La recessione tedesca: quando persino la Germania ha bisogno di una pausa
di Achille De Tommaso
A fine maggio 2023, per quelli che avevano scommesso sull'eterna prosperità della Germania, è giunta una notizia, sorprendente, ma che avrebbero potuto prevedere con facilità. Il Prodotto Interno Lordo della superpotenza economica europea ha fatto un'incredibile discesa, capriolando per due trimestri consecutivi; come un principiante che prova gli sci per la prima volta.
La Germania è entrata ufficialmente in recessione; e chi l'avrebbe mai detto? Forse coloro che seguivano i segnali economici; ma chi tiene conto di queste sciocchezze?
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Il ministro federale delle finanze, Christian Lindner, ha espresso, anche lui, la sua sorpresa, citando "segnali sorprendentemente negativi". Chissà cosa si aspettava: mentre tutto il mondo occidentale è in crisi per l’inflazione, e per la guerra ucraina, si attendeva forse che la Germania galoppasse nel tramonto economico su un cavallo bianco, fregandosene di tutto; compresi i sabotaggi e le chiusure di NordStream 1 e 2? È vero, Lindner ha anche menzionato che l'economia tedesca sta perdendo il suo potenziale di crescita; ma, naturalmente, nessuno avrebbe mai immaginato che l'eterno regno della crescita economica potesse avere una data di scadenza. Bravi a tutti coloro che pensavano che la Germania fosse immune a qualsiasi problema economico!
I fattori chiave di questa "realtà imprevista” includono l'aumento dei prezzi, che ha "sorprendentemente" influenzato i consumi interni. Chi avrebbe mai pensato che la gente germanica potesse essere infastidita dai prezzi alle stelle? E poi c'è la guerra in Ucraina, il cambiamento demografico e la transizione energetica. Ma davvero, chi poteva prevedere che eventi così insignificanti potessero avere impatti sull'economia tedesca? Chiunque abbia scommesso sulla tenuta delle azioni dell’economia tedesca, invece, ora si sta mordendo le unghie.
In sintesi, la Germania sta attraversando un periodo di "realtà economica" che ha sorpreso tutti, tranne quelli che si erano presi la briga di guardare oltre il mito dell'eterna prosperità tedesca. E non si vede la fine di questo periodo.
Nella pratica
Fattori chiave, come l'impennata dei prezzi che ha eroso i consumi interni, la deludente performance dei portafogli ordini industriali e le incertezze legate agli aumenti dei tassi di interesse, hanno contribuito a questa situazione. La guerra in corso in Ucraina, il cambiamento demografico, la forte ex-dipendenza dal gas russo, e la transizione energetica sono ulteriori sfide strutturali che peseranno sull'economia tedesca nei prossimi anni.
L'inflazione persistente, insieme alle restrizioni monetarie della BCE, ha inevitabilmente impattato i consumi interni. Il colpo più duro è stato infatti inflitto ai consumi dall’inflazione, con un crollo del 1,2% nella spesa per consumi finali delle famiglie nel primo trimestre del 2023. L'inflazione rimane infatti molto elevata, e superava il 7,2% ad aprile, nonostante un precedente graduale calo.
Nonostante le speranze di un'uscita dalla tempesta grazie a finanziamenti pubblici massicci, al consumo crescente di gas naturale liquefatto (GNL), all’uso di fonti alternative (ma di alcune miniere di carbone si è rinviata la chiusura) e alla riapertura alla Cina, la realtà economica ha prevalso. E il futuro non appare brillante.
La questione critica ora è se la Germania sarà in grado di invertire rapidamente la tendenza ed evitare una recessione prolungata. Tuttavia, i recenti dati economici suggeriscono una recessione persistente, con l'inversione della curva dei rendimenti tedeschi che indica un possibile peggioramento non solo dell'economia tedesca ma anche dell'intera Eurozona.
Ma, come sappiamo, c’è poco da ridere: l'inflazione elevata, l'aumento della disoccupazione e il declino dell'economia tedesca come potenza manifatturiera globale sono segnali preoccupanti per tutti. Aziende che cercano di spostare le loro attività fuori dalla Germania e un rapido declino nel settore manifatturiero indicano una sfida significativa non solo per quel paese, ma anche per tutti coloro che hanno con la Germania relazioni commerciali. E noi siamo tra questi.
L'Ifo Institute for Economic Research prevede un ulteriore peggioramento della recessione tedesca, con l'inflazione che continuerà a pesare sui consumi privati. Le revisioni al ribasso delle previsioni del PIL per il 2023 evidenziano una ripresa economica che potrebbe migliorare, ma molto lentamente; in contrasto con le prospettive più positive per l'Eurozona e per gli Stati Uniti.
Nonostante questo rallentamento, il governo tedesco rimane ottimista, con una previsione di crescita dello 0,4% nel 2023.
Purtroppo, non tutti sono così ottimisti.
Il FMI aveva previsto ad aprile che l’attività economica tedesca si sarebbe invece contratta dello 0,1% quest’anno, prima di rimbalzare dell’1,1% nel 2024. La situazione tedesca è in contrasto con quella dei suoi vicini europei, dove il rischio di recessione si è gradualmente attenuato grazie al calo dei prezzi dell’energia. In Belgio e Francia l’attività economica è cresciuta rispettivamente dello 0,4% e dello 0,2% nel primo trimestre del 2023 rispetto al trimestre precedente. L’ultima previsione (11 settembre 2023) vede la previsione per il PIL italiano di quest’anno allo 0,9%. Anche il Regno Unito, che è bloccato da tempo nella depressione economica, lo scorso maggio ha ricevuto alcune buone notizie: il FMI ha previsto che, dopo tutto, non si prevede che cadrà in recessione quest'anno.
Come ha affermato Guillaume Dejean, analista di Global Market Insight: “La Germania è ampiamente vista come la potenziale pecora nera d’Europa”.
FONTI:
26-maggio-2023 - https://www.euronews.com/2023/05/26/why-has-germany-gone-into-recession
21-giugno-2023 - https://www.reuters.com/markets/europe/german-recession-will-be-sharper-than-expected-ifo-2023-06-21/
17-luglio-2023 - https://internationalbanker.com/finance/will-germany-remain-in-a-recession-for-long/
11-settembre-2023 - https://www.cnbc.com/2023/09/11/germany-predicted-to-be-the-only-major-european-economy-to-contract.html