Mario Schifano (Homs, Libia, 1934 - Roma, 1998) - La Chimera (1985)
Il Meeting di Rimini
di Vincenzo Rampolla
Chiuso il ferragosto, ogni anno, invariabilmente dal 1980 ad oggi, Rimini ospita il gotha di CL (Comunione e Liberazione), diciamo, un po' come il Forum Ambrosetti a Cernobbio, ma in chiave spirituale, con riflessioni e un confronto aperto su temi culturali, religiosi, politici e artistici affidati alla regia della Fondazione Meeting per l’amicizia dei popoli. A Cernobbio vanno Capi di Stato, imprenditori, politici e finanzieri di tutto il mondo. Parlano del futuro finanziario e imprenditoriale. A Rimini albergano politici, scrittori, giornalisti, scienziati e baroni di prestigiose università del pianeta. Parlano del futuro dell’anima e del corpo. Apparentemente agli antipodi, in realtà nell’analogia della logica dei contrari, molto vicini nel contrasto tra l’esclusività del Forum a porte chiuse e l’apertura del Meeting all’ingresso di tutti gli uomini di buona volontà. Tutti, proprio tutti. Ogni partecipante magnate deve prima essere uomo, come ogni uomo deve aprirsi all’altro, prima di diventare barone o bocconiano. Domenica 18 agosto i padiglioni della Fiera hanno aperto i battenti fino a sabato 24.
Sono 179 gli incontri previsti dal programma, 25 gli spettacoli, 20 le mostre, 35 le manifestazioni sportive e 625 i relatori che interverranno. Si aggiungono 38 presentazioni di libri. Un’enormità, una vastità, quasi uno sproposito, pur di avere la massa all’ascolto. Una ventina di incontri al giorno, ciascuno capace di polarizzare centinaia di curiosi, iniziati, associati, seguaci e aspiranti, avidi tutti del miele del Meeting. Totalità di incontri e mostre a ingresso libero. Grandi numeri che spiegano solo in parte il successo del Meeting, giunto all’edizione numero 40. Circa 2.500 i volontari al lavoro negli stand che ospiteranno gli eventi, 130mila mq e 12 padiglioni di 21mila mq per la ristorazione. Fuori dalla zona Fiera al teatro Galli Midnight Barabba lo spettacolo inaugurale, con replica lunedì e manifestazioni sportive. I volontari arrivano da ogni parte d’Italia e 110 dall’estero: Usa, Canada, Taiwan, Russia, Ucraina, Bielorussia, Lituania, Argentina, Paraguay, Perù, Spagna, Francia, Germania, Gran Bretagna, Svizzera e altri ancora. Il loro lavoro si svolge in 15 dipartimenti: Servizi Generali con più di 500 persone e Ristorazione con 450 persone. A questi si aggiungono 350, in maggioranza universitari, che durante il pre-Meeting – congelato il 17 agosto -hanno lavorato gratuitamente per l’allestimento della Fiera. La stima di preventivo dei costi del Meeting 2019 è di €6,5 milioni, quello delle entrate: servizi di comunicazione per le aziende (€4 milioni), incassi dalla ristorazione (€1,1 milioni) e attività commerciali, biglietti manifestazioni a pagamento e contributi da privati. 12mila le camere d’albergo prenotate in oltre 450 hotel della Riviera e dell’entroterra, traffico generatore di oltre 220.000 presenze turistiche nelle strutture ricettive, per un giro d’affari intorno a €5 milioni. Al fatturato alberghiero e extralberghiero si aggiungono le spese dei visitatori e dei partecipanti ai convegni, stimate €18 milioni. In totale le circa 800.000 presenze agli eventi del Meeting attese tra visitatori, viaggiatori, turisti, giornalisti, relatori e volontari potranno produrre ricavi per hotel, appartamenti, ristoranti, bar, trasporti e shopping per €23 milioni (stime fornite dall’Osservatorio Alberghiero). Il taglio del nastro dell’edizione numero 40 è affidato al Presidente del Senato, Maria E.Alberti Casellati, con il convegno inaugurale Persona e amicizia sociale e prosegue con dibattiti sulla democrazia, sugli aspetti positivi e controversi dell’AI e sul conflitto tra coscienza individuale e ragion di stato e tra legge morale e legge positiva.
