Aggiornato al 05/05/2024

Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo

Voltaire

Belvedere - Numero 48

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Peter Bruegel il Vecchio (1525 - 1569) – Grande torre di Babele - 1563

I fatti nostri.


È vero che nel nostro paese non si fanno più condoni edilizi dopo che i tre fatti gridano ancora oggi vendetta per la distruzione che sono riusciti a fare e per l’immoralità che sono riusciti a diffondere. Ma il grande problema oggi sono LE COSTRUZIONI ABUSIVE che sorgono e si espandono dovunque contando su due fatti fondamentali: primo, le autorità se ne accorgono dopo un sacco di tempo (anche grazie a vigili e uffici comunali che chiudono occhi e aprono portafogli qualche volta), e poi perché l’ordine di demolizione non arriva mai, imprigionato nella burocrazia del Comune, della Prefettura e della Magistratura, dei ricorsi e dei contro ricorsi, del TAR e della varie perizie di parte e non di parte che i Tribunali sempre autorizzano.  Un grande problema per il nostro paese, un rischio per il futuro, un grande scandalo.

Si parla molto dei rifiuti e impazzano le polemiche qualche volta anche strumentali su raccolta differenziata, inceneritori e collocazione degli stessi. Se ne parla tanto perché è un problema, un grande business, l’occasione per grandi corruzioni e un sistema di alimentazione delle criminalità. Di una cosa importante collegata al problema si parla poco e cioè la necessità di ridurre il CONFEZIONAMENTO DEI PRODOTTI, semplificarlo, renderlo meno inquinante. Qualcosa è stato fatto per i sacchi di plastica dei piccoli negozi e dei supermercati, ma non è sufficiente. Ci vuole un grande cambiamento nella distribuzione dei prodotti e nella diffusione di una sensibilità che faccia capire ai consumatori di non dare più importanza alla confezione e di preferire al contrario i prodotti che l’ hanno semplice e ridotta.

L’idea avanzata da un cardiologo e cioè di OBBLIGARE LE DISCOTECHE AD AVERE UN DEFIBRILLATORE non sembra essere solo una sparata pubblicitaria. Deriva dal fatto che molti ragazzi muoiono o rischiano di morire per crisi cardiache derivanti da forti aritmie conseguenti alla ingestione di droghe e di bevande alcoliche e all’atmosfera particolarmente eccitante del luogo. Così il defibrillatore potrebbe salvare molte vite, dice il cardiologo. Dice costui che addirittura dovrebbe essere obbligatorio in tutti i posti pubblici affollati che si possono considerare pericolosi da questo punto di vista. Speriamo che qualcuno ci ragioni sopra, magari qualche parlamentare sfaccendato rapito in qualche momento dalla voglia di fare del bene.

Dicono quelli che seguono da vicino le cose del Governo e i personaggi che si agitano su questa scena che la MINISTRA DEI RAPPORTI CON IL PARLAMENTO, Maria Elena Boschi, è una custode gelosa e feroce dei piani di lavoro e degli impegni dell’esecutivo. Un compromesso, una mediazione deve trovare il suo consenso che ha un valore abbastanza condizionante anche nei confronti dello stesso Premier. Una donna bella, ma che sta dimostrando la sua capacità di lavoro, il suo coraggio e la sua determinazione. Di gente così il paese ha bisogno a prescindere. Il merito di Renzi è quello di lasciarla lavorare e di non ostacolarla.

L’iniziativa di un importante quotidiano (Corriere della Sera) di RACCONTARE LA BELLEZZA attraverso le immagini di alcuni noti fotografi è degna della massima considerazione e del plauso. Parlare della bellezza, farla vedere o quantomeno farne vedere le interpretazioni che protagonisti della società e del pensiero ne danno è una cosa utile e che aiuta a far crescere una società. Ecco, per esempio, il ruolo che certi grandi organi di informazione e di diffusione di notizie e di immagini dovrebbero avere specie nell’epoca in cui il digitale avanza prepotentemente e c’è, nello stesso tempo, un gran bisogno di riscoprire i valori che possono aiutare a vivere.

Dopo AMAZON NEL NOSTRO PAESE ARRIVA ANCHE ZALANDO. Questo è un gruppo tedesco fondato e diretto da Robert Gentz, 32 anni, che opera nell’e.commerce, ha 16 milioni di clienti e due miliardi di euro di fatturato, il settore principale di interesse è quello dell’abbigliamento. Si tratta del primo importante centro di distribuzione dell’azienda fuori dalla Germania. La notizia è importante non solo per qualche centinaio di posti di lavoro nuovi che si creeranno e per l’indotto collegato, ma anche perché vedere nuove iniziative, soprattutto quando sono innovative, scegliere il nostro paese vuol dire che le combinazioni offerte sono tutto sommato favorevoli e le prospettive del paese riconosciute interessanti da giustificare investimenti.

