Carl G. Evers (Germany, 1907 - USA, 2000) - Hurricane
Capire l'uragano Irma
di Antonio Bigazzi
Pensate ad un uragano come numerosissimi temporali tutti insieme, con una grandissima quantità di acqua dentro.
Più calda è l'aria (come l'aria tropicale) più acqua può contenere sotto forma di vapore. Le acque (sempre più) calde degli oceani tropicali agiscono come un gigantesco fornello.
L'acqua, condensandosi, libera energia sotto forma di calore. La stessa energia, per intendersi, che spendete in bolletta per far bollire l'acqua in pentola.
Questo calore aumenta la capacità dell'aria di sostenere ancora più vapore.
E la fa salire quest'aria, ma salendo si raffredda e allora giù! pioggia e lampi e fulmini ed ecco un temporale.
Irma. Un uragano di 425 miglia di diametro e tipicamente alto una decina; ma passiamo ai chilometri (sperando di non fare errori di sbaglio).
Irma. Un diametro di quasi 700 Km (un po’ più della distanza tra Milano e Napoli che è 659 Km) ed un'altezza di una quindicina.
Pensiamo per un momento ad un chilometro quadrato: un’area un chilometro per un chilometro. Circa 140 San Siri o 130 San Paoli per usare una vecchia unità di misura: lo stadio :-) .
Irma era grande come 15 milioni di questi stadi. Difficile fare un fallo laterale. Anche ad andare in fuori gioco ce ne vuole di fiato.
Un chilometro cubo è anche più difficile da immaginare. È un cubo di un chilometro quadrato di base ed un chilometro di altezza.
Orbene: Irma aveva un volume, sempre che non abbia padellato i miei calcoli, di QUASI 6 MILIONI DI CHILOMETRI CUBI.
Altra roba.
==== data
dm=425*1.609 # diametro in Km
h=10*1.609 # altezza in Km
A=pi*dm^2/4 # area in Km quadrati
V=A*h # volume in Km cubi
dm = 683.83
h = 16.090
A = 3.6727e+005
V = 5.9093e+006