Aggiornato al 05/02/2025

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Voltaire

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Il Programma europeo per la competitività

di Bruno Lamborghini

 

Nell’ultima settimana di gennaio si sono verificati tre eventi che possono fornire alcune indicazioni sull’Europa del 2025:

-  la pubblicazione del Competitiveness Compass del’Unione Europea, che intenderebbe rappresentare l’avvio in qualche forma del Rapporto Draghi per rilanciare la competitività europea,

-  la decisione di ridurre i tassi europei di 25 punti anziché degli attesi 50 punti da parte della BCE con l’intervento molto incerto, prudente e poco convinto della Lagarde che sembra solo sperare in una ripresa dall’attuale stagnazione, avendo quasi raggiunto l’obiettivo del 2% d’inflazione e rinviando a marzo l’attesa dei dazi minacciati da Trump. La stagnazione europea è evidente con il quarto trimestre 2024 dell’Ecosistema a zero e Francia e Germania negative ed un 2025 non diverso.

-  infine l’accettazione da parte della CDU di Merz del voto dell’AfD sulla politica dell’immigrazione “trumpiana” di Merz, poi annullata a seguito della reazione della Merkel, comunque un segnale che potrebbe portare dopo il 23 febbraio a seguito della crescita di AfD ad una possibile coalizione di governo CDU-AfD, senza i socialdemocratici? e con effetti anche sulIa Commissione Europea.  

Se veniamo al 29 gennaio, data in cui la Commissione Europea ha presentato il Competitiveness Compass, la bussola/piano europeo per riguadagnare competitività e assicurare una prosperità sostenibile all’Unione Europea anche sulla base di quanto raccomandato dal Rapporto Draghi.

Si tratta del primo atto ufficiale della nuova Commissione Von der Leyen e quindi un atto che dovrà qualificare e guidare la politica comunitaria. 

Vi sono tre aree di azione:  innovazione, decarbonizzazione e riduzione delle dipendenze dando sicurezza e competitività all’economia europea.

Area Innovazione: Obiettivo è ridurre il gap di innovazione rispetto a USA e Cina attraverso la promozione di start up innovative, una leadership industriale in attività di grande sviluppo tecnologico, sviluppo di AI Gigafactories e impiego diffuso di AI, piani di azione per materiali avanzati, una Strategia Startup e Scaleup, un nuovo regime giuridico europeo, il 28esimo regime unico per tutti i 27 paesi, per semplificare le normative per le imprese, ovunque investano in Europa.

Area Decarbonizzazione: il 26 febbraio verrà presentato il “Clean Industrial Deal” che affronta modifiche degli obiettivi e target del “Green Deal”, tenendo conto della competitività industriale, il lancio di un “Affordable energy actionplan” per ridurre i costi energetici, un acceleratore per la decarbonizzazione dell’industria in specie nei settori energivori.

Area Riduzione delle dipendenze e più sicurezza: obiettivo è la riduzione delle eccessive dipendenze industriali dei singoli paesi attraverso il rilancio della grande rete commerciale dell’Unione per favorire a livello europeo “trade agreements” e migliori partnership con rafforzamento di valide “supply chains” europee.  Si prevede lo sviluppo di “Clean trade and investment partnership”, anche con l’attuazione di una modifica delle regole per gli appalti pubblici, introducendo una politica di preferenza per prodotti europei.

A complemento di queste aree di azione, si introducono cinque facilitatori orizzontali per promuovere una diffusione connettiva in tutti i settori.

I cinque facilitatori sono: semplificazione, riduzione delle barriere nel mercato unico, finanziamento della competitività, promozione skills e lavoro di qualità, migliore coordinamento delle politiche europee.

- Semplificazione: attraverso una drastica riduzione del peso burocratico e amministrativo, migliori procedure per accesso ai fondi europei, decisioni amministrative più semplici, veloci e leggere, una prossima proposta Omnibus per semplificare reporting, due diligence e tassonomia con facilitazione in particolare per le Pmi.

- Riduzione barriere nel mercato unico: sviluppo di una strategia orizzontale per il mercato unico rimuovendo gli ostacoli oggi esistenti. Sveltire i processi di definizione delle norme e migliorarne l’accessibilità in particolare per Pmi e startup.

- Finanziare la competitività: attraverso un mercato dei capitali che trasformi risparmi in investimenti. Per questo si proporrà una Unione europea dei risparmi e investimenti per incentivare il capitale di rischio e razionalizzare l’accesso ai fondi UE.

- Promuovere le competenze: si propone una Unione delle competenze, l’apprendimento permanente, il riconoscimento a livello europeo dei diversi tipi di formazione.

- Migliore coordinamento delle politiche dei paesi: predisporre uno strumento di coordinamento per la competitività con obiettivi strategici condivisi e individuare progetti transfrontalieri di interesse europeo, creare un fondo per la competitività in sostituzione dei molteplici strumenti finanziari UE.

Le considerazioni che si possono trarre da queste prime indicazioni sulla nuova politica per la competitività europea proposta dalla Commissione evidenziano in primo luogo che, rispetto al Rapporto Draghi, non si accenna all’introduzione di possibili Eurobonds per finanziare investimenti europei che sono alla base della competitività. Si parla della creazione di un fondo che unifichi i diversi strumenti finanziari esistenti, ma non nuovi fondi e sempre nell’ambito dell’attuale bilancio UE. Vi sono fin troppo numerose proposte, ma manca una ricerca e definizione di una politica industriale e finanziaria comune.

Circa la politica di decarbonizzazione e revisione del Green Deal affrontando i conseguenti impatti sull’industria in specie dell’auto si rinvia al 26 febbraio quando si presenterà il Clean Industrial Deal in cui si spera verranno modificati alcuni target e impegni a cominciare dalle multe alle aziende auto che superano i target di inquinamento. Il 30 gennaio si è avuto un Dialogo della Commissione Europea con l’industria europea dell’auto, fissando per il 5 marzo la presentazione di un “action plan” per il settore automobilistico europeo. In febbraio si prevede un incontro per la componentistica e le batterie.

Si parla di nuove forme di Unione a diversi livelli come quella dei risparmi e investimenti che appare molto astratta e non si parla invece di promuovere un Mercato unico dei capitali come proposto da Draghi.

L’elemento più interessante e auspicabilmente forse più utile ed attuabile nel documento della Commissione è di cercare di sburocratizzare Bruxelles con semplificazione delle direttive, armonizzazione e riduzione dei pesi imposti alle imprese e ai cittadini, anche migliorando e semplificando le procedure di accesso ai fondi comunitari.

Quindi, niente di nuovo da Bruxelles oppure questo documento potrà avviare a livello dei diversi paesi una riflessione concreta sulle cose da fare urgentemente?

 

 

Inserito il:01/02/2025 16:10:15
Ultimo aggiornamento:02/02/2025 09:55:24
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