Aggiornato al 05/05/2024

Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo

Voltaire

Belvedere - Numero 113

di Gianni Di Quattro

Martin Giesen  (Contemporaneo – UAE) – Prophet's Mosque Medina

 

Il MONDO HA BISOGNO DI LAICITA’, ha bisogno di separare nettamente la politica e la società dalla religione per evitare che le regole religiose diventino le regole giuridiche della società e condizionino la vita di tutta la comunità. Solo il laicismo può consentire uno sviluppo culturale vero e per conseguenza una evoluzione sociale conseguente. Ecco il problema più importante del mondo in questo momento storico.

Vastissimi territori sono PRIGIONIERI DELLA TEOCRAZIA e nelle mani di suoi spregiudicati sacerdoti e interpreti. Ed altri, nelle società occidentali anche, sprofondano sempre più nella influenza di religioni che rappresentano un rifugio alla solitudine e alla paura, così come fanno supplenza con i loro valori alla mancanza di quelli civili, laici, etici, politici. 

IN ARGENTINA Mauricio Macrì, da poco Presidente, sta smantellando il peronismo populista, influenzato da venature cubane e venezuelane, introdotto dai Kirchner nell’ultimo decennio. Pare che cominci a funzionare e il Paese ridiventi interessante anche per gli investitori stranieri, a giudicare dalla lista dei capi di Stato che, dopo il riconoscimento internazionale conseguente alla visita di Obama, fanno la coda per visitare il paese e stringere accordi di collaborazione. Non si riscontrava da parecchio tempo e, come dice Mario Vargas Llosa, anche l’aria che si respira nel paese è diversa, più ottimista e più dinamica.

IN VENEZUELA Nicolas Maduro ha emanato un decreto proclamando lo stato di emergenza e l’impiego dell’Esercito per garantire la stabilità (le fabbriche chiuse requisite e i padroni in galera!), impedire le manifestazioni contrarie che si susseguivano e, come ha detto, per difendere il paese da potenze cospiratrici straniere (in prima fila naturalmente i gringos, come si dice in Messico). Ma il Parlamento ha negato l’approvazione del suo decreto ed ha pure fatto un appello internazionale. Adesso in questo conflitto costituzionale la soluzione dipende da quello che farà l’esercito, cioè con chi si schiererà. Speriamo che non si passi dal dramma alla tragedia.

IN BRASILE, il Partito della Presidente Rousseff, che è lo stesso di Lula, si è rassegnato a fare opposizione nel paese dopo quello che ritiene il colpo di stato attraverso l’impeachment. Michel Temer (il Presidente nominato dal Parlamento) e i suoi cercheranno di abrogare tante decisioni prese negli ultimi anni sul diritto del lavoro, ma bisogna vedere se ne avranno il tempo e se la situazione sociale glielo consentirà. Senza contare il degrado giornaliero della economia. Bruttissima situazione!

NELLE FILIPPINE il nuovo Presidente da pochi giorni eletto, Rodrigo Duterte, come primo provvedimento ha ripristinato la pena di morte abolita nel paese da diversi anni per impiccagione (come nel Far West). Se il buon giorno si vede dal mattino, prepariamoci ad un susseguirsi di eventi non proprio gradevoli.

NEGLI USA fa rumore l’inchiesta del New York Times sulle donne di Donald Trump, inchiesta che tende a metterlo in cattiva luce. È probabile che questo battage gli renda ostili tante donne e magari i giovani che peraltro non sono mai stati il suo bacino elettorale vocazionale. Potrebbe tuttavia fidelizzare il suo di elettorato (media età, bianco, borghese, funzionario di imprese private o statali, commerciante, personale di apparati militari) che vede in queste perfomances descritte una prova della abilità dell’uomo. Un po’ come accadeva ai bei tempi anche nel nostro paese con il più famoso dei nostri cavalieri.

COMUNQUE DONALD TRUMP sta conquistando la nomination semplicemente perché non ha avuto avversari e quasi chiunque avrebbe stravinto sulle comparse che hanno provato a fargli ombra. Adesso deve fare un vero progetto, parlare in modo più responsabile e prestare attenzione anche al mondo e alle sue reazioni (non lo aiutano le dichiarazioni di voler incontrare e stabilire rapporti con il coreano del nord).

