Aggiornato al 05/05/2024

Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo

Voltaire

Belvedere - Numero 89


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Ivan Aivazovsky (1817 - 1900) – A rocky coastal landscape in the Aegean - 1884


Anche negli Stati Uniti queste PRIMARIE IN CORSO per la nomination dei candidati, tra cui il popolo americano il prossimo novembre sceglierà il Presidente, stanno dimostrando, a margine dei commenti di chi vince e come vince, che la gente non ne può più del modo di fare politica e del comportamento dei politici incuranti del mandato cui dovrebbero adempiere. E questo succede sia a destra che a sinistra e si nota da tante cose, tra cui la partecipazione, la disponibilità ad impegnarsi, l’audience, gli interventi attraverso i media. Ed allora si ricercano e si dà fiducia a personaggi incredibili, assolutamente non compatibili con il ruolo per cultura, per educazione, per esperienza, per caratteristiche personali. Così vengono fuori i Donald Trump (che continua a vincere Stato dopo Stato) e non solo lui naturalmente, che impressionano, ridicolizzano il ruolo e spingono per contrasto e forse per disperazione, le persone a sostenerle.

Il RITIRO DI JEB BUSH ha molti significati. La fine di una dinastia come si è detto, la sconfitta personale dell’ex governatore della Florida, ma anche e soprattutto un cambio importante nel Partito Repubblicano del vecchio establishement a favore di nuovi e sicuramente più spericolati e oltranzisti protagonisti. Questo spiega anche la marcia di Donald Trump nel paese e nel partito che si nota sempre più attorno a lui. Significa che entro breve tempo, al di là di queste primarie e di queste elezioni presidenziali, anche la configurazione politica del paese potrebbe cambiare dopo tanto tempo.

Certamente il Partito Repubblicano può avvalersi ancora di ROCCAFORTI ELETTORALI poderose e inespugnabili nella profonda America anche grazie alla costante riconfigurazione dei distretti. La politica dei repubblicani è comunque una forma brutale di conservazione. Quando non sono al potere il loro obiettivo è bloccare il Parlamento e impedire al sistema di funzionare. Come peraltro sta esperimentando lo stesso Barack Obama in questa parte finale della sua Presidenza.

Alcuni STRALCI DEL PROGRAMMA di Donald Trump: alzare un muro con il Messico e bloccare le entrate, vietare l’ingresso di musulmani e creare un database dove sono registrati tutti quelli che vivono negli Stati Uniti, cancellare la riforma sanitaria di Obama, eliminare il diritto di successione, autorizzare tutti a portare armi senza alcuna limitazione, cancellare il diritto alla cittadinanza ai nati sul territorio del paese, dispiegare l’Esercito a sud e ad est del Mar della Cina e attorno al mondo per far vedere di essere pronto a qualsiasi evenienza e per riaffermare la leadership degli Stati Uniti. Solo alcuni stralci, ma il programma è molto articolato (per il benessere del popolo americano e del mondo).

Qualcuno comincia a pensarci ed a dirlo, a tentare di sensibilizzare chi di dovere e chi ha interesse sul tema: DELL’ISIS QUANTA PAURA SI DEVE AVERE? In effetti ogni volta che succede un attentato terroristico, come Parigi per esempio, per una settimana giornali, politici, istituzioni proclamano, partecipano, promettono, rassicurano, intervengono. Poi tutto rientra nella routine e non se ne parla più sino al prossimo attentato. Ma davvero si pensa che, salvo qualche isolata ed episodica incursione, l’Europa è al sicuro? Nessuno si preoccupa di ipotizzare se prima o dopo anche nel nostro continente ci saranno guerre vere e proprie e in questo caso come fare? Speriamo che questi atteggiamenti dei responsabili politici e istituzionali siano il frutto di valutazioni tecniche approfondite e non di superficiali metodi per allontanare il problema. Speriamo di non sentirci dire che c’è sempre la Divina Provvidenza che ci protegge.

E a proposito del tema terrorismo e continente europeo, GLI INTELLETTUALI dovrebbero giocare un ruolo chiave come è sempre avvenuto nei momenti più critici e controversi della storia. Sono proprio queste le occasioni in cui gli intellettuali dovrebbero consentire al paese quelle correzioni di rotta necessarie per trovare la via d’uscita e la strada verso il futuro. Ecco il grande valore degli intellettuali, al di là che sono i nostri maestri sempre. Ma in Italia ci sono ancora gli intellettuali e soprattutto quanti ce ne sono?  Forse ce ne sono ancora di intellettuali nel nostro paese, ma o sono nascosti a curare il loro piacere per il sapere o non vogliono rischiare di andare sopra la barriera da dove si vede il futuro e anche quando qualcuno ci va non vuole dirlo ai comuni mortali, quelli che sono dentro alla routine come dentro ad una nebbia o schiacciati dal peso della vita. Alcuni, infine, in ordine sparso sono stati fatti prigionieri dal piacere di essere esibiti, di avere l’illusione di condizionare, di immaginare di indirizzare e questi sono per la verità patetici.