UN CERTO NUMERO DI PRECARI NELLA SCUOLA sono stati o stanno per essere assunti a tempo indeterminato come conseguenza della riforma scolastica recentemente approvata dal Parlamento, sembra poco più di 70 mila persone (la più grande assunzione contemporanea da parte della amministrazione pubblica). Alcuni hanno rinunciato per non correre il rischio di trovare lavoro al di fuori della propria provincia, magari gridando e parlando persino di deportazione. Per carità tutto giusto, tutto corretto, proteste comprensibili. Ma quanta gente non sa cosa tanta altra gente è stata costretta a fare per costruirsi un lavoro e una vita, magari anche emigrando. Forse questo è un discorso antipatico e vecchio, meglio evitare di farlo (ma lo si può pensare e tanti potranno paragonare il proprio cammino con il pensiero di quelli che oggi stanno gridando). D’altra parte ogni mestiere (parola usata volutamente al posto di quella professione) ha le sue caratteristiche positive e negative, di cui non si può non prenderne atto e il fatto che sino ad ora si è consentito tutto o quasi per vari motivi ad una categoria di lavoratori, non può giustificare la permanenza di una anomalia (professori da una parte e studenti dall’altra).

Il nostro Presidente del Consiglio non parla bene l’inglese e questo da parte di molti è tema di ironia. DIREBBE CATALANO in merito che è meglio un presidente del consiglio che parla male l’inglese e magari onesto e capace, piuttosto che un presidente del consiglio che parla un inglese oxfordiano e magari è un incapace o un ladro. La realtà che dietro questo discorso c’è molto del nostro provincialismo e ricorda il detto “quando torni a casa picchia la moglie, lei sa perché anche se tu non lo sai”, tipico di chi ama ragionare per stereotipi o pregiudizi.

Il Professore Romano Prodi è UN UOMO FAMOSO E STIMATO, ha ricoperto incarichi di grande responsabilità a livello nazionale e internazionale, è stato candidato per fare il Presidente della Repubblica, fa consulenze importanti nel mondo a governi e gruppi multinazionali, scrive, insegna, lancia osservazioni. Di fronte a tanta ricchezza umana e culturale ogni tanto qualcuno, ovviamente incompetente, si chiede che cosa ha fatto il Professore nel suo meraviglioso percorso, quali risultati importanti ha ottenuto, per che cosa vale la pena ricordarlo. La sinistra, quella estrema soprattutto e alcuni grandi giornalisti, dicono che può essere ricordato perché ha battuto Berlusconi due volte nelle elezioni politiche del nostro paese. La domanda angosciosa è: sarà sufficiente per la storia?

Il cinema europeo (e italiano speriamo in primo luogo) studia come CONQUISTARE IL MERCATO CINESE. Sarebbe il modo per uscire dalle crisi e per rilanciare alla grande questo impegno artistico per il quale in Europa ci sono talenti, esperienze, professionalità e capacità tecniche di alto livello. Il problema è da una parte indovinare i filoni di maggior interesse e dall’altra individuare i sistemi di distribuzione. Ma è una bella e grande sfida!

Umberto Eco dice che IL WEB è POPOLATO DA IMBECILLI che parlano, intervengono, propongono, fanno affermazioni, raccontano. Ha ragione il grande scrittore, ma deve tuttavia riflettere che il discorso vale per la vita. È vero che ci sono tanti imbecilli nel web, ma ci sono dovunque: nei bar, sul tram, nelle cene con gli amici, negli uffici, alla televisione nei dibattiti strampalati, alla radio quando propongono temi di discussione, persino in Parlamento e nei partiti politici, nei sindacati e (udite, udite!) nei media. Caro Umberto Eco, ha ragione, siamo circondati, dobbiamo farcene una ragione e ciascuno deve trovare un personale sistema di difesa e un modo per convivere con questi campioni della natura.

L’ECONOMIA DIGITALE è vero che può essere più competitiva rispetto a quella tradizionale perché consente ad una impresa che la adotta strutture più agili, maggiori informazioni per decidere strategie ed azioni, maggiori collegamenti con il mercato, con clienti, fornitori e consulenti, veloci relazioni con la pubblica amministrazione per autorizzazioni e varie, maggiore conoscenza di bandi, notizie sui comportamenti della concorrenza, accesso diretto alle fonti dove reperire tecnologie, infine possibilità di presenza internazionale più ampia. È vero che l’esistenza di una rete a banda larga dunque favorisce tutto questo e complessivamente si può dire che questa ultima rappresenta una modernizzazione del sistema economico nazionale e un vantaggio sul mercato internazionale, se non altro perché non è uno svantaggio. Ma non basta l’ esistenza di una rete nazionale di tale fatta, perché è necessaria anche e soprattutto una nuova cultura per ogni singola impresa, perché l’adozione e lo sfruttamento della economia digitale significa un cambiamento del sistema informativo, il coinvolgimento di tutta l’impresa ad ogni livello e quindi una opera di formazione massiccia, forse anche l’inserimento di nuove professionalità. Una operazione che richiede sensibilità, disponibilità, investimenti opportuni, formazione, nuovi modi di pensare strategie, di comunicare, di essere sul mercato, nuovo marketing. Il dubbio che il sistema imprenditoriale italiano sia troppo conservatore e pauroso per affrontare il futuro non è poi così peregrino.

