Aggiornato al 21/12/2024

Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo

Voltaire

Johann Friedrich Overbeck (Lubeck, D, 1789 – Roma, 1869) – Italia e Germania

 

Germania: recessione forse meno severa, ma sempre recessione sarà. E l’Italia?

di Achille De Tommaso

 

Se la Germania entrerà in recessione, ciò danneggerà tutta l’Europa, ma in particolare noi, che vediamo la Germania come nostro maggior partner commerciale. E questo io scrivevo, tra le altre cose, in un mio articolo del 14 novembre u.s. Il 18 novembre u.s. l’amico Davide Torrielli, come commento a questo articolo, notava però che: “la recessione tedesca è superata”.

Ma non è così. Ci sono segnali “meno negativi”, ma sempre recessione è prevista.

***

Il 19 settembre u.s. la Bundesbank affermava (1) (associandosi a molti analisti economici) che "sviluppi sfavorevoli nel mercato del gas metterebbero sotto pressione i produttori tedeschi, con i segnali di una recessione imminente che diventano difficili da ignorare”.

L’11 ottobre 2022, poi, una previsione del Fondo Monetario Internazionale (2) mostrava che la Germania e l'Italia cadranno in recessione il prossimo anno. Entrambi i paesi sono visti come le economie del G7 più esposte ai tagli alla fornitura di gas dalla Russia.

Poi, inaspettatamente una buona notizia. Non ci sarà la recessione in Germania? No, ci sarà ma (forse) sarà meno severa. Secondo un articolo di Bloomberg, del 28 ottobre (3), infatti, la produzione tedesca è cresciuta inaspettatamente nel terzo trimestre, ritardando una recessione che gli analisti si aspettano ancora, comunque, sulla scia dell'aumento dell'inflazione e di una crisi energetica indotta dalla guerra.

 

Nei dettagli

L'economia tedesca è cresciuta leggermente meglio nel terzo trimestre 2022 rispetto a quanto suggerito dai dati preliminari sulla spesa dei consumatori, dando segnali che la recessione in arrivo non colpirà, probabilmente, così duramente come inizialmente previsto.

La più grande economia europea è infatti cresciuta solo dello 0,4% su base trimestrale e dell'1,3% su base annua, al netto dei prezzi e degli effetti di calendario, come affermato dall'Ufficio Federale di Statistica. Gli analisti intervistati da Reuters si aspettavano, invece, peggio: che l'economia crescesse dello 0,3% rispetto ai tre mesi precedenti e dell'1,2% annuo. Quindi è relativamente una buona notizia; però, a cosa è dovuto questo miglioramento di previsioni?

La spesa delle famiglie è stata la ragione principale del miglioramento, poiché i consumatori hanno viaggiato e sono usciti di più dopo che quasi tutte le restrizioni dovute alla pandemia erano state revocate. E questo, ovviamente, è un fattore di miglioramento contingente, e non replicabile.

Infatti, l'indice è ancora “vicino a livelli storicamente bassi”, come ha affermato il capo economista di Union Investment Joerg Zeuner; e i consumatori non avvertono ancora l’aggravio degli alti costi energetici, che si rifletteranno solo nelle bollette del riscaldamento del prossimo anno. Quindi Il governo tedesco prevede che l'economia crescerà dell'1,4% quest'anno, ma che si contrarrà dello 0,4% l'anno prossimo. Quindi che ci sarà comunque recessione.

Un portavoce del ministero dell'economia ha detto venerdì a Reuters che gli indicatori attuali continuano a indicare una recessione, solo nei sei mesi fino a marzo, ma a patto che le cose non peggiorino.

"I presupposti per un decorso lieve della recessione sono che non si verifichi alcuna situazione di grave carenza di gas, che non si verifichino sviluppi COVID difficili e che le catene di approvvigionamento continuino a stabilizzarsi gradualmente", ha aggiunto il portavoce.

E questa è la situazione della Germania, e l’Italia?

Non entro nel dettaglio, ma noto che la Germania potrà contare entro la fine dell’anno prossimo su una capacità di rigassificazione di quasi 30 mld mc/anno, pari a circa un terzo del consumo di gas del Paese.

Da parte sua, l’Italia dispone di tre rigassificatori (che si trovano a La Spezia, Livorno e Rovigo). Sono questi sufficienti per accogliere fino a 28 miliardi di metri cubi di gas, che corrispondono a quanto giungeva in Italia dalla Russia? Secondo “La Repubblica” la risposta è negativa, visto che al momento lavorano già al 70-75% della loro capacità, e che solo Rovigo è un impianto di grandi dimensioni: l’anno scorso ha lavorato 9,8 miliardi di metri cubi, mentre Livorno 2 miliardi e La Spezia 1,5. Quindi, il totale dei tre rigassificatori potrà sostituire il gas russo per poco più di un terzo.

Per come stanno le cose, quindi, recessione o no, sarà inevitabile, anche per l’Italia, ricorrere alle centrali a carbone, così come ha già fatto la Germania; per quanto il 55% del carbone utilizzato in Europa provenga proprio dalla Russia. Ma, come nel caso del petrolio, è più facilmente sostituibile, visto che i paesi fornitori di carbone non mancano.

Riferimenti

  1. https://www.dw.com/en/germany-on-track-for-recession-high-inflation-in-2023-says-central-bank/a-63170560
  2. https://www.dw.com/en/imf-says-germany-and-italy-to-slip-into-recession-in-2023/a-63405441
  3. https://www.bloomberg.com/news/articles/2022-10-28/german-recession-delayed-as-economy-unexpectedly-grows?leadSource=uverify%20wall

 

Inserito il:27/11/2022 16:40:37
Ultimo aggiornamento:27/11/2022 17:17:34
Condividi su
ARCHIVIO ARTICOLI
nel futuro, archivio
Torna alla home
nel futuro, web magazine di informazione e cultura
Ho letto e accetto le condizioni sulla privacy *
(*obbligatorio)


Questo sito non ti chiede di esprimere il consenso dei cookie perché usiamo solo cookie tecnici e servizi di Google a scopo statistico

Cookie policy | Privacy policy

Associazione Culturale Nel Futuro – Corso Brianza 10/B – 22066 Mariano Comense CO – C.F. 90037120137

yost.technology | 04451716445