Il PROBLEMA DELLA CECENIA Vladimir Putin lo ha risolto affidando la leadership a Ramzan Kadirov che la tiene sotto controllo, la fa sempre più islamica, ha un suo esercito personale, non rispetta le leggi della Federazione e in più aiuta lo stesso Presidente russo in alcune scorribande (!) su tutto il territorio. L’opposizione russa a questo governo sostiene che Kadirov è un alleato di Putin ma non della Russia, uno strumento del suo potere, un esempio della spregiudicatezza del nuovo zar delle Russie.

Se Obama riuscirà a chiudere GUANTANAMO prima della fine del suo mandato presidenziale non solo rispetterà un suo impegno assunto in campagna elettorale, ma farà una cosa importante per il suo paese (sul piano economico e dei diritti umani) e la farà per dare un esempio anche al mondo. Una buona, importante notizia.

IN SPAGNA il Partito Socialista di Pedro Sanchez ha stretto un patto di legislatura con Albert Rivera di Ciudadanos, ma non hanno i numeri per governare e infatti i suoi avversari dicono che si tratta di un patto politico e basta. Anche i sostenitori socialisti lo giudicano un progetto molto modesto, malgrado sia articolato (66 pagine di interventi). Podemos ha già dichiarato che non intende appoggiare la iniziativa del Partito Socialista e questo era scontato. Allora si deve pensare che i due partiti contano sull’appoggio del Partito Popolare di Mariano Rajoy, che è difficile che sostenga un governo senza esserne il Presidente. E intanto la prossima settimana scade il tempo e il Presidente incaricato deve andare alle Camere.

L’ex Presidente della ARGENTINA, Carlos Menem 85 anni e ora senatore, è rimasto in carica per ben dieci anni. È stato sconfitto da Nestor Kirchner che ha preso il suo posto e che alla sua morte a sua volta è stato sostituito dalla moglie Cristina Fernandez, chiacchierata per la sua spericolata presidenza. Adesso il senatore Menem ha rilasciato una intervista in cui dice che il Presidente Kirchner è stato ammazzato dalla moglie che poi ne ha preso il posto. Può essere vero o falso, ma certi uomini politici sono tutti uguali in tutto il mondo.

IN SVIZZERA stanno cominciando ad arrestare cittadini brasiliani con conti bancari legati allo scandalo della Petrobras. Il più grosso degli ultimi anni in Brasile e che vede coinvolti anche la Presidenta Rousseff e il Partito dei Lavoratori.

Il problema del debito pubblico, delle spese che saltano alle stelle, della corruzione è un problema più o meno generale, evidentemente in misura diversa e con tutti i distinguo del caso. Prendiamo ad esempio il MESSICO, un paese che ha un’economia in crescita da tre anni a questa parte (l’anno scorso +2,5%), un debito complessivo sotto controllo e, nello stesso tempo, il debito delle periferie, dei vari Stati che sta esplodendo e il Governo centrale non sa cosa fare e come fare. Da tener presente che le bande delinquenziali attaccano prevalentemente le periferie considerate prede più facili e meno controllate con funzionari più disponibili. La verità è che in tutto il mondo si sta verificando che il federalismo non è il massimo per una gestione ottimale di un paese e non solo da un punto di vista economico, ma anche e soprattutto come qualità dei servizi per il cittadino.

ISRAELE continua a cacciare i beduini e nomadi dal deserto ai margini di Gerusalemme dove vivono da sempre per costruire nuove concentrazioni abitative. Dice che i terreni sono suoi appellandosi a norme dell’Impero Ottomano. È una storia di grande prevaricazione, una storia di invasione, una brutta storia non degna di un popolo che vuole la pace e infatti non è così evidentemente.

IN FRANCIA nell’area del CENTRO DESTRA sta prendendo sempre più visibilità quello che i francesi chiamano il terzo uomo e cioè Bruno Le Maire rispetto a Nicolas Sarkozy e Alain Juppè. Cominciano le grandi manovre per le prossime presidenziali.

Infatti, sempre IN FRANCIA anche A SINISTRA le carte si muovono. La sinistra si spacca con l’attacco violento di Martine Aubry al governo ed alla sua attuale politica. Anche Cohn-Bendit lancia accuse e organizza opposizioni. Forse stanno facendo di tutto per far vincere Marine Le Pen, potrebbe pensare qualche malizioso. Se non ci fosse il popolo francese con la sua saggezza! Un caso in cui i governanti non sono la proiezione del paese (come in Italia), ma quest’ultimo è meglio.

Ormai è chiaro e provato. Il paese con il maggior numero di SPIONI è gli Stati Uniti. Spiano tutto e tutti anche solo per il piacere di farlo, senza motivo e senza una logica. È il gioco preferito dai loro Servizi Segreti, i soldi investiti sono tanti, la tecnologia la possiedono. Per fortuna nella maggior parte dei casi i dati che rilevano non servono a niente.

