza e appunto le religioni rappresentano il jolly che consente di rimanere nel gioco della vita).

La verità poi è anche nel fatto delle DISEGUAGLIANZE NELLA NATURA. Tutto è diverso e niente è uguale ad un altro anche se simile. Dal clima agli animali che popolano il pianeta, agli uomini tra di loro, intesi come depositari delle sperimentazioni più sofisticate della stessa natura che culminano nella intelligenza. Quello che rende simili le cose e gli esseri viventi è il vivere nello stesso ambiente, respirare la stessa aria, avere la stessa educazione, condividere gli stessi riferimenti.

I FILOSOFI ATTUALI sono sempre meno attratti dai grandi temi dell’umanità e preferiscono dedicarsi a capire i percorsi dell’uomo nella società di oggi, ad approfondire le relazioni umane (con attenzione a quelle tra uomo e donna), a valutare le reazioni dell’uomo rispetto ai sentimenti e alle emozioni (e a come si intrecciano tra di loro) che lo fanno prigioniero e che sono sempre meno ad personam e sempre più comuni (o almeno loro tendono a farci capire così). Non pare che ci possono aiutare in questa fase della cultura dell’uomo (se vogliono rimanere come sono) e non solo per quello che pensava Andrè Gide (se un filosofo vi dà una risposta, non siete più in grado di capire la domanda che avete posto).

Il TEMA DEI DESAPARECIDOS domina ormai in tutto il mondo, perché tutti i regimi di tipo assoluto, di qualunque ispirazione siano, hanno scoperto che la cosa migliore è far sparire gli oppositori. E la crudeltà dell’uomo si è esercitata e continua ad esercitarsi sui sistemi migliori per farlo e che siano silenziosi, pure se conosciuti dai vari leader mondiali se non altro per le varie reti di spionaggio attive e sempre ben funzionanti con i mezzi più moderni (nessuna crisi all’orizzonte). L’importante per questi comandanti è che queste operazioni non siano pubbliche, non generino sommosse o proteste pubbliche, non attivino strutture ed organizzazioni che hanno influenza sull’industria finanziaria mondiale (che deve almeno far finta di ignorare). Per questo quando qualche spontaneo non importa di quale paese domanda, indaga, scrive, trasmette, parla, riferisce rappresenta un pericolo da eliminare. In questi casi tutti i regimi non possono sbagliare e nell’incertezza preferiscono eliminare l’intruso anche se non pericoloso e innocente per guadagnare tempo ed eliminare precedenti. Naturalmente il capostipite di questo orrendo capitolo che riempie la storia dell’uomo è lui, Adolf Hitler, l’icona di tutti i dittatori veri, piccoli, grandi, presunti, aspiranti. Dopo la vicenda Argentina famosa anche per la fantasia manifestata (buttava nell’oceano direttamente dagli aerei gli oppositori o presunti tali) e per l’economicità e sicurezza della operazione, oggi ci sono desaparecidos in tutta l’America Latina con le alte punte del Messico, in tutta l’Africa del Nord e il Medio Oriente (Egitto compreso data purtroppo l’attualità di qualche caso recente), ma non si possono dimenticare alcune frange israeliane, in Asia (compreso la Cina per non parlare della Corea del Nord), senza dimenticare il mondo arabo e le organizzazioni terroristiche che non sono più bande o semplici mafie (si fa per dire), ma addirittura Stati con grossi bilanci e tante relazioni.

Il mondo si deve interrogare e poi decidere se con gli Stati che praticano questa crudele forma di potere, e che si possono chiamare STATI ASSASSINI, si devono mantenere rapporti di qualunque tipo (anche commerciali), se vanno combattuti e come, se bisogna isolarli (non con le sanzioni che non servono se non ad affamare le popolazioni) e come, se si devono escludere da ogni consesso internazionale. Naturalmente queste decisioni quali che siano possono funzionare se tutto il mondo è compatto, ma è probabile che questa sia una utopia. Allora è inutile gridare al vento, accusare il proprio paese di non fare cose che possono solo procurargli un danno, soprattutto è inutile rischiare la vita propria e degli amici in un ambiente ostile e senza vie di uscita se non con l’eliminazione dei responsabili.

Il caso del RAGAZZO ITALIANO UCCISO IN EGITTO. È un mistero e probabilmente lo resterà perché le ipotesi possibili non vanno in un’unica direzione, come è naturale in un paese con una rigida dittatura e una altrettanto rigida e fanatica opposizione. Certamente era controllato e conosciuto per le sue frequentazioni da tutte le parti in gioco. Qualcuno può aver voluto la sua eliminazione perché non gradiva il suo ruolo, le sue amicizie e i suoi reportage giornalistici (anche se sotto falso nome, ma è un gioco per qualsiasi servizio segreto sapere la verità), o qualcuno può averlo usato per fare ammoino internazionale contro il regime. Come quando i tifosi di una squadra di calcio in trasferta sparano i mortaretti per fare squalificare il campo degli avversari. L’impressione è che questo povero ragazzo, prigioniero della sua cultura e dei suoi ideali, sia rimasto intrappolato in un gioco perverso e maledetto.

