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Stablecoins, nuova frontiera delle cripto valute
di Vincenzo Rampolla
Che cosa sono gli stablecoins?
Da tempo erano nell’aria per fare fronte alla volatilità delle criptovalute e in particolare del bitcoin. Gli stablecoins sono un nuovo tipo di criptovaluta che ha il valore ancorato a un'altra risorsa. Possono essere basati su monete fiat (cosiddette in gergo le valute nazionali correnti) come il $ Usa, su altre criptovalute (abbreviamo in cripto), su metalli preziosi o una loro combinazione.
Un’unità di stablecoin vale oggi $1 e fiat sembra essere l'opzione più diffusa.
Gli stablecoins sono interamente garantiti, il che significa che il totale di stablecoins in circolazione è coperto da attività assegnate alla riserva.
In breve, se circolano 500.000 stablecoins ancorati al dollaro, dovrebbero essercene almeno $500.000 in cassaforte. Gli isterici arresti e guadagni dei bitcoin hanno obbligato gli investitori a darsi da fare: gli stablecoins aiutano a eliminare i rischi sui tassi di conversione e rendono le cripto adatte all'acquisto di beni e servizi, ma cripto sono e restano, meno a rischio del bitcoin.
Gli esempi più diffusi di stablecoins sono:
Tether (USDT), Anno di lancio: 2014, legato al $, capitalizzazione: $2,1 B,
USDC, Anno di lancio: 2018, legato al $, capitalizzazione: $259 M,
DAI, Anno di lancio: 2017, legato al $, capitalizzazione: $53 M,
AAA, Anno di lancio: 2017, legato a valuta fiat e obbligazioni, capitalizzazione: $3 M,
Digix, Anno di lancio: 2018, legato ad un gr di gold standard al 99.99% di Londra, cap. $2 M.
Havven Anno di lancio: 2018, legato al $ ed altre valute FIAT, capitalizzazione: $1.1M,
La loro domanda è tuttora in crescita sul mercato e ha dimostrato la sua forza a novembre e dicembre 2018: i primi stablecoins in tre mesi hanno totalizzato transazioni per $5 B, con un aumento da novembre del 1,032%.
La capitalizzazione globale delle cripto a inizio maggio 2019 è di $183 B di cui circa il 2% detenuto dai 57 stablecoins in circolazione.
Come lavorano?
Gli stablecoins sono progettati per avere prezzo o valore costanti nel tempo. Ci sono tre diversi modi per raggiungere l’obiettivo e offrire una soluzione in equilibrio tra la stabilità delle divise fiat e i benefici di decentralizzazione tipici delle valute virtuali.
Senza stablecoins, assumere un prestito con garanzia crittografica è rischioso, poiché le risorse a garanzia possono evaporare in un batter d’occhio. È come se lo stipendio o la pensione fossero in cripto e i prezzi crollassero all’improvviso. Vediamo i tre modi per arrivarci:
- Il primo tipo di stablecoin è garantito da fiat. Per ogni stablecoin emesso, un euro viene deposto in banca quindi lo scambio avviene senza grandi spese. In altri casi, le merci valgono come un modo per garantire la conversione in cripto. Vale l’esempio del Governo Venezuelano che ha previsto di trasformare il petro valuta nazionale in una cripto, con valore legato a un barile di petrolio. È un dato di fatto che l’arrivo del petro continua a essere incerto e ha avuto uno scarso successo legato anche a rilevanti eventi politici (notizie di Cointelegraph).
- Il secondo tipo è garantito da cripto. Non capisco…cripto garantite da cripto? E allora? Non significa che la volatilità dei prezzi sia ancora in agguato … In un certo senso sì, ma alcuni provider affrontano il problema con la overcollateralization (il supercambio), il che significa che presso la fiduciaria sono depositati €2 di cripto per ogni euro di uno stablecoin. Ciò può aiutare a salvare la decentralizzazione, con le riserve criptate che assorbono l'impatto degli sbalzi di volatilità, ma permane il rischio che si debbano richiedere enormi quantità di capitale per farli decollare. Chiaro? Tranquilli.
- Nel terzo ci sono stablecoins non collateralizzati, che eliminano del tutto il concetto di riserva. Sono algoritmici, cioè utilizzano una piattaforma centrale per stabilizzare i prezzi.
