Bill Stone (Algonquin, Illinois, Usa – Contemporary) - Startup
Le Startup italiane innovative: rapporto annuale
di Vincenzo Rampolla
Il 30 settembre 2019 il Ministero per lo Sviluppo Economico - Direzione Generale per la Politica Industriale, la Competitività e le Pmi – ha pubblicato il rapporto sulle Startup innovative registrate a fine 3° trimestre. Documento aggiornatissimo che consente un’immediata analisi sintetica e un raffronto con le nuove società di capitali costituite in Italia.
10.610 Startup innovative sono iscritte alla sezione speciale del Registro delle Imprese (decreto legge 179/2012) e in aumento di 184 unità (+1,76%) rispetto a fine giugno. Ottengono lo status di Startup innovativa le società di capitale costituite da meno di 5 anni, con fatturato annuo inferiore a €5 milioni, non quotate e con determinati indicatori relativi all’innovazione tecnologica previsti dalla normativa nazionale. Tra le poco più di 365.000 società di capitali costituite negli ultimi 5 anni e tuttora attive, il 2,9% è risultato registrato come Startup innovativa alla data della rilevazione.
Il capitale sociale sottoscritto complessivamente dalle Startup innovative risulta in lieve flessione rispetto al trimestre precedente attestandosi a quota €545,5 milioni e per ogni impresa, il capitale medio è pari a €51.423.
Per quanto riguarda la distribuzione per settori di attività il 76,7% delle Startup innovative fornisce servizi alle imprese, con le seguenti specializzazioni:
- produzione di software e consulenza informatica, 35,2%,
- attività di ricerca e sviluppo, 13,7%,
- attività dei servizi d’informazione, 9,3%,
- settore manifatturiero, 17,6%
- fabbricazione di macchinari, 3,2%,
- fabbricazione di computer, apparecchiature elettroniche e ottiche, 2,8%,
- settore commercio, 3,8%.
In alcuni settori economici l’incidenza delle Startup innovative sul totale delle nuove società di capitali è rilevante: 8,1% di tutte le nuove società che operano nei servizi alle imprese sono Startup innovative; nel manifatturiero, la percentuale corrispondente è 5%. In alcuni settori, la presenza di imprese innovative è particolarmente elevata: 34,7% delle nuove aziende che fabbricano computer è una Startup innovativa, sale a 36,8% in quelle che producono software e quasi raddoppia a 68% in quelle di ricerca e sviluppo.
Rispetto alla struttura societaria, le Startup innovative a prevalenza femminile – con quote di possesso e cariche amministrative detenute in maggioranza da donne – sono 1.428, 13,5% del totale, incidenza nettamente inferiore rispetto all’universo delle neo-società di capitali. Le Startup innovative in cui almeno una donna è presente nell’organizzazione sono 43,1% del totale, quota inferiore a quella registrata dalle altre nuove società di capitali (47,2%).
Le Startup innovative a prevalenza giovanile (under 35) sono 19,5% del totale, dato di oltre 3% superiore a quello delle nuove aziende non innovative (16,3%). Tale differenza cresce ulteriormente se si includono le aziende in cui è presente almeno un giovane, con 43,8% delle Startup contro 34,5% delle altre imprese. Le Startup innovative con compagine sociale a prevalenza straniera sono 3,5% del totale, quota inferiore a quella osservata tra le nuove società di capitali (8,8%); le Startup innovative con presente almeno un cittadino non italiano sono 13,7%, dato più vicino a quello tra le società di capitali (14,8%).
Analizzando la distribuzione geografica regionale della popolazione delle Startup innovative, la Lombardia è la regione al primo posto con 2.755, pari a 26% del totale nazionale. Seguono Lazio, con quota superiore a mille (1.155 - 10,9%), Emilia-Romagna (926 - 8,7%), Veneto, (918 - 8,6%), e al 5° posto Campania, prima regione del Mezzogiorno con 852 (8%). In coda Basilicata con 117, Molise con 76, e Valle d’Aosta con 20 Startup innovative.
Il Trentino-Alto Adige con 4,9% è la regione con la più elevata incidenza di Startup innovative in rapporto al totale delle società di capitali con meno di 5 anni e €5 milioni di fatturato annuo. Seguono Valle d’Aosta e Friuli-Venezia Giulia (4,7%). Chiudono la classifica Sardegna con 1,9%, Puglia e Toscana con 1,8%.
Nella distribuzione per province, Milano è in assoluto la provincia con il più elevato numero di Startup innovative; alla fine del 3° trimestre 2019 erano 1.955, 18,4% del totale nazionale. Al secondo posto compare Roma con 1.044 startup, 9,8% nazionale. Tra le top-5 entrano Napoli (399, 3,8%), Torino (359, 3,4%) e Bologna (332, 3,1%). La top-10 è completata da Padova, Bari, Verona, Bergamo e Salerno. In tutte le prime 16 province in graduatoria sono localizzate almeno 150 Startup; le ultime 15 province in graduatoria presentano meno di 15 Startup ciascuna. Il record negativo spetta a Imperia, con 5 Startup innovative. Se si considera il numero di Startup innovative in rapporto al numero di nuove società di capitali attive nella provincia, al primo posto emerge Trento (6,8%); seguono Trieste (6,4%) e Ascoli Piceno (6,1%). Da notare come nella parte alta della graduatoria si posizionino Milano (5° posto) e Bologna al 6°, dove poco più del 5% delle società di capitali avviate negli ultimi 5 anni e con meno di €5 milioni di fatturato sono una Startup innovativa. Agrigento (0,4%) è la provincia con la minore incidenza di Startup sul totale delle nuove società di capitali.
Per quanto riguarda la struttura societaria, a fine giugno 2019 sono presenti 4.212 Startup innovative con almeno un dipendente (294 in più rispetto a fine marzo), pari a 40% del totale. Oggi il numero medio degli addetti per Startup innovativa, è pari a 3,5, contro i 3,7 registrati tre mesi prima. Le altre società di capitali con meno di 5 anni presentano tuttavia una media decisamente più elevata, pari a 5,9 addetti per impresa. Si stima che i soci siano coinvolti direttamente nell’attività d’impresa. Le Startup innovative sono contraddistinte da compagini più ampie rispetto alle altre nuove società di capitali, in media ciascuna startup ha 4,6 soci, contro i 2,1 riscontrati tra le altre nuove imprese. Dipendenti o addetti sono in possesso di un contratto a carattere subordinato con l’azienda, inclusi i lavoratori part-time e stagionali; il dato non comprende i lavoratori para-subordinati o con partita IVA. Al 30 settembre il numero complessivo di soci e addetti coinvolti nelle Startup raggiunge quota 61.149. Nel secondo trimestre 2019 la forza lavoro è aumentata di 2.046 unità, mentre l’incremento annuale è di 8.687 (+16,6%).
Nell’analisi degli indicatori economici e finanziari va premesso che i dati di bilancio attualmente disponibili, relativi al 2018, coprono 60,4% delle Startup iscritte al 30 settembre 2019: 6.404 su 10.610. Tra le Startup innovative esaminate, il valore medio della produzione per impresa nell’esercizio 2018 è pari a circa €187.000, in sensibile aumento rispetto al trimestre precedente
(€40 mila in più). L’attivo medio supera di poco €330.000 per Startup innovativa, in sensibile aumento di circa €50.000 rispetto alla precedente rilevazione. Considerando, infine, la produzione complessiva, essa ammonta a €1.199.231.058, dato di poco superiore a €382 milioni rispetto a quello registrato a fine trimestre precedente (€817.028.946). Il dato sul valore mediano della produzione è pari a €36.207, valore inferiore rispetto alla media del 2018, a conferma del fatto che la maggioranza delle Startup innovative registrate si trovi ancora in una fase embrionale di sviluppo. Il reddito operativo complessivo registrato nel 2018 è negativo di circa €83 milioni, migliore di 2 milioni rispetto al trimestre precedente (- €85,5 milioni).
Uno dei parametri che più contraddistinguono le Startup innovative rispetto ad altre nuove società di capitali è l’elevato grado di immobilizzazioni sull’attivo patrimoniale netto: in questo trimestre il rapporto è pari a 23,8%, poco più di 6 volte superiore rispetto al rapporto medio registrato per le altre nuove società, pari al 3,6%. Nel 2018 tra le Startup innovative è costante una maggioranza di società che ha visto la chiusura del bilancio in perdita: 52,3% contro la 47,7% con un utile di esercizio. Com’è fisiologico per imprese a elevato contenuto tecnologico, caratterizzate da più lunghi tempi di accesso al mercato, l’incidenza delle società in perdita tra le Startup innovative risulta sensibilmente più elevata rispetto a quella rilevabile tra le nuove società di capitali non innovative (pari al 32,1%).
Gli indicatori di redditività ROI e ROE delle Startup innovative registrano valori negativi. Limitandosi a quelle in utile, gli indici sono sensibilmente migliori di quelli riportati dalle altre società di capitali (ROI: 0,12 contro 0,06; ROE: 0,27 contro 0,16). L’indice di indipendenza finanziaria delle Startup innovative è inferiore rispetto a quello registrato dalle altre nuove imprese non innovative (0,31 contro 0,47); la differenza aumenta leggermente se si considerano soltanto le Startup innovative e le società di capitali in utile (0,30 contro 0,49).
Nel calcolo del rapporto valore aggiunto / € di produzione le Startup innovative generano in media 26 centesimi di valore aggiunto, dato lievemente inferiore rispetto a quello delle altre società (27 centesimi). Ancora una volta, limitandosi alle imprese in utile, le Startup generano, più valore aggiunto sul valore totale della produzione rispetto alle società di capitali: 38 centesimi contro 29.
(consultazione rapporto mise - ministero per lo sviluppo economico - direzione generale per la politica industriale, la competitività e le pmi; sistema delle camere di commercio – unioncamere; elaborazioni su dati infocamere)