Aggiornato al 05/05/2024

Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo

Voltaire

Belvedere - Numero 75

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Tiziano (1488-1576) - Allocuzione di Alfonso d’Avalos – 1540/41- Dettaglio

Il discorso di fine anno.


I capi di Stato ormai fanno tutti il discorso di fine anno. Molti parlano dalla loro scrivania a sottolineare il ruolo e in un certo senso per indicare che quello che dicono è un impegno della funzione che rappresentano, altri preferiscono parlare da un salotto del loro appartamento nella residenza Presidenziale, come Mattarella dal Quirinale oppure Hollande dall’Eliseo, per sottolineare il tono confidenziale, amichevole e non autoritario del loro discorso, come se il loro salotto fosse quello di una normale casa di un cittadino qualsiasi.

Ma molti altri, politici di opposizione, comici, giornalisti di lunga esperienza, presidenti di associazioni, sindacalisti, progettisti e diffusori di scenari di tutti i settori, fanno il discorso di fine anno, anche se non diffuso a reti televisive unificate e si preoccupano di farlo girare coinvolgendo organi di stampa e strutture di comunicazione con largo bacino di utenti.

Lo fanno per dire che ci sono, loro e le loro organizzazioni, per lanciare slogan e messaggi di varia natura, per annacquare le iniziative degli altri che così si perdono in un mare e quindi ciascuna di esse scade di importanza e perde di attenzione.

Di questi messaggi alcuni hanno un tono molto formale, focalizzano i problemi più gravi e formulano auguri, mentre altri polemizzano, disegnano scenari più o meno drammatici, e che poi sono sempre gli stessi da alcune decine di anni, allo scopo di puntare il dito contro qualcuno. Costoro pensano che il popolo italiano ha sempre bisogno di sapere che anche ad alto livello c’è qualcuno che sa che le cose non vanno, che la gente ruba, che pochi guadagnano molto e altri si arrangiano, ed inoltre di chi è la responsabilità, chi è il colpevole. Inoltre questi capi popolo o protagonisti dei discorsi di fine anno pensano che il popolo non ricorda la storia del paese, che non la conosce e se la conosce non la capisce. E forse hanno anche ragione!

È assolutamente straordinario come questi riti si ripetono tutti gli anni insieme ai famosi riepiloghi da parte dei media più diffusi degli avvenimenti dell’anno trascorso e insieme alle ipotesi di cosa bisognerebbe fare, ma senza dire come si può fare e se si può fare. In qualche caso per la verità si indica anche come fare, ma in modo così strampalato e irrealizzabile da far capire agli addetti ai lavori di non inquietarsi proprio perché quello che viene gridato è fuori dalla possibilità di realizzazione.

Effettivamente è uno spettacolo che ognuno può interpretare come vuole, che non risolve, non serve, è pura fantasia, ma che ha anche a ben vedere degli aspetti di grande comicità soprattutto quando si legge o si ascolta qualcuno di questi pronunciatori dei discorsi di fine anno. Fra costoro, infatti, ci sono quelli che gridano forte, accusano, personalizzano le accuse, spiegano in modo fantasioso perché ci troviamo in queste condizioni, senza forse sapere o capire che in questo modo coprono i veri responsabili di fronte al popolo e alla storia e questi ultimi naturalmente sono felici di uscire dal libro delle responsabilità senza spese e impegno. Capita che questi urlatori danno anche le soluzioni che sembrano facilissime al punto che   il non adottarle immediatamente rappresenta un atto di accusa grave verso tutto e tutti e che secondo loro è il miglior viatico per la conquista del potere.

Insomma il fine anno si trasforma in un grande incrocio di discorsi, di dichiarazioni, di interpretazioni dei discorsi, di opposizione o di plauso, con la gente che ne parla durante i cenoni con qualche bicchiere in mano dopo magari qualche brindisi e un po’ di grassi antipasti. Uno spettacolo cui il paese per il momento non intende rinunciare, un modo per far finta che le istituzioni ci sono, capiscono e se ne stanno occupando. E così tutti noi italiani possiamo passare al bicchiere successivo!

 

Inserito il:03/01/2016 17:53:01
Ultimo aggiornamento:23/01/2016 10:25:46
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