Questi tipi di attività vedono i contratti intelligenti assumere un ruolo simile a una banca di riserva. Controllano la domanda e l'offerta, acquistano monete circolanti quando i prezzi sono troppo bassi e ne emettono di nuovi quando diventano troppo alti. Obiettivo finale è mantenere i prezzi in linea con quelli di un bene ancorato al $ Usa. Come volevasi dimostrare.
Trascurando il metodo usato, resta il fatto che la stabilità permane ancora un obiettivo più che una caratteristica certa del sistema.
Come sono saliti alla ribalta?
Gli stablecoins eliminano l'incertezza per i consumatori, in particolare per quanto riguarda le conversioni. Offrono il tipo di prevedibilità che molti Paesi hanno difficoltà a raggiungere con le loro valute nazionali. Per questo il Venezuela, combattendo l'iperinflazione e l'instabilità politica, ha deciso di lanciare la sua cripto.
Non sono stati Bloomberg né l’Unione Europea a consigliarlo. neppure gli Usa … Gli stablecoins offrono ai proprietari un mezzo sicuro in cui conservare i loro beni ogni volta che nel mondo delle cripto tira aria di crisi. Possono convertire rapidamente e facilmente da cripto a stablecoins in caso di incertezza dei mercati, eliminando la necessità di tornare a una valuta fiat.
Tali conversioni possono essere meno costose rispetto a quando si passa da cripto a fiat, essendo le commissioni di transazione dei fornitori di servizi di pagamenti e delle banche totalmente escluse dal gioco.
All'inizio di aprile 2019, il Tether ha raggiunto il più alto livello nelle transazioni giornaliere e lo stablecoin è a un soffio dal bitcoin, con un volume di scambi di $9,4 B rispetto ai $10,2 B del bitcoin (BTC) (dati di CoinMarketCap).
Parte della crescente popolarità degli stablecoins potrebbe essere dovuta anche al modo in cui gli scambi cripto stanno iniziando a entrare in azione. Molti investitori chiedono una cripto stabile al loro primo di accesso al mercato e Tether li aspetta, ben quotata e di fiducia.
Recentemente OKEx, sesto maggiore cambiavalute di cripto, ha annunciato il lancio del proprio stablecoin e Binance, primo cambiavalute mondiale, immediatamente ha presentato una offerta di nuove tariffe di cambio molto aggressive.
A novembre di rimando Tether ha rivisto i prezzi del suo stablecoin e successivamente in un post sul blog di gennaio 2019 ha sbandierato l’uscita di una gamma di stablecoins ampliata e competitiva. Così procede il duello tra cripto, stabili e volatili, con colpi bassi di super offerte e prezzi in discesa.
Negli ultimi mesi, lo spazio del mercato statale si è evoluto molto rapidamente ... Perché non coglierlo? ha detto alla stampa il CEO di Tether.
Stablecoins senza polemiche né rischi?
No di certo, dovuto in parte ai problemi di trasparenza che continuano a riaffiorare. Negli ultimi anni Tether è stato uno degli stablecoins più chiacchierati per le polemiche suscitate.
Diversi i motivi. Uno studio ha affermato che la sua cripto è stata utilizzata durante il boom del 2017 per manipolare i prezzi del bitcoin salito fino a $20.000 con gli analisti che facevano a gara per giurare che nel dicembre di quell'anno metà del prezzo del bitcoin era attribuibile al suo stablecoin.
Molti interrogativi anche sul dubbio che Tether disponga di una riserva di dollari capace di garantire tutti i suoi stablecoins.
A giugno 2018 un audit interno sembrava confermare che le sue riserve fossero in ordine e nel marzo 2019, per alcuni fanatici del cripto business, campanelli di allarme hanno preso a suonare quando Tether ha iniziato a dare minore consistenza alle dichiarazioni sul suo stablecoin interamente sostenuto da dollari Usa.
Un nutrito gruppo di sostenitori dello stablecoin, con in testa J.Allaire di Circle, creatore dello stablecoin USDC (lanciato sul mercato nell'autunno 2018), hanno richiesto uno standard aperto e sviluppabile per la maggioranza dei settori aziendali.
Il CEO di Circle ha dichiarato: Nuovi e maggiori livelli di autogestione darebbero tranquillità agli utenti, contribuirebbero a rendere più chiara l'economia globale e a creare un ecosistema congiunto per l'industria delle criptovalute che rappresenterebbe un'alternativa più convincente della soluzione fiat.
