Michael Wright (American illustrator) - 1947 Dolomite Cup, The Winning Alfa Romeo
Come mettere in difficoltà un’industria promettente: istruzioni per l’uso (vedi Alfa Romeo)
di Riccardo Ferrero
Oggi esco dal mio campo di lavoro della psicologia del sovrappeso per andare in quello delle logiche di marketing nel campo che mi appassiona di più nel tempo libero ovvero quello dell’industria automobilistica.
Non posso che scrivere sull’Alfa Romeo i cui dati di vendita del “SUV” Stelvio sono stati nel 2019 in forte calo negli USA.
Lo Stelvio è nato nel 2017 ed ha avuto sin dall’inizio tutte le doti per diventare una star: comfort e abitabilità al passo con le migliori concorrenti, linea attuale e soprattutto una guidabilità senza confronti data da un peso eccezionalmente più basso rispetto alle altre. Fin da subito è risultata rispetto alle altre pari più veloce, meglio frenata, più agile e veloce su strada insomma una vera Alfa Romeo con gli altri a mangiare la polvere (chiudendo un occhio su dettagli qualitativi e di equipaggiamento)! Il tutto con motori meno potenti e “tirati” dei concorrenti che grazie però al peso ridotto la facevano “volare” con consumi ragionevoli (anche se non al top).
Un suv del genere nel momento in cui si vendono soprattutto suv doveva essere la “manna” per le vendite e invece è già da un anno che cede il passo alle concorrenti…………come mai? Beh vi dirò che chi ha speso 50.000 o 60.000 euro o anche più per comprarlo 2 o 3 anni prima forse non vede il motivo di spenderne anche di più per ricomprarlo praticamente identico!
Tanto vale tenersi quello che uno ha già invece di spendere soldi per qualcosa di quasi uguale a ciò che già si possiede. Se non fosse che chi compra auto di questo livello vuole e deve ogni 2 o 3 anni cambiare l’auto perché è fonte di immagine e divertimento. Quindi comprerà Audi, BMW, Mercedes e Jaguar che offrono ciò che Stelvio incredibilmente non ha: ad esempio delle propulsioni ibride, anche leggere, elettriche affiancate al motore termico.
Inoltre nel frattempo le altre case ovviamente hanno recuperato terreno sul fronte delle prestazioni e della guidabilità (perché “loro” non stanno mica a guardare) mentre l’alfa Romeo sul fronte dei motori dello Stelvio ha veramente fatto poco (con i diesel) o nulla (con i benzina) per incrementare la prestazioni che ora non sono più eccezionali. Insomma un progetto all’avanguardia che bastava solo aggiornare è diventato oggi sorpassabile da tutti i mezzi della concorrenza!
Un progetto che ha quasi perso per strada i vantaggi iniziali e non ha mai compensato le lacune emerse in divenire. Ma perché? Io non lo so ma era ovvio che lavorando così le vendite sarebbero crollate, non è possibile che le persone giuste non potessero prevederlo. Il peggio è che contemporaneamente lo stesso discorso di downgrade è stato fatto con la berlina Giulia: motori diesel poco aggiornati, benzina uguali, ibridizzazione (magari in chiave sportecologica) inesistente, prezzi in salita (che non sarebbe un problema per chi compra questo genere di auto ma che ripeto non vuole una minestra riscaldata).
Ancor peggio è stato fatto con la piccola supercar 4C che è stata una icona del marchio con soluzioni incredibili (telaio in carbonio su auto da poche decine di migliaia di euro! Mai visto!) che invece di aggiornarne facilmente il motore si è preferito levarla proprio di produzione lasciando via libera ad Alpine e Lotus.
Grande tristezza per delle grandi occasioni per l’Italia buttate per metà alle ortiche. E si se continua con questo atteggiamento non ci saranno nuovi modelli che potranno tenere a lungo sul mercato…..