Aggiornato al 16/09/2024

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Voltaire

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Testosterone e boxe - Un problema politico

di Achille De Tommaso

 

Imane Khelif, nata il 2 maggio 1999, fu squalificata dai campionati mondiali, organizzati dall’IBA (International Boxing Association) a causa di livelli elevati di testosterone. Alla Khelif fu poi anche riscontrato il cromosoma Y. Nonostante tutto ciò, è stata autorizzata a competere, in categoria femminile, ai Giochi Olimpici di Parigi 2024 dall'International Olympic Committee (IOC), che ha dichiarato che Khelif soddisfa tutte le regolamentazioni necessarie per la competizione. Durante questi giochi, Khelif ha sconfitto Angela Carini nel primo round di un incontro preliminare nella categoria 66kg, un incontro durato solo 46 secondi. Questo evento ha scatenato discussioni sulla sua partecipazione e sulle implicazioni etiche della competizione.

***

Non desidero, in questo scritto, esprimermi circa il caso particolare della Khelif vs. Carini, in quanto alcuni fatti rendono opaco il quadro puramente sanitario-scientifico. Il primo è che, per un pugile, prendersi un forte pugno sul naso è nella norma; io che pratico pugilato dilettantistico da quindici anni le ho prese anche da donne; e quindi ritengo il gesto della Carini più di protesta, che di reale potenziale timore di danno fisico.

La seconda è che il caso è diventato politico, infatti, le sinistre si sono subito schierato a fianco della Khalifa, in nome delle teorie che predicano l’inclusione LGBTQ+, e del fatto che il presidente dell’IBA (l’associazione che aveva escluso la Khelif dai campionati mondiali) sia un filoputiniano.

È diventato un caso politico, in sintonia con le ideologie woke che aleggiano in queste olimpiadi, che non danno aria condizionata agli atleti, ma danno loro diete vegane e letti riciclabili di cartone. Inaugurando i giochi col dileggio della religione cristiana e l’esaltazione, appunto delle ideologie LGBTQ+.

E non si è affrontato, quindi, con completezza, a mio parere, il tema scientifico; e, in questo scritto, desidero dare alcuni approfondimenti in merito.

Innanzitutto, guardiamo perché negli sport ci sono le categorie maschili e quelle femminili.

I VANTAGGI FISIOLOGICI DEGLI UOMINI NELLE PRESTAZIONI SPORTIVE – IL TESTOSTERONE

Gli uomini, infatti, godono di oggettivi vantaggi fisici nelle prestazioni fisiche rispetto alle donne, nello sport competitivo. I vantaggi sono dovuti a differenze biologiche e fisiologiche che influenzano la forza, la resistenza e la struttura corporea.

Innanzitutto, la massa muscolare degli uomini è generalmente maggiore sia in termini di volume che di densità, principalmente a causa dei livelli più elevati di testosterone. Questo ormone stimola la crescita muscolare e distribuisce maggiormente i muscoli nella parte superiore del corpo, avvantaggiando gli uomini in sport che richiedono forza del tronco e delle braccia. Studi indicano che gli uomini possiedono circa il 50% in più di forza nella parte superiore del corpo e il 30% in più di forza nella parte inferiore, rispetto alle donne. Il testosterone, poi, oltre a stimolare la crescita muscolare, contribuisce all'aggressività e alla competitività, che possono essere utili in molte discipline sportive.

Sul fronte della capacità cardiovascolare e della resistenza, gli uomini mostrano una capacità polmonare e un VO2 max (massima capacità di ossigeno) superiori. Il VO2 max è un indicatore chiave della capacità aerobica e misura la quantità massima di ossigeno che una persona può utilizzare durante l'esercizio intenso. Inoltre, gli uomini hanno livelli più alti di emoglobina nel sangue, che consente un trasporto più efficiente dell'ossigeno ai muscoli durante l'attività fisica.

La struttura corporea degli uomini contribuisce ulteriormente ai loro vantaggi. La loro densità ossea è generalmente superiore rispetto alle donne, Il tutto per merito del testosterone.

LE PERSONE TRANSGENDER E INTERSESSUALI, e il CIO

La storica divisione delle attività sportive, basata sul sesso, in categorie sportive maschili e femminili non tiene però conto delle persone transgender o intersessuali (*). Di conseguenza, il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) ha determinato che il criterio in base al quale una donna transgender possa essere idonea a competere nella categoria femminile, è che i livelli sierici totali di testosterone siano “soppressi” al di sotto di 10 nmol/L per almeno 12 mesi prima e durante la competizione. Se ci si chiede come possa essere “soppressa” una funzione naturale, si può trovare la spiegazione qui. (**)

Il problema è che il CIO non ha esaminato scientificamente se questa norma elimini il vantaggio di “prestazioni mascolinizzabili”. E la risposta, come molti studi affermano, è NO: non lo elimina, perché le differenze biologiche acquisite soprattutto in pubertà, in termini di massa muscolare e forza esplosiva (dovuta alla tipologia di fibre muscolari) sono ridotte solo in minima parte quando il testosterone viene soppresso. In parole povere, se hai avuto per 24 anni un fisico modellato da un testosterone alto, anche se abbassi il testosterone negli ultimi 12 mesi, non è che così cambi il tuo fisico.