HILLARY CLINTON INTANTO annuncia che, se eletta, suo marito Bill avrà formalmente l’incarico di rivitalizzare l’economia, di stimolare il piano economico del paese. Infatti, un recente sondaggio su un suo confronto con Trump dà quest’ultimo più bravo ed esperto nelle vicende economiche e quindi l’annuncio di Hillary vuole essere una risposta adeguata (le capacità e la popolarità di Bill sono fuori discussione).

 LA SITUAZIONE NEL PARTITO DEMOCRATICO è critica per la tenacia (qualcuno parla di accanimento) di Bernie Sanders e perché cominciano a riscontrarsi qua e là dei focolai di violenza, mai vista prima. A luglio sarà una convention molto calda e probabilmente lascerà ferite insanabili per il futuro e problemi per i risultati elettorali di novembre.

IN GRAN BRETAGNA impazza la campagna per il referendum del prossimo 26 giugno e molti cominciano a dare i numeri come l’ex sindaco di Londra, Boris Johnson, che sostiene che l’Unione Europea, e più precisamente la Germania per la verità, ha dei piani non molti diversi da quelli di Hitler (cioè la conquista e la sottomissione dell’Europa intera). Chiaramente una battuta elettorale di pessimo gusto, ma che denota la spregiudicatezza e l’ambizione del personaggio, che ha valutato quanto può far presa questo suo ragionamento sugli inglesi e lo usa. Il suo obiettivo del resto è battere Cameron nel partito, costringerlo alle dimissioni e sostituirlo. Per battere Cameron nel partito deve e vuole vincere la battaglia su Brexit.

SULLA SITUAZIONE EUROPEA ha ragione Jeremy Corbyn, leader del Partito Laburista e favorevole alla permanenza del Leone Britannico in Europa, quando dice che il problema è culturale. Ed è un problema di tutta l’Europa, perché se si vuole fare una Unione è sulla cultura che si deve investire e se si vogliono dei cittadini che capiscano e partecipino è dalle loro conoscenze e dalle loro sensibilità che bisogna partire.

PER LA GRECIA il Fondo Monetario Internazionale ha chiesto a tutti i paesi dell’Eurozona di concedere una moratoria sino al 2040, durante il quale periodo i greci non dovrebbero rimborsare quote del debito e neanche pagare interessi. La partita sulla proposta dell’FMI si gioca tutta con la Germania che non ci sente, ma un accordo con il Fondo lo deve e vuole trovare prima del 2017 cioè delle elezioni politiche tedesche.

FORSE L’ISIS E’ IN RITIRATA, forse la si può vincere militarmente e le ultime vicende lo dimostrano (le sue sconfitte in Iraq e in Siria ad esempio). Questo è comunque un fatto positivo. Ma se muore un califfato, nascerà un’altra cosa sino a quando non si mette a punto un progetto di risistemazione del mondo arabo e mediorientale. Soprattutto da un punto di vista culturale ed economico e che comprenda il comportamento meno invasivo possibile della comunità internazionale (come invece è stato sino a questo momento).

GLI ACCORDI PER FAR FUNZIONARE LA LIBIA sono faticosi e vanno avanti, come è naturale, lentamente.  Ma non c’è dubbio che la via diplomatica corredata da aiuti organizzativi, logistici (armi comprese malgrado l’embargo), politici e umani è l’unica perseguibile per non creare un altro focolaio in quella regione (e per rafforzare il governo provvisorio). Il comportamento del nostro paese sino ad ora è assolutamente coerente e costituisce un riferimento internazionale riconosciuto.

IN IRAQ gli attentati sono continui e giornalmente i morti sono diverse centinaia. Una situazione che richiederebbe una montagna di interventi umanitari. Una deriva senza fine verso il baratro per milioni di persone, che qualcuno ha sulla coscienza.

PAOLO SCARONI, ex Eni e ora Banca Rotschild sostiene che l’Arabia Saudita si avvia verso brutte situazioni. La guerra con lo Yemen (che non sa fare), i rapporti con l’Iran il grande nemico, il calo dei prezzi del petrolio, soprattutto le faide all’interno della famiglia reale. Potrebbe avere ragione Scaroni.