La BORSA DI LONDRA, che è il maggior azionista della Borsa di Milano, tratta per fondersi con la Borsa di Francoforte. Perché anche nei luoghi di scambio della finanza le dimensioni hanno ogni giorno più valore. Per avere un centro europeo che possa rappresentare una alternativa alla Borsa di New York e alle emergenti asiatiche, questa operazione è una mossa giusta. Però conferma la tendenza verso le grandi concentrazioni, che mettono il potere nel mondo nelle mani di pochi.

LA SHARP, storica azienda giapponese da circa un secolo molto attiva anche in Europa, ha ceduto le armi ed ora è diventata taiwanese della Hon Hai. Il normale e necessario turnover delle cose che per non morire devono cambiare.

La legge sulle UNIONI CIVILI è passata al Senato e ora dovrà passare alla Camera dove però la maggioranza ha numeri sufficienti per non avere timori. L’esistenza di questa legge è un fatto importante ed è un atto di grande civiltà averla fatta, anche se mutilata della parte delle adozioni che è stata tolta dopo brutti giochi parlamentari da parte di alcuni gruppi dell’opposizione (forse non guidati strategicamente in modo appropriato).

La legge varata dalla Regione Lombardia contro la COSTRUZIONE DELLE MOSCHEE è stata bocciata dalla Corte Costituzionale. Perché? Perché la legge si riferiva ai controlli solamente dei luoghi di culto islamici e non di tutti i luoghi di culto e nella nostra Costituzione è riconosciuta la libertà di culto e la parità di tutte le professioni anche da un punto di vista urbanistico. Ci voleva molto a saperlo, a capirlo?  Questi politici dovrebbero smetterla di fare spendere soldi solo per fare del populismo. Può essere che non sanno quello che fanno?

L’aeroporto Sigonella di Catania ospiterà la partenza dei droni che andranno a bombardare l’Isis in Libia e contingenti militari italiani sono stati messi all’erta, non c’è dubbio che l’ESCALATION verso il nostro coinvolgimento nella guerra contro il Califfato e soprattutto per liberare la Libia é cominciato. E’ comprensibile questa decisione, perché la Libia in mano al Califfato significa quasi averlo in casa e quindi i confini vanno difesi e poi ci sono i rapporti con gli alleati di cui bisogna tener conto. Essere arrivati a questo fa comunque paura, quando si accende un fuoco le scintille vanno da tutte le parti.

Forse Telecom Italia riuscirà a VENDERE TELECOM ARGENTINA perché a suo tempo il contratto di vendita era stato bloccato dalla Presidente Cristina Kirchner, mentre oggi il nuovo Presidente Mauricio Macrì sembra disposto. Tanto è vero che Fintech, un fondo del messicano David Martinez, ha fatto una offerta per rilevare la quota di Telecom Italia dalla società Sofora (che è di Telecom Italia) che detiene le quote di Telecom Argentina.

FERROVIE DELLO STATO VENDE le Grandi Stazioni per incassare denaro e consentire allo Stato di dargliene meno, per alleggerirsi, per promuovere forse un servizio migliore a tutti gli utenti del treno. Vende la produzione di servizi, ma anche strutture. Sarebbe interessante sapere come è configurato il bando di gara.

L’annuncio del progetto “HUMAN TECHNOPOL” che dovrebbe sorgere a Milano nei luoghi che sono stati dell’Expo sembra una cosa importante, una cosa inusuale per un paese come il nostro. Ma (e forse non ci si deve meravigliare) sta mettendo in rilievo le rivalità dei ricercatori tra di loro che invece di fare fronte comune anche se non direttamente coinvolti (se si mette in moto la macchina alla fine è un bene per tutti) lasciano circolare critiche e dichiarazioni in cui mischiano passato, presente e futuro, frustrazioni personali, ambizioni e speranze. Il nostro è un bel paese senza dubbio con delle mediocrità che si annidano anche dove c’è buona conoscenza.

Ci sono personaggi che hanno storie di sconfitte alle spalle, che hanno ricoperto incarichi istituzionali al centro e alla periferia e hanno fatto malissimo e che continuano a proporre cose, a pretendere audience, a elaborare teorie strampalate. La cosa più incredibile (che però ne dimostra il livello di partigianeria e di mediocrità) è il comportamento dei media che ancora corrono a intervistare, a invitare, a sentire cosa hanno da dire. COME CHIEDERE AD UN ASSASSINO seriale riconosciuto e imprigionato un parere sull’aumento delle pene o se preferisce in alternativa una bella amnistia.

Gli attacchi addirittura in aula al PROF. ANGELO PANEBIANCO a Bologna da parte di gruppi di fanatici casualmente di sinistra (in realtà questa gente non ha colore) dimostra che esistono gruppetti (per fortuna sparuti e isolati) di guastatori sociali che operano senza sapere perché e per ottenere cosa. Gente che non ama la democrazia e il rispetto in nessuna forma.

IL DUBBIO è uno dei nomi dell’intelligenza (Jorge Luis Borges).

Inserito il:26/02/2016 08:33:38
Ultimo aggiornamento:11/03/2016 09:53:07
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