Diversi studi hanno infatti esaminato gli effetti della soppressione del testosterone sui cambiamenti di biologia, fisiologia e marcatori di prestazione delle donne transgender. Questi studi dimostrano che i parametri antropometrici, di massa muscolare e di forza superiori raggiunti dai maschi durante la pubertà, e che sostengono una parte considerevole del vantaggio prestazionale sportivo maschile rispetto alle femmine, non vengono rimossi dall'attuale regime di soppressione del testosterone che consente, secondo il CIO, la partecipazione delle donne transgender o intersessuali nelle categorie sportive femminili: è apparente invece che il vantaggio prestazionale maschile rimanga sostanziale.  

Poichè la posizione ufficiale del CIO è che la competizione leale è l'obiettivo sportivo primario; qualsiasi vantaggio portato dalle donne transgender o intersessuali dovrebbe sollevare ovvie preoccupazioni sulla competizione leale e sicura nei numerosi sport in cui massa muscolare, forza e potenza sono determinanti chiave della prestazione.

IMPLICAZIONI ETICHE E PRATICHE

L'approccio del CIO è quindi politico, e non scientifico: cerca di bilanciare l'equità competitiva con l’inclusività della diversità di genere e delle variazioni intersessuali. Tuttavia, questo metodo ha suscitato dibattiti significativi sulla giustizia, la privacy, l'inclusività e la discriminazione verso le donne; con critiche sia da parte di chi ritiene che non sia sufficientemente rigoroso nel mantenere la parità competitiva, sia da parte di chi lo considera discriminatorio verso le atlete donne.

NOTA

Si noti che l’IBA, oltre a riscontrare nella pugile Khelif livelli anomali di testosterone, riscontrò in essa anche la presenza del cromosoma Y; ossia il genotipo maschile. Tuttavia questo fatto non indica necessariamente una “mascolinità” della persona, perché sono varie le sindromi genetiche che possono conseguire da questa anomalia. Queste condizioni sono complesse e richiedono una gestione medica e psicologica attenta e individualizzata. Questo fatto, però può ben giustificare i livelli alti di testosterone nella Khelif, senza pensare che sia necessariamente ricorsa al doping (come è notorio facessero tempo fa le atlete dell’Est).

(*) La differenza tra transgender e intersessuale riguarda sia la loro definizione che le loro caratteristiche biologiche e di identità.

Transgender

Il termine "transgender" si riferisce a una persona la cui identità di genere è diversa dal sesso assegnato alla nascita.  

Intersessuale

Il termine "intersessuale" si riferisce a persone che nascono con caratteristiche sessuali (cromosomi, gonadi, ormoni, genitali) che non corrispondono strettamente alle definizioni tipiche di maschile o femminile. Queste variazioni possono manifestarsi in molte forme diverse.  

(**) Per sopprimere il testosterone, vengono utilizzate diverse metodologie mediche. Ecco le principali tecniche:

1. Terapia Ormonale

La terapia ormonale è il metodo più comune per ridurre i livelli di testosterone. Le principali modalità includono:

  • Antiandrogeni: Farmaci che bloccano l'azione del testosterone. Esempi includono spironolattone, che è comunemente usato per ridurre i livelli di androgeni in individui transgender.
  • Inibitori della sintesi degli androgeni: Farmaci come la finasteride e la dutasteride inibiscono la conversione del testosterone in diidrotestosterone (DHT), un androgeno più potente.
  • Agonisti del GnRH: Farmaci come leuprorelina e goserelina sopprimono la produzione di ormoni gonadotropici (LH e FSH) da parte della ghiandola pituitaria, riducendo così la produzione di testosterone dai testicoli.

2. Terapia Estrogenica

L'uso di estrogeni è comune nelle donne transgender. Gli estrogeni hanno un effetto soppressivo sulla produzione di testosterone. Le modalità di somministrazione includono:

  • Estrogeni orali: Come l'estradiolo, assunti per via orale.
  • Cerotti transdermici: Che rilasciano estrogeni attraverso la pelle.
  • Iniezioni di estrogeni: Somministrati intramuscolarmente.

 

 RIFERIMENTI

Transgender Women in the Female Category of Sport: Perspectives on Testosterone Suppression and Performance Advantage – pubmed

Genel M. Transgender athletes: how can they be accommodated? Curr Sports Med Rep. 2017;16(1):12–3.

Reeser JC.Gender identity and sport: is the playing field level?Br J Sports Med.2005;39(10):695–9.

Transgender Policy in Sport. A review of current policy and commentary of the challenges of policy creation. Curr Sports Med Rep. 2019;18(6):239–47.

Harper J, Hirschberg AL, Jose M, et al. IOC consensus meeting on sex reassignment and hyperandrogenism. 2015. https://stillmed.olympic.org/Documents/Commissions_PDFfiles/Medical_commission/2015-11_ioc_consensus_meeting_on_sex_reassignment_and_hyperandrogenism-en.pdf. Accessed 28 Nov 2020

Gershoni M, Pietrokovski S. The landscape of sex-differential transcriptome and its consequent selection in human adults. BMC Biol. 2017;15(1):7.

 

Inserito il:08/08/2024 16:23:23
Ultimo aggiornamento:08/08/2024 17:02:30
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