Il NUOVO PRESIDENTE ARGENTINO, Mauricio Macrì, ha deciso di rimborsare le obbligazioni argentine (e parte degli interessi teoricamente maturati) che erano state considerate carta straccia nel lontano 2001 dopo un eclatante fallimento dello Stato argentino. Un investimento, pare, di 6500 milioni di dollari. Cominceranno a rimborsare i 50mila italiani possessori di bond argentini e poi sarà la volta dei fondi americani e così via. Perché il nuovo Presidente ha deciso questa operazione che non era mai stata considerata sino ad ora dai suoi predecessori? Evidentemente per riacquistare credibilità e con questa riaprire il credito internazionale verso il suo paese, assolutamente necessario se vuole fare una politica di sviluppo e una politica a favore della produzione e della occupazione. Non si sfugge alle regole della industria finanziaria mondiale che prima o dopo passa sempre all’incasso. Al di fuori di queste regole c’è la grande illusione.

Ma il nuovo Presidente argentino ha in mente ALTRE DECISIONI DRASTICHE, una cura forte per risollevare l’economia del paese e ci si deve aspettare molto a breve. Come, per esempio, il raddoppio della quota esente negli stipendi, l’aumento degli assegni familiari, la riduzione dell’IVA per gli alimenti, altre iniziative a favore dei più poveri. Forse, per l’Argentina, dopo tanto tribolare nelle mani di spregiudicati, è la volta buona.

ANCHE LA RUSSIA HA BISOGNO DI CREDITO, di soldi per finanziarsi ed è per questo che ha deciso di tentare di raccogliere capitali sul mercato internazionale. Ha contattato 25 banche per vedere quante di queste sono disponibili a diventare agenti per la collocazione delle obbligazioni russe e non faceva questa operazione dal 2013. È molto interessante la situazione, perché teoricamente essendo ancora in vigore le sanzioni contro la Russia (anche se ormai le discussioni sulla loro inutilità stanno convincendo tutti, persino gli Stati Uniti) nessuna banca internazionale dovrebbe accettare l’invito. Ma una banca che così si comporta rischia quando le sanzioni non ci saranno più di non lavorare con i russi. D’altra parte accettare può voler dire creare problemi con qualche paese occidentale (non è difficile da capire quale). Probabilmente si stanno già facendo accordi sottobanco (un po’ di banche accettano e altre dicono no e poi si dividono gli utili e nessuno penalizza chi ha detto sì e nello stesso tempo si fa vedere che il blocco tiene anche se in pratica non è vero dati gli ampi corridoi disponibili. La finanza internazionale questi affari non li può perdere, deve solo salvare la faccia). Una bella decisione per il management di queste banche in ogni caso!

In Russia una approfondita indagine dice che LA POPOLAZIONE SI FIDA DI PUTIN anche perché non vede alternative. Le preoccupazioni per la situazione economica tuttavia aumentano. Un sistema economico politico basato sul petrolio e su un potere decisionale forte del governo è un modello che scimmiotta quello cinese ma che è destinato a non reggere nel futuro. La gente dice di sentirsi come seduta in una sala di attesa senza sapere perché è lì e soprattutto cosa aspetta. In altri termini un paese dove la popolazione non vede prospettive, ma al tempo stesso non si ribella perché non sa perché dovrebbe farlo e cosa chiedere, cosa volere.

Il BRASILE SEMPRE PIU’ NEI GUAI. L’economia molto male, il virus zika che imperversa, Dilma Rousseff inquisita e ormai quasi fuori gioco per il futuro, il Partito dei Lavoratori dilaniato dagli scandali di Petrobras e adesso anche il passato Presidente Lula inquisito per corruzione e reati vari connessi. La situazione sociale peggiora e soprattutto non si capiscono quali prospettive ci possono essere. Un altro dei paesi che sembravano dovessero prendere in mano il mondo che inciampa!

La COREA DEL NORD continua a fare esperimenti guerreschi o provando la bomba all’idrogeno o provando missili a lunga gittata. Certamente il leader (figlio e nipote di altri leader) qualcosa, pur nella sua semplicità strategica, deve avere in mente. Non è possibile che sia così sprovveduto e che non abbia consiglieri assennati, pur se prudenti a non contrariarlo per non rimetterci la vita. Si tratta comunque di un pericolo, di una mina vagante, di un incontrollato strumento pendente sulla testa di tanta gente. Ma solo la Cina può e deve risolvere questo problema, visto che il paese e il regime sono sotto la sua protezione e influenza (ha ragione in questo caso Donald Trump).