I PROCLAMI DELLA LEGA NORD e del suo leader Matteo Salvini con i quali costui dice di voler bloccare il paese per tre giorni per mandare via l’attuale governo e cambiare le politiche verso l’Europa e verso la questione immigrazione. È difficile dire se riuscirà nell’intento oppure no. Ma questo modo di far politica, questo modo di inquinare l’immagine del paese, questo modo di sparare proposte senza sapere come quando e con chi, provoca grande tristezza. La tristezza di vedere parte della popolazione inseguire strani e improbabili pupari o che pretendono di esserlo.


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Amelia Pelaez (1896 - 1968) – Frutas - 1944

Uno sguardo altrove.

 

La BANDIERA AMERICANA ISSATA A CUBA nei locali dell’Ambasciata; sono stati attivati cinque punti wi fi in modo che i cubani ora sono connessi ad internet come tutti; Fidel Castro vuole soldi (parla di milioni di dollari) per il suo paese. In ogni modo tutto si sta normalizzando ed entro poco tempo tutto sarà quasi come se tanti decenni non ci fossero stati (o quasi). Il bello della storia!

In Gran Bretagna il 12 settembre si faranno LE PRIMARIE DEL PARTITO LABURISTA per l’elezione del leader dopo la sconfitta pesante delle ultime elezioni che ha visto trionfare il conservatore David Cameron. Sembra in testa nei sondaggi (per quel che valgono ormai questi) Jeremy Corbyn. Costui rappresenta la estrema sinistra del partito e si oppone ad altri tra cui Yvette Cooper che sembra essere in seconda posizione. Il partito è spaccato e l’establishement tradizionale (tra cui Tony Blair e persino Brown) è sceso in campo contro Corbyn, che vuole portare il partito a sinistra, molto a sinistra. Questa storia è importante per la Gran Bretagna, ma anche per tutta la sinistra europea (quella italiana inclusa). La probabilità di una scissione in caso di vittoria di Corbyn è assolutamente realistica.

LA SINISTRA, QUELLA CHE VUOLE CAPOVOLGERE IL LIBERISMO E CHE NON ACCETTA COMPROMESSI, ha vinto nella storia solo tramite la rivoluzione in qualsiasi parte del mondo e cioè in modo cruento. In modo democratico e cioè attraverso la maggioranza delle espressioni di voto della popolazione mai. Per questo buona parte della sinistra si è votata al riformismo e cioè a cambiare le strutture sociali in modo da garantire i più deboli, proteggere il lavoro, controllare le prevaricazioni, pur senza sconvolgere il sistema politico dominante. In questo contesto si deve inquadrare il tentativo di Berlinguer del compromesso storico e lo stesso dicasi per quello della Cina (la cosiddetta terza via anche se recentemente sembra accusare qualche scricchiolio). Il tentativo di far coesistere una avanzata giustizia sociale con la competizione sul mercato per uno sviluppo della economia e delle imprese a vantaggio di tutti e specificatamente del lavoro è la grande sfida del futuro. Per questa sfida ci vuole una profonda revisione della cultura dominante, una forte capacità innovativa, una classe manageriale giovane e coraggiosa.

Nelle rotte dello Stretto di Malacca fino a Singapore e del Mare Cinese Meridionale SONO TORNATI I PIRATI non più quelli di Sandokan, ma quelli organizzati, professionali e facenti parti di network in grado di portare via, proteggere, spostare, distribuire qualsiasi merce e poi di amministrare i grandi guadagni. Non è solo una notizia folcloristica, ma l’indicatore di una tendenza nel mondo, il simbolo di un malessere che insieme alle tecnologie e alle grandi disponibilità economiche oggi esistenti presso grandi organizzazioni criminali può prendere spunti da un passato rivisitandolo e diffondendo una insicurezza generale nel mondo. È anche il simbolo della capacità di sentire i cambiamenti e le opportunità da parte di queste organizzazioni criminali che da questo punto di vista niente hanno da invidiare alle grandi multinazionali. Gli estremi si toccano!