Altri analisti sostengono che la presenza dello stablecoin contiene in sé il germe di insidiare e indebolire le cripto, almeno 200, capaci di avere costruito duramente e per molti anni lo sviluppo della propria economia e avere accumulato capitale e valore aggiunto. Anche se progettati per giocare il ruolo di rifugio per i cripto investitori, la sicurezza degli stablecoins e la dipendenza da fiat offre poco o nessun profitto e diventerà sicuramente una criticità da non sottovalutare. Il redde rationem è alle porte.
Chi sta emettendo stablecoins?
Tutti, dalle banche ai social network. Tutti si danno da fare, anche se il CEO della banca JPMorgan Chase ha definito il bitcoin una frode colossale. La multinazionale di NY ha recentemente annunciato piani per lanciare il proprio stablecoin per ridurre i tempi dei regolamenti delle transazioni a livello internazionale.
Alcuni analisti del settore cripto hanno considerato il passo del colosso finanziario come una conferma del potenziale degli stablecoins, altri come il CEO di Ripple (sistema di trasferimento di fondi in tempo reale, network per gli scambi in valute e per invio di rimesse) hanno screditato la criptovaluta JPM per la sua mancanza di interoperabilità e per volere allontanare altre banche dalla nuova tecnologia.
Il fondatore di Morgan Creek Digital Capital, non ha esitato a sbandierare il suo podcast: Dovremmo fare tutto quello che è in nostro potere per impedire il successo del progetto di JPMorgan Chase. Questo significherebbe fidarsi di una banca di Wall Street su cui pendono numerosi reati.
In un altro angolo della giungla digitale, IBM ha lanciato il suo World Wire Blockchain in collaborazione con XLM (Stellar Lumen, cripto con la propria blockchain) con il duplice obiettivo di creare una rete di pagamenti transfrontaliera e di consentire alle banche internazionali di creare i propri stablecoins supportati dalla loro valuta legale fiat.
Istituti finanziari di Brasile, Corea del Sud e Filippine hanno aderito e confermato il loro interesse al progetto. Non manca infine lo scalpitare di Facebook.
Ha di recente inserito decine di specialisti per sviluppare uno stablecoin con cui gli utenti potranno effettuare pagamenti ai loro corrispondenti in ogni parte del mondo.
Ciò potrebbe indurre il social network a convogliare massicce dosi di transazioni attraverso il business delle rimesse e facilitare il trasferimento di denaro per i lavoratori stranieri riducendone le commissioni. La Moneta Facebook diventerebbe la manna dal cielo per l'azienda impegnata a scrollarsi di dosso gli scandali sulla privacy e a trovare fonti di guadagno alternative alla pubblicità. Una stima degli analisti prevede che lo stablecoin potrebbe globalmente fornire ulteriori entrate di $19 B entro il 2021, a progetto definito e collaudato.
Gli stablecoins possono garantire una vera decentralizzazione?
Qual’é il problema? Svincolare le transazioni da un’Autorità centrale di controllo. A che punto siamo? Alcuni produttori credono che con gli stablecoins si sia trovata la buona convivenza con le altre cripto. Altri temono che l’ancoraggio di una cripto al dollaro consolidi l’inevitabile dipendenza dal sistema bancario americano e che debbano comunque affidarsi a un'infrastruttura centralizzata, cosa che S.Nakamoto voleva assolutamente evitare quando più di dieci anni fa pubblicò la sua memoria.
Dal cilindro magico spunta Equilibrium la società la cui piattaforma consente di rispondere positivamente alla domanda. Sì, si può raggiungere una vera decentralizzazione grazie alla sua stablecoin EOSDT legata al $ Usa e supercambiata al di sopra del 170 % (il 6 maggio al 277%) e con la garanzia di parità tra un'unità di EOSDT e un dollaro.
In concreto: per un EOSDT sul mercato, una riserva di circa 3 dollari. Attualmente solo EOS è al contempo cripto e sistema operativo decentralizzato basato sulla blockchain utilizzata come garanzia. EOS è lo stablecoin pivot progettato per gestire su scala commerciale applicazioni decentralizzate con l’intero corredo delle funzionalità di base e per consentire alle aziende di creare le nuove applicazioni blockchain in modo analogo a quelle attive sul web.
Con l’ingresso sul mercato di nuovi stablecoins e con l'aumento dei volumi di trading, il segmento dell'industria criptata pare destinato a un forte sviluppo e le applicazioni attese nel settore sono lo stimolo e l’area di interesse per gli investitori finora restii a entrare nelle cripto. Chissà…?