Il Presidente della Repubblica S.Mattarella ha contribuito con un messaggio personale di apertura:
È necessario affrontare il nuovo con coraggio, senza nostalgie paralizzanti, conservando sempre spirito critico e apertura a chi ci è prossimo. Ripartire dalla persona è un percorso di crescita e di liberazione a cui siamo continuamente richiamati. In questi percorso, ciascuno deve saper trovare il senso e il valore della comunità, anzi contribuire a costruirlo tessendo i fili umani della solidarietà. Al suo messaggio si è aggiunto quello di Papa Francesco: Migranti ed emarginati sono persone, non numeri dedicati alle sofferenze delle persone migranti. Tanti nostri contemporanei cadono sotto i colpi delle prove della vita e si trovano soli e abbandonati e spesso sono trattati come numeri di una statistica. Pensiamo alle migliaia di individui che ogni giorno fuggono da guerre e povertà: prima che numeri, sono volti, persone, nomi e storie. Mai dobbiamo dimenticarlo, specialmente quando la cultura dello scarto emargina, discrimina e sfrutta, minacciando la dignità della persona. L'uomo di oggi vive spesso nell'insicurezza, camminando come a tentoni, estraneo a se stesso; sembra non avere più consistenza, tanto è vero che facilmente si lascia afferrare dalla paura, in un'epoca in cui le persone sono spesso senza volto, figure anonime perché non hanno nessuno su cui posare gli occhi.
Non mancano i punti neri e i residui negativi del recente passato, difficili da sotterrare con un semplice colpo di spugna. Tra le vicende che hanno toccato l’immagine della Fondazione nel corso degli anni e con l’avvicendarsi degli amministratori di CL e della Compagnia delle Opere (CdO) di Milano, nel dicembre 2012, nel corso di un'indagine della procura di Rimini riguardante CL e il Meeting, vengono sequestrati immobili e conti bancari per oltre un milione di euro. La Fondazione, secondo l'accusa, avrebbe sfruttato rapporti commerciali con società controllate dalla CdO per regolare il proprio bilancio e far emergere delle perdite. Per questo nel 2009 e 2010, su richiesta motivata, si fece versare contributi pubblici dalla Regione Emilia-Romagna, dall'Agenzia marketing turistico della riviera di Rimini, dalla sua Camera di Commercio e dal Ministero dei Beni e Attività Culturali per €310 000, somma da imputare agli indagati (Amministratore, Direttore amministrativo e Direttore generale) e alla Fondazione stessa. Nel gennaio 2013 la Procura di Rimini ha disposto il dissequestro di una palazzina ma è stato comunque confermato il sequestro di €310 000. Nel 2014 la Fondazione ha reso all'Agenzia di marketing turistico e alla Regione Emilia-Romagna i fondi che secondo i pm sono stati ricevuti irregolarmente nel 2009 e 2010. A marzo 2016 gli imputati sono stati assolti perché il fatto non sussiste e la vicenda si chiude con strascichi duri da digerire.
Perché parlare del Meeting ora, all’apertura, quando gli incontri sono appena iniziati?
Perché non attendere la conclusione e fare un bilancio a fine corsa?
Semplice. Dovrei partecipare al Meeting, seguire gli incontri e le manifestazioni. Un Meeting di Rimini va vissuto, non si racconta dalle cronache degli altri. L’ho fatto anni fa, qualche volta, per interesse e curiosità. Inutile andarci ad agosto 2019. So come funziona. Basta parlarne prima, programma alla mano. A Rimini mi sentirei investito e travolto dal milione di persone che mi trapasserebbe e poi c’è la malsana nostalgia che ti prende quando tocchi qualcosa della tua vita che risale a molti anni prima, 40 a dire il vero.