IN CINA RICORRE il cinquantesimo anniversario della rivoluzione culturale di Mao e non sembra sia molto ricordato (solo Il Quotidiano del Popolo dice che gli errori del passato servono a mostrare meglio il futuro). Certo queste sono le occasioni in cui un democratico, laico, credente nella umanità, nella bellezza della libertà ripensa a quanti milioni di morti nel mondo ci sono stati conseguenza di ideologie estreme utopistiche, sanguinarie e violente. E malgrado il tempo che passa, un brivido per la schiena si sente ancora.

Ecco perché, malgrado le condizioni siano molto diverse, CERTI PENSIERI buttati oggi da alcuni facinorosi in mezzo alla gente danno molto fastidio. Costoro lo fanno per potere personale e quasi sempre non sanno e non capiscono che aprono vecchie ferite e la strada per fantasie perverse che possono avere presa su deboli menti (che non sono poche purtroppo).

I SONDAGGI che si fanno in tutti i paesi sotto elezioni di qualsiasi tipo (USA, Gran Bretagna, Spagna, Italia ad esempio) danno risultati differenti in relazione al mezzo usato per farli (telefono, via rete o contatti personali). Infatti, il comportamento delle persone secondo i casi è molto diverso, mentre i modelli interpretativi sono gli stessi o quasi. Insomma ci possono essere sondaggi contrastanti, anche molto diversi e possono essere giusti tutti o meglio tutti sbagliati. Bisogna studiare ancora e molto prima di trovare la soluzione affidabile per questo genere di indagini.

Il guaio è che i sondaggi sono usati spesso per non dire sempre come STRUMENTO DI PROPAGANDA dai vari partiti e candidati interessati, influenzando, a seconda della potenza dei mezzi usati e del denaro impiegato, il libero convincimento che dovrebbe essere la base e la forza della democrazia.

L’approvazione della Commissione Europea della NOSTRA LEGGE DI STABILITA’ dell’anno in corso e la concessione del massimo della flessibilità richiesta rappresenta, insieme alle previsioni tutte con il segno   più da parte di istituti specializzati tra cui l’Istat, un merito per il paese, un importante momento di fiducia, un viatico per il futuro.  Dimostra inoltre che il paese a livello internazionale si è mosso benissimo.

LA LEGA DI SALVINI, molto diversa da quella di Bossi e anche da quella che piacerebbe a Maroni che tuttavia tiene botta per non rimanere isolato con un po’ di cerini accesi in mano, quanto potere ha nei confronti dei candidati sostenuti a Milano e Roma? Forse molto. Se questi due candidati perdono la Lega subirà una sonora sconfitta, se vincono saranno condizionati senza dubbio dalla Lega e per questa sarà una vittoria.  

Bisogna poi comunque approfondire il pensiero del candidato di Milano STEFANO PARISI che, con alcuni suoi alleati, come il noto Passera e forse (sotto sotto) lo stesso Berlusconi, pensa a un movimento nazionale, liberale, conservatore, illuminato di centro destra, cioè al rilancio della (ex) idea originale berlusconiana (che non è il pensiero di Salvini).

I ROMANI DAVVERO PENSANO che Salvini li possa aiutare a risolvere i loro problemi? Magari consigliando la Meloni, che per essere romana lo è. I sondaggi non lo dicono, ma ci si può aspettare di tutto. In fondo Roma è stata benevola nel passato con tanti impresentabili personaggi! Potrebbe continuare ad esserlo.

Diciamocelo, IL MOVIMENTO 5 STELLE attraversa una deriva ideologica e organizzativa perché la mancanza di guida si avverte e quindi sta accentuando la sua politica contro e la sua politica delle regole interpretando la parte del superburocrate onesto (la politica del vigile urbano come si dice in gergo) e non coltiva un suo progetto, una sua proposta. Si limita ad accusare, interpretare, bloccare, fare opposizione tosta insomma.