I PALESTINESI sembra siano stanchi di combattere e in maggioranza si dichiarano contrari alla terza Intifada, quella denominata dei coltelli. Hanno anche capito dopo tanti decenni che forse questa sino ad ora percorsa, non è la strada che li può portare da qualche parte. Certo influisce anche una situazione economica della regione in peggioramento e che sta aumentando le sofferenze della popolazione. Forse scoprono anche che dei loro alleati esterni alla fine non ci si può neanche fidare troppo. Questa nuova situazione dovrebbe spingere Israele e il mondo occidentale a definire la soluzione dei due Stati indipendenti, unica formula per la pace e per un futuro umano. Ma questo mondo è così cieco!

Dare IL VOTO AI SEDICENNI è un dovere visto che si lavora per il loro futuro. La loro opinione è, pertanto, importante e serve anche ad equilibrare le persone che hanno superato gli ottanta anni che nella grande maggioranza sono aggrappati al loro passato che vorrebbero conservare il più possibile. Come si fa a parlare di futuro, in altri termini, se non si lasciano entrare e parlare quelli che nel futuro ci stando andando?

SE UN CANDIDATO di un gruppo politico per la carica di Sindaco di una importante città ad un certo punto rinuncia adducendo motivi familiari, ed essendo stato lo stesso coinvolto nel passato in alcune indagini e qualche processo, può essere considerato legittimo pensare che magari costui preferisce non essere passato ai raggi ics da qualche giornale o da qualche funzionario più o meno zelante? Cosa che ormai, ed è un bene, avviene con tutte le persone che sono elette ad occupare incarichi istituzionali significativi.

SE IL LEADER di un partito che sceglie i candidati e la sua classe dirigente attraverso la rete, con partecipazioni di poche unità spesso, denuncia che le primarie di un altro importante partito concorrente sono inquinate perché hanno votato su decine di migliaia di cittadini anche 200 cinesi residenti regolarmente e che probabilmente non avevano chiaro quello che stavano facendo (qualcuno li aveva comandati di farlo) ha ragione! Il partito concorrente dovrebbe stare attento a queste cose di dettaglio, ma formalmente indicative. Il leader del partito che ha denunciato il fatto probabilmente dovrebbe avere dal canto suo un senso del ridicolo più spiccato prima di lanciarsi nei suoi affondi contro qualche mulino.

Le primarie del Partito Democratico a Milano LE HA VINTE BEPPE SALA. Non mancano le polemiche ed una di queste è che se la sinistra più a sinistra fosse stata unita in unico candidato e non due avrebbe battuto Sala. Come sempre, come da quando esiste la sinistra, come dovunque, come non c’è speranza. Forse un giorno almeno la smetteranno di ripetere le solite cose per evitare di non far capire alla gente cosa vogliono a parte amare il minuetto veneziano.

Pensando allo SCANDALO DELLE CASE COMUNALI ROMANE si viene a sapere che le proprietà del Comune sono, sembra, circa 45 mila, ma potrebbero essere anche 65 mila perché neanche loro sanno quello che hanno (per dire come hanno curato e fatto attenzione al patrimonio dei cittadini della capitale). Quello che fa veramente impressione è come mai nessuno (giornalisti, dipendenti, cittadini, aziende erogatrici di utenze domestiche, uffici delle tasse, portieri di stabili, venditori ambulanti, assicuratori, funzionari di banca, fattorini di negozi vari) si sia mai accorto e abbia denunciato questo furto continuo che veniva perpetrato alla luce del sole con la connivenza e la pigrizia (e forse l’interesse) di chi doveva per compito controllare. Questo vuol dire che la disonestà è generale, che comunque viene tollerata e che non esiste cultura o valore che possa spingere il cittadino a comportarsi correttamente e onestamente. Una vero disastro sociale!

UNAAZIENDA INFORMATICA non italiana ma presente in modo prevalente sul mercato italiano lancia sui suoi clienti lo slogan che in questo anno li aiuterà a trasformarsi, a digitalizzarsi puntando prima alla cultura delle sue persone e poi alla tecnologia che è in grado di dare. Perché quello che conta non è la tecnologia che c’è, quanto quella che una azienda è in grado di assorbire, questo è il problema e questo è il problema del paese. Bene che qualcuno cominci a capire come interagire con il mercato, quale è la strada per diffondere la tecnologia, per allargare e creare il mercato. Speriamo che anche altri seguano, nell’interesse di tutti.

LE VIRTU’ DEL LAICO sono il rigore critico, il dubbio metodico, la moderazione, il non prevaricare, la tolleranza, il rispetto delle idee altrui. Tutte virtù civili. (Norberto Bobbio)

 

Inserito il:11/02/2016 09:59:34
Ultimo aggiornamento:25/02/2016 08:39:51
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