Se scorro le cifre della prima edizione del Meeting, ci furono 22 incontri e 11 tra spettacoli e poche attività sportive. Da allora le cose sono molto cambiate. Dimensione quasi decuplicata e l’amicizia tra i popoli che sempre meno ha a che fare con lo spirito glorificato dal Meeting. Ad agosto 2019 non si parla di popoli, ma si accoglie un popolo, quello italico, giovane e puro, illuso dall’amicizia predicata da Facebook, indottrinato dai vangeli degli oratori. Con buona volontà ascolta il dogma e l’ideologia, non la buona novella. A stento mi trattengo da ripercorrere la lista intera dei personaggi sfilati sul palco nei decenni: ritrovo Andreotti, sempre presente, Formigoni, animatore e di massimo calibro, sempre presente, fondatore del Movimento Popolare nel 1975, espressione politica di CL, sciolto nel 1993 con Tangentopoli; e poi Colombo, Spadolini, c’è il pontefice Giovanni Paolo II, Tonini arcivescovo, cardinale qualche anno dopo. Rivedo il cardinale Ruini, don Giussani, Fanfani, Taviani, Lustiger l’ebreo arcivescovo di Parigi, Maria Teresa di Calcutta, De Michelis, Martelli, Lech Walesa, il Dalai Lama, alcuni prelati Mediorientali, Cossiga, De Mita, Scalfaro, il cardinale Martini, Susanna Agnelli, e corrono gli anni con Berlinguer, Emma Bonino, Dini, Bersani, Enzo Bianco, Massimo Cacciari, Berlusconi, Prodi, Maroni, Buttiglione, Gasparri, Alemanno, Casini, Fini, D’Alema, Chiti, Tremonti, Calderoli, Mariastella Gelmini, Letizia Moratti, Letta, Tremonti, Mario Draghi, Alfano, Marchionne, Passera e Napolitano, Monti, Renzi, Mattarella, Gentiloni, Giorgetti, Graziano Delrio… Roba da versare due lacrime nel rivederli sul palco, puntualmente ogni anno, a sfilare dopo ferragosto. Qualcuno per 20 anni, altri per 30 anni.
Domenica, all’apertura, dopo la Messa, alle 15 tutti nell’Auditorium Intesa Sanpaolo B3 a parlare di politica e di scienza, di cultura e di arte. Sette gli incontri chiave e si parlerà di Cina, Venezuela e Sri Lanka, ma sull’amicizia dei popoli nessuno fiaterà. Lunedì commento al titolo del Meeting, tratto da una poesia di papa Wojtyla, martedì intervento del Segretario Generale della Lega Musulmana Mondiale, mercoledì dei Diritti e doveri dell’Europa, giovedì del futuro di Aleppo, venerdì dei martiri d’Algeria e sabato chiusura con l’astronauta Nespoli con l’atterraggio sulla Luna, 50 anni dopo.
Leggo e rileggo il programma, a che pro? Resta il dubbio: dov’è finita l’amicizia dei popoli. E dei grandi, dei pezzi da novanta, su chi nel 2019 si poseranno gli occhi?
Non manca il capo della Confindustria, neppure quello della Consob e c’è il numero uno d’IBM, di qualche Banca, di qualche Regione d’Italia e le Eminenze e gli invitati di CL e della CdO. Grande assente Formigoni. È fuori uso. Ospite da un compagno, a fine luglio è uscito dal carcere di Bollate. Si è beccato 5 anni e 10 mesi per lo scandalo della Sanità al San Raffaele e beneficia di una misura cautelare presso l’amico. Non è più pericoloso per i reati commessi, ha detto il giudice riducendogli la pena a soli 5 mesi di carcere. L’età supera i 70 anni e gode dei benefici di legge e della buona condotta. Gli manca però un buco ove andare. Nella sentenza di condanna, dopo due mandati di Vice Presidenza al Parlamento Europeo e maturati 18 anni di Presidenza alla Regione Lombardia, è stato dichiarato reo di un danno erariale di €60 milioni, ha subito un sequestro preventivo di beni, immobili, conti correnti e pensione pari a €5 milioni. Considerato tossico per la società, ha consentito a CL di insinuarsi in ogni ganglio della società in grado di fare soldi.
L’ha detto il giudice. È agli atti.