Marketing. Eppur si muove!
Marketing è una definizione ufficiale, scolastica, sintetica per individuare una attività, una disciplina, una materia accademica, un modo di essere o meno di una entità economica qualsiasi ed anche di qualsiasi entità che ha bisogno per vivere del consenso del mercato, di una vasta e diversificata platea di persone. Ma le interpretazioni date, sia al termine che ai contenuti, sono le più disparate da parte di consulenti, possibili fornitori di prodotti e servizi, addetti ai lavori, osservatori, in relazione evidentemente agli interessi di parte che ciascuno esprime. Interpretazioni che tendono spesso a cogliere uno o pochi aspetti della complessità del marketing senza inquadrarne la funzione globale sul piano metodologico, strategico e comportamentale. Non riescono evidentemente a cogliere il salto che l’applicazione del marketing in modo globale e qualitativamente avanzato può rappresentare per la competitività dell’impresa.
Si è fatto e si fa ancora adesso un gran parlare di aziende marketing oriented o meno, ma spesso ci si riferisce esclusivamente e banalmente alla esistenza formale o meno del settore, magari, in caso positivo, mettendo in risalto il numero degli addetti e gli eventuali utilizzi esterni di studi specializzati specie nell’area della semplice comunicazione. Ma raramente questo gran parlare presenta analisi e valutazioni sul rapporto della qualità del marketing dell’impresa con i risultati e in generale con la sua connotazione e le sue prospettive.
Il marketing rappresenta soprattutto un metodo mediante il quale si revisionano, cambiano i criteri e i valori per capire il mercato, per condizionarlo e viverlo, per comunicare con lui. In definitiva, un modo per valutare e trovare la strategia più idonea e gli obbiettivi possibili, quali canali, quali condizioni, quali e che tipo di ritorni. Senza marketing si può fare impresa, ma non tutti i tipi di impresa, non con le stesse garanzie di successo e soprattutto di continuità.
Gli esempi nel mondo di aziende che hanno prestato particolare attenzione al marketing e che sono riusciti ad ottenere grandi successi ci sono ed anche significativi. Soprattutto ovviamente nel mondo dei servizi, dei prodotti di consumo, della moda, dell’alimentazione e del turismo. Allo stesso modo ci sono esempi di aziende che avrebbero potuto avere un avvenire diverso rispetto a quello striminzito o chiuso cui sono andati incontro.
Adesso però il marketing sta diventando più popolare e sta richiedendo maggiore attenzione, perché è applicato in modo massiccio nella politica e perché utilizzato con grande oculatezza, professionalità ed esperienza anche nel campo del terrorismo internazionale e di altre strutture.
Non basta, infatti, sostenere che i politici ed i terroristi sanno utilizzare bene internet e i social network, perché dietro questo sapiente utilizzo si individua chiaramente, almeno da parte dei più esperti, una strategia disegnata secondo i canoni del marketing più originale e più puro.
Un marketing basato sullo studio attento dei propri obiettivi, della qualità della comunicazione, della articolazione delle iniziative, dell’utilizzo anche spregiudicato di mezzi diversificati, del ritmo soprattutto con il quale scorre tutto il suo programma.
Siamo in presenza quindi di una nuova fase di studio, di applicazione e di utilizzo anche in modo sofisticato e con l’aiuto della tecnologia più avanzata del marketing e stranamente questo accade anche per i risultati notevoli che il suo utilizzo ha ottenuto nel campo della politica, della religione e del terrorismo.
Nuovi settori che hanno scoperto il marketing e lo hanno sposato, utilizzato, trasformato , rilanciato ed ora lo riconsegnano ai settori tradizionali di origine rivitalizzato e con prospettive molto positive forse non previste almeno negli ultimi tempi
Eppur si muove si potrebbe dire per indicare la dinamica applicativa di metodologie che sono state di successo e che continuano a procurarlo in settori nuovi nei quali l’uomo si esercita con più passione e più forza del passato per potere, per denaro, per l’affermazione di nuovi principi religiosi, sociali, etnici, morali.