La crisi cinese è allo studio di tutti i paesi, di tutti gli economisti, di tutti gli osservatori. Uno degli aspetti interessanti legati ad essa è la influenza sull’economia americana con la quale l’economia cinese è legata strettamente. Ed allora la domanda sorge spontanea: potrebbe avere influenza questa situazione SULLE PROSSIME ELEZIONI PRESIDENZIALI AMERICANE? La risposta è certamente affermativa, bisogna vedere come e chi può favorire. Forse i democratici perché sono considerati più disponibili per una contesa economica internazionale aperta, anche se nessuno dimentica che i rapporti con la Cina sono stati opera dei repubblicani (Nixon).

Il Parlamento greco ha approvato l’accordo con l’Unione Europea ma ha sancito nelle stesso tempo e probabilmente in modo definitivo LA SCISSIONE DEL PARTITO di Alexis Tsipras e cioè di Syriza. Gli effetti politici nel paese dovranno esserci e, tra questi, probabili elezioni a breve scadenza per capire che tipo di governo si dovrà o potrà fare. Il discorso della sinistra è uguale ovunque. Come in Grecia, così in Gran Bretagna, in Italia, in Francia e in tutti i paesi.

I DATI DEL FMI danno l’Italia in crescita ma in modo veramente striminzito tanto è vero che lo stesso Ministro dell’Economia Padoan dice che si deve e si può fare di più e speriamo che accada. In Europa molto bene la Spagna, superiore alle aspettative, male la Francia e la Germania. Di questa ultima si conferma il momento di difficoltà che sta attraversando. Il rischio che questo momento renda ancora più rigido il suo atteggiamento e venga a costituire un ulteriore ostacolo per tutti in Europa aleggia in modo pericoloso.

TWITTER, il social usato dai grandi della terra, Papa incluso, e che oggi rappresenta lo strumento di comunicazione di riferimento, E’ IN CRISI, IN FORTE CRISI. Non è da escludere che possa essere assorbito da qualcun altro social come Facebook per esempio e per non fare nomi. In effetti gli altri social (al di fuori di Facebook), a partire da Linkedin, sono specializzati per tipo di ambiente, per classe di utenti, per aree geografiche, per categoria professionale. Questo vuol dire che anche in questo settore (che richiede sempre di più investimenti, idee, professionalità, fantasia) si va verso forme di concentrazione niente affatto positive (per le capacità che possono avere e che soprattutto potranno avere di influenzare larghissime fette della popolazione del mondo).

In SPAGNA PIANO PIANO STANNO SPARENDO LE COMPAGNIE TELEFONICHE nate negli anni 90 sotto la spinta di un mercato sopravvalutato e di opportunità di business a breve periodo. Il mercato si concentra ormai su tre poli: Telefonica, Vodafone e Orange. Un po’ come sta succedendo in Italia e in tutta Europa. Il tema ovunque è lo stesso: l’offerta deve essere di contenuti o di servizi di qualità o di entrambi.

Ormai ogni giorno si scoprono FATTI DI DOPING CHE RIGUARDANO LO SPORT. Nel calcio ma non solo, nel ciclismo, nell’atletica leggera, nel pattinaggio, ovunque insomma. Una delle cose buffe è che chi deve fare i controlli dipende dalle Federazioni nazionali o internazionali che hanno tutto l’interesse a coprire, proiettati come sono a fare business attraverso lo sport e non a promuovere lo sport per fare sport. Bisognerebbe che i seguaci di questi sport ne prendessero atto e ridimensionassero le loro aspettative e pretese. E poi che inseguire i record sempre più record è un grande incentivo ad usare questi mezzi illeciti e pericolosi.

In Brasile cresce il malcontento e la protesta contro l’attuale Presidente Dilma Rousseff e si riempiono sempre più le piazze. Non è più possibile che questo Presidente possa continuare con le accuse di corruzione avanzate contro di lei e che ormai sembrano accertate dal Tribunale che ha condannato coloro che insieme con lei hanno operato a danno della compagnia petrolifera statale. Questo fatto è molto importante per tutta l’America Latina anche per la concomitanza con la vicenda argentina sempre più vicina alle elezioni presidenziali e dove la battaglia è molto accesa e dove sono in gioco interessi personali molto importanti. Entrambi i paesi sono tra l’altro in un MOMENTO ECONOMICO MOLTO POCO FAVOREVOLE. Un momento difficile per il continente dunque.

Il DRAMMA CINESE DI TIANJIN è una cosa tremenda e le cronache continuano a informare il mondo dando particolari raccapriccianti (se non altro per il numero dei morti, degli scomparsi, dei feriti e delle conseguenze prevedibili per buona parte dei 12 milioni di abitanti). Le polemiche saranno evidentemente molto accese date le dimensioni del disastro. Probabilmente non sarà indifferente questo fatto nelle definizioni strategiche del futuro del paese.

Inserito il:19/08/2015 09:57:21
Ultimo aggiornamento:04/09/2015 08:57:48
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