LA POLITICA CONTRO è facile da pensare e fare anche da parte di persone qualunque, più complicato è presentare, spiegare e perorare un progetto alternativo. In questo ultimo caso la capacità ed esperienza sarebbero indispensabili, perché i progetti non si improvvisano e poi camminano sulle gambe degli uomini.

Il PARTITO DEMOCRATICO DI RENZI, se vuole continuare a giocare un ruolo di primo piano nella politica italiana, in considerazione del personale politico necessario a livello di enti e istituzioni locali e centrali, deve assolutamente fare un progetto importante sia di formazione dei quadri che di scelta di questi quadri (criteri, bacini dove ricercare, caratteristiche culturali incluso le conoscenze tecnologiche, esperienze sociali, relazioni economiche e tendenze). Così è se vi pare!

Ogni tanto scompaiono persone. Per esempio CHE FINE HA FATTO PIPPO CIVATI? Non è bastato il suo fascino a tenerlo in prima linea nella politica italiana? Forse ha incontrato gente insensibile e poco generosa.

NEL NOSTRO PAESE ci sono vecchi professori di diritto che invitano a non toccare la costituzione, vecchi magistrati che dicono di non toccare le strutture della giustizia, varie categorie professionali che dicono di non toccare gli albi di categoria e le tariffe minime degli onorari, giornalisti spesso impreparati sulle cose che raccontano, insegnanti che dicono di bloccare i concorsi. Questi vecchi (di età e di pensiero) procurano al paese due danni in un solo colpo: ostacolano i giovani e allontanano il futuro per egoismo e per paura.

C’è una legge in discussione in Parlamento che obbliga i partiti politici (anche per attuare l’articolo 49 della Costituzione) a disporre di uno statuto che regola LE FUNZIONI DEI PARTITI IN MODO DEMOCRATICO (sembra una regola ovvia per un paese democratico e che tende a promuovere la sua democrazia). Tutti sono d’accordo meno quelli del movimento 5 stelle che sostengono che il loro non è un partito ma un movimento e non può accettare regole del genere. In tal senso ha presentato un emendamento che è stato rifiutato, ma vale il gesto, come si dice in questi casi, per capire il pensiero.

Si può lottare per difendere la democrazia senza essere democratici? Verrebbe da dire di no, ma tutto può essere in questo strano mondo. Comunque, quando si rifiutano le regole democratiche GATTA CI COVA, o no?

La Giunta Pisapia A MILANO sta chiudendo la sua esperienza, iniziata tra grandi entusiasmi e sventolii di bandiere, in modo triste, banale e deludente. Pisapia che non si ricandida forse perché aspira a qualcosa di più, polemiche con vecchi assessori defenestrati, categorie di cittadini frustrati, problemi irrisolti tanti, contrasti con il Governo. Cosa è successo, dove sono finite le speranze?

CHI SI PIGLIA RCS? La proposta di Cairo è una proposta industriale, cioè di un operatore interessato all’industria editoriale che fa quel mestiere e quindi può sviluppare sinergie per la crescita e per una presenza diversa sul mercato. Alla proposta di Cairo si oppone una proposta finanziaria formulata da una cordata in cui c’è Bonomi, Mediobanca e altri nomi soliti (Della valle, Unipol Sai e Pirelli). Il libero mercato!

La verità è che l’ala nobile (diciamo una parte) del vecchio nucleo del capitalismo italiano, come si diceva pomposamente una volta, NON SI VUOLE FAR PORTARE VIA il Corriere della Sera dopo avere speso tanti soldi in venti anni per mantenere il giornale in area liberal.  E per di più da un emergente di simpatie grilline (La 7 docet) e che inoltre vuole fare una operazione che in termini finanziari si definisce carta contro carta.

A proposito di persone scomparse MAURIZIO LANDINI CHE FINE HA FATTO? Doveva fare un suo movimento politico, doveva fare un progetto alternativo a quello di Marchionne per il gruppo Fiat, doveva mettere a punto le politiche per tornare alla piena occupazione. Forse sta lavorando chiuso da qualche parte. Bene!

L’ANPI prende posizione politica a proposito del referendum costituzionale di Ottobre. In un paese libero ogni persona o ente può fare quello che vuole, ma una Associazione proprio per rispettare eventuali idee diverse dei soci non sarebbe meglio se mantenesse un decoroso riserbo? Poi ciascun socio può prendere la sua posizione!

La CEI e il suo Cardinale Bagnasco è necessario che si mettano a tuonare contro le leggi dello Stato Italiano? Anche perché l’atteggiamento di questo importante Cardinale non sembra proprio di chi pensa di collaborare e di capire, ma solo di ordinare e di condannare la disubbidienza. E così si semina nel vuoto.

Il Governo ha varato la parte della RIFORMA DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE relativa alla trasparenza che cambia il rapporto con i cittadini. Considerando la cultura e le resistenze del nostro paese, ci vorrà un po’ di tempo, ma la cosa importante è che la strada è tracciata. Tutto accessibile da chiunque e gratis, fatti salvi i dati personali e quelli della sicurezza. Queste riforme sono quelle che si vedono meno ma che contribuiscono di più a cambiare il paese.

L’idea di aprire le SCUOLE DURANTE L’ESTATE e magari nel futuro la domenica e realizzare dei programmi di intrattenimento per ragazzi come musica, teatro, proiezione di film, racconti e storie è una idea fantastica alla quale il paese deve continuare a lavorare per il futuro. Intanto gli esperimenti su quattro città   quest’anno sono un passo importante (Milano, Roma, Napoli e Palermo).

Più trasmettono documentari e inchieste sulle PERIFERIE NAPOLETANE e sui paesi vicini e più si capisce perché da quelle parti la criminalità è in aumento e perché, soprattutto, tutti i giorni i morti ammazzati sono tanti.

I presentatori e moderatori delle trasmissioni tv dette TALK SHOW, che sono sempre più avvicinabili a pollai agitati e sanguinolenti, non dovrebbero essere imparziali almeno sul piano formale? Anche per una forma di educazione verso gli ospiti.

Adesso PIER CAMILLO DAVIGO non solo accusa la classe politica di essere ladra, di non vergognarsi e di non ravvedersi, ma estende questi concetti alla classe direttiva del paese. Forse in qualche modo bisognerà fermarlo per evitare queste provocazioni che non servono a risolvere i problemi e che forse rappresentano una realtà un po’ trasfigurata. Ma come fermarlo? I medici cosa dicono?

Il nuovo amministratore delegato di TELECOM ITALIA, Flavio Cattaneo, si fa già sentire. Ha dichiarato che il taglio dei costi nella azienda che a budget era di 600 milioni è stato portato a un miliardo e 600 milioni, senza toccare target, investimenti e servizi al mercato. Interessante!  Una competizione con i predecessori.

Ma il Cattaneo LA VERA COMPETIZIONE con i predecessori la deve fare, d’accordo con gli azionisti, rifacendo il piano strategico aziendale, rivedendo le posizioni di management, accelerando le decisioni, ripensando al network di alleanze, ridando all’azienda una spinta verso il mercato, semplificando il rapporto con la clientela, utilizzando di più e soprattutto meglio il grande data base, vero patrimonio aziendale.

SU NEL FUTURO una serie di interventi sul tema delle telecomunicazioni.  Già nel sito quelli di Maurizio Decina, Mario Massone, Augusto Preta, Massimo Biondi e Giuseppe Tilia, mentre altri sono attesi da parte di protagonisti ed addetti ai lavori. Un panorama  da non perdere, riflessioni, spunti e valutazioni. Il consiglio agli amici interessati è di continuare a seguire Nel Futuro.

Inserito il:19/05/2016 16:53:44
Ultimo aggiornamento:19/05/2016 17:11:13
Condividi su
ARCHIVIO ARTICOLI
nel futuro, archivio
Torna alla home
nel futuro, web magazine di informazione e cultura
Ho letto e accetto le condizioni sulla privacy *
(*obbligatorio)


Questo sito non ti chiede di esprimere il consenso dei cookie perché usiamo solo cookie tecnici e servizi di Google a scopo statistico

Cookie policy | Privacy policy

Associazione Culturale Nel Futuro – Corso Brianza 10/B – 22066 Mariano Comense CO – C.F. 90037120137

yost.